Lega Internazionale Insegnanti di Esperanto

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La Lega Internazionale Insegnanti di Esperanto (in esperanto Internacia Ligo de Esperantistaj Instruistoj, in sigla ILEI) è un'organizzazione non governativa con l'obiettivo di insegnare il rispetto per l'umanità, la vita e la natura e di cercare un'ulteriore comprensione reciproca tra i popoli. Sostenendo la diffusione della lingua e della cultura dell'esperanto, la ONG pubblica libri e riviste, organizza conferenze internazionali e gestisce esami in tutto il mondo per certificare le qualifiche degli insegnanti di esperanto.

In particolare, ILEI è un gruppo di interesse speciale affiliato con l'UNESCO e l'Associazione universale esperanto (UEA). ILEI mira a introdurre la lingua esperanto in tutte le tipologie di scuole; insegnare l'esperanto in tutti i settori e livelli; ricercare e risolvere problemi pedagogici nell'educazione linguistica; pubblicare tutorial moderni, riviste, libri e opuscoli; organizzare conferenze e seminari internazionali, ecc.; supervisionare gli esami internazionali per certificare le capacità individuali di parlare e insegnare l'esperanto; collaborare con istituzioni governative ed educative, nonché con altre organizzazioni i cui obiettivi sono in accordo con quelli di ILEI; e di creare e mantenere siti Web e liste di discussione per raggiungere questi obiettivi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fondata nel 1949, il primo consiglio esecutivo comprendeva Violet C. Nixon, (Regno Unito, presidente), Einar Dahl (Svezia, segretario-tesoriere), Jeanne Dedieu (Francia) e P. Korte (Paesi Bassi).[1] I presidenti ILEI successivi comprendevano István Szerdahelyi (1985-1988), Edward Symoens (1988-1991), Stefan MacGill (1991-1993), Duncan Charters (1993-1998), Mauro La Torre (1998-2003), Radojica Petrovic (2003-2009); Stefan MacGill (2009-2013) e Mireille Grosjean (2013-)[2]

Conferenze/Congressi[modifica | modifica wikitesto]

ILEI tiene conferenze, di solito annualmente, con temi specifici dedicati alla cultura, al turismo e ai festival linguistici;[3] maggior parte delle conferenze si è svolta in Europa, sebbene anche Cuba, Corea del Sud, Australia, Giappone e Benin abbiano ospitato conferenze.[4]

Dal 2017 in poi le conferenze dell'ILEI sono diventate congressi.

Anno Numero Città
ospitante
Paese
ospitante
Tema
2019 52 Čačak Bandiera della Serbia L'apprendimento nelle comunità virtuali
2018 51 Madrid Bandiera della Spagna L'eredità culturale degli esperantisti
2017 50 Busan Bandiera della Corea del Sud Dall'educazione al turismo sostenibile
2016 49 Nyíregyháza Bandiera dell'Ungheria Nuove modalità di apprendimento
2015 48 Ostenda Bandiera del Belgio Una grande pace dopo le grandi guerre
2014 47 Montevideo Bandiera dell'Uruguay Giustizia linguistica in pratica: esperienze e tendenze Latino-Americane
2013 46 Sieber (Herzberg am Harz) Bandiera della Germania Insegnare l'esperanto a tutte le generazioni
2012 45 Kunming Bandiera della Cina
2011 44 Copenaghen Bandiera della Danimarca
2010 43 Matanzas Bandiera di Cuba Anno Internazionale per la Riconciliazione delle Culture dell'UNESCO
2009 42 Cracovia Bandiera della Polonia La pedagogia esperantista affronta le sfide della comunicazione interculturale
2008 41 Porto-Novo Bandiera del Benin Insegnanti di esperanto per il pianeta Terra
2007 40 Ranzan Bandiera del Giappone Donne nella cultura esperantista
2006 39 Parma Bandiera dell'Italia Diritti linguistici, Studio delle Lingue ed Educazione per tutti
2005 38 Kaunas Bandiera della Lituania
2004 37 Bratislava Bandiera della Slovacchia
2003 36 Örestrand (Höganäs) Bandiera della Svezia
2002 (nessuna conferenza)
2001 35 Lovran Bandiera della Croazia Rafforzare l'istruzione in esperanto e l'educazione interculturale
2000 34 Bouresse Bandiera della Francia
1999 33 Karlovy Vary Bandiera della Rep. Ceca Pace attraverso l'educazione
1998 32 Montpellier Bandiera della Francia Istruzione linguistica, un ponte verso il mondo
1997 31 Lara Bandiera dell'Australia Multiculturalismo e acquisizione del linguaggio
1996 30 Tábor Bandiera della Rep. Ceca Metodi di apprendimento e di autoapprendimento dell'esperanto
1995 29 Övik (Porvoo) Bandiera della Finlandia Valore propedeutico dell'esperanto
1994 28 Gangnam-gu Bandiera della Corea del Sud Contributi asiatici alla cultura e all'educazione del mondo
1993 27 Valencia Bandiera della Spagna Valore accademico dell'insegnamento dell'esperanto
1992 26 Bratislava Bandiera della Slovacchia Methodus linguarum novissima
1991 25 Voss Bandiera della Norvegia Tyresö e Rauma — e ora?
1990 24 Santa Clara Bandiera di Cuba Norme nazionali e l'insegnamento dell'esperanto
1989 23 Caerleon Bandiera del Galles Motivazione per l'insegnamento a scuola dell'esperanto
1988 22 Kerkrade Bandiera dei Paesi Bassi Metodi di insegnamento dell'esperanto tradizionali e moderni
1987 21 Łódź Bandiera della Polonia Politiche pedagogiche, didattiche e linguistiche per esperanto
1986 20 Louvain-la-Neuve Bandiera del Belgio Pace
1985 19 Kungälv Bandiera della Svezia Inglese, sì; esperanto, sì; lingue collaboranti
1984 18 Škofja Loka Bandiera della Slovenia Esperanto e l'educazione alle lingue straniere
1983 17 Sintra Bandiera del Portogallo Minoranze etniche e l'esperanto
1982 16 Seiano Bandiera dell'Italia Il principio liberatorio dell'esperanto nell'educazione
1981 15 Gödöllő Bandiera dell'Ungheria Ruolo sociale e linguistico dell'esperanto per l'educazione
1980 14 Cottonera Bandiera di Malta Esperanto come ponte alla comprensione internazionale
1979 13 Locarno Bandiera della Svizzera Bambini e lingua
1978 12 Gorizia Bandiera dell'Italia Prospettive sull'insegnamento
1977 11 Lussemburgo Bandiera del Lussemburgo Valore culturale dell'esperanto
1976 10 San Marino Bandiera di San Marino Non razze, ma bambini vivono nel mondo

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Internacia Ligo de Esperantistaj Instruistoj stariĝis in La Juna Vivo, settembre 1949 Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive., pag. 355.
  2. ^ ILEI Estraro. Consultato il 2009-07-20.
  3. ^ ILEI conferenze (eo)
  4. ^ Conferenze 1976-2008 (eo)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN146058675 · ISNI (EN0000 0001 2178 5853 · LCCN (ENno2005120966 · GND (DE2014570-6 · J9U (ENHE987007263050105171 · WorldCat Identities (ENlccn-no2005120966