Gino Capponi

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Gino Capponi

Primo ministro del Granducato di Toscana
Durata mandatoagosto 1848 –
settembre 1848
MonarcaLeopoldo II di Toscana
PredecessoreCosimo Ridolfi
Successoregoverno provvisorio

Senatore del Regno di Sardegna
Durata mandatodal 23 marzo 1860
LegislaturaVII
Sito istituzionale

Dati generali
Professionescrittore e storico
Gino Capponi

Il marchese Gino Capponi (Firenze, 13 settembre 1792Firenze, 3 febbraio 1876) è stato uno storico, politico e pedagogista italiano.

Stemma dei Capponi

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era figlio di Pier Rioberto Capponi e di Maria Maddalena Frescobaldi.[1]

Ultimo esponente di uno dei rami dell'antica ed illustre famiglia fiorentina dei Capponi, fu un moderato riformatore dello stato toscano, attraverso la carica di senatore. Si interessò anche di economia, statistica e agricoltura. Allievo dell'abate Giovanni Battista Zannoni, fino dalla gioventù ebbe a cuore le materie umanistiche. Nel 1819 a Londra, ebbe l'idea, conversando con Ugo Foscolo, di un giornale letterario. Così fondò, nel 1821, assieme a Giovan Pietro Vieusseux, l'Antologia[2] e più tardi si adoperò per l'istituzione de l'Archivio storico italiano (1842).

Fu amico di Giacomo Leopardi (che gli indirizzò la celebre Palinodia ricompresa nei Canti), di Pietro Giordani, di Pietro Colletta, di Guglielmo Pepe, Giovanni Battista Niccolini, del filosofo Silvestro Centofanti, di Raffaello Lambruschini e dei migliori intellettuali del suo tempo. Fu anche un cattolico aperto a nuove esperienze di riforma. Come pedagogista, affermò la libera educazione del giovane, che non andava oppresso con i precetti, ma secondo i suggerimenti di una grande e nobile idea unificatrice. L'educazione del cuore doveva guidare quella dell'intelletto, con l'intuito e con gli esempi. L'educazione, per il Capponi, era un'arte e non una scienza.

Gino Capponi viaggiò molto in Italia e in Europa e fu membro del Senato toscano dal 1848. Collaborò e promosse le principali iniziative liberali dei moderati. Fu presidente del Consiglio dal 17 agosto al 12 settembre dello stesso anno.

Costretto a ritirarsi a vita privata dall'opposizione e dalla restaurazione dei Lorena, coltivò ancora di più i suoi studi storici, nonostante in vecchiaia divenisse cieco. Nel 1859 fu fautore dell'annessione della Toscana al Piemonte e venne nominato senatore dal 1860, partecipando attivamente alla vita parlamentare fino al 1864.

Cattolico devoto, è sepolto nella basilica di Santa Croce.

Il monumento a Gino Capponi nella Basilica di Santa Croce.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Civile di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Giuseppe (Granducato di Toscana) - nastrino per uniforme ordinaria

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Frammento sull'educazione, 1841, pubblicato nel 1845.
  • Sulla dominazione dei longobardi in Italia, 1844 e 1859.
  • Cinque letture di economia toscana, 1845.
  • Storia della Repubblica di Firenze, 1875.

Lettere e carteggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Carteggio Capponi-Tommaseo, a cura di Isidoro Del Lungo e Paolo Prunas, Bologna, Zanichelli, 1911-1932 (4 voll.);
  • Carteggio Capponi-Vieusseux, 3 volumi, a cura di Aglaia Paoletti, Firenze, Le Monnier, 1994-1996 (3 voll.), con prefazioni di Giovanni Spadolini e Cosimo Ceccuti;
  • Carteggio Capponi-Lambruschini, a cura di Veronica Gabbrielli, Firenze, Le Monnier, 1996;
  • Carteggio Capponi-Ridolfi, a cura di Aglaia Paoletti, Firenze, le Monnier, 2001;
  • Carteggio Capponi-Galeotti, 1845-1875, a cura di Aglaia Paoletti, Firenze, Le Monnier, 2002;

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pompeo Litta, Capponi di Firenze, in Famiglie celebri italiane, Milano, 1870.
  2. ^ Antologia online

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompeo Litta, Capponi di Firenze, in Famiglie celebri italiane, Milano, 1870.
  • Enrico Valtancoli Montazio, Gino Capponi, Torino, Unione tipografico-editrice, 1862.
  • Marco Tabarrini, Gino Capponi. I suoi tempi, i suoi studi, i suoi amici; memorie raccolte, Firenze, Barbera, 1879.
  • Alfred von Reumont, Gino Capponi, 1792-1876, ein Zeit- und Lebensbild. Gotha, Perthes, 1880.
  • Giovanni Gentile, Gino Capponi e la cultura toscana nel secolo XIX, Firenze, Vallecchi, 1922.
  • Giovanni Nencioni, Gino Capponi: linguista, storico, pensatore, Firenze, Olschki, 1977.
  • Giovanni Gentile, Le più belle pagine di Gino Capponi. Riproduzione anastatica [der Ausg.], Milano, Treves, 1926. Firenze, Casa Ed. le Lettere, 1994. ISBN 88-7166-181-8.
  • Paolo Bagnoli (a cura di.), Gino Capponi: storia e progresso nell'Italia dell'Ottocento ; convegno di studio, Firenze Palazzo Strozzi 21 - 22 - 23 gennaio 1993, Firenze, Olschki, 1994. ISBN 88-222-4221-1.
  • Giovanni Spadolini, La Firenze di Gino Capponi. Fra restaurazione e romanticismo. Gli anni dell' 'Antologia', Cassa di Risparmio di Firenze, 1985.
  • Piero Treves, CAPPONI, Gino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 19, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1976. URL consultato il 5 ottobre 2017. Modifica su Wikidata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Primo ministro del Granducato di Toscana Successore
Cosimo Ridolfi agosto - ottobre 1848 Governo provvisorio
Controllo di autoritàVIAF (EN61649450 · ISNI (EN0000 0001 1027 9496 · SBN RAVV043497 · BAV 495/24799 · CERL cnp00386340 · LCCN (ENn82096340 · GND (DE116448040 · BNF (FRcb12484453f (data) · J9U (ENHE987007259292005171 · NSK (HR000325536 · CONOR.SI (SL158523235 · WorldCat Identities (ENlccn-n82096340