Erwin Jaenecke

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Erwin Jaenecke
Generali tedeschi e un generale rumeno dopo aver lasciato il posto di comando della 17a armata nella penisola di Kerch. Visibili: Gen. Erwin Jaenecke (1° da destra), Gen. Karl Allmendinger (2° da destra), Gen. Corneliu Teodorini (3° da destra).
NascitaFreren, 22 aprile 1890
MorteColonia, 3 luglio 1960
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Impero tedesco
Bandiera della Germania Repubblica di Weimar
Germania nazista
Forza armata Deutsches Heer
Reichswehr
Wehrmacht
ArmaHeer
Anni di servizio1911 - 1945
GradoGeneraloberst
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Stalingrado
Seconda battaglia di Char'kov
Comandante di17. Armee
IV. Armeekorps
LXXXII. Armeekorps
389. Infanterie-Division
DecorazioniCroce di Cavaliere della Croce di Ferro
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia

Erwin Jaenecke (Freren, 22 aprile 1890Colonia, 3 luglio 1960) è stato un generale tedesco della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jaenecke servì sul Fronte orientale come comandante della 389. Infanterie-Division e in seguito dell'IV. Armeekorps. Fu ferito durante la Battaglia di Stalingrado e fu uno degli ultimi alti ufficiali tedeschi a lasciare la città con un aereo.[1]

nell'aprile del 1943 gli fu affidato il comando dell'LXXXII. Armeekorps e in seguito della 17. Armee nel Caucaso e più tardi nella penisola di Crimea. In un incontro il 29 aprile 1944 con Hitler a Berchtesgaden, Jaenecke insistette nella scelta di evacuare Sebastopoli, ma il Führer non accettò la sua affermazione e lo sollevò dal comando.

In seguito Jaenecke, fu ritenuto responsabile della perdita della Crimea e venne arrestato in Romania e portato davanti alla corte marziale. Heinz Guderian fu nominato investigatore speciale del caso, Guderian procedette lentamente e infine Jaenecke fu assolto nel giugno 1944. Jaenecke fu destituito dall'esercito tedesco il 31 gennaio 1945. Il 15 giugno 1945 fu arrestato dalle autorità sovietiche e condannato a morte per i crimini di guerra commessi sotto il suo comando nel 1942, la sua sentenza fu commutata a 25 anni di lavori forzati e fu rilasciato definitivamente nel 1955.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Ferro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Federico Augusto di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Federico Augusto di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine della Croce d'onore con spade - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'onore della guerra mondiale - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di lungo servizio militare nella Wehrmacht (25 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di lungo servizio militare nella Wehrmacht (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia "In memoria del 13 marzo 1938" - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia della Sudetenland con Barretta del Castello di Praga - nastrino per uniforme ordinaria
Croce spagnola - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di I Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Fibbia della Croce di Ferro di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per feriti - nastrino per uniforme ordinaria
Distintivo per assalto della fanteria - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro[2] - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine militare della Croce Tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Ordine di Michele il Coraggioso di II Classe - nastrino per uniforme ordinaria
Ordine di Michele il Coraggioso di III Classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Adam, Wilhelm; Ruhle, Otto (2015). With Paulus at Stalingrad. Translated by Tony Le Tissier. Pen and Sword Books Ltd. p. 189. ISBN 9781473833869..
  2. ^ Scherzer 2007, p. 416.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives [The Knight's Cross Bearers 1939–1945 The Holders of the Knight's Cross of the Iron Cross 1939 by Army, Air Force, Navy, Waffen-SS, Volkssturm and Allied Forces with Germany According to the Documents of the Federal Archives], Jena, Germany, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN255322839 · ISNI (EN0000 0003 7792 8109 · GND (DE1024785122