Eptesicus bottae

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Serotino di Turchia
Immagine di Eptesicus bottae mancante
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Microchiroptera
Famiglia Vespertilionidae
Sottofamiglia Vespertilioninae
Genere Eptesicus
Specie E.bottae
Nomenclatura binomiale
Eptesicus bottae
Peters, 1869

Il serotino di Turchia (Eptesicus bottae Peters, 1869) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi diffuso nell'Ecozona paleartica.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 55 e 77 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 42,1 e 50 mm, la lunghezza della coda tra 36 e 59 mm, la lunghezza del piede tra 7 e 10 mm, la lunghezza delle orecchie tra 13 e 18 mm e un peso fino a 21 g.[3]

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga, soffice e densa. Le parti dorsali sono color crema scuro con la base dei peli grigio scura, mentre le parti ventrali sono biancastre con la base dei peli bruno-grigiastra. Il muso è nerastro e largo, dovuto alla presenza di due masse ghiandolari sui lati. Le orecchie sono corte, triangolari, con l'estremità arrotondata e marroni o bruno-nerastre. Il trago è lungo circa la metà del padiglione auricolare, largo e con l'estremità smussata. Le membrane alari sono marroni scure o nerastre e semi-trasparenti. La punta della lunga coda si estende leggermente oltre l'ampio uropatagio. Il calcar è carenato. Il cariotipo è 2n=50 FNa=48.

Ecolocazione[modifica | modifica wikitesto]

Emette ultrasuoni a basso ciclo di lavoro sotto forma di impulsi di breve durata con frequenza iniziale di circa 41 kHz e finale di 32,5+0,87 kHz.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia generalmente in gruppi di 2-3 individui nelle crepe di edifici, rovine e nelle fessure tra le rocce.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di insetti catturati sopra spazi aperti, specialmente campi coltivati, giardini, palmeti e attorno a luci artificiali.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Alcune femmine catturate in Israele nel mese di aprile avevano due embrioni ciascuna.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in maniera frammentata dalla Turchia meridionale, attraverso il Medio oriente fino al Kirghizistan e all'India ed il Pakistan settentrionale. È presente anche nel Delta del Nilo, in Egitto.

Vive in zone semi-aride e a vegetazione mediterranea, pianure coltivate, giardini, palmeti fino a 2.100 metri di altitudine.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Sono state riconosciute 7 sottospecie:

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la mancanza di minacce, classifica E.bottae come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Aulagnier, S., Karatas, A. & Tsytsulina, K. 2008, Eptesicus bottae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Eptesicus bottae, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Aulagnier & Al., 2011.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stephan Aulagnier & Al., Guide des mammiferes d'Europe, d'Afrique du Nord et du Moyen-Orient, Delachaux & Niestlé SA, Parigi, 2011, ISBN 9788889999707.
  • Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549

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