Das Reich

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Das Reich
StatoBandiera della Germania Germania
Linguatedesco
Periodicitàsettimanale
Generestampa nazionale
FondatoreJoseph Goebbels
Fondazionemaggio 1940
Chiusura1945
SedeBerlino
EditoreFranz-Eher-Verlag
 

Das Reich fu un settimanale fondato da Joseph Goebbels, ministro della propaganda della Germania nazista, nel maggio 1940.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Das Reich fu principalmente una creazione di Rudolf Sparing, Rolf Rienhardt e Max Amann.[2] La sua tiratura crebbe da 500.000 copie nell'ottobre 1940 a oltre 1.400.000 nel 1944.[3] A parte un editoriale settimanale, Goebbels non fu coinvolto nella pubblicazione.[2] La maggior parte, ma non tutti, i suoi articoli dopo il 1940 sono apparsi in questa testata.[4] Negli anni '30 i suoi articoli erano apparsi su Völkische Beobachter. Dal maggio 1940 scrisse 218 editoriali.[3] Quando le forze alleate sbarcarono in Italia, e Mussolini fu brevemente deposto, Goebbels decise di non scrivere un editoriale.[5]

Contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Il giornale conteneva notizie, saggi su vari argomenti, recensioni di libri e un editoriale scritto da Goebbels.[6] Parte del contenuto è stato scritto da autori stranieri.[6] Con l'eccezione dell'editoriale di Goebbels, Das Reich non condivideva il tono di altre pubblicazioni naziste.[2]

Tra gli altri argomenti, copriva le incerte liste delle vittime di Stalingrado,[7] distingueva tra invasioni tedesche e alleate per suggerire che quest'ultime non avrebbero avuto successo,[8] discuteva i bombardamenti[9] e la V-1,[10] deplorava la cultura americana,[11] ritraeva il morale americano come povero (anche se non suggeriva che si sarebbero arresi a causa di questo)[12] e infine dichiarò che Berlino avrebbe combattuto fino alla fine.[13]

Il suo ultimo articolo dell'aprile 1945 invitava a resistere all'ultimo respiro.[14]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) David Welch, The Third Reich: Politics and Propaganda, Psychology Press, 2002, p. 126, ISBN 9780415275088.
  2. ^ a b c (EN) Oron James Hale, The Captive Press in the Third Reich, Princeton University Press, 1964, pp. 278.
  3. ^ a b (EN) Herf, Jeffrey, The Jewish Enemy: Nazi Propaganda During World War II and the Holocaust, Harvard University Press, 2009, p. 21, ISBN 9780674038592.
  4. ^ Goebbels on the attack on the Soviet Union (July, 1941), su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  5. ^ A Classic Example, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  6. ^ a b (EN) Robert Moses Shapiro, Why Didn't the Press Shout?: American & International Journalism During the Holocaust, KTAV Publishing House, 2003, ISBN 9780881257755.
  7. ^ On the Missing at Stalingrad, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  8. ^ The Invasion, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  9. ^ Unexpected Consequences, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  10. ^ First Results of the V-1, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  11. ^ The Kitschified Mass Soul, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  12. ^ Reality is Different, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  13. ^ Berlin — A Huge Hedgehog, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.
  14. ^ Resist at Any Price, su research.calvin.edu. URL consultato il 12 novembre 2023.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]