Bruegel (organizzazione)

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Bruegel
TipoONG
Fondazione2005
Sede centraleBandiera del Belgio Bruxelles
Area di azioneGlobale
PresidenteJean Claude Trichet (da aprile 2012)
Sito web

Bruegel (acronimo per Brussels European and Global Economic Laboratory) è un gruppo di riflessione (think tank) politico-economico internazionale, con sede a Bruxelles.

Ha iniziato le attività nel 2005 guadagnando rapidamente importanza sino a essere considerato fra i più importanti think tank europei e mondiali.[1] Nel 2012 è stato nominato Think Tank dell'anno dal periodico economico britannico Prospect per la sua analisi sulla crisi economica dell'eurozona.[2]

Storia, struttura e organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

L'idea di un think tank europeo fu lanciata da Francia e Germania nel 2003 a seguito degli accordi di collaborazione bilaterali franco-tedeschi, che sfociarono nella dichiarazione comune di intenti fra il presidente francese Jacques Chirac e il cancelliere tedesco Gerhard Schröder[3], in occasione del quarantesimo anniversario del trattato dell'Eliseo.[4] Bruegel venne quindi fondata in Belgio come associazione internazionale no-profit nel 2004 e il primo meeting del board fu tenuto il 17 gennaio del 2005[5]. In nome fu scelto in omaggio al pittore Pieter Bruegel.

Al 2012 è presieduto da Jean Claude Trichet[6] (che è anche il presidente del gruppo europeo della Commissione Trilaterale[7]) e diretto da Jean Pisani-Ferry[8]).

Ne sono presidenti onorari Mario Monti (primo presidente, dal 2005 al 2008, dell'organizzazione)[9] e Leszek Balcerowicz (anch'egli ex presidente dell'organizzazione)[10].

I lavori del gruppo riguardano i campi delle politiche economiche (soprattutto politica monetaria), politiche commerciali, politiche industriali, politiche di sviluppo, politiche di budget, disciplina finanziaria, nonché gli aspetti economici delle politiche energetiche e ambientali.

Gli Stati membri nel 2012 sono: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Ungheria[11].

Le aziende private, tutte a dimensione di multinazionale che contribuiscono come membri sono: Deutsche Telekom, Électricité de France (EDF), Ernst & Young, Erste Bank Group, General Electric, Goldman Sachs, Google, LVMH Louis Vuitton Moët Hennessy S.A., Microsoft, MasterCard, MECM Ltd.[12], Novartis, NYSE Euronext, Pfizer, Qualcomm, Renault, Samsung Electronics, Schroeders[13] Solvay, Syngenta[14], Toyota, UBS e UniCredit.

Sono inoltre membri istituzionali: Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, Banca di Francia, Banca Nazionale di Danimarca, Banca Nazionale di Polonia, Caisse des Dépôts, European Investment Bank[15].

Nel novembre 2010 Bruegel ha pubblicato una proposta su come affrontare la crisi del debito sovrano dei Paesi dell'Eurozona, basata su un meccanismo di default controllato: A European Mechanism for Sovereign Debt Crisis Resolution: A proposal[16][17].

Nel settembre 2011 ha organizzato a Parigi una conferenza di due giorni sul tema Resolving the European Debt Crisis (Risolvere il debito europeo), sviluppatasi con simulazioni per analizzare le interazioni fra gruppi azionari e decisioni politiche[18].

Cronologia dei presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ James McGann, The Global Go To Think Tanks Report 2011 (PDF), su gotothinktank.com, gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2013).
  2. ^ Think Tank of the Year Awards 2012 (Prospect), su prospectmagazine.co.uk, luglio 2012.
  3. ^ La storia del gruppo sul sito Ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 2 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2013).
  4. ^ Déclaration commune franco-allemande à l'occasion du 40ème anniversaire du Traité de l'Elysée :Politique économique et financière: ... la France et l'Allemagne décident de lancer une initiative européenne afin de créer un Centre européen d'économie internationale ...Ce Centre, qui pourrait être localisé à Bruxelles, devrait pouvoir s'élargir progressivement à tous les partenaires européens - États membres, institutions communautaires et opérateurs privés.
  5. ^ Euractiv, Bruegel: newest addition to think tank landscape in Brussels, su euractiv.com, 19 gennaio 2005.
  6. ^ Notizia sul sito ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2012).
  7. ^ Trilateral Leadership, su trilateral.org. URL consultato il 22 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2014).
  8. ^ Notizia sul sito ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2012).
  9. ^ Notizia sul sito ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2013).
  10. ^ Notizia sul sito ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2013).
  11. ^ membri, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2011).
  12. ^ (EN) Find a solicitor - MECM LTD Head Office, su lawsociety.org.uk. URL consultato il 28 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2013).
  13. ^ Schroeders Archiviato l'8 febbraio 2013 in Internet Archive.
  14. ^ Syngenta
  15. ^ Lista dei membri sul sito ufficiale, su bruegel.org. URL consultato il 19 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2011).
  16. ^ Documento on line Archiviato il 27 febbraio 2014 in Internet Archive..
  17. ^ Les Echos del 16/11/2010, "Dette européenne : Bruegel propose de créer un mécanisme de défaut maîtrisé".
  18. ^ William R. Cline, Guntram Wolff, Special report 21 - Resolving the European Debt Crisis, Peterson Institute, Febbraio 2012

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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