Wikipedia:Oracolo/Archivio/settembre 2021

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settembre 2020 settembre 2022

Domanda sui diritti d'autore

Ricordo che non molto tempo fa era uscita una storia su Topolino dove un imprenditore andava a registrare il marchio di Paperinik, per poi lucrarci senza infrangere alcuna legge. Al di là della finzione disneyana, mi sorge una domanda sulla vita reale. Penso che sia una situazione molto comune il creare un qualcosa che possa essere anche un proprio marchio distintivo, e allora la situazione descritta sopra è un po' come se domani me ne vado a registrare a mio nome il marchio "Flazaza" o "Rojelio" (a cui chiedo scusa se li ho presi come esempio) e avvio una produzione di abbigliamento con quel nome. Venendo al dunque, se per ipotesi io invento una qualsiasi cosa, che sia un disegno, un nome, un simbolo, un logo (anche di nulla, apro paint e invento il logo di un marchio inesistente per passare il tempo), una canzoncina, un racconto, una ricetta o molto altro, non lo registro ma lo divulgo in qualsiasi modo, per esempio su internet attraverso un social, un blog, un sito di quelli che puoi aprire al momento tipo altervista, o sennò anche Wikipedia (ricordo che un annetto fa circa qui all'Oracolo uno aveva scritto di una storiella di sua invenzione con barche, ornitorinchi e altre situazioni strane): io detengo un qualsiasi diritto d'autore su quella cosa? E se qualcuno decide di copiarmelo, di lucrarci, o addirittura di andare a registrarlo, può farlo? --79.42.136.70 (msg) 15:09, 24 ago 2021 (CEST)

Visto che non ha ancora risposto nessuno provo timidamente a rompere il ghiaccio. Purtroppo non sono un avvocato, ma per cominciare penso che dovremmo distinguere i concetti di marchio, brevetto e diritto d'autore (e ognuno dei tre ha legislazioni diverse anche all'interno dello stesso Paese, figuriamoci in Paesi diversi). Un logo come lo Swoosh della Nike (o anche quello di Paperinik, ad esempio il pipistrello col cappello o la sigla "Pk") ricade sotto il marchio, mentre una canzone o un racconto sotto il diritto d'autore. Sul marchio amatoriale pubblicato e poi rubato non saprei, mi affido a qualcuno più esperto. Ma per il diritto d'autore ho sempre sentito ribadire con forza che una qualsiasi opera NON è di pubblico dominio solo perché pubblicata online. Quando ho creato un sito amatoriale nei lontani anni 90, mi è stato detto che il copyright di quello che scrivevo era mio, anche se non ci scrivevo "Copyright Anno Nome Cognome", anche se non mi registravo alla SIAE o cosa; ma che per completezza era meglio se in fondo ad ogni pagina scrivevo "Copyright Anno Nome Cognome" seguito da cosa concedevo di fare o non fare con quel materiale, ad es "Tutti i diritti riservati". Se il sito non è "mio", dipende dalla politica del sito: la storia degli ornitorinchi è stata pubblicata su Wikipedia, quindi è soggetta alla frasetta che appare sopra il pulsante Pubblica del modifiche, che dice: "Pubblicando, accetti le condizioni d'uso comprensive della informativa sulla riservatezza e accetti irrevocabilmente di pubblicare il tuo contributo sotto le licenze CC BY-SA 3.0 e GFDL", quindi il testo pubblicato può essere copiato paro paro a patto di rispettare le licenze indicate. Ma se qualcuno volesse pubblicare un romanzo in cui si racconta una storia molto simile a quella degli ornitorinchi ma non copiata paro paro? Mi sa che qui di nuovo ci vuole qualcuno più esperto, immagino dipenda molto dalla specifica normativa e, nei casi dubbi, dall'opinione del giudice - e per certi casi, non sapremo mai quale sarebbe stata la decisione del giudice visto che le cause sono state poi risolte con accordi privati, come quella per per en:Dodgeball: A True Underdog Story (ultimamente questo film viene citato spesso qui all'Oracolo!) o dententori dei diritti di Tolkien vs D&D. --79.40.126.57 (msg) 08:55, 27 ago 2021 (CEST)
Non sono un avvocato o un esperto di brevetti, tuttavia posso confermarti che nell'istante in cui divulghi qualcosa creata da te come opera di creatività, quindi canzoni, romanzi, poesie, immagini, fotografie, software (quindi non una soluzione ad un problema che sia riproducibile industrialmente, che rientra nel mondo dei brevetti) ne detieni automaticamente il diritto d'autore (o Copyright), senza bisogno di andare a fare alcuna registrazione o di aggiungere una riga del tipo "Copyright Anno Nome Cognome". È un tuo diritto intrinseco, come un ombra che nasce assieme all'opera. Il problema è dimostrare la data di nascita di quell'opera (o meglio la data di divulgazione), che è quella che fa fede per la validità del copyright. Qualsiasi copia nata dopo quella data è palesemente in violazione del copyright. Se non sbaglio la SIAE serve a questo, a certificare quando inizia il copyright e a chi appartiene. Ma se possibile anche un timbro postale di data certa è sufficiente a certificare la data di inizio del copyright.
Quindi chiunque usa la tua opera senza il tuo permesso (Se non sbaglio salvo per motivi didattici e divulgativi non di lucro) lo puoi denunciare, ma devi dimostrare che su quella opera detieni il copiright a partire da una data precedente alla contraffazione.
I diritti sulla storiella degli ornitorinchi sono di chi l'ha creata, quindi colui che fu 79.50.132.93, ma appunto come ha detto chi mi ha preceduto con la pubblicazione ha accettato la licenza CC BY-SA 3.0 e quindi chiunque può condividere, modificare a piacimento a patto di citarlo. Se poi in realtà ha copiato la storiella di qualcun'altro, e quel qualcun'altro in precedenza ha scritto la storiella su un foglio ed è andato in posta a farsi mettere il timbro di data certa, allora se lo volesse tutto il testo deve essere rimosso da wikipedia e chi fu 79.50.132.93 denunciato.
Per quanto riguarda logo e marchi, quelli richiedono la registrazione, in quanto servono a permettere alle persone di riconoscere il tuo prodotto o servizio. Con marchio registrato si intende appunto il nome, il logo, una figura, una combinazione di colori etc.
I nomi non sono protetti da Copyright, puoi registrare qualsiasi nome come marchio registrato, anche se il nome è già stato usato da qualcun'altro, a patto che non sia una persona famosa o che il marchio non sia già stato registrato. Quindi "Flazaza" e "Rojelio" se non sono già stati registrati come marchi, li puoi registrare. Tuttavia se lo fai in malafede, ledi il loro onore e loro riescono a dimostrarlo, allora il marchio registrato ti viene tolto.
Invece per registrare un logo come marchio registrato, esso deve essere innovativo, quindi non puoi registrare come logo un qualcosa il cui Copyright è detenuto da terze parti.
E Paperinik? Questa è una bella situazione borderline, perché nella finzione Disney è indubbiamente un personaggio famoso a Paperopoli, e il logo PK è una sua invenzione. Tuttavia non esiste nessun soggetto giuridico dal nome "Paperinik", perché è solo un alter ego anonimo di qualcuno. Quindi in teoria nessuno può rivendicare i diritti d'autore sul logo PK, e nessuno può denunciare l'imprenditore di malafede nella registrezione del marchio 2Paperinik". In realtà per legge può farlo Paperino Paolino se dimostra che lui è Paperinik, ma appunto capisci che così tanti saluti all'identità segreta. Poi nel mondo reale presumo che il marchio Paperinik e il logo PK appartengano alla Disney ;-)
Spero di essere stato utile, chiedo di essere corretto se ho fatto errori--95.239.93.214 (msg) 10:37, 4 set 2021 (CEST)
Stavo dimenticando una cosa fondamentale, sempre nella finzione disneyana: Gran parte degli elementi figurativi di Paperinik (costume, occhiali...) in realtà li ha presi in prestito (leggasi, plagiati violando il copyright) da Fantomius. Quindi se il soggetto giuridico dietro all'alter ego di Fantomius e morto prima del 1951 allora tutti i suoi elementi figurativi sono liberi dal copyright, che scade 70 anni dopo la morte dell'autore. Qualora invece fosse ancora vivo (se lo è Paperone, perché non lui?) e vuole fare coming out, può far valere il suo copyright denunciando sia Paperinik (che non esiste, quindi potrebbe denunciare Paperino se anche lui decidesse di fare coming out per denunciare l'imprenditore) sia l'imprenditore, oppure se è morto dopo il 1951 e ha eredi possono denunciarli loro. In ogni caso l'imprenditore dei fumetti è un genio.--95.239.93.214 (msg) 11:10, 4 set 2021 (CEST)
Vero, però Fantomius non indossava un cappello da marinaio, quindi il segnale di Paperinik nel cielo, che è un pipistrello col cappello da marinaio, è indubbiamente una sua invenzione (però un certo Bruce Wayne...), idem la sigla PK, visto che Fantomius non si firmava mica... FS. --82.54.195.72 (msg) 21:23, 5 set 2021 (CEST)
Infatti ho scritto Gran Parte degli elementi figurativi. Mi riferivo al costume, cappello escluso, e agli occhiali. Potenzialmente anche il costume si può proteggere, come Design, presso l'UIBM (o equivalente paperopolese) e rinnovare la protezione ogni 5 anni per max 4 volte, ma il creatore, Fantomius, non lo ha fatto e quindi sull'opera vigeva solo il copyright. Il cappello da marinaio, Paperino da qualche parte lo avrà comprato, quindi la proprietà intellettuale su quel cappello eventualmente appartiene a chi lo ha prodotto.
Il logo PK è una creazione di Paperinik certo, ma senza registrazione all'UIBM di Paperopoli è solo un disegno protetto da Copyright, i cui diritti spettano a una persona che non esiste (e il recente caso reale di Banksy presso il tribunale di Milano dimostra chiaramente che un anonimo non ha diritti di Copyright).
Il pipistrello nel cielo col cappello da marinaio può essere anche quello un logo, e anche se simile al logo di Batman, presumo di proprietà della DC Comics (sì, sto estendendo la nostra realtà a Paperopoli XD), stando ai precedenti può essere registrato come logo, in quanto è come una parodia di un logo reale. La parodia del logo Adidas a forma di Marijuana ne è un esempio. Ma in materia di prorpietà intellettuale il più delle volte un caso di una violazione (o presunta tale) si risolve a favore di una parte o dell'altra in base all'interpreatzione dell'esaminatore, o prefino del giudice. Citando Vujadin Boškov, rigore è quando arbitro fischia. --95.239.93.214 (msg) 08:04, 6 set 2021 (CEST)

GP Suzuka 1990

Salve, avrei da porvi una domanda. Quel celebre Gran Premio rafforzò ulteriormente la rivalità tra Prost e Senna. Di fatto il Mondiale si chiuse lì, con il loro fuoripista, perché Senna ottenne la certezza aritmetica del titolo nella classifica finale. Ma ecco la mia considerazione, il mio interrogativo; dopo il GP di Suzuka la classifica mostrava Ayrton a 78 punti e Prost a 69. Nell'ultimo Gran Premio dell'anno in Australia, il francese poteva ancora avere delle chance? E' vero, sì, che si classificò solo terzo ma vincendo, e con Senna ritirato come effettivamente accadde, sarebbe andato anche lui a quota 78 raggiungendo per l'appunto il brasiliano anche nel numero di corse vinte; (all'epoca al vincitore venivano assegnati nove punti). Quindi in base a cosa fu determinata la vittoria di Senna, già dopo Suzuka? Forse dai "migliori podi?" Ma potrei dire una sciocchezza. Vi ringrazio. --93.41.100.186 (msg) 13:35, 4 set 2021 (CEST)

"Se due o più piloti (o squadre) ottengono lo stesso punteggio, il successivo criterio per determinare la posizione in classifica è il numero di vittorie; a parità di questo vengono presi in considerazione i secondi posti e, a seguire, i piazzamenti successivi." (Sistema di punteggio della Formula 1#In caso di parità di punteggio).
Se avesse vinto Prost, avrebbero avuto uguale numero di punti (78), di vittorie (6) e di secondi posti (2), ma Senna avrebbe comunque avuto 3 terzi posti, contro 1 di Senna Prost (ovviamente non conto quello d'Australia, che stiamo immaginando essere stata una vittoria). -- Rojelio (dimmi tutto) 15:02, 4 set 2021 (CEST)
Non ricordo con esattezza ma mi pare che un tempo per determinare la classifica del Mondiale, si considerassero solo un tot di gare, un po' meno del totale (nel senso che si scartavano i risultati peggiori, tipicamente quando il pilota si era ritirato per incidente o guasto). --Meridiana solare (msg) 15:19, 4 set 2021 (CEST)

Grazie mille, in sostanza è un criterio sensato. Forse volevi dire "contro 1 terzo posto di Prost?!" Non preoccuparti :-) Di nuovo grazie, gentilissimi. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 93.41.100.186 (discussioni · contributi) 15:55, 4 set 2021 (CEST).

In Sistema di punteggio della Formula 1#Regole sul punteggio leggo "A partire dalla stagione successiva [1985] e fino al 1990 erano considerati validi i migliori 11 risultati conseguiti nell'arco dell'intera stagione. A partire dall'anno seguente tale regola fu abbandonata, permettendo ai piloti di conteggiare tutti i risultati ottenuti durante l'anno." In Campionato mondiale di Formula 1 1990 nel totale ci sono dei numeri tra parentesi che potrebbero riferirsi a quello. --Meridiana solare (msg) 16:06, 4 set 2021 (CEST)
Ah, giusto: dopo Suzuka entrambi i piloti erano già andati a punti esattamente 11 volte, motivo per cui il loro piazzamento nell'ultima gara non avrebbe fruttato loro il "pieno punteggio", ma solo la differenza rispetto al loro precedente peggior piazzamento. Prost "scartava" il quinto posto (2 punti) del Canada, motivo per cui il suo terzo posto in Australia lo fece giungere a 71 punti (73 sarebbe stato il totale di tutte le gare). Anche in caso di vittoria, quindi, avrebbe concluso la stagione a 76 punti, due dietro a Senna, senza neppure dover tirare in ballo questioni di spareggio. #TIL -- Rojelio (dimmi tutto) 10:03, 6 set 2021 (CEST)
Anche se c' entra poco, e` il caso di ricordare che un tale sistema era gia` stato usato nello sci alpino in una delle ultime stagioni di G. Thoni. Si dimostro` un disastro, perche` confondeva i tifosi e fece crollare l' interesse. Rimasi veramente stupito quando venne adottato in F1 malgrado questo precedente. 151.29.83.146 (msg) 14:00, 6 set 2021 (CEST)

Monitoraggio uso cartucce stampante

Ave, onniscente Oracolo!
Sapresti dirmi se esiste un software gratuito che permette di monitorare l'uso delle cartucce d'inchiostro da parte della stampante? In particolare, un software che in automatico registri la data in cui è stata sostituita una determinata cartuccia della stampante e che alla prossima sostituzione indichi quanto è durata la cartuccia precedente, ovvero non solo quanto tempo è durata, ma anche quante pagine sono state stampate, in modo da avere alla fine dell'anno un resoconto del numero di pagine stampate, numero di cartucce usate e di conseguenza i costi affrontati. --Daniele Pugliesi (msg) 13:42, 8 set 2021 (CEST)

[@ Daniele Pugliesi] Software per pc non saprei, ma a volte un controllo del genere è integrato nella stampante. Ad esempio la mia non registra il momento in cui è stata cambiata una cartuccia (anche perchè potresti anche "ingannare" la stampante estraendo la cartuccia finita e scuotendola e rimettendola a posto per sfruttare le ultime goccie di inghiostro o toner per qualche ulteriore stampa) ma registra il numero di stampe totali - divise per BN e colori - eseguite dall'inizio della sua vita ed è poi possibile stampare un report con il numero di fogli stampati giorno per giorno. Potresti guardare se anche la tua ha una funzione del genere. A quel punto basta che di segni quando cambi le cartucce --Postcrosser (msg) 13:57, 8 set 2021 (CEST)
Se utilizzi Windows 10 qui spiega come utilizzare il log di stampa, inoltre propone anche il programma gratuito PaperCut Print Logger per la lettura e l'organizzazione dei dati. Non si fa cenno tuttavia al conteggio delle cartucce.--Samuele Madini (msg) 14:58, 8 set 2021 (CEST)

Libro per bambini anni 60

Buongiorno Oracolo, mia madre è rimasta affezionata a un libro cartonato anni 60 e che non ha mai ritrovato: Rick, Dan e Ricciolino. Ho provato qualche ricerca senza successo. Oh Oracolo grande Oracolo aiutami. Francesco

--5.90.172.112 (msg) 13:49, 8 set 2021 (CEST)

San Marino durante il Fascismo

Salve a tutti. Mi chiedevo se durante il Fascismo vi fossero stati dei progetti, anche solo proposte vaghe, per annettere San Marino all'Italia. Sia da parte italiana che sammarinese (San Marino era governata dal Partito Fascista Sammarinese). Grazie! --95.238.130.59 (msg) 22:22, 26 ago 2021 (CEST)

Non ho documenti in proposito ma penso che il problema maggiore fosse che l'Italia era ancora una monarchia mentre San Marino una repubblica; penso che se la RSI avesse avuto successo, ci sarebbero stati sicuramente progetti di annessione.--Carnby (msg) 12:10, 9 set 2021 (CEST)

Caldaia

Boungiorno a tutti, devo sostituire la caldaia di casa mia e sono molto indeciso su che modello scegleire. Mi sono rivolto a una ditta della mia città, che reputo seria e mi hanno consigliato due modelli: Bosch Cerapur Acu Smart ZWSB 30-4E (accumulo 48 L) e Radiant Dual Tech R2KA 34/20 (accumulo 20 L). Onestamente non so cosa scegliere (so di per certo che la Bosch ha lo scambiatore di lega di alluminio) anche perché pensavo che mi avessero proposto anche modelli di altre marche (Buderus, Viesmann, Vaillant, Saunier-Duval, Immergas) imvece di queste marche so poco o nulla. Inoltre sono indeciso se comprare una caldaia con accumulo (boiler), microaccumulo o produzione continua, tenendo conto che non c'è molto posto per la caldaia nello stanzino dove ci sono tutti i tubi di collegamento e che ho un bagno con doccia molto, molto distante dalla caldaia (una precedente caldaia Riello con produzione continua non mi garantiva quasi mai acqua calda nel bagno). Dato che l'acqua è piuttosto dura (40-50 °f) mi consigliate un filtro magnetico per il calcare? Grazie per chi mi vorrà rispondere.--Carnby (msg) 10:07, 7 set 2021 (CEST)

Ciao [@ Carnby] , io andrei su Bosch per marca litraggio e ricambi di facile reperibilità , nulla togliendo agli altri . Per l'accumulo boiler non so se ti conviene tanto dipende dalle esigenze abitative , sul filtro magnetico eh sì sennò ti ritrovi tra un biennio la caldaia intasata , problema frequente per caldaie boiler ecc..ecc.... ovviamente affidati alla ditta contattata sapranno trovare una soluzione alle tue esigenze . Un saluto cordiale --Il buon ladrone 10:24 , 7 set 2021 (CEST)
Anticalcare magnetico: giudica tu... --130.192.98.159 (msg) 12:48, 7 set 2021 (CEST)
Il problema è che non posso montare un addolcitore tradizionale per il poco spazio a disposizione e perché l'acqua addolcita non è potabile e non posso usarla per annaffiare le piante.--Carnby (msg) 13:22, 7 set 2021 (CEST)
[@ Carnby] Il primo falso mito da sfatare, in realtà l'acqua addolcita è potabile eccome, e puoi usarla senza problemi anche per innaffiare le piante. Oggi esistono in commercio addolcitori anche di dimensioni piccole, certo considera che un addolcitore tradizionale poi costa un po', ma in compenso sono soldi in meno che vanno in manutenzione, anticalcare, saponi e detersivi per i motivi che ho detto qui. Se poi vuoi mantenere un tenore di calcio nell'acqua in uscita, oggi è possibile regolare l'addolcitore lasciando qualche grado francese di durezza. Poi ovviamente se vivi in un appartamento allora forse non è il caso di comprarlo. Per quanto riguarda l'addolcitore magnetico in realtà non ho prove pratiche, ma come teoria mi sembra una grande sciocchezza. Cioé, non vedo come una calamita messa lì a caso possa causare una transizione polimorfa dello stato solido (da calcite ad aragonite) su una specie chimica in soluzione. Già mi piacerebbe sapere come un campo magnetico potrebbe influenzare due specie, lo ione Ca++ e lo ione CO3--, che sono diamagnetiche e che quindi un campo magnetico non gli fa un baffo. Ma in ogni caso, che esso cristallizzi come calcite (quindi calcare) o aragonite (sottolineo, indipendentemente da inutili magneti montati nell'impianto si formano entrambe le forme, solo che la calcite è dominante) comunque si forma un cristallo solido insolubile che si deposita sulle tubature.
Non so quale caldaia sia meglio, lascio la parola a chi ne sa più di me che non ne so nulla, ma sull'anticalcare magnetico di sconsiglio di comprarlo, perché sono abbastanza convinto che sia una fake--95.232.152.103 (msg) 14:23, 7 set 2021 (CEST)
Grazie.--Carnby (msg) 12:31, 9 set 2021 (CEST)

Tessuti rossi

Perché i tessuti colorati di rosso tendono a sbiadire di più nel tempo se esposti alla luce rispetto a quelli di altri colori? --93.35.163.140 (msg) 08:32, 9 set 2021 (CEST)

Carretto

Ciao mi chiamo Tommy Salmone detto Er Pesce. Seguo con interesse questa rubrica da anni perché trovo sempre dei buoni spunti per imparare qualcosa di nuovo. Sono ignorantissimo in fisica quindi vi faró ridere perché forse la mia domanda è banale. Empiricamente mi sembra che un carretto tipo [1] si fa meno fatica a tirarlo che a spingerlo, ovviamente sempre tramite la maniglia. Ma fisicamente è vero o è solo una mia percezione errata? Er Pesce ve ringrazia e ve saluta --194.184.36.69 (msg) 08:43, 9 set 2021 (CEST)

A parità di forza applicata, l’effetto sul carretto è lo stesso. Tuttavia lo sforzo muscolare è diverso, e la fatica dipende da quello. Nel caso del carretto che indichi, spingere è particolarmente scomodo (e faticoso) perché il carretto è molto più basso delle spalle. Per un pesce, non essendo dotato di estremità prensili, sarebbe invece più comodo spingere che tirare: a meno di non essere munito di un’imbragatura adatta. --109.118.65.165 (msg) 09:49, 9 set 2021 (CEST)
In generale, tirare è più conveniente che spingere ogniqualvolta il punto di contatto tra ruote e terreno è più in basso del punto di spinta (cioè praticamente sempre, a meno che non stiamo parlando di carrelli appesi a una rotaia sul soffitto): per una questione di leve e bilanciamento delle forze (in particolare dei loro momenti angolari), spingendo il carro il suo asse anteriore (quello più lontano da te) risulta leggermente più "schiacciato a terra" e quindi offre più resistenza alle asperità del terreno (si "impunta" su sassi e/o salite). Ciò è ancora più vero con una maniglia come quella in foto, che si aggancia là in basso ed è libera di ruotare, per cui non hai praticamente alcun modo di esercitare un momento inverso per alleggerire l'asse anteriore (tipica manovra da carrello della spesa quando devi superare un gradino: piede dietro alle ruote posteriori per fare perno, e tirare sulla maniglia per sollevare davanti): un carrello come quello è progettato apposta per essere tirato, oppure spinto in condizioni ideali (in piano e su pavimento molto liscio).
C'è poi una seconda questione, che non ha tanto a che vedere con lo sforzo fisico ma più con quello "mentale"; spingere dietro alle ruote sterzanti fa effetto "pendolo inverso": non ti puoi distrarre troppo perché ogni piccola deviazione laterale del carrello tende ad amplificarsi ("ti scappa via") a meno che tu non sia pronto a correggere continuamente spostando la maniglia. Tirando, invece, il carrello è stabile: anche se viene spinto di lato le forze in gioco tendono naturalmente a "riportarlo in centro", così ti puoi concentrare solo su dove vuoi andare senza doverti continuamente preoccupare che anche il carrello sia d'accordo. XD -- Rojelio (dimmi tutto) 12:55, 9 set 2021 (CEST)
Che bello, ho ricevuto la risposta da Rojelio! Seguo la rubrica, ho visto i precedenti e lo considero un onore :-) Tutto chiaro, ti ringrazio. Saluti da Er Pesce
Io da grande voglio diventare come Rojelio. --Captivo (msg) 18:39, 9 set 2021 (CEST)
LOL. Voi non state bene, però. :-) -- Rojelio (dimmi tutto) 19:00, 9 set 2021 (CEST)

Diminutivo di "Alessandro"

Salve, vorrei sapere quanto è antico l'uso di "Ale" come dinimutivo di "Alessandro" in italiano. Grazie! --37.183.176.74 (msg) 12:31, 28 ago 2021 (CEST)

Recente; l'abbreviazione tradizionale di Alessadro è sempre stata Sandro; in genere i diminutivi/ipocoristici venivano fatti tagliando la prima parte del nome anziché la seconda com'è comune oggi (c'erano comunque eccezioni come Gianni da Giovanni).--Carnby (msg) 12:10, 9 set 2021 (CEST)

Sì, ma quanto recente? In particolare, è attestato prima della Seconda Guerra Mondiale?

Prima della guerra la Ale era la birra scura 😀. A parte gli scherzi non credo che Ale sia attestato prima della guerra. È un ipocoristico recente, anni ottanta-novanta. --Agilix (msg) 14:13, 11 set 2021 (CEST)

Domande "veloci" :-)

Perché per definire una corsa automobilistica e non solo, si usa questo termine: "Gran Premio?" E perché la "Formula 1" si chiama in questo modo? Grazie infinite.


--93.41.99.62 (msg) 23:49, 9 set 2021 (CEST)

La risposta alla prima domanda la trovi Qui, quella alla seconda domanda Qua, giá nell'incipit. E visto che non mi piace escludere nessuno, allora metto anche Quo--79.25.134.170 (msg) 22:22, 10 set 2021 (CEST)

Parole in tedesco?

Cari Oracoli, ho una domanda sulla lingua tedesca, sperando di non far partire qualche filtro anti abusi sui caratteri digitati a caso. Serie TV How I Met Your Mother, stagione 8 episodio 1, viene detto che esistono due termini in lingua tedesca, "Lebenslangerschicksalsschatz" e "Beinaheleidenschaftsgegenstand", che vogliono dire rispettivamente "il regalo del destino di una vita" e "quella cosa che è quasi quello che vuoi, ma non è esattamente ciò che vuoi".

Visto che la lingua tedesca ci ha già donato dei capolavoli analoghi, volevo domandare se quei due termini esistono per davvero o se sono solo un invenzione della serie TV. Grazie in anticipo --79.25.134.170 (msg) 15:45, 7 set 2021 (CEST)

Esistono per davvero , prova a googolare :) , è ti anticipo che rimarrai sorpreso\a , una delle due ti indirizza anche ad un gruppo musicale , ciao --Il buon ladrone 15:50 , 7 set 2021 (CEST)
La gran parte dei riferimenti che si trovano su Google rimandano tutti in qualche modo a HIMYM, il che non garantisce che quelle parole siano effettivamente "possibili" (che poi siano effettivamente utilizzate è altra questione).
Per il mio limitato tedesco nessuna delle due parole è grammaticalmente corretta: le regole di composizione permettono (con alcune limitazioni) di unire sostantivi e complementi di specificazione. In questo caso però si è unito un aggettivo (lebenslang, "della durata della vita") con un sostantivo (Schicksalsschatz, "il tesoro del destino", a sua volta parola composta, probabilmente ammissibile) oppure un avverbio (beinahe, "pressappoco") con un sostantivo (Leidenschaftsgegenstand, "soggetto della passione", a sua volta parola composta).
Quindi il mio cuore di pietra, sotto forma di regole grammaticali, ti direbbe che nessuna delle due parole può esistere, salvo che non sia registrata come lemma a sè (cosa che non è).
Ora però mi hai fatto venire la curiosità di sapere come è stata resa col doppiaggio tedesco :-) --Equoreo (msg) 16:38, 7 set 2021 (CEST)
Eh infatti su Google trovavo solo riferimenti a himym. Prima di passare qui all'Oracolo ho anche provato a chiedere via posta a due diversi Postcrosser tedeschi, ma non sapevano darmi una risposta. Quindi caro Equoreo ti ringrazio tantissimo, e non sottovalutare il tuo tedesco perché a quanto pare ne sai più dei madrelingua ;-)
Mi dispiace soltanto che è crollato un mito, in ogni caso anche se non esiste auguro a tutti, me compreso, di trovare il proprio lebenslangerschicksalsschatz (ma poi sul serio, come lo doppiano i tedeschi?).--79.25.134.170 (msg) 18:19, 7 set 2021 (CEST)
Le creazioni di parole degli autori del film sono formalmente corrette, anche se suonano divertenti in tedesco e non sarebbero usate in questo modo nel linguaggio quotidiano. La parola »beinahe« (»quasi«) come avverbio può essere combinata con i sostantivi senza ulteriori indugi, ad esempio »Beinahezusammenstoß« = »beinahe« + »Zusammenstoß« (»quasi« + »collisione«). Gli aggettivi possono anche essere combinati con i sostantivi allo stesso modo, ad esempio »Tiefebene« = »tief« + »Ebene«, »Frühsommer« = »früh« + »Sommer«, ecc. Si possono combinare anche altri tipi di parole (vedi sotto), ma deve avere un senso. Quindi, in linea di principio, sarebbe ammissibile accoppiare »lebenslang« come aggettivo con un sostantivo, MA: »lebenslang« è già di per sé un composto determinativo del sostantivo »Leben«, l'elemento fuggitivo »s« e l'aggettivo »lang«. E collegare ancora una volta questa costruzione a una combinazione di due sostantivi sembra semplicemente ridicolo (come tutti i composti formati da più di 3 parole singole (confrontare »Donaudampfschiffahrtsgesellschaft...«). Nessuno parlerebbe davvero così se non volesse fare una battuta. Vedo anche i due termini richiesti in questo senso. A »Reihensechszylinderwirbelkammervierventilturbodieselmotor« (»Motore turbodiesel a sei cilindri in linea con camera a vortice e quattro valvole«) susciterebbe anche delle risate da parte del pubblico, anche se è completamente conforme alle regole grammaticali tedesche. Quindi è solo una questione di sentimento linguistico se si vuole usare »Lebenslangerschicksalsschatz« e »Beinaheleidenschaftsgegenstand«. Il solo contrasto tra la »Leidenschaft« (»passione«) poetica e »Gegenstand« (»l'oggetto«) fattuale messi insieme qui sembra comico. E poi tutto questo dovrebbe essere »beinahe« (»quasi«)? In una sola parola?! Mamma mia, chiunque parli così può essere sicuro di una grossa risata. Già con la combinazione »Schicksalsschatz« (»tesoro del destino«) = »Schicksal« + »Schatz«, che è grammaticalmente del tutto ammissibile, l'ascoltatore si chiede cosa dovrebbe significare, è una combinazione senza senso e poi questo costrutto assurdo viene completato con »lebenslang« (»per tutta la vita«)... Oh, cielo. Ho scritto all'inizio che i composti devono avere un senso, e questo non viene rispettato qui, ed è per questo che sembra di nuovo divertente.
Ma è anche possibile che le espressioni provengano da un socioletto (per esempio come il linguaggio giovanile di un certo gruppo di età) e che sia una forma di espressione accettata all'interno di questo gruppo sociale, che serve a prendere le distanze dalle convenzioni linguistiche tradizionali per rafforzare il legame tra i membri del gruppo.
Se capite un po' di tedesco, potete guardare qui (o far tradurre la pagina con un traduttore online e confrontare gli esempi con la versione originale tedesca della pagina).
Le fonti sono i due libri:
  • Ernst, Peter: Germanistische Sprachwissenschaft. Einführung in die synchrone Sprachwissenschaft des Deutschen. 2. Auflage. (Wien 2011) (Linguistica tedesca. Introduzione alla linguistica sincronica del tedesco. 2a ed. (Vienna 2011))
  • Patocka, Franz: Wortbildung des Deutschen. (Wien 2015) (Formazione delle parole del tedesco (Vienna 2015))
È irrilevante che queste siano pubblicazioni austriache; ciò che vi è scritto è corretto anche in Germania. Mi scuso per il mio povero italiano--88.78.94.212 (msg) 10:06, 13 set 2021 (CEST)

Foto vietate nei negozi?

A causa della mia vista, a volte devo ricorrere allo zoom della fotocamera dello smartphone. Mi capita sempre in stazione, quando devo leggere il tabellone elettronico con gli orari di arrivo e partenza dei treni, a volte in negozi come fast food per vedere bene il monitor che indica lo stato di avanzamento dell’ordinazione o in negozi di telefonia, quando ho bisogno di vedere gli scaffali con gli accessori. In questi ultimi due casi, mi è stato comunicato che non è possibile scattare foto. Ma non capisco perché! È per via della privacy, del copyright, o i dipendenti temono che io lavori per la concorrenza? Esiste una legge che vieta/impedisce di scattare foto all’interno dei negozi e io non ne sono a conoscenza? --94.247.8.8 (msg) 17:43, 12 set 2021 (CEST)

Di sicuro in Italia è vietato riprendere il personale al lavoro, se non per comprovati motivi di organizzazione, sicurezza del lavoro o per la tutela del patrimonio aziendale. Può essere che non sapendo chi tu sia e cosa o chi stai riprendendo sia nata la contestazione. Per il resto è una proprietà privata e sta al titolare decidere cosa è consentito e cosa no ma sarebbe opportuno che venisse chiaramente espresso, per esempio così come capita di vedere un avviso "vietato toccare la merce esposta". Altrimenti basta chiedere :) --Elwood (msg) 18:01, 12 set 2021 (CEST)
Alcuni dei possibili motivi:
  • Non vogliono che ti segni i prezzi, a volte i concorrenti lo fanno per poi mettere lo stesso prezzo o più basso.
  • Problemi di sicurezza (o presunti tali). Dalla foto puoi scoprire punti deboli per poi fare un furto / rapina.
--Meridiana solare (msg) 21:12, 12 set 2021 (CEST)

Qualcuno può descrivere da cosa deriva l'affisso »Piero Albertoni« di questo museo? Nel lemma non c'è nulla al riguardo. C'è una connessione speciale di questo medico e politico con questo museo o con gli oggetti esposti, o il nome si riferisce a un'altra persona con lo stesso nome? Mi scuso per il mio povero italiano.--88.78.94.212 (msg) 22:30, 12 set 2021 (CEST)

Si riferisce a un'altra persona, ma il nome è differente: "Piero" non "Pietro". Il museo è stato intitolato alla memoria di Piero Albertoni, uno dei fondatori del Gruppo Archeologico del Casentino (GAC). Vedi qui--82.49.232.54 (msg) 20:44, 13 set 2021 (CEST)
Grazie mille per il chiarimento! Ho pensato che ci fosse un errore di battitura nell'ortografia del nome perché era l'unico che riuscivo a trovare. Grazie anche per il link.--92.73.132.199 (msg) 15:17, 15 set 2021 (CEST)

Alahuahua

Titolo alternativo: Chihuano.

Avete presente quei progetti dove un/a ragazzo/a va in Inghilterra per un tot di tempo, dorme a casa di una famiglia locale e di giorno va a fare lezioni o attività didattiche, con lo scopo (apparente) di imparare l'inglese? Bene la mia scuola superiore li organizzava, e una mia compagna di classe ci andò. Al ritorno raccontò di essere stata in questa famiglia che aveva un cane brutto e strano, che era un incrocio tra un Chihuahua e un Alano.

Non ho prove che la cosa sia vera. Dopo anni mi è tornato in mente quell'episodio, ed eccomi qui all'Oracolo a domandare se un incrocio tra due cani di taglie così diverse è possibile? E soprattutto se la mamma fosse il Chihuahua riuscirebbe a contenere, e intendo proprio dal punto di vista fisico, i cuccioli nel grembo?

Grazie, tanti cari saluti --146.241.168.141 (msg) 09:37, 14 set 2021 (CEST)

Le razze canine sono il risultato della selezione artificiale fatta dall'uomo nei millenni sui lupi grigi. Quindi un Chihuahua e un Alano appartengono alla stessa specie e possono avere figli. Sulla fecondazione, penso che se la madre fosse il Chihuahua partorirebbe cuccioli delle stesse dimensioni dei cuccioli di due Chihuahua. --82.60.151.233 (msg) 14:30, 14 set 2021 (CEST)
Propongo questa interessante lettura sull'argomento--Samuele Madini (msg) 15:12, 14 set 2021 (CEST)

Astrofotografia e wiki

Ciao a tutti, sono un appassionato di astrofotografia, vorrei porre una domanda riguardo le foto caricabili su wikipedia. Attualmente ho fatto queste foto: https://www.instagram.com/cosmoobserver/ pubblicandole su ig, e in particolare vorrei chiedere due cose:

- avendole pubblicate prima su ig posso togliendo il nome caricarle su wikimedia? Oppure essendo prima state caricate su ig si è perso il diritto?

- ci sono già molte foto del genere su wikimedia, secondo voi è utile caricare foto di questo tipo (vedasi link sopra) oppure sarebbero inutili doppioni?

Molte grazie per eventuali spunti :) --37.161.45.249 (msg) 10:57, 15 set 2021 (CEST)

Mi pare più una domanda da Sportello informazioni. Se nessuno risponde qui, prova lì. Io non so la risposta, sennò te la darei :-) --Agilix (msg) 13:09, 15 set 2021 (CEST)
Grazie, beh mi hai già dato una mano: non conoscevo tale sportello. Allora riporto di lì... :) --37.161.17.26 (msg) 13:31, 15 set 2021 (CEST)
Per legge il titolare dei diritti d'autore di un opera è chi l'ha creata, indipendentemente dal fatto che l'ha pubblicata sul social x o y. A meno che il regolamento del social non impone una determinata licenza (che so, la "Creative Commons" alla wikipediana) come condizione per pubblicare le tue foto sul suo sito, ma questo non è il caso di Instagram.
Quindi se TU sei l'autore di quelle foto, allora puoi farci ciò che vuoi, compreso caricarla su Wikipedia. Se invece non sei tu l'autore allora no, non puoi caricarla su Wikipedia (e teoricamente nemmeno pubblicarla sui social se dalla foto hai un guadagno, o se la foto è considerabile come opera originale fotografica... Ma qui si aprono casi complessi)--95.247.150.11 (msg) 13:52, 15 set 2021 (CEST)
Grazie. No, certo, parlavo del caso essendone creatore del contenuto. Altrimenti ben comprendo il problema legale. --37.161.17.26 (msg) 13:57, 15 set 2021 (CEST)
Immaginavo, ma per sicurezza l'ho specificato ;-)
Comunque ti faccio i complimenti per le foto che sono davvero belle, non so se ce ne sono di simili su Wikipedia ma comunque i doppioni non sono un problema (a meno che il doppione non è altro che il copia-incolla della prima opera, ma certamente non è il caso), e poi si sa che melius abundare quam deficere. Carica pure.--95.247.150.11 (msg) 14:06, 15 set 2021 (CEST)
Ovviamente ringrazio molto, e hai ragione: "melius abundare quam deficere" :D. --37.161.17.26 (msg) 14:11, 15 set 2021 (CEST)

Domanda luce

Riflesso un fascio di luce a 25 gradi C in uno specchio concavo 1 mq, poi riflesso sullo stesso asse in un secondo specchio concavo distante 4/5/6 mt (dimensioni 1/4 del primo) quale è la temperatura finale???? Quale sarà la temperatura della luce alla --41.218.203.141 (msg) 23:14, 15 set 2021 (CEST)

la pazienza degli "oracoli" è grande ma non illimitata... prima impara a postare correttamente, poi magari potremmo prenderci la briga di risponderti :) . Potresti prendere ispirazione dagli altri post esistenti di persone che hanno fatto domande di matematica e fisica. Inoltre, visto che questo non è un servizio compiti a casa conto terzi, ti suggerisco anche di spiegare come hai provato fino ad ora a risolvere il problema e perché non ne vieni a capo. --95.251.174.154 (msg) 08:14, 16 set 2021 (CEST)
In ogni caso la luce non ha temperatura, la temperatura di colore è un'altra cosa. --Vito (msg) 08:37, 16 set 2021 (CEST)
Concordo che la domanda non è comprensibile, la luce non ha una temperatura. Inoltre manca l'indicazione della curva degli specchi (dice solo "concavo"). --Meridiana solare (msg) 16:15, 16 set 2021 (CEST)
La radiazione infrarossa è un sottogruppo della luce visibile. Questo di solito significa luce (in senso lato) con una lunghezza d'onda tra 780 nm e 1 mm. E la radiazione infrarossa è una radiazione termica. Allora perché la luce non dovrebbe avere una temperatura? Dopo tutto, la sua energia riscalda le superfici di ogni corpo che incontra.--92.73.157.206 (msg) 21:02, 16 set 2021 (CEST)
La domanda vera è: chi ha formulato un problema come quello che è stato posto qui sopra? Perché per quanto possa essere stato capito male e riportato in modo impreciso, un minimo di senso si dovrebbe riuscire a individuarlo. L'unica interpretazione che riesco a congetturare - a parte questa - è che si tratti di un sistema di specchi ustori, in cui si suppone che il fascio luminoso sia stato emesso da un corpo nero alla temperatura di 25°C e ci si chiede, dopo aver concentrato il fascio con una serie di specchi, quale sarà la "temperatura finale" raggiunta da un corpo illuminato da quello. Se l'idea fosse quella, è da notare che se la temperatura finale risultasse maggiore di 25°C il risultato sarebbe una violazione del secondo principio della termodinamica. --93.36.160.214 (msg) 21:31, 16 set 2021 (CEST)
La PROBABILE risposta alla domanda vera posta qui sopra e`: un bambino delle elementari che studia gli specchi ustori di Archimede. Per essere sicuro di questo avevo chiesto all' autore di specificare la sua eta`. Questo e` sparito. E` stato un problema tecnico oppure la domanda e` stata ritenuta offensiva? Fra l' altro questa e` la seconda volta che scrivo questo secondo commento, perche` la coppa dei campioni qui sotto ha fatto un gran guaio.
Il motivo di fondo per cui penso che si tratti di questo e` che la radiazione in questione ha la temperatura di Stefan-Boltzmann della luce solare.
Ed ora faccio una analisi per persone con istruzione non-elementare. Quando viene prodotta nella fotosfera, la luce e` in condizioni di equilibrio termodinamico, perche` l' interazione con le particelle cariche ridistribuisce l' energia fra i modi. La posizione della massima emissione e` data da Wien come l_max=b/T e la densita` da SB come u=a*T^4. Quando la luce lascia la fotosfera e si espande in modo isotropo nel vuoto senza interazioni che possano ridistribuire l' energia, la distribuzione non varia e quindi la T di Wien definita come T=b/l_max non varia, ma la densita` di energia varia e quindi la T di SB definita da T=(u/a)^0.25 varia. Nessuna di queste e` la temperatura termodinamica, quindi nessuna variazione del secondo principio puo` essere dedotta dalla loro variazione.
Uno specchio parabolico perfetto concentra nel suo fuoco puntiforme un fascio di apertura finita: in quel punto privo di volume la densita` di energia e quindi la T di SB sono infinite.
Con buona approssimazione, possiamo dire che se un sistema di specchi concentra su una superficie S la luce raccolta su una superficie S', il flusso di energia cresce di un fattore S/S' e quindi la T di SB di un fattore (S/S')^0.25, mentre quella di Wien rimane invariata. 151.29.83.146 (msg) 22:52, 16 set 2021 (CEST)
L'ho tolta io perché era appunto offensiva. Così a occhio penso che vorrebbe sapere quanto si scalda qualcosa messo in mezzo a specchi, ma senza introdurre alcun dato utile.
--Vito (msg) 22:57, 16 set 2021 (CEST)
Hai fatto bene a cancellare. Avevo troppa fretta e non avevo pensato a come fosse facile equivocare. 151.29.83.146 (msg) 07:23, 17 set 2021 (CEST)
Faccio un commento sulla temperatura finale che non e` calcolabile dalla sola geometria degli specchi. Vale la pena di notare che il sistema, essendo investito dalla radiazione, non e` isolato e quindi la seconda legge della termodinamica non determina la sua evoluzione. Il corpo riscaldato riceve continuamente energia e quindi la sua T potrebbe arrivare a infinito in un tempo infinito SE non ne perdesse per irraggiamento (o qualsiasi altra causa), che ovviamente cresce con la temperatura. Ma il calcolo richiede la conoscenza della geometria della parte illuminata, di quella della parte non illuminata, della conducibilita` termica che permette il passaggio di calore fra queste parti ...Il caso limite e` una sfera cava con superficie perfettamente isolante e un buco puntiforme nel fuoco dello specchi parabolico: dato che qui la temperatura di SB della radiazione e` infinita, l' energia esterna entra nella sfera ma quella emessa dal suo interno non ne esce (sezione zero per flusso finito) finche` l' interno della sfera non arriva a temperatura infinita.
Nel caso degli specchi di Archimede, una componente essenziale del loro (eventuale) valore e` il fatto che il legno delle navi ha bassa conducibilita` termica e quindi la parte investita non se ne puo` sbarazzare per conduzione ma solo per irraggiamento (o per evaporazione delle secchiate d' acqua -- contromisura ben prevedibile dato che le frecce incendiarie erano ben note). 151.29.83.146 (msg) 19:18, 19 set 2021 (CEST)

Introduzione tiri di rigore nella vecchia Coppa Campioni

Domanda tecnica: se nella competizione furono introdotti già nel 1971, perché la finale del '74 tra Bayern Monaco e Atletico Madrid fu ripetuta? Vi ringrazio. --93.41.97.102 (msg) 22:21, 16 set 2021 (CEST)

Finale della Coppa dei Campioni 1973-1974 qua dice che i rigori non erano previsti --Hal8999 (msg)
La logica era che la prima finale della Coppa Campioni fosse troppo importante per subire questo affronto alla tradizione. Non ti so dire se questa considerazione si applicava anche all' altra finale in gara singola (Coppa Coppe). Ma credo che lo troverai nell' aiuto di Hal8999 col quale mi sono sovrapposto. Certo non si applicava alla finale-bis, dove questo tie-break appariva indispensabile. La gara del 74 rese evidente quanto questo ponesse problemi alla citta` ospitante (ed ai tifosi in trasferta).
I primi regolamenti appaiono oggi poco meditati: in una delle sue prime due vittorie in Coppa Campioni l' INTER pareggio` l' andata/ritorno con una squadra tedesca e si disputo` uno spareggio in campo neutro a BOLOGNA! Questa scelta fu un trionfo delle capacita` imprenditoriali dello staff di Moratti. Almeno cosi` ricordo di aver letto sul Corriere della Sera nel 1970 -- sono passati 50 anni e la mia memoria potrebbe fallare. 151.29.83.146 (msg) 07:50, 17 set 2021 (CEST)
L'episodio cui fai riferimento avvenne col CSKA (bulgaro) nel 1967, ma l'Inter perse la finale in realtà. --82.51.4.147 (msg) 13:52, 17 set 2021 (CEST)
Grazie. In effetti non ero molto soddisfatto della coerenza interna dei miei ricordi. 151.29.83.146 (msg) 15:54, 17 set 2021 (CEST)

Lo straordinario mondo di Gumball

Esiste una piattaforma dove è possibile vedere "Lo straordinario mondo di Gumball" in streaming legale? --176.200.140.248 (msg) 19:37, 19 set 2021 (CEST)

Netflix--82.49.232.54 (msg) 12:38, 20 set 2021 (CEST)

Vincere lo scudetto perdendo

cb La discussione proviene dalla pagina Discussioni_progetto:Sport/Calcio#Vincere lo scudetto perdendo .
– Il cambusiere Agilix (msg)

Vorrei sapere se oltre alle milanesi (che nel 1951 e 1963 vinsero matematicamente il titolo pur cedendo alle romane nella gara decisiva) ci sono state, nel campionato a girone unico, altre formazioni a laurearsi campioni d'Italia pur raggiungendo la certezza aritmetica con una sconfitta. --79.12.66.200 (msg) 18:45, 20 set 2021 (CEST)

Riso e carote

Chiedo scusa per i temi trattati. Metto le mani avanti con il WP:Disclaimer medico, ma non ho alcun problema e non sono qui a chiedere consigli medici. Semplicemente fin da quando sono piccolo genitori/nonni/zii/maestre mi hanno sempre detto che il riso in ogni forma (risotto, minestrone, in bianco) porta alla stitichezza. Idem per le carote, che sia cotte che crude rendono più difficle l'andare di corpo. Ma che io sappia sia il riso che le carote contengono fibre, che dovrebbero avere l'effetto opposto, quindi facilitare l'evacuazione.

Volevo solo appellarmi all'Oracolo e chiedergli se l'equazione riso/carote=stitichezza è vera o è solo un falso mito popolare. --87.3.241.126 (msg) 13:59, 12 set 2021 (CEST)

La parte sulle carote mi sembra di averla già sentita, ma non ricordo dove :) . Ip--82.58.162.196 (msg) 20:50, 12 set 2021 (CEST)
Ahmbó non lo sapevo che era già stata chiesta ahahah. Ma per quanto riguarda il riso invece?--87.3.241.126 (msg) 21:59, 12 set 2021 (CEST)
Si che poi, la parte sulle carote l'avrà anche già chiesta qualcun'altro anni fa, ma in quella sezione di tutto viene detto tranne che una risposta. Quindi ribadisco la domanda sia sul riso che le carote :-)--87.3.241.126 (msg) 09:59, 13 set 2021 (CEST)
Veramente non provocano stitichezza, sono antidiarroici per la loro funzione di regolatori intestinali (vedi qui e usa la stessa stringa di ricerca per il riso :) --2.46.54.131 (msg) 13:14, 23 set 2021 (CEST)

Milite...

Chi è nato dopo il 1985 come deve indicare la propria posizione rispetto alla leva? Milite assolto non credo, esente è corretto? --Vivilacoilsole (msg) 13:01, 19 set 2021 (CEST)

Dato che per i cittadini italiani nati dopo il 1985 non esiste l’obbligo di leva, non hanno nessuna posizione relativamente a quello. Non si può essere esentati da un obbligo che non esiste, e ovviamente nemmeno assolverlo. --5.90.4.106 (msg) 14:31, 19 set 2021 (CEST)
Se richiesto all'interno di una domanda per il ricoprimento di un ruolo forse si può indicare "N/A" (Non applicabile), fornendo ulteriori spiegazioni in fase di eventuale colloquio. --Daniele Pugliesi (msg) 16:01, 19 set 2021 (CEST)
Sarei davvero curioso di vedere, nel 2021, un modulo per un’assunzione - o qualunque altra cosa - che richieda di specificare la posizione rispetto all’obbligo di leva... --5.90.4.106 (msg) 16:22, 19 set 2021 (CEST)
Concordo con l'IP. Credo che la posizione rispetto alla leva nei moduli sia un'eredità del XX secolo che ci siamo (per fortuna) lasciati alle spalle. --Agilix (msg) 16:47, 19 set 2021 (CEST)
Nei concorsi pubblici è richiesto di specificare la propria posizione rispetto agli obblighi di leva, e se non sbaglio è prevista la possibilità di indicare, oltre ad "assolto" ed "esente", anche "non tenuto".
Anche perché in Italia la leva militare obbligatoria non è abolita, è solo sospesa (art. 1929 Codice dell'ordinamento militare, [2]). --Franz van Lanzee (msg) 17:02, 19 set 2021 (CEST)
Nei concorsi pubblici è richiesto indicare la posizione rispetto agli obblighi di leva solo per i candidati di sesso maschile nati entro il 31/12/1985. --93.36.162.130 (msg) 22:46, 19 set 2021 (CEST)
@93.36.162.130 e nel caso di una persona nata nell'84 o nell'85, che ha chiesto il reinvio della leva per un paio di anni perchè stava studiando e che poi non è stato più chiamato perchè nel frattempo la leva è stata abolita? --Postcrosser (msg) 23:19, 22 set 2021 (CEST)

titolo di accademico

cb La discussione proviene dalla pagina Wikipedia:Bar/2021 09 21.
– Il cambusiere valepert

salve, molto sinteticamente, quali sono i criteri per attribuire il titolo di accademico ad una persona? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 5.90.34.77 (discussioni · contributi) 06:46, 21 set 2021 (CEST).

Tennis!

Ciao mi chiedevo cosa possa significare in italiano "calling the shots" riferito al tennis: l'articolo parla del compito di chi sorveglia le gare. Grazie--2.46.54.131 (msg) 13:03, 23 set 2021 (CEST) --2.46.54.131 (msg) 13:03, 23 set 2021 (CEST)

Prendere le decisioni. Immagino parli dell'arbitro.--Saya χαῖρε 13:10, 23 set 2021 (CEST)
Più precisamente, nel tennis calling the shots è quello che fa il giudice di linea: "chiama la palla" dentro o fuori (ossia decide dov'è caduta).--Equoreo (msg) 14:03, 23 set 2021 (CEST)
Grazie! --109.113.97.154 (msg) 21:50, 23 set 2021 (CEST)

FERRARI 330 P4 NUMERO 3 : BANDINI/AMON o VACCARELLA

cb La discussione proviene dalla pagina Discussione:Nino Vaccarella.
– Il cambusiere Mannivu · 09:24, 24 set 2021 (CEST)

NELLA 1000 Km DI MONZA DEL 1967, VINTA DA BANDINI E AMON, CHI GUIDAVA LA NUMERO 3 ? NELLA FOTO CHE SI TROVA IN QUESTA VOCE <<NINO VACCARELLA>> E IN QUELLA SU <<FERRARI 330 P4>> SI ATTRIBUISCE LA NUMERO 3 A NINO VACCARELLA, MA AMON E BANDINI L'8 FEBBRAIO DELLO STESSO ANNO AVEVANO VINTO NEL FAMOSISSIMO E FORSE MAI UGUAGLIATO "TRIONFO DI DAYTONA" CON LA 330 P3/4 (TELAIO DELLA P3 SPYDER, PERCHE' ALLEGGERITA DEL TETTUCCIO, E MOTORE DELA P4 PERCHE' POTENZIATO DI UNA TRENTINA DI CAVALLI) QUINDI E' PROBABILE CHE FOSSERO BANDINI E AMON LA PRIMA MACCHINA FERRARI E QUINDI AVESSERO LA NUMERO 3 TRE.

CI SONO VARIE FOTO DELLE DUE MACCHINE ED UNA IN CUI SONO RIPRESE DI FRONTE UNA ACCANTO ALL'ALTRA, INOLTRE C'E' UN VIDEO GIRATO TRA I BOX NEL 1967 IN CUI SI VEDONO VARIE PERSONE (UN GIOVANISSIMO FORGHIERI E FORSE ANCHE IL "DRAKE") MA IO NON RIESCO AD ATTRIBUIRE LE AUTO ALL'UNA O ALL'ALTRA COPPIA.

COME POTREI SODDISFARE QUESTO MIO DUBBIO ?

GRAZIE, SALUTIQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da Baldodelia (discussioni · contributi) 00:24, 22 apr 2020‎ (CEST).

[@ Baldodelia] Secondo questa fonte a Monza Bandini e Amon avevano la numero 3, Parkes e Scarfiotti la numero 4, Vaccarella e Müller la numero 7. Lo stesso sito riporta che a Daytona Bandini e Amon avevano la numero 23, Parkes e Scarfiotti la numero 24. --Sesquipedale (non parlar male) 10:26, 24 set 2021 (CEST) P.S: qui non c'è bisogno di URLARE, non siamo mica all'autodromo :)

Possibile traduzione errata dal tedesco

Ascoltando svizzeri, tedeschi e austriaci ("germanofoni" in genere) chiedere una granita al bar ho sentito: "Ne voglio due, una volta fragola e una volta pesca" (esempio). Non capisco perché mettano "volta" nella frase, quando altri direbbero semplicemente "una al tal gusto". Mi son quindi chiesto se vi sia una traduzione errata dal tedesco all'italiano, ad esempio se traducano troppo letteralmente la frase quando potrebbero benissimo omettere "volta" risultando ugualmente comprensibili. --79.23.66.245 (msg) 17:31, 25 set 2021 (CEST)

Si tratta di una traduzione letterale: tipicamente si ordina (al ristorante, ad esempio, ma anche dal panettiere...) chiedendo "ein mal X, drei mal Y, ..." ossia proprio "una volta X, tre volte Y, ...". Non so dirti se sia una costruzione grammaticalmente corretta (il cd. Hochdeutsch, il tedesco "alto") o una forma dialettare/popolare, ma è certamente molto diffusa.--Equoreo (msg) 21:50, 25 set 2021 (CEST)

Pimelia bipunctata

Mi è capitato di vedere su qualche spiaggia un tipo di insetto che, dopo breve ricerca, ho appreso che si tratta della Pimelia bipunctata. Però non sono riuscito a trovare la risposta ad una mia curiosità e cioè: in caso si venisse casualmente a contatto con questi animaletti (cosa non rara sulle spiagge), dal punto di vista igienico-sanitario potrebbero esserci conseguenze potenzialmente simili a quelli di uno scarafaggio che potrebbe portare infezioni. (a vederli sembrano molto simili anche se di dimensioni minori). In pratica sono insetti innocui o no? --87.5.244.65 (msg) 19:20, 3 set 2021 (CEST)

Vedo solo ora la domanda: la risposta è sono insetti completamente innocui e non portatori di malattie --Etrusko25 (msg) 11:14, 27 set 2021 (CEST)

Harry Potter e la logica dell'uovo e della gallina

Similmente al quesito "viene prima l'uovo o la gallina", in Harry Potter e i Doni della Morte si ritrova "viene prima la fiamma o la fenice" con relativa risposta: "Un cerchio non ha inizio". Dal punto di vista della logica, quest'ultima risposta sarebbe teoricamente valida (accettabile o comunque coerente) per l'indovinello dell'uovo? --79.23.66.245 (msg) 17:31, 25 set 2021 (CEST)

dipende. Magari le fenici trascendono tempo e spazio e sono sempre esistite, anche prima dell'attuale big bang, in infiniti universi precedenti (citofonare Fry il ritardatario per dimostrazione pratica)... cosa che non si può dire per le galline, di cui sappiamo un po' più di dettagli. Comunque scommetto che se Luna si metteva a citare la voce di wikipedia Paradosso dell'uovo e della gallina con tutta la deriva su DNA e proteine, la statua guardiana la faceva comunque entrare per sfinimento. E adesso non obiettiamo che wikipedia non esisteva negli anni 90 e che i computer non funzionano a Verrucadiporco :) --95.244.198.154 (msg) 20:23, 25 set 2021 (CEST)
Il mio professore di biologia al liceo sosteneva che è nato prima l'uovo, perchè secondo la teoria dell'evoluzione la modificazione genetica che ha portato alla nascita della specie Gallus gallus domesticus dovrebbe essere avvenuta a livello di meiosi, e quindi nell'uovo. In realtà il processo di speciazione è più complesso di così, e quindi sono propenso a credere che il mio prof abbia detto una sciocchezza... ma perchè unire due argomenti così diversi? L'oracolo non ha problemi di spazio, io li separerei --Agilix (msg) 12:55, 26 set 2021 (CEST)
Concordo con Agilix. Le ho separate. --192.94.30.129 (msg) 10:35, 27 set 2021 (CEST)
Sempre in tema HP, nel settimo libro c'è un possibile errore di traduzione: per farla breve, il libro parla dei ricordi di Piton dicendo che James Potter (con Lupin e Minus) viene Smistato prima di lui. Con un occhio alla coerenza logica (i nuovi studenti vengono chiamati a sedersi in ordine alfabetico) ci accorgiamo però che dovrebbe essere il contrario: Piton viene prima di Potter. In inglese il problema non si pone: Lupin, Pettygrew e Potter precedono alfabeticamente Snape (Piton). --79.30.69.46 (msg) 14:52, 27 set 2021 (CEST)

Cervo da identificare

La bestia ignota

Ciao a tutti! Qualcuno sa dirmi la specie del cervo qui a fianco? Fotografato nel parco di Villa Mattioli a Lesmo. Grazie, --Syrio posso aiutare? 13:29, 28 set 2021 (CEST)

Dalla forma dei palchi (appiattiti, simili a quelli di un'alce) ipotizzerei un daino. -- Rojelio (dimmi tutto) 13:57, 28 set 2021 (CEST)
Da foto che trovo in giro per la rete, parrebbe anche albino. -- Rojelio (dimmi tutto) 14:13, 28 set 2021 (CEST)
Grazie! Albino tenderei ad escluderlo, forse leucistico. --Syrio posso aiutare? 17:18, 28 set 2021 (CEST)
Ah, ignoravo proprio il termine (e sì, decisamente più preciso). -- Rojelio (dimmi tutto) 16:45, 29 set 2021 (CEST)

SWViewer

Buonasera. Per cercare di rendere più agevole il mio compito da patroller utilizzo spesso SWViever. Solo, sto notando in data attuale, che tale strumento non funziona (qualsiasi tentativo di login rimanda ad un fastidioso "Questa pagina non funziona in questo momento" con annesso "HTTP ERROR 500"). A chi potrei rivolgermi per segnalare a cosa e cercare una possibile soluzione? Vi ringrazio per qualsiasi possibile dritta--☠︎Nima Tayebian☠︎(𝖄𝖔𝖚 𝖙𝖆𝖑𝖐𝖎𝖓' 𝖙𝖔 𝖒𝖊?) 22:07, 30 set 2021 (CEST)

[@ Nima Tayebian] Su Wikipedia in inglese ho trovato en:Wikipedia:SWViewer#Feedback. --Meridiana solare (msg) 23:24, 30 set 2021 (CEST)
Perfetto [@ Meridiana solare], ti ringrazio! Vado a dare un'occhiata 👍 --☠︎Nima Tayebian☠︎(𝖄𝖔𝖚 𝖙𝖆𝖑𝖐𝖎𝖓' 𝖙𝖔 𝖒𝖊?) 23:41, 30 set 2021 (CEST)