Wikipedia:Oracolo/Archivio/settembre 2019

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settembre 2018 settembre 2020

Tosco & Ghego

--87.18.64.165 (msg) 03:38, 29 ago 2019 (CEST) La lingua albanese si divide in tosco e ghego. Mi chiedevo se esistono dei termini, anche desueti, per indicare le zone nelle quali vengono parlati. Ad esempio Toschia, Tosconia, Gheghia, etc... Qualcuno ne ha idea? --87.18.64.165 (msg) 03:38, 29 ago 2019 (CEST)

Stando a en:Ghegs#Territory e en:Tosks#Territory, la parte abitata dai gheghi è chiamata Gegëni o Ghegeria, quella abitata dai toschi Toskëri o Toskeria. --Syrio posso aiutare? 00:01, 2 set 2019 (CEST)

Uccello da identificare

Ciao. Qualcuno riesce ad identificare questo uccello? Sembra semplicemente un piccione (e immagino sia dello stesso genere) ma di taglia più grande. Mangia le bacche dai cespugli. Mi piacerebbe sapere di che specie sia. Grazie anticipatamente per l'aiuto.

--93.38.221.73 (msg) 16:46, 31 ago 2019 (CEST)

Direi Columba palumbus. --Leo P. - Playball!. 07:48, 1 set 2019 (CEST)
Columba palumbus anche per me. --Syrio posso aiutare? 09:28, 1 set 2019 (CEST)
Grazie--93.40.231.13 (msg) 15:40, 1 set 2019 (CEST)

Esperto in biologia molecolare

Buonasera, avrei bisogno di un esperto di biologia molecolare: ho provato a cercare in diverse wiki e pure sul web il significato del Phylop score. In pratica mi trovo ad analizzare alcune mutazioni in un esperimento di NGS e, per ognuna, ho un Phylop score. Leggo che "Positive scores Measure conservation, which is slower evolution than expected, at sites that are predicted to be conserved." e che "Negative scores -- Measure acceleration, which is faster evolution than expected, at sites that are predicted to be fast-evolving." Non ho capito se posts fare il seguente salto logico: una mutazione con un Phylop score basso è meno significativa di una con un Phylop score positivo (dacché mi dovrei aspettare un'alta conservazione per quella base). Qualche esperto di biologia può aiutarmi? Grazie!

--79.54.60.121 (msg) 21:30, 2 set 2019 (CEST)

Sbillato, sbiellato o sballato?

Nel film E.T. l'extra-terrestre, Elliot, poco prima di presentare E.T. a suo fratello Michael, quest’ultimo gli dice: “Sei uno sbillato, Elliot!”, ma potrebbe dire anche sbiellato o sballato. Quale delle tre parole viene effettivamente pronunciata da Michael? --151.49.105.140 (msg) 21:50, 2 set 2019 (CEST)

Sbiellato. La "e" si sente molto poco ma c'è. Ho vinto qualche cosa? --Lepido (msg) 23:25, 2 set 2019 (CEST)
Si, una biella placcata in oro. --Franz van Lanzee (msg) 17:01, 3 set 2019 (CEST)

Carote astringenti (???)

Sommo Oracolo. Non ti sto chiedendo un consiglio medico ma una domanda su una cosa che si sente dire spesso da tutti (e per i più pignoli: blablabla Wikipedia non dà consigli medici blablabla), ovvero che le carote siano degli astringenti che favorirebbero la stipsi. La cosa non mi torna, perché le carote sono vegetali, quindi ricche di fibre e cellulosa, e già per questo la cosa non torna, anzi dovrebbe favorire la defecazione.

È quindi vero oppure no che le carote sono astringenti?

--79.41.141.233 (msg) 13:46, 3 set 2019 (CEST)

O forse non è affatto vero che lo dicono spesso tutti (l'onere della prova è tuo ;-) ). -- Rojelio (dimmi tutto) 13:51, 3 set 2019 (CEST)
Secondo questo articolo, "Per essere astringenti, le carote andrebbero mangiate soprattutto crude o bollite", poiché è noto che durante la cottura, la maggior parte dei vegetali e degli ortaggi perdono molte delle loro caratteristiche nutritive. A proposito, le carote sono ortaggi, non vegetali.--Gybo 95 (msg) 14:12, 3 set 2019 (CEST)
Beh, diciamo che le carote sono ortaggi e quindi vegetali :) --L'oracolo pignolo P.S: Su come possano eventualmente favorire la stipsi mi viene in mente una sola modalità d'uso, ma non fatemela scrivere qui ;)
Shhhh... è la prima cosa che ho pensato anch'io. :-P -- Rojelio (dimmi tutto) 15:32, 3 set 2019 (CEST)

Scusate se non ho più l'indirizzo IP con cui ho posto la domanda (79.41.141.233), non so perché è cambiato. Nel giro di due ore siete riusciti a far diventare una mia curiosità un disagio nell'avervi scritto. Ammetto la mia ignoranza nel non aver saputo distinguere il concetto stretto di ortaggio con quello di vegetale, ma sicuramente non era questo il tema centrale del mio dubbio. E ovviamente intendevo dire che le carote causano la stipsi se le mangi, non volevo fare alcuna allusione nell'infilarle lì dietro, e nemmeno ci avevo pensato. Forse ho sbagliato a dire che lo affermano tutti, forse dovevo dire mi hanno sempre detto. Come dimostrarvi che i miei parenti (zii, nonni, genitori) o altre persone mi abbiano detto sta cosa sinceramente non lo so, ma se Gybo 95 ha trovato un sito che lo dice evidentemente non me lo sono inventato di sana pianta.

E qui, se non è un problema per voi, vorrei farvi notare che ci sono cose che non tornano nello stesso messaggio di Gybo 95, che comunque ci tengo a ringraziare perlomeno per avermi dato retta: le carote per essere astringenti dovrebbero essere mangiate crude o bollite (quindi dopo cottura). Quindi in ogni caso dovrebbero esserlo, visto che se una cosa non è cruda, è cotta. Forse ho sbagliato a prendere l'esempio specifico della carota, non avevo valutato la malizia che ne poteva derivare per via della sua forma, ma quello che volevo chiedere è come possibile che un ortaggio/vegetale, crudo, che è risaputo (e spero di non dover dimostrare pure questo) contiene fibre e quindi cellulosa, la quale è un carboidrato e, da quanto mi hanno insegnato, dovrebbe facilitare la defecazione attirando acqua verso le feci per effetto osmotico (cosa che mi hanno insegnato a scuola, se è sbagliata non date a me dell'ignorante), sia in realtà un astringente, in base a quanto è riportato anche su internet. Ringrazio chi mi risponderà magari senza deridermi troppo. Se sono qui è perché ho dei dubbi, non per farvi perdere tempo.--82.50.86.222 (msg) 16:05, 3 set 2019 (CEST)

Non era assolutamente mia intenzione metterti a disagio: se questo è stato l'esito del mio intervento me ne dispiaccio. La mia precisazione su ortaggi vs vegetali era evidentemente rivolta a [@ Gybo 95], non certamente a te. Quanto al resto, in testa a questa pagina si legge che Alcune risposte potrebbero essere accompagnate da ironia e voglia di scherzare, con quel che segue, e questo era esattamente l'intento della mia postilla, certamente non quello di deridere né denigrare nessuno. In attesa dell'intervento di qualche specialista "serio" che però, sempre per quanto sta scritto in cima a questa pagina, non è detto che arrivi :) --Sesquipedale (non parlar male) 16:34, 3 set 2019 (CEST)
Tralasciando la battuta sadomaso degli altri utenti, in quest'altro articolo "In chimica, il termine "astringente" indica la capacità di far precipitare le proteine colloidali in un soluto. D'altro canto, lo stesso termine è utilizzato in ambito nutrizionale per indicare la proprietà di cibi e bevande di allappare in bocca e/o di aumentare la consistenza delle feci" e che "Un aspetto da molti trascurato è che molti di questi cibi, oltre a contenere fattori nutrizionali astringenti, sono spesso anche ricchi di fibre e acqua (due fattori che ammorbidiscono le feci ostacolando la stitichezza)", senza contare che "In caso di assunzione eccessiva di polifenoli e/o riduzione delle fibre e/o dell'acqua alimentare, l'azione astringente può risultare eccessiva predisponendo alla stipsi". Quindi: se gli alimenti astringenti, sottraendo acqua nell'intestino, rendono le feci più solide, le fibre contenute nei vegetali favoriscono l'espulsione delle stesse, una cosa che completa l'altra senza cadere in contraddizione. Molti di questi alimenti perdono gran parte delle loro fibre durante la cottura: quindi, che un alimento possa favorire la stitichezza e la defecazione allo stesso tempo è privo di logica, poiché il processo è più complesso e consequenziale.--Gybo 95 (msg) 17:50, 3 set 2019 (CEST)

Dichiarazione dei redditi, quanto a lungo devono essere conservate?

Buonasera: ho una domanda per la comunità a cui la pagina Dichiarazione dei redditi non ha dato risposta Ho rinvenuto i moduli 730 di mia nonna, defunta nel 2015, e mi chiedo cosa debbo farci e se posso liberarmene. Al momento ho trovato quelli dal 2007 al 2012. Per quanti anni vanno conservati? 5? 10? Grazie in anticipo.--Alessandro (msg) 19:03, 4 set 2019 (CEST)

Affermano dalla regia cinque anni. -- Rojelio (dimmi tutto) 19:18, 4 set 2019 (CEST)
I cinque anni si computano dall'anno successivo a quello in cui si manda la dichiarazione. Se nel 2018 faccio la dichiarazione del 2017, possono fare una verifica sino al 2023. Quindi i documenti relativi alle dichiarazioni vanno conservati sino al 2021 per l'anno di imposta 2015, quelli a favore, cioè quelli per le detrazioni e deduzioni. Se non ci sono documenti che sono serviti a pagare meno tasse, tipo spese mediche, ma per esempio sua nonna è stata costretta a fare il 730 perchè ha ricevuto due cud da cumulare, l'importante è avere la ricevuta che si è consegnata la docuementazione al caf. Le dichiarazioni sono elettroniche, anche se le perde l'agenzia le conserva. Le ricevute delle spese no. Sono da tenere nei 5 anni come spiegato sopra. Detto semplificando e parlando solo di 730--Pierpao.lo (listening) 20:34, 4 set 2019 (CEST)
Al CAF mi dicono che non è proprio così. La regola dei cinque anni è valida ma bisogna tenere conto che, se abbiamo portato in detrazione delle spese il cui rimborso è spalmato più anni, la documentazione va conservata fino a cinque anni dopo l'ultimo rimborso; quindi nel caso di 730 presentato nel 2015 che prevedeva un rimborso decennale (p. es. lavori condominiali) il 730 e soprattutto la documentazione probante va conservata fino al 2031 (!)--Flazaza (msg) 20:57, 4 set 2019 (CEST)
Ah, OK, Flazaza, devo andare ad estrarre le dichiarazioni dal bidone della carta e controllare. Grazie! --Alessandro (msg) 07:56, 5 set 2019 (CEST)
Dopo 15 anni i documenti diventano antiquariato e c'è il caso che i Beni Culturali non te li facciano più buttare :) --Flazaza (msg) 08:11, 5 set 2019 (CEST)
Si giusto sono stato troppo sintetico ci sono le detrazioni per il risparmio energetico e per le ristrutturazione edilizie e altre che si detraggono in 10 anni ed in ogni dichiarazione vanno considerati allegati tutti i documenti relativi alle detrazioni effettuate. Non si presenta un 730 con una detrazione decennale. Si detrae ogni anno 1/10. L'ultima detrazione viene effettuata nel 2025 che si presenta come dichiarazione nel 2026 e con 5 anni si arriva al 2031 come ha detto Flazaza per lavori pagati nel 2015.--Pierpao.lo (listening) 11:22, 5 set 2019 (CEST)

Lavare la frutta con il bicarbonato

Salve oracoli. Ho sentito dire spesso, anche in TV, che quando si vuole mangiare la frutta con la buccia è meglio lavarla con il bicarbonato. Ma di preciso perché? è solo per via dell'azione abrasiva o agisce anche in altro modo

--80.116.71.174 (msg) 09:46, 6 set 2019 (CEST)

Colori

Probabilmente sto per porre la domanda più ridicola mai posta su questa rubrica, ma sì, che cavolo la faccio. Dopo tutto un giorno anche Newton si è domandato come mai se lascio un oggetto questo cade per terra. Sia chiaro non mi sto paragonando a Newton, perché lui al contrario di me la risposta è riuscito a darsela da solo XD.

Perché qualunque cosa esista ha un suo colore?

Certo oggi anche i muri sanno che un oggetto ha un colore perché è in grado di assorbire tutta la radiazione tranne quella banda che combinata genera il colore che vediamo. La maglietta che ho addosso ora è gialla, quindi il colorante che ci hanno usato assorbe tutta la radiazione visibile (e forse anche oltre) tranne la banda che riflessa mi forma il colore giallo. Ma perché il colorante che è usato per la maglietta riesce a non assorbire proprio la combinazione di colori che dà il giallo? Così come, perché le molecole nel pomodoro riescono a non assorbire solo la banda che genera il rosso? In sostanza, la domanda che sto chiedendo è cosa determina in un composto o elemento (anche il rame è color rame e l'oro color oro :)) la possibilità di assorbire determinate lunghezze d'onda, ergo riflettere tutte quelle che non assorbe e quindi caratterizzale tale composto/elemento di un determinato colore? Domanda forse stupida, forse troppo complessa, boh. Intanto mi appello a ciò che l'Oracolo riuscirà a fare.

con stima

Alberto


--95.232.162.235 (msg) 15:54, 6 set 2019 (CEST)

Separiamo due questioni. Ogni sostanza ha un suo spettro di assorbimento; lo spettro della luce riflessa, che è un dato fisico, evoca nel sistema di percezione visiva dell'uomo un determinato colore. Il colore, quindi, non è una proprietà fisica della sostanza bensì l'effetto (sul nostro cervello) di uno stimolo visivo: due radiazioni luminose possono avere spettri completamente diversi, e tuttavia essere percepite da noi come uno stesso colore; per contro, lo stesso oggetto può essere percepito con colori decisamente diversi a seconda delle condizioni di luce o anche solo dello sfondo su cui è posto.
Lasciamo perdere l'aspetto percettivo, che non è quello che ti interessa, e vediamo che cosa determina lo spettro di assorbimento.
Emissione e assorbimento della luce avvengono come conseguenza di "urti" fra fotoni ed elettroni. Il risultato dell'urto determina una variazione di energia dell'elettrone e una variazione di energia del fotone: quest'ultima si traduce in una variazione di lunghezza d'onda fra il fotone incidente e il fotone riflesso. Per la conservazione dell'energia totale, la variazione di energia del fotone deve uguagliare la variazione di energia dell'elettrone (con segno opposto).
In ogni molecola (o reticolo cristallino, nel caso dei solidi) gli elettroni non possono avere un valore qualunque dell'energia, ma solo valori appartenenti a determinati livelli, corrispondenti agli orbitali molecolari che caratterizzano la sostanza in questione (determinati dalle specie atomiche presenti e dai legami che si stabliscono fra esse). Quindi la variazione di energia che un elettrone può avere è solo uguale alla differenza di energia fra due livelli permessi. Questo è, in sostanza, ciò che fa sì che una molecola possa assorbire solo determinate lunghezze d'onda e non altre. --130.192.193.197 (msg) 16:20, 6 set 2019 (CEST)

Vacanza e sede vacante

Esiste un collegamento tra le parole “vacanza”, come periodo di assenza, riposo, e (sede) vacante? --151.49.90.237 (msg) 07:53, 10 set 2019 (CEST)

Sì. Qui la spiegazione.--Flazaza (msg) 08:28, 10 set 2019 (CEST)

40 giorni

Ho sempre sentito dire che quando si prepara una conserva (marmellate, confetture, verdure essiccate sott'olio....) è meglio aspettare 40 giorni prima di aprirla e poterla mangiare. Non so se lo avete sentito pure voi, ma ci dovrebbe essere un motivo per dover aspettare quel lasso di tempo? Grazie.

--93.38.211.176 (msg) 15:38, 11 set 2019 (CEST)

Da un lato alcune preparazioni (in salamoia, sotto alcol, sciroppate...) richiedono un po' di tempo per "maturare" e arrivare ad avere il giusto sapore; che poi siano 40 giorni sempre e per tutte è probabilmente una sciocchezza, o quanto meno una iper-semplificazione: magari è davvero, fatalità, un "giusto mezzo" che va bene per la maggior parte dei casi (per quello non ho la benché minima pratica) ma un ricettario onesto ti sa indicare per ogni preparato i tipici tempi d'attesa, che possono andare da qualche giorno a qualche mese.
Secondariamente, attendere un paio di settimane prima di consumare una conserva può essere utile per dare tempo ad eventuali contaminazioni di manifestarsi, suggerendo che un errore nella preparazione o nel confezionamento possa aver compromesso il prodotto e che quindi è a rischio di intossicazione. Le linee guida del Ministero della salute ad esempio, a pagina 77 (82-esima di quel pdf), per le verdure sott'olio menzionano sia il suggerimento di un controllino dopo 10-15 giorni, sia il fatto che hanno tipicamente bisogno di riposare un paio di mesi per "esprimersi" al meglio. -- Rojelio (dimmi tutto) 20:10, 11 set 2019 (CEST)

Dubbio ortografico

Nella scheda presente in Sogni mostruosamente proibiti è riportato che Mike Bongiorno interpreta “se stesso”. Si scrive “se” o “sé”? --151.49.90.237 (msg) 15:45, 8 set 2019 (CEST)

Trovi qui la risposta dell’Accademia della Crusca. Non esiste una regola ortografica che consenta (o addirittura prescriva) di non accentare "sé" quando è seguito da "stesso". Tuttavia molti autori scrivono "se stesso" senza accento: la grafia è entrata stabilmente nell’uso (già nel XIX secolo), anzi sembra prevalente, e quindi non la si può considerare errata. Diverse grammatiche autorevoli la considerano del tutto corretta. Mettere l’accento sarebbe comunque altrettanto corretto. --93.35.161.130 (msg) 16:04, 8 set 2019 (CEST)
Chiunque abbia studiato dizione ha maledetto, almeno una volta, l'assenza degli accenti grafici. --Captivo (msg) 16:23, 8 set 2019 (CEST)
Ci credo, ma una voce di WP non è pensata per essere declamata ad alta voce (ne sentiremmo delle belle...) --93.36.167.230 (msg) 16:29, 8 set 2019 (CEST)
Il mio (accorato) commento si riferiva alle regole di discrezionalità stabilite dagli studiosi. --Captivo (msg) 16:39, 8 set 2019 (CEST)
Sono comunque le solite domande inutili del solito gianola in evasione. --Vito (msg) 14:21, 13 set 2019 (CEST)

Un medico in famiglia

Solo ora mi accorgo di una strana incongruenza di Un medico in famiglia. Qui, nella sezione “La casa nuova”, vedo scritto che Annuccia ha 1 anno. Come è possibile ciò, visto che come dice Ciccio all’inizio della prima puntata della prima serie, Elena, la moglie di Lele, “è morta due anni fa, in un incidente”? --151.49.90.237 (msg) 19:44, 11 set 2019 (CEST)

Questo Oracolo, pur non avendo mai visto nemmeno una puntata della serie in questione, tenterà di rispondere alla tua domanda (Come è possibile ciò?)
1. Non è vero che Annuccia ha 1 anno: Annuccia ha almeno due anni, in quella voce c'è un errore.
2. Annuccia ha meno di due anni. Allora:
2.1 Annuccia non è figlia di Elena.
2.2 Annuccia è figlia di Elena. Allora:
2.2.1 L'embrione di Annuccia è stato espiantato dalla madre prima che lei morisse, poi congelato, quindi è stata fatta nascere mediante surrogazione di maternità.
2.2.2 Elena non è morta due anni fa, Ciccio si sbaglia.
Consiglio finale: prova a chiedere qui, poi magari ci fai sapere :) --Sesquipedale (non parlar male) 00:36, 12 set 2019 (CEST)
La spiegazione in realtà è abbastanza semplice, per non dire banale: secondo la sceneggiatura originale de Un medico in famiglia Lele, fisico teorico di fama mondiale con un quoziente intellettivo di 751 costretto a lasciare l'università per le solite questioni di nepotismo e ridottosi a fare il medico del servizio sanitario nazionale come ripiego, dopo la morte di Elena decide di tornare indietro nel tempo e impedire l'incidente costato la vita alla moglie. Il dispositivo per il viaggio nel tempo da lui inventato (una Fiat Duna alimentata a plutonio), tuttavia, invece di riportarlo alla data dell'incidente apre uno squarcio nella realtà materiale e catapulta Lele in una dimensione alternativa, dove Lele stesso non è mai esistito ed Elena è a capo di un movimento di resistenza globale a un'invasione aliena di giganteschi tripodi arrivati da Marte con dei cilindri volanti. Lele riesce a far di nuovo innamorare di sè Elena, e i due generano una bambina (Annuccia, appunto); la superiore inteligenza del medico riesce a far trionfare gli umani nella loro guerra con gli alieni, ma nel corso della battaglia finale Elena rimane uccisa. Lele riesce quindi a riparare la sua macchina del tempo e a tornare nella sua realtà, portando con sè la piccola Annuccia.
La Rai giudicò però questa trama di realizzazione eccessivamente difficile a causa degli effetti speciali troppo complessi (passi per i viaggi nel tempo, gli alieni e i cilindri volanti, ma trovare una Duna funzionante si rivelò impossibile), e la sceneggiatura fu quindi riscritta; la frase di Ciccio è un banale errore di continuity dovuto alla riscrittura dei dialoghi originali. --Franz van Lanzee (msg) 16:50, 12 set 2019 (CEST)
Be', visto che nella nona stagione Annuccia studia a Londra ed è maggiorenne e l'anno seguente torna in Italia e sta per compiere 18 anni, direi che la teoria del viaggio nel tempo di Franz van Lanzee è la più probabile. --Postcrosser (msg) 17:08, 12 set 2019 (CEST)
Il cronoterremoto si ripercuote sul resto del formatmultiverso, risuccchiando anche alcune persone da una Roma alternativa che aiuteranno Lele nella lotta. Gravemente feriti ed esausti, riescono a malapena a rispedire indietro il loro membro più giovane un secondo prima che il portale si richiuda. Questo spiega perché Mimmo sia invecchiato molto più rapidamente e la perdita della sua innocenza. Lo stress post traumatico spiega anche la perdita dei suoi poteri ESP (Espositio Spectatorialis Publicum). Ecco perché nell’ultima stagione sono spariti così tanti personaggi: quando Giulio parla con Lucia al telefono, NESSUN altro lo fa, è solo una sua allucinazione. La nuova vicina che si rivela essere una vecchia fiamma non è una coincidenza trita e ritrita, così come il riapparire di Augusto, fino a poco prima la pecora nera della famiglia: è un piano preciso di Gabriella e degli altri per aiutare Giulio a rifarsi una vita- tra l’altro NON ha tradito Lucia visto che tecnicamente non è più nel suo universo quindi non è più sua moglie. Ma... Nello scoppiettante finale di stagione, Ezio riesce a tornare grazie ad una overmarmitta warpcatalitica di sua invenzione, Stefania stenta a riconoscerlo perché si è trasformato in uno spaventoso ibrido. -5.90.37.196 (msg)
Nel frattempo qualcuno ha modificato la voce in questione, implicitamente validando la mia ipotesi numero 1. A questo punto qualsiasi altra congettura, mia e dei miei dotti e fantasiosi colleghi, seppur suggestiva, può ritenersi infondata, e la questione chiusa. --Sesquipedale (non parlar male) 11:30, 13 set 2019 (CEST)

Miracolo d'inverno

Una cosa che mi è successa a gennaio. Fuori faceva molto freddo (tra 2 e 4 °C). Avevo lavato in lavatrice gli stracci con cui mi pulisco le mani quando riparo motori. In casa non avevo stendini liberi, allora decido di metterli sulla ringhiera del terrazzo. Tanto anche se ghiacciano non mi importava, sono solo stracci 😂. E invece dopo diverse ore erano asciutti. So che a temperatura ambiente l'acqua evapora lo stesso e infatti se si stende in casa i panni si asciugano, ma come mai il fenomeno è avvenuto anche a temperature vicine allo 0? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.44.129.112 (discussioni · contributi) 13:12, 13 set 2019‎ (CEST).

Bhe, intanto 2°C è superiore a 0°C. Anche senza tirare in ballo la termodinamica, basta un pelo di vento e le molecole d'acqua a maggior energia che si trovano sulla superficie esterna vengono "portate via". Il calore favorisce il processo, ma anche se è freddino funziona, magari più lentamente. --Amarvudol (msg) 14:17, 13 set 2019 (CEST)
L'errore più comune è credere che l'acqua evapora solo quando tocca i fatidici 100 °C. In realtà le molecole superficiali di un liquido sono in grado di passare allo stato aeriforme a qualunque temperatura superiore al punto di fusione. Il concetto chiave è la tensione di vapore: c'è sempre un equilibrio tra la fase liquida e il vapore che libera, e una volta raggiunto quell'equilibrio il processo non va avanti. A 100 °C la tensione di vapore (che è un valore di pressione) dell'acqua è uguale alla pressione atmosferica, e lì parte il processo di ebollizione, dove tutta la massa di acqua può cambiare stato, e non solo le molecole in superficie.
Ora, andando nello specifico della tua domanda, a 2 °C c'è una situazione in cui per raggiungere quel famoso equilibrio solo una minima parte dell'acqua deve diventare vapore. Se metti un bicchiere d'acqua in frigo, di certo non evaporerà perché quel pochissimo vapore riesce a stare lì sopra, a contatto con la superficie liquida. Ma fuori all'aperto, se è una giornata secca (ovviamente se è una giornata umida il discorso che sto per fare è inutile, il vapore è già nell'aria e i panni non si asciugano più) il vapore non se ne sta lì fermo sopra i panni stesi, si può diffondere praticamente in tutto il mondo. Quindi si sottrae all'equilibrio, e di conseguenza dell'alta acqua deve per forza evaporare dai panni per ri-raggiungerlo. Ma di nuovo si diffonde nell'aria intorno, e il processo va avanti. Ci vorrà molto più tempo rispetto a una secca e calda giornata di sole, ma alla lunga i tuoi panni si asciugano. Ecco perché, anche se fuori ci sono temperature basse ma sopra lo zero, si può benissimo stendere i panni, purché non ci sia troppa umidità. L'ho spiegato bene? --87.9.203.22 (msg) 13:43, 14 set 2019 (CEST)

Cosa succede se mescolo ipoclorito di sodio con soda caustica

--62.205.17.37 (msg) 11:11, 14 set 2019 (CEST)

Assolutamente niente. In teoria avverrebbe una reazione di scambio: per dirla breve il catione dell'ipoclorito di sodio e il catione della soda (idrossido di sodio) si scambiano tra di loro, ma visto che in entrambi i composti il catione è il sodio (Na+), alla fine i prodotti sono gli stessi dei reagenti. Quindi posso dirti con certezza che non succede proprio nulla--87.9.203.22 (msg) 13:02, 14 set 2019 (CEST)
Sullo scambio degli ioni certo, non avviene una reazione di scambio (aggiunta: non trovavo la voce: metatesi o doppio scambio o doppia sostituzione) Ma, 87.9.203.22, come puoi essere certo che succeda assolutamente niente? I vari ioni non possosno reagire tra di loro. (Tra l'altro: lo ione idrossido rende più basico quindi sposta il pH. Lo ione ipoclorito è un ossidante). --95.236.136.51 (msg) 14:06, 14 set 2019 (CEST)
Intendevo ovviamente la metatesi con "reazione di scambio", non volevo usare termini troppo tecnici per non confondere. Il fatto che il pH si alza non comporta assolutamente niente in questo caso specifico, e nemmeno il fatto che l'ipoclorito sia un ossidante perché non c'è niente che si possa ossidare nell'idrossido di sodio (tantomeno qualcosa che possa ridurre l'ipoclorito). Considera inoltre che con il fatto stesso di portare in soluzione solo l'ipoclorito di sodio in acqua vai di fatto anche ad aumentare la concentrazione di ioni idrossido per via dell'idrolisi basica. No non c'è alcuna reazione tra gli ioni idrossido e ipoclorito. Ci metto la mano sul fuoco, tra candeggina e soda caustica non avviene alcuna reazione--87.4.136.70 (msg) 15:24, 14 set 2019 (CEST)

Matrici: ci riprovo

Ciao. riprovo a chiedere una seconda volta. Non voglio assolutamente mancare di rispetto a chi mi ha risposto in precedenza (https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Oracolo#Domanda_di_matematica), ma sono stato confuso ancora di più: se il vettore di fatto è una freccia nel piano cartesiano perchè paragonarlo a della frutta in fila? Il vettore (3, 4, 5) dovrebbe essere una freccia che sul piano 3D parte dala congunzione dei tre assi e arriva dove x vale 3, y vale 4 e z vale 5. sul piano bidimensionale invece il vettore (2;1) è una freccia che dall'origine va al punto (2;1). Poi cio sono formule che non conosco per misurare la lunghezza di tale vettore (ovvero il modulo), ma la mia domanda riguarda le matrici. Ho riprovato a leggere la voce su wikipedia Matrice, è chiaro che è una tabella che vuole rappresentare qualcosa, ma da come è scritta quella voce non si riesce a capire cosa. Senza tirare in ballo la frutta messa in fila dal fruttivendolo su più riche, cosa rappresenta davvero una matrice? Un altra freccia che va in dimensioni oltre le tre? Grazie comunque anche a chi mi ha già risposto, comprendo che non è facile far passare certi concetti a chi non ha molta dimistichezza con la matematica --79.16.136.105 (msg) 09:45, 5 set 2019 (CEST)

Sei confuso perché ti sei fatto delle idee sbagliate: un vettore non è affatto una freccia! Le frecce sono soltanto una comoda rappresentazione grafica dei vettori. Prova a leggere la voce vettore (basta anche la parte iniziale) per vedere se ti si chiariscono le idee. Purtroppo, se non hai un minimo di conoscenze di matematica (per esempio sui sistemi di equazioni), è davvero difficile risponderti.--EquiMinus (Codec) 10:27, 5 set 2019 (CEST)
I vettori servono per rappresentare quelle grandezze come la forza che oltre che a un valore, cioé il modulo, hanno anche un verso e una direzione, e li rappresenti come se fossero delle frecce. Però tu chiedi cos'è una matrice, e quella sarebbe uno step successivo, un altro modo per rappresentare i vettori. Oltre a ciò non sono in grado di dirti, aspetta che passi [@ Rojelio] e ci pensa lui a farti capire tutto--93.33.12.215 (msg) 10:55, 5 set 2019 (CEST)
Considerazione generale: la matematica è un linguaggio, che però parla di cose diverse rispetto al linguaggio quotidiano. Per capirla fino in fondo, non serve cercare di "tradurre" i termini della matematica in termini del linguaggio quotidiano. Bisogna affrontarla in un altro modo. Dopodiché, qualche esemplificazione con esempi "pratici" si può fare, ma sottolineo che questo non è il "significato generale" di oggetti matematici come vettori, matrici, ecc.
Allora: tu hai il tuo vettore nel piano, [a, b] (ad esempio [2, 1], come hai scritto tu: queste sono le componenti relative a un riferimento cartesiano che hai scelto, giusto?). Ora tu vuoi descrivere l'operazione consistente nel ruotare il vettore di un certo angolo θ come operazione sulle componenti. Il vettore che ottieni dopo la rotazione ha, nella stessa base, componenti [a·cos(θ)+ b·sin(θ), -a·sin(θ)+ b·cos(θ)]. Fin qui siamo d'accordo? Ecco, questa operazione si rappresenta come il prodotto fra il vettore [a, b] (scritto in colonna) e la matrice

.

Più in generale, una matrice 2x2 può rappresentare una trasformazione lineare nel piano che, tenendo fissa l'origine, determina sia una rotazione che una dilatazione (o contrazione) diversa nelle due direzioni coordinate. Una matrice 3x3 rappresenta una trasformazione lineare nello spazio tridimensionale, e così via. Una matrice può anche identificare i coefficienti di un sistema di equazioni lineari (che sembra tutta un'altra storia, ma dal punto di vista formale è la stessa cosa: risolvere un sistema di equazioni corrisponde a cercare qual era, prima della trasformazione, il vettore che viene trasformato in un vettore dato). In generale, una matrice è la rappresentazione (in componenti) di una trasformazione lineare fra due spazi vettoriali. In altre parole, a livello intuitivo devi pensare che la matrice non definisce un "vettore", ma una "operazione sui vettori". Poi l'insieme delle matrici, formalmente, costituisce a sua volta uno spazio vettoriale, ma questo non è più al livello inuitivo. --5.90.15.140 (msg) 11:32, 5 set 2019 (CEST)
PS io qui sopra ho cercato di scrivere la matrice con le macro LaTeX che sono indicate qui, ma continua a dare un errore di parsing. Se qualcuno può mettere le cose a posto...
@79.16.136.105: Chiedo scusa per l'arroganza, ma non sei tu che sei confuso, sono i libri e i professori che lo sono.
Ti consiglio di buttare i libri, o per lo meno di metterli da parte per un momento e riflettere da solo su quello che è il significato reale di vettore e di matrice, altrimenti va a finire che ti convinci di avere capito solo perché hai immagazzinato una quantità di informazioni elevate, mentre la comprensione reale deve partire da pochi concetti, esemplificati al massimo.
Se una persona di chiede 10 euro, capiamo subito cosa vuol dire 10 e cosa vuol dire euro.
Allo stesso modo se una persona ti dice che devi fare un pagamento di (4 3 3) euro vuol dire che devi fare un pagamento prima di 4 euro, poi di 3 euro e poi di altre 3 euro, per un totale di 10 euro. Oppure può volere dire che devi pagare 4 euro a Tizio, 3 euro a Caio e altri 3 euro a Sempronio. Come vedi, il significato di vettore può quindi variare a seconda del contesto, che deve essere specificato, ma in generale i numeri nel vettore hanno un significato ulteriore rispetto ai singoli numeri, che deriva dalla loro posizione all'interno del vettore.
Io mi partirei quindi da tale concetto di "posizione" che per i vettori e per le matrici è l'informazione aggiuntiva che distingue tali elementi matematici dai semplici numeri.
Se poi con un vettore vogliamo indicare una freccia, una forza, un pagamento, i coefficienti di un trinomio, ecc., questo riguarda l'utilizzo, non il loro significato, così come i numeri non hanno significato di denaro, frutta, ecc. Però se non si usa un esempio, i numeri, vettori o matrici restano semplicemente astrazioni. Capisco quindi la difficoltà nel cercare di capire un concetto astratto che dalle lezioni sembrerebbe un concetto pratico, ma non lo è. Dimenticati per un momento che i vettori sono frecce e che le matrici sono non so che cosa... e guarda come vengono scritti sul foglio di carta: sono semplicemente numeri messi secondo un certo ordine! (o nel caso più generale di elementi, come indicato nelle voci di Wikipedia, ma in ambito matematico vedrai quasi sempre vettori e matrici con numeri dentro)
--Daniele Pugliesi (msg) 12:16, 5 set 2019 (CEST)
[@ Daniele Pugliesi]: è del tutto legittimo che tu ritenga di "capire" una matrice come tabella di numeri disposti in in certo modo. Per i matematici, l’importante (e quello su cui sono tutti d’accordo) è che cosa siano una definizione, un teorema, una dimostrazione. Di che cosa significhi "capire", la matematica non si occupa, e ognuno (anche fra i matematici, ti assicuro) la vede a modo suo. Però dire che le matrici sono semplicemente "tabelle di numeri disposti in un certo ordine" non mi pare molto informativo, se la domanda è "che cosa rappresentano?" oppure "a che servono?" Quanto al fatto che per capire la matematica l’unico modo sia buttare i libri e ragionare di prezzi delle zucchine, ti segnalo un interessante libro di Lucio Russo, "Segmenti e bastoncini". Personalmente non concordo al 100% con il punto di vista di Russo (come ho detto, ogni matematico ha la sua idea di cosa significhi "capire la matematica"), però è una lettura utile. --5.90.8.171 (msg) 12:43, 5 set 2019 (CEST)

Mi sa che ho capito che il problema sono io, o che non ho il cervello giusto per capire sta cosa, o che credo di aver chiesto una cosa volendo intenderne un altra. Che una matrice siano dei numeri messi secondo un certo ordine in righe e colonne ok, lo vedo pure io. Se l'ortolano ha sopra le casse di angurie e banane, e sotto di zucchine e peperoni, e gli scrivo , lui capisce che mi deve dare 1 anguria, 5 banane, 0 zucchine e 2 peperoni. Ma le matrici non le applichi dal fruttivendolo. Ok, sono numeri messi in una posizione ben precisa, e da quello che ha detto 5.90.8.171 una matrice è un modo per scrivere delle operazioni con i vettori. Quindi una matrice è di per se solo un modo per scrivere operazioni da alpplicare ai vettori? Quindi se anzichè l'esempio di 5.90.8.171 con seno e coseno al vettore [2;1] "applico" la matrice detta sopra che cosa succede? Probabilmente ho scritto un mucchio di cavolate, mi scuso se sto rompendo le scatole a tutti, e se sto esagerando ditemelo che mi rassegno al non capire. Grazie comunque per aver voluto aiutarmi--79.16.136.105 (msg) 13:23, 5 set 2019 (CEST)

Se hai capito l'esempio del fruttivendolo, secondo me hai capito cosa sono i vettori e le matrici.
Non sto qui a rispondere a 5.90.8.171, altrimenti continuiamo ad andare fuori tema e non mi sembra giusto nei tuoi riguardi.
A proposito di andare fuori tema, è possibile che io o altri non abbiamo capito non la tua domanda, bensì lo scopo.
Se ti interessa capire la matematica perché un giorno vuoi applicarla nel tuo lavoro per ottenere delle performance professionali maggiori, ti consiglio di semplificare i concetti al massimo e iniziare a fare pratica nella tua vita, applicando la matematica ovunque può esserti utile e pensando anche alla tua futura professione, acquisendo anche delle conoscenze aggiuntive rispetto a quello che ti viene insegnato a scuola, cioè decidendo tu cosa vuoi studiare basandoti su quello che ti servirà in futuro.
Se invece ti interessa superare l'esame e basta, dovresti anzitutto seguire il metodo del professore e in secondo luogo quello del libro, senza farti troppe domande.
Comunque, detto tra noi, conoscere la materia non è sufficiente per passare l'esame: puoi essere pure un genio in matematica, ma se stai antipatico/a al professore (perché ad esempio non spieghi le cose come lui le spiega, perché fai troppe domande, perché hai opinioni personali diverse dalle sue, perché ti mostri troppo insicuro o troppo sicuro, ecc.), può succedere che tu non passi l'esame e magari sei convinto di non avere capito la materia. Mi fermo qui se no veramente andiamo fuori tema, comunque ti consiglio di riflettere anche sulla psicologia del professore e dei tuoi compagni di classe, visto che sono aspetti che purtroppo influenzano il voto, anche se non dovrebbe essere così.
Spero di essere stato utile. Per quanto riguarda il seno, il coseno e altre robe strane all'interno delle matrici, penso che la cosa migliore sia studiare dal libro, altrimenti dovremmo trasformare l'Oracolo in un corso a distanza. --Daniele Pugliesi (msg) 13:55, 5 set 2019 (CEST)

Ma quale esame e professore, io mica sono uno studente. Lo so che può sembrare stupido che possa avere una curiosità su una cosa matematica, ma mi interessa. non devo nemmeno applicarla al lavoro, vorrei solo capire una cosa che sulla pagina apposta dell'enciclopedia non riesco a capire perché scritta in modo troppo complicato. E non è vero che Se ho capito l'esempio del fruttivendolo, secondo me hai capito cosa sono i vettori e le matrici non ho capito proprio nulla! Hai trasformato una cosa che rappresenta un modo di esprimere grandezze con anche un verso e una direzione in semplice frutta messa sui ripiani. E 5.90.8.171 non è andato fuori tema, finora è stato forse quello che più si è avvinato alla risposta. E il tuo ultimo messaggio va fuori tema alla grande. Non so come mettere giù la mia domanda, vorrei solo sapere come si applica una matrice senza fare confusi esempi con frutta e verdura.

La matrice è un operazione che si applica a un vettore (cosa che non si può di certo paragonare a della frutta messa sui bancali)? Se si, nei casi in cui non c'è seno e coseno etc ma numeri, esempio (già fatto) come sarebbe questa operazione che si applica al vettore? Se devo rinunciare ditemelo, però vi prego basta frutta--79.16.136.105 (msg) 14:28, 5 set 2019 (CEST)

Se mi è rimasto qualcosa dall'università, in una matrice metti anche le derivate di una funzione (matrice hessiana se non erro). Ma stai tranquillo, te l'ho già detto sta mattina, qui con le domande di matematica si fa sempre un gran casino, devi solo aspettare Rojelio e tutto si sistema--93.33.120.95 (msg) 14:39, 5 set 2019 (CEST)
(conflittato) La matrice che hai scritto prende un generico vettore con componenti [a,b] e lo trasforma nel vettore di componenti [a+5b, 2b]. Se vuoi farti un'idea geometrica di questa trasformazione, devi pensare che questa matrice prende qualunque vettore diretto come l'asse x e lo lascia invariato ([a,0]→[a,0]), mentre prende il vettore con componenti [5,1] (o qualunque vettore con la stessa direzione) e lo moltiplica per 2 ([5,1]→[10,2]).
Dato un generico vettore v del piano, immagina di scomporlo nelle due direzioni [1,0] e [5,1]: sotto l'azione della matrice, la proiezione di v nella direzione [1,0] resta invariata, mentre la proiezione di v viene moltiplicata per due.
Come si legge tutto questo dai quattro numeri della matrice? È un po' complicato: le due direzioni [1,0] e [5,1] si chiamano autodirezioni di quella matrice, e i coefficienti 1 e 2 si chiamano autovalori; per calcolarli bisogna risolvere alcune equazioni (il fatto che qui siano gli stessi numeri 1, 2 e 5 che si leggono nella matrice è un puro caso: a meno che la matrice sia diagonale, cioè della forma , perché allora gli autovalori sono proprio A e B e le autodirezioni coincidono con gli assi coordinati). Nota che le matrici che rappresentano rotazioni non hanno autodirezioni: in una rotazione nessun vettore resta parallelo a se stesso (gli autovalori, nel caso delle matrici di rotazione, risultano numeri immaginari). Tutto questo, però, lo devi leggere in un testo di algebra lineare, come dice Daniele non è che possiamo spiegarlo esaurientemente qui (oddìo, magari Rojelio ci riesce...).
Invece può essere un esercizio interessante trovare un esempio di applicazione di una matrice come quella che hai scritto. Provo a pensarci; se mi viene in mente un esempio sensato te lo scrivo.
Il fatto che le trasformazioni lineari di spazi vettoriali si scrivano con matrici, poi, non è semplicemente un fatto di notazione. Il fatto è che le trasformazioni si possono sommare fra loro, oppure comporre fra loro, e questo corrisponde a operazioni di somma e prodotto su quelle tabelle di numeri. In pratica, le matrici diventano a loro volta oggetti su cui puoi compiere operazioni e trasformazioni.
[@ 93.33.120.95] per come la vedo io qui all'Oracolo ci sono persone che rispondono sapendo quello che scrivono e riuscendo anche a farsi capire (Rojelio, tipicamente); poi ci sono persone che sanno quello che scrivono ma non risultano comprensibili, e infine ci sono persone che, con tutta la buona volontà, hanno idee un po' vaghe o imprecise ma cercano ugualmente di dare una risposta. La confusione, in genere, deriva da quando rispondono in molti, e soprattutto dell'ultimo tipo. Io spesso nelle risposte sulla matematica non arrivo a farmi capire, ma alle domande di chimica evito di rispondere - anche se all'Università un esame di Chimica l'avevo pure dato.
[@ Daniele Pugliesi], se vuoi comunicarmi dei commenti che qui ti sembrano off topic puoi farlo qui --91.81.161.203 (msg) 15:09, 5 set 2019 (CEST)
[× Conflitto di modifiche]Nell'attesa del solito intervento risolutore di Rojelio, ci provo io :-)
Cos'è una matrice? Una nota enciclopedia dice che è "una tabella ordinata di elementi". Fine! Definizione "casereccia" (lasciamo perdere quella matematica, che comunque non è troppo diffente nella sostanza) data!
Tu vuoi sapere una cosa diversa... "Cosa mi rappresenta una matrice?" Le risposte sono diverse a seconda dell'ambito in cui tu applichi il calcolo matriciale.
In un ambito tipicamente informatico, l'esempio del fruttivendolo è estremamente calzante: la matrice permette di ordinare gli elementi al suo interno secondo logiche specifiche e rendere la progettazione degli algoritmi molto più agevole.
In campo matematico (specialmente nell'ambito dell'algebra lineare), le matrici rappresentano una trasformazione lineare: tu hai un vettore (immagina pure la tua freccia), lo moltiplichi per la tua matrice (che rappresenta una trasformazione) e ottieni un'altro vettore, che è il risultato della trasformazione. Facciamo un esempio:
Diciamo che hai fatto un disegno: il sole è 10 cm sopra il centro della tela e 5 cm a destra;
Esattamente in corrispondenza dell'asse orizzontale disegni la superficie di un lago, e ora vorresti disegnare il riflesso del sole nel punto giusto; in termini geometrici, vuoi fare una simmetria assiale rispetto all'asse orizzontale del piano;
Se il tuo sole è identificato dal vettore , la sua nuova posizione sarà data da
La matrice è proprio la matrice che identifica tutte le simmetrie assiali rispetto all'asse orizzontale: qualunque punto tu voglia specchiare, basta che lo moltiplichi per quella matrice.
La matrice, ovviamente, è diversa a seconda della trasformazione (occhio, deve essere lineare!) che vuoi fare: simmetrie centrali, rotazioni, dilatazioni...
Se generalizziamo questi problemi geometrici al campo dell'algebra (mi rendo conto che è più difficile da immaginare) possiamo usare le matrici per risolvere sistemi di equazioni; la forma matriciale ci permette, non solo notazioni più semplici, ma anche di "visualizzare" cosa rappresenta geometricamente un determinato sistema di equazioni.
Mediante la matrice, poi possiamo scoprire delle proprietà speciali della trasformazione associata: la matrice della simmetria assiale, ad esempio, dice "chiaramente" (se sai come capirlo), che esistono due direzioni "speciali", che hanno la particolarità di restare identiche prima e dopo la trasformazione. Per la simmetria è banale capire che queste direzioni (che prendono il nome di autovettori) sono quelle orizzontale e verticale, ma per trasformazioni più complicate non lo vedi a prima vista, e ti serve la matrice per trovarle.
Tu mi dirai "e io che me ne faccio degli autocosi"? Pensa a una matrice 100x100: questa corrisponde a un sistema di 100 equazioni in 100 incognite; un incubo da risolvere a mano... Ma se tu conoscessi gli autovettori, potresti ridurre (non sempre, ma non scendiamo in tecnicismo) quella matrice a una piena di zeri, con numeri solo sulla diagonale! Un sistema che saprebbero risolvere anche alle elementari! Trovata la soluzione di questo sistema banale, ti basta trasformarla secondo gli autovalori per trovare la soluzione al tuo orrendo sistema originale... Comodo, no?!
Se vuoi andare nel campo della fisica, un applicazione delle matrici la trovi nel campo delle deformazioni: la matrice delle deformazioni ti dice a seconda di come schiacci o tiri un materiale, come questo reagisce (allungandosi e/o stringendosi).
Ho risposto?--Equoreo (msg) 15:59, 5 set 2019 (CEST)
Noto un eccesso di fiducia nei miei confronti... no pressure... :-)
Un vettore, in sé e per sé, non è nulla di più che "una sequenza ordinata di valori". Nel mondo matematico, poi, ci sono un'enorme quantità di oggetti e concetti che possono essere descritti tramite una sequenza ordinata di valori, e tra questi ce ne sono un paio (le "frecce" e i sistemi di coordinate) che hanno il grandissimo vantaggio di essere facilmente "visualizzabili", disegnabili, manipolabili mentalmente da degli animali come noi, la cui mente si è evoluta per farli muovere nello spazio e che quindi hanno una percezione intuitiva, prima che matematica, di cosa voglia dire "da qui fino a lì, e te lo disegno tirando una freccia". XD
Didatticamente, questo grande vantaggio viene sfruttato per introdurre i vettori agli studenti: vedete questo concetto astratto qua? Ecco, non è nulla di strano, non è nulla di difficile: "in pratica" sono semplicemente queste frecce qui. Da un punto di vista matematico, quella è un'enorme fesseria: quelle frecce non "sono" vettori numerici, sono solo uno dei millemila esempi di problemi matematici che possono essere descritti usando vettori numerici.
Tu stai tentando di usare il medesimo trucco didattico con le matrici: stai cercando un qualche ente, matematico o geometrico, facilmente "visualizzabile" per poter dire ecco, una matrice "è in pratica" uno di questi affari qua. E non ottieni risposta soddisfacente perché... beh... perché non esiste. ¯\_(ツ)_/¯
Da questo punto di vista, i vettori sono didatticamente fortunati, ma le matrici no: non ti si può mostrare graficamente cosa "sono" le matrici (a parte l'unica risposta corretta e ovvia: una griglia di numeri), solo darti esempi di problemi che le usano (che è ciò che tanti hanno fatto qui sopra, temo mancando il nocciolo della questione). -- Rojelio (dimmi tutto) 16:36, 5 set 2019 (CEST)

Okay direi che con le risposte di Equoreo e Rojelio non ho più dubbi. Ringrazio loro in primis, ma anche tutti gli altri che anche se non mi hanno fatto accendere la lampadina hanno fatto del loro meglio per farlo. Ho effettivamente visto una grande fiducia nei confronti dell'utente Rojelio, mi sento anche un po' in colpa perché si è venuto a creare quasi un peso di responsabilità su di lui. Posso tranquillizzarlo perché è riuscito in pieno a rispettare le aspettative che altri utenti avevano creato su di lui, centrando con precisione elvetica il nocciolo del problema, ma garantisco la stessa cosa pure per Equoreo: lo ammetto, senza voi due non avrei capito cos'è davvero una matrice (oltre all'evidente griglia di numeri, cosa che alla fine è effettivamente). Ora leggo con calma anche gli interventi di 5.90.15.140/5.90.8.171/91.81.161.203 (che mi sembra di dedurre sia la stessa persona) per vedere si mi tornano meglio. Ribadisco, grazie a tutti in generale, a Equoreo e Rojelio in particolare--79.16.136.105 (msg) 18:02, 5 set 2019 (CEST)

Chiedo scusa per il mio intervento, per avere presupposto che tu fossi uno studente o che ti servissero queste nozioni per il lavoro e per il mio modo di ragionare, che a quanto pare non ti ha aiutato. Non era mia intenzione confondere le idee.
Agli altri: visto questo intervento, penso che potrebbe essere utile chiarire la voce prendendo spunto da questa discussione. Io ovviamente non ci metterò mano, visto che mi dicono che confondo più che chiarire, almeno per quanto riguarda la matematica. --Daniele Pugliesi (msg) 19:22, 5 set 2019 (CEST)

Non devi scusarti, hai solo cercato di aiutarmi. Sono io che mi scuso con te per non aver colto l'esempio della frutta. Sono consapevole che non sempre è facile rendere palese una cosa, se così posso definirla, "astratta" a uno che non ha dimistichezza con l'argomento--79.16.136.105 (msg) 19:37, 5 set 2019 (CEST)

Ciao, non so se sei ancora interessato ad approfondire l'argomento, ma ti consiglio la serie Essence of linear algebra del canale YouTube 3Blue1Brown. Secondo me riesce a dare una buona spiegazione intuitiva di questi argomenti astratti. Purtroppo è in inglese e non sempre sono presenti i sottotitoli in italiano.--Carlodemic (msg) 18:33, 18 set 2019 (CEST)

Oscar al miglior film straniero

Solitamente e da diverso tempo, ormai, viene consegnato al regista. Ma è lui che lo conserva come "proprio" riconoscimento, diciamo cosi? Grazie.

--93.41.100.198 (msg) 17:46, 7 set 2019 (CEST)

Stando a quello che dice Wikipedia in inglese sì: "The director also gets to keep the statuette."--Carlodemic (msg) 18:45, 18 set 2019 (CEST)

Shorty in Scary Movie 1

Non so se ve lo ricordate, ma quando riceve la telefonata del killer, a quest'ultimo davanti la TV dice "sto guardando le partite e fumando un po' d'erba". Non è specificato nel film, probabilmente alludeva al football, come sport in questione? Domanda proibitiva mi rendo conto... https://www.youtube.com/watch?v=bRXEbIka7VA&t=142s


--93.41.100.198 (msg) 17:38, 14 set 2019 (CEST)

A parte il fatto che la vera domanda da farsi è perché porsi un dubbio del genere e cosa cambierà in qualsiasi contesto dopo aver ricevuto una risposta, sinceramente non vedo proprio alcun elemento su cui basarsi per darla questa risposta. Ma manco esiste una risposta a sta domanda. L'Oracolo esiste per essetere usato, non abusato --93.36.89.103 (msg) 20:31, 14 set 2019 (CEST)
Il riflesso sulla faccia di Shorty era bianco e non si vedevano repentini cambi di colore, inoltre lui era strafatto di erba. Guardava indubbiamente il curling. --Wim b 13:05, 15 set 2019 (CEST)
Magari Shorty è stato il primo americano ad appassionarsi alla pallapugno e guardava quello--87.4.53.241 (msg) 15:22, 15 set 2019 (CEST)
Shorty dice che sta guardando le partite, non la partita. Quindi più partite che si svolgevano in contemporanea. Io voto per gli scacchi --Postcrosser (msg) 17:07, 15 set 2019 (CEST)
LOL :D Ma in inglese diceva "Just watching the game. Smokin some bud". Quindi guardava una partita sola. Ma non possiamo escludere si trattasse di scacchi ;) --82.56.166.181 (msg) 08:58, 18 set 2019 (CEST)
L'elemento chiave per rispondere a questo dubbio vitale è proprio la versione originale, in inglese. Shorty non stava guardando una partita, ma ha detto che stava guardando "the game" in modo che il killer potesse pensare al gioco e perdere. Forse Shorty era frustrato perché aveva appena perso anche lui, e far perdere qualcun'altro lo avrebbe fatto stare meglio. A proposito, chiunque legge il mio intervento, sappia che ha appena perso al gioco (per la gioia di Shorty)--93.36.88.8 (msg) 12:17, 18 set 2019 (CEST)

La luna nel cielo notturno

Nonostante il titolo poetico, oh potente Oracolo, la mia domanda è di carattere astronomico. O almeno spero. Basandoci unicamente da ciò che si vede dal nostro emisfero, il sole sempre sorge a est, sempre raggiunge il punto più alto a mezzogiorno a sud e sempre tramonta a ovest. Esiste una rotta visiva in cielo stabilita anche per la luna? Nel senso, esiste un punto cardinale fisso dove la luna (che sia piena o calante o crescente) "sorge" e un punto cardinale fisso dove essa "tramonta"? Nel momento in cui sto scrivendo, a sud-ovest riesco a vedere la luna, piena mi pare--79.21.82.189 (msg) 08:08, 17 set 2019 (CEST)


--79.21.82.189 (msg) 08:08, 17 set 2019 (CEST)

Non esiste un punto cardinale "fisso" dove la luna sorge e un punto cardinale fisso dove essa tramonta. Ma non esiste neanche per il sole. In altre parole, non è vero che "il sole sorge sempre a est e sempre tramonta a ovest". Ciò accade solo due volte all'anno, in corrispondenza con gli equinozi. Adesso che siamo "abbastanza" vicini all'equinozio di autunno (sarà il 23 settembre) il sole sorge "abbastanza" vicino e est e tramonta abbastanza vicino a ovest, mentre in piena estate sorge (e tramonta) in un punto decisamente più spostato verso nord e in pieno inverno verso sud (stiamo sempre parlando di ciò che vediamo alle nostre latitudini). La luna ha anch'essa una traiettoria variabile, più o meno come il sole, ma la sua variabilità dipende non solo dal giorno dell'anno ma anche dalla fase lunare. --Sesquipedale (non parlar male) 12:15, 17 set 2019 (CEST)
Aggiungo che anche all'equatore e nell'emisfero sud il Sole non sorge e tramonta esattamente a est (se non agli equinozi, poi cambia la sua traiettoria giornaliera a seconda della latitudine). La Luna ha anche un'orbita inclinata sull'eclittica (5°), quindi non segue le stesse "traiettorie" del Sole. Se l'orbita lunare non fosse inclinata ogni mesetto scarso avremmo un'eclisse di Luna e una di Sole..--Kirk Dimmi! 20:17, 17 set 2019 (CEST)

Sondaggi lettori Rolling Stone

Come fanno i lettori effettivamente a votare una top 10, 25 , 50, etc...? Devono spuntare i nomi di band e/o artisti presenti nel sito, oppure possono scriverli direttamente, ma dove? E poi, i voti come vengono assemblati, sommati? Grazie infinite.


--93.41.100.198 (msg) 12:34, 20 set 2019 (CEST)

Lavare la frutta con il bicarbonato

Salve oracoli. Ho sentito dire spesso, anche in TV, che quando si vuole mangiare la frutta con la buccia è meglio lavarla con il bicarbonato. Ma di preciso perché? è solo per via dell'azione abrasiva o agisce anche in altro modo--95.245.75.51 (msg) 15:09, 20 set 2019 (CEST)

Il bicarbonato tende a reagire con gli acidi ed è in grado di "distruggere" i residui di pesticidi se si lascia la frutta con la buccia a bagno in una soluzione di acqua e bicarbonato per almeno una decina di minuti. E' una reazione chimica, non abrasiva, anche perchè il bicarbonato è disciolto nell'acqua. --Postcrosser (msg) 15:22, 20 set 2019 (CEST)

Figli di consanguinei

Domanda che non parla di una cosa bella, ma del resto succede pure questo. I figli nati da due parenti stretti, cugini di primo grado se non fratelli, hanno un fisico più debole e sono più soggetti a malattie e problemi fisici (e forse anche psichici). Ricordo per esempio di aver sentito che il faraone Tutankamon discendeva da una lunga genealogia di rapporti incestuosi fratello-sorella, e che egli avesse seri problemi fisici e di deambulazione (e forse è stato già un miracolo che è arrivato a vivere 19 anni).

Come mai i figli di consanguinei hanno osì tanti problemi? Da cosa è dovuta questa debolezza?


--79.40.80.200 (msg) 15:07, 20 set 2019 (CEST)

Semplificando, ci sono soggetti che "portano" nel loro corredo genetico dei geni difettosi, i loro figli con molta probabilità erediteranno questi geni e diverranno loro stessi semplici "portatori", i problemi gravi possono insorgere quando i genitori sono consanguinei perché è molto probabile che entrambi avranno gli stessi tipi di "difetti" genetici da trasmettere, che anche se singolarmente non producono malattia nei genitori, una volta che vengono ereditati dall'ipotetico figlio, si "combinano" generando la malattia che viene quindi "attivata". Leggi anche qui e qui--80.104.158.113 (msg) 17:22, 21 set 2019 (CEST)
Per qualche nota storica a mio avviso interessante, io leggerei anche Emofilia nelle famiglie reali europee. --Lepido (msg) 17:55, 22 set 2019 (CEST)

Dove si possono trovare le domande e risposte vecchie che sono state cancellate?

--152.168.39.79 (msg) 23:30, 21 set 2019 (CEST)

Nell'archivio --Postcrosser (msg) 23:46, 21 set 2019 (CEST)

Definizione di insieme compatto per ricoprimenti

Salve oracolo,

nella pagina di wikipedia di insieme compatto trovo la seguente definizione di insieme compatto per ricoprimenti. Uno spazio topologico si dice compatto se da ogni suo ricoprimento costituito da una famiglia di insiemi aperti si può estrarre una sottofamiglia finita che è ancora un ricoprimento. In altre parole, per ogni famiglia di sottoinsiemi aperti di tale che:

esiste un sottoinsieme finito di tale che:

Il mio dubbio è il seguente: se gli sono sottoinsiemi aperti di , la loro unione (finita o numerabile che sia) non è a sua volta un sottoinsieme di ? Se ciò è vero, la condizione implicherebbe che , pertanto è necessariamente un aperto perché unione finita/numerabile di aperti... ma è possibile? Se sono in uno spazio euclideo, però, ogni compatto è chiuso e limitato per il teorema di Heine-Borel... cosa mi sto perdendo? --2001:B07:6454:B7C:458B:330F:EA31:F56F (msg) 15:10, 22 set 2019 (CEST)

Scusa, ma che cos'è che non ti torna? Il fatto che lo spazio topologico sia un aperto? Per qualunque topologia su un insieme, per definizione, l'insieme stesso e l'insieme vuoto sono simultaneamente aperti e chiusi, indipendentemente dal fatto che lo spazio topologico risultante sia compatto o no. --93.36.167.230 (msg) 17:00, 22 set 2019 (CEST)
Ok, hai ragione, ti ringrazio. Solo una cosa: perché scrivere ? Dopotutto gli sono sottoinsiemi di , non sarebbe più logico scrivere direttamente ? Grazie mille.
Sì, sarebbe perfettamente logico. -- Rojelio (dimmi tutto) 19:29, 23 set 2019 (CEST)
Grazie mille Rojelio. Mi sa che devo ripassare un po' gli elementi di base di topologia.--93.62.4.207 (msg) 18:35, 24 set 2019 (CEST)

O la bala o al bali

qualcuno ha idea di cosa possa significare? Credo che sia dialetto casalese..

--2.226.12.134 (msg) 11:55, 29 set 2019 (CEST)

Se fosse una parlata delle mie parti, potrebbe significare: "O ti ubriachi (la "bala") o vai a ballare". Il significato vero al di là della metafora mi sfugge, potrebbe forse essere qualcosa del tipo: "o mangiare la minestra o saltare dalla finestra", "o bere o affogare"... --Lepido (msg) 21:21, 29 set 2019 (CEST)
Mi accorgo però che "la bala" potrebbe significare semplicemente "la palla", cosa che porterebbe il significato del proverbio in: "O perdi tempo a guardare le partite di calcio (la bala) o porti la tua ragazza a ballare". Il proverbio inviterebbe l'interlocutore, presumibilmente maschio, a decidere quale delle due azioni sia preferibile, e nel caso dei maschi la risposta potrebbe non essere scontata :-) --Lepido (msg) 21:31, 29 set 2019 (CEST)
Certo che servirebbe qualche informazione di contesto aggiuntiva: casalese, da sola, è un tantino ambigua... Comunque mi sento di azzardare un'interpretazione in cui "la bala", come diceva chi mi ha preceduto, sarebbe "la palla", mentre "al bali" sarebbe semplicemente il plurale di "la bala". A quale palla e quali palle ci si riferisca, decida il lettore... --Sesquipedale (non parlar male) 21:41, 29 set 2019 (CEST)
L’unica occorrenza si trova qui (da questa fonte cartacea), e probabilmente è da lì che deriva la domanda. Sulla base di questo, più che un detto proverbiale sarebbe una descrizione della particolare tecnica di parata di quel portiere, di pugno dal basso verso l’alto, per cui se non colpiva la palla poteva eventualmente causare spiacevoli traumi inguinali a giocatori malauguratamente prossimi. --93.36.167.230 (msg) 22:35, 29 set 2019 (CEST)
La spiegazione è abbastanza ovvia: o la bala (cioè la "balla di fieno", una metafora per indicare il lavoro nei campi) o al bali (nel senso della popolare meta turistica indonesiana). Il significato è che se non sei a spaccarti la schiena a lavorare, vuol dire che ti stai godendo la vita in qualche meta esotica. Il che, oggettivamente, è vero. --Franz van Lanzee (msg) 17:13, 30 set 2019 (CEST)