Viticoltura in Messico

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Valle de Guadalupe, Baja California, dalla terrazza dell'azienda vinicola di La Cetto
Vigneti a Ezequiel Montes, Querétaro.

La produzione di vini messicani e coltivazione di vigne in grandi estensioni di terra si realizza negli stati di Aguascalientes, Bassa California, Chihuahua, Coahuila, Nuevo León, Querétaro e Zacatecas, la maggiore produzione si dà principalmente nella Valle de Guadalupe nella zona vinicola settentrionale.[1]

Si coltivano vigne in alcuni municipi degli stati di Bassa California, Sonora, Bassa California del Sud, Durango, Chihuahua, Querétaro, San Luis Potosí, Guanajuato, Nuevo León, Hidalgo, Puebla e Campeche che il Ministero dell'Agricoltura SAGARPA ha registrato nel 2010 come coltivazioni di uva da tavola per consumo interno senza produzione vinicola.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel continente americano esistevano molte viti silvestri prima dell'arrivo degli europei. Nel caso del Messico vi erano varietà distinte che i popoli nativi consumavano nella loro dieta. Gli aztechi chiamavano il frutto dell'uva acacholli, i p'urhépecha lo conoscevano come seruráni, gli otomi lo chiamarono obxi e i tarahumara lo dicevano úri. I popoli nomadi del nord furono i maggiori consumatori di uve silvestri e bevevano i loro succhi acidi, ma si ignora se i succhi subivano qualche tipo di processo di fermentazione.

Dopo la conquista di Tenochtitlán, i colonizzatori spagnoli trovarono viti silvestri sul suolo della Nuova Spagna come la Vitis rupestris, Vitis labrusca e la Vitis berlandieri. Hernán Cortés fu il principale promotore della coltivazione dell'uva: ordinò di portare dall'isola di Cuba semi e piante della Vitis vinifera proveniente dalla Spagna, essendo la Nuova Spagna il primo luogo dell'America continentale in cui si coltivarono vigneti e si produssero vini.

Il 20 marzo 1524 Hernán Cortés firmò un decreto con cui ordinava che tutti gli spagnoli titolari di concessioni di terre dovevano piantare annualmente mille vigne spagnole ed autoctone per ogni cento indigeni al loro servizio per favorire un'ibridazione rapida nelle nuove terre.

Le prime coltivazioni di vigne arrivarono a Huejotzingo ed i paraggi di Città del Messico, gli indigeni di questa regione lo chiamarono in lingua nahuatl xocomecatl, frutto del rampicante, a questa nuova varietà di uva che produceva un vino o una bevanda vinosa ubriacante che secondo fra Bernardino de Sahagún era chiamato tlapaloctli, vino che dipinge.

Nel 1531 Carlo V di Spagna ordinò che ogni vascello diretto alla Nuova Spagna portasse vigne ed olivi per la sua coltivazione. Dal porto di Acapulco uscivano navi piene di viti verso il vicereame del Perù per effetto dello stesso mandato reale, che rapidamente riuscì nell'effetto di diffondere l'uva spagnola nei territori dell'America del Sud.

A poco a poco si andò estendendo principalmente la coltivazione della vite verso altri territori della Nuova Spagna come Querétaro, Guanajuato e San Luis Potosí. Una delle zone di maggiore produzione fu nella pianura di Metztitlán: dopo avere pacificato gli indigeni di questa regione, i missionari agostiniani riuscirono a produrre grandi quantità di vino per consumo locale ed il resto inviarlo con carrette verso Città del Messico.

In mezzo ad un deserto in altura con gelate invernali circondato di sorgenti ed abbondanti vigne native, Francisco de Urdiñola, marchese di Aguayo nel 1593 fondò la cantina commerciale più antica del continente americano, gestendo la sua azienda vinicola di Santa María de las Parras e nell'anno 1626 Lorenzo García inaugurò le cantine di San Lorenzo molto vicino alla prima cantina di Urdiñola.

Nel 1595 re Filippo II proibì la semina di nuovi vigneti nelle terre americane per una competenza sleale con i produttori della penisola iberica, perché gli ettari seminati erano maggiori che nella Spagna peninsulare. Questa legge generò scontento tra i produttori delle colonie americane, ma nonostante ciò la legge riuscì a ridurre solo la produzione, ma non il consumo.

Nella penisola della Bassa California, i missionari gesuiti portarono con sé tralci di vite per la sua coltivazione. La missione di San Francisco Javier fu gestita dal padre Juan Ugarte, che nel 1700 portò le vigne nella penisola della Bassa California e nel 1769 fra Ginepro Serra le portò da Loreto verso il nord della penisola ed anche verso l'Alta California la pianta della vitis vinifera per il consumo degli abitanti delle missioni californiane fondando la prima che fu quella di San Diego di Alcalá.

Alexander von Humboldt, lodò di passaggio i vigneti del Nord che nonostante il ribasso produzione vinicola che proliferò nel nord della Nuova Spagna. Durante la guerra d'indipendenza cessò la produzione vitivinicola e nel 1857 il clero perde potere davanti allo stato quando vengono espropriati i beni e le proprietà della Chiesa. Dopo la guerra continuò la coltivazione dei vigneti nel nord del Messico. I dazi si modificarono per proteggere un po' la produzione nazionale ma ridussero il consumo per le alte imposte alle importazioni di vini e liquori provenienti dall'Europa.

Sistema di qualità[modifica | modifica wikitesto]

Vitigni[modifica | modifica wikitesto]

Uve della Valle di Guadalupe, Ensenada, Bassa California, Messico
Uve da vino della Valle di Guadalupe, Bassa California, Messico

Autoctoni[modifica | modifica wikitesto]

Alloctoni[modifica | modifica wikitesto]

Vini[modifica | modifica wikitesto]

Bottiglia di L.A. Cetto Petite Sirah 2006
Bottiglie di Monte Xanic

I vini messicani più importanti sono:

  • L.A. Cetto Petite Sirah
  • Monte Xanic
  • Don Luis Cetto Terra
  • L.A.Cetto Boutique Sangiovese
  • L.A. Cetto Nebbiolo Reserva Privada
  • Don Luis Viognier
  • Casa Madero Chardonnay
  • L.A. Cetto Nebbiolo Reserva Privada
  • L.A.Cetto Boutique Sangiovese
  • Casa Madero Shiraz
  • Casa Madero Semillón
  • Monte Xanic Chardonnay
  • Monte Xanic Chenin-Colombard
  • Monte Xanic Sauvignon Blanc
  • L.A. Cetto Petite Syrah
  • Casa Madero Chenin Blanc
  • Chateau Camou Gran Vino Tinto
  • Chateau Camou Gran Vino Tinto Merlot
  • Chateau Domecq Cosecha Seleccionada
  • Monte Xanic Cabernet Sauvignon-Merlot
  • Monte Xanic Chardonnay
  • Santo Tomás Único Cabernet-Merlot Gran Reserva
  • L.A. Cetto Nebbiolo Reserva Privada
  • Monte Xanic Chardonnay
  • Viña de Liceaga Merlot Gran Reserva
  • Viña Kristel Sauvignon Blanc
  • Monte Xanic Chardonnay
  • Monte Xanic Merlot
  • Casa Madero Chenin Blanc
  • Casa Madero Semillón
  • Ojos Negros Syrah

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Los viñedos y el vino de México (PDF), su funprover.org. URL consultato l'11 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Asociación Nacional de Vitivinícultores (México)
  • Revista, El vino y otras delicias, ejemplar de colección México y sus vinos, año 3 número 17, Bimestral agosto-septiembre de 2002, Grupo Editorial Neón, México DF.
  • Revista México Desconocido, Bebidas Nacionales de México, capitilo VII Cervezas y Vino, guía no. 18, Editorial Jilguero México D.F. 1994.
  • Revista Vinísfera, XVI Concurso Internacional Ensenada Tierra de Vinos, año 1 número 4, Bimestral, Septiembre-Octubre de 2008, Editorial Mexicana de Vinos SA de CV.Sitio Oficial
  • Lloyd:Mexican Economic Report.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]