Notazione musicale: differenze tra le versioni
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[[Image:Delphichymn.jpg|thumb|Una fotografia della pietra originale a [[Delfi]] contenente il secondo dei due ''Inni Delfici'' ad [[Apollo]]. La musica è annotata nella linea dei simboli che compaiono talvolta sopra la riga continua di [[Alfabeto greco|lettere greche]].]] |
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Il pentagramma può essere considerato come un sistema di coordinate cartesiane, dove sull'asse delle ascisse poniamo il tempo e sull'asse delle ordinate la frequenza del suono; ogni nota viene posta in ordine temporale (coordinata x) ed il valore di ordinata (y) stabilisce l'altezza del suono. |
Il pentagramma può essere considerato come un [[sistema di coordinate cartesiane]], dove sull'asse delle ascisse poniamo il tempo e sull'asse delle ordinate la frequenza del suono; ogni nota viene posta in ordine temporale (coordinata x) ed il valore di ordinata (y) stabilisce l'altezza del suono. |
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Ci possono essere note che superano l'ambito del pentagramma, perché più acute o più gravi; allora si ricorre ai [[Taglio addizionale|tagli addizionali]]. Essi sono brevi lineette che simulano ulteriori linee di pentagramma.<br /> |
Ci possono essere note che superano l'ambito del pentagramma, perché più acute o più gravi; allora si ricorre ai [[Taglio addizionale|tagli addizionali]]. Essi sono brevi lineette che simulano ulteriori linee di pentagramma.<br /> |
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Tutto questo non è ancora sufficiente a dare un nome ad ogni nota, occorre identificare un'origine del piano cartesiano. Questa si stabilisce mediante la [[Chiave musicale|chiave]], che fissa il nome della nota a cui si riferisce, su una linea del pentagramma.<br /> |
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La notazione musicale o semiografia musicale è il sistema che fissa per iscritto una composizione, una melodia o una qualsiasi idea di tale ordine.
Storia
Mesopotamia
Le prime forme di notazione musicale possono essere rintracciate in una tavoletta incisa dai Sumeri con la scrittura cuneiforme presso Nippur, oggi in Iraq, attorno al 2000 a.C. La tavoletta rappresenta delle frammentarie istruzioni per l'esecuzione di una musica, e indica che la composizione è costruita sugli intervalli di terza e usando una scala diatonica.[1] Una tavoletta del 1250 a.C. ca. mostra una forma di notazione più sviluppata.[2] Nonostante l'interpretazione di tale secondo sistema è ancora oggetto di dibattito, è chiaro che la scrittura indica i nomi delle corde su una lira, l'accordatura delle quali è esplicitato in altre tavolette.[3] Per quanto incomplete e frammentate, questo gruppo di tavolette porta il primo esempio in assoluto di melodie scritte nella storia del genere umano.[4]
Notazione musicale moderna
Altezza
L'altezza del suono viene scritta mediante la posizione delle note sul pentagramma. Più il suono è acuto più viene scritto in alto.
Il pentagramma può essere considerato come un sistema di coordinate cartesiane, dove sull'asse delle ascisse poniamo il tempo e sull'asse delle ordinate la frequenza del suono; ogni nota viene posta in ordine temporale (coordinata x) ed il valore di ordinata (y) stabilisce l'altezza del suono.
Ci possono essere note che superano l'ambito del pentagramma, perché più acute o più gravi; allora si ricorre ai tagli addizionali. Essi sono brevi lineette che simulano ulteriori linee di pentagramma.
Tutto questo non è ancora sufficiente a dare un nome ad ogni nota, occorre identificare un'origine del piano cartesiano. Questa si stabilisce mediante la chiave, che fissa il nome della nota a cui si riferisce, su una linea del pentagramma.
La posizione del punto sul pentagramma stabilisce l'altezza solo dei suoni naturali, ma vi sono anche i suoni alterati. Per scriverli, si mantiene la posizione della nota inalterata, ma si aggiunge subito prima un segno di alterazione.
Durata
La notazione della durata musicale, è data dalla ''durezza'' di una nota, il grado per cui è categorizzata lunga o corta. Come segni per definire la lunghezza, si usano il punto, la virgola, l'accento, il cappello e la linea prolungatrice.
Notazioni musicali alternative
Solfeggio
Intavolatura
Braille
Note
- ^ Kilmer & Civil 1986,Template:Page needed.
- ^ Kilmer 1965,Template:Page needed.
- ^ West 1994, 161–63.
- ^ West 1994, 161.
Bibliografia
- Andrea Lanza, La notazione nella musica contemporanea, in Dizionario Enciclopedico universale della musica e dei musicisti (DEUMM), Il Lessico, III, Torino, Utet, 1984
- Andrea Valle, La notazione musicale contemporanea: aspetti semiotici ed estetici, Torino, Do Sono-EdT, 2002
- Marco Russo, La notazione musicale nell'era dell'Informatica, “Nuova Rivista Musicale Italiana”, (XXIX - IX Nuova serie) n. 2, aprile-giugno 2005, pp. 209– 247
- Jesús Villa-Rojo, Notazione e grafia musicale nel XX secolo, maggio 2013, pp. VI+346, illustrato, Zecchini Editore.
- Paolo Tortiglione, Semiography and Semiology of Contemporary Music, Rugginenti, Milano, 2012 - ISBN 9788876656163
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su semiografia musicale
Collegamenti esterni
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 11527 · LCCN (EN) sh85089012 · GND (DE) 4135339-0 · BNE (ES) XX525789 (data) · BNF (FR) cb11936523z (data) · J9U (EN, HE) 987007555760005171 · NDL (EN, JA) 00565733 |
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