Unitariani universalisti: differenze tra le versioni

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Gli '''unitariani universalisti''' ('''UU''') sono un'organizzazione religiosa nata nel 1961 dall'unione di due differenti tradizioni di radici cristiane [[protestanti]], l'[[unitarianesimo]] e l'[[universalismo]]. Oggi sono una libera associazione interreligiosa caratterizzata dal suo sostegno alla "libera e responsabile ricerca della [[verità]] e del significato". Gli UU non condividono un credo, sono uniti dalla comune ricerca per la crescita spirituale e mirano a creare una fede universale che inglobi i valori umanisti insiti nella totalità delle tradizioni religiose con un rapporto individuale col trascendente.
Gli '''unitariani universalisti''' ('''UU''') sono un'organizzazione religiosa nata nel 1961 dall'unione di due differenti tradizioni di radici cristiane [[protestanti]], l'[[unitarianesimo]] e l'[[universalismo]]. Oggi sono una libera associazione interreligiosa caratterizzata dal suo sostegno alla "libera e responsabile ricerca della [[verità]] e del significato". Gli UU non condividono un credo, sono uniti dalla comune ricerca per la crescita spirituale e mirano a creare una fede universale che inglobi i valori umanisti insiti nella totalità delle tradizioni religiose con un rapporto individuale col trascendente.
Entrambe le dottrine nascono dalla reinterpretazione di tradizioni eretiche, gli unitariani caratterizzati dal rifiuto della Trinità e gli universalisti dalla credenza nella salvezza di tutte le anime. Trattandosi di tradizioni accusate sovente di [[ateismo]], in quanto eresie di grande portata riformatrice, entrambe hanno sempre avuto al loro interno membri inclini a una visione più razionale della fede. La prima rottura con la visione fedelmente cristiana si ha nel 1867, quando un gruppo di fedeli di credo più [[razionalista]] si distaccano e fondano la Free Religious Association, primo passo verso la teologia liberale che caratterizza l'attuale associazione.
Entrambe le dottrine nascono dalla reinterpretazione di tradizioni eretiche, gli unitariani caratterizzati dal rifiuto della Trinità e gli universalisti dalla credenza nella salvezza di tutte le anime. Trattandosi di tradizioni accusate sovente di [[ateismo]], in quanto eresie di grande portata riformatrice, entrambe hanno sempre avuto al loro interno membri inclini a una visione più razionale della fede. La prima rottura con la visione fedelmente cristiana si ha nel 1867, quando un gruppo di fedeli di credo più [[razionalista]] si distaccano e fondano la Free Religious Association, primo passo verso la teologia liberale che caratterizza l'attuale associazione.
Quando nel 1961 anche all'interno delle due chiese madri la corrente razionalista prese il sopravvento, le chiese unirono le congregazioni in un'unica organizzazione rinunciando alla predominanza cristiana e aprendosi a una visione olistica della fede, contraria ad ogni imposizione dogmatica e gerarchia ecclesiastica e mirata alla formazione di una teologia personale. L'associazione universalista unitariana (UUA) si è inoltre frequentemente schierata a difesa di battaglie ambientalisti e diritti civili.
Quando nel 1961 anche all'interno delle due chiese madri la corrente razionalista prese il sopravvento, le chiese unirono le congregazioni in un'unica organizzazione rinunciando alla predominanza cristiana e aprendosi a una visione olistica della fede, contraria ad ogni imposizione dogmatica e gerarchia ecclesiastica e mirata alla formazione di una teologia personale. L'associazione universalista unitariana (UUA) si è inoltre frequentemente schierata a difesa di battaglie ambientalisti e diritti civili, I colonizzatori inglesi non si sono per nulla interessati agli amerindi. Non desideravano mischiarsi a loro e non ci furono relazioni matrimoniali. Durante questo periodo coloniale, nel Sud, verso la Virginia, troviamo delle cronache di viaggio, ma al Nord ci sono solamente sermoni o piani per il governo coloniale. Un'importante eccezione, naturalmente, è la poesia di Anne Bradstreet (1612-1672) nel Massachusetts.

Thomas Jefferson (1743-1826) scrisse la Dichiarazione di indipendenza nel 1776. La brutta copia era molto più radicale del documento poi ratificato. Questo testo può essere considerato come progressista per la sua epoca, per soddisfare i Bianchi ricchi, i proprietari, gli uomini spesso deisti che conoscevano i filosofi francesi del XVIII secolo – ma lo si può anche considerare un'opera preromantica. In effetti, sebbene questa Dichiarazione ignori i diritti dei neri e delle donne, ci promette il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità ("life, liberty and the pursuit of happiness"). Questa idea che si abbia, per principio, il diritto alla felicità, è inedita, e comporta ipso facto una concezione di progresso, un progetto individuale di felicità e la speranza di poter essere felici qui sulla terra, durante la vita.

*da notare che Jefferson aveva sentimenti unitariani e che si fece addirittura una bibbia "all'unitariana", ma non fu mai membro di una Chiesa unitariana.

Dopo l'indipendenza, molti tra coloro che erano rimasti leali agli Inglesi ritornarono in Inghilterra o emigrarono in altri territori inglesi, come l'Ontario, in Canada. In questo modo rimase libero dello spazio per sviluppare la Repubblica. I cittadini americani, divenuti indipendenti, volevano vivere in un nuovo mondo, con un altro sistema di governo, con delle possibilità di sviluppo legate ad una riflessione ottimistica sull'essere umano. La guerra contro gli Inglesi finì nel 1812. È a partire da quest'epoca che si sviluppò il romanticismo.

Per prima cosa si constatò che il continente era quasi vuoto. Oggi sappiamo che i microbi europei misero malauguratamente fine alla maggior parte delle società indigene, ma all'epoca i nuovi cittadini credettero che l'America fosse lì, pressoché vuota, a loro completa disposizione. Si cominciò ad uscire dal litorale atlantico per colonizzare le terre interne...e si incontrò la natura selvaggia. Lo testimonia la Scuola dei pittori del fiume Hudson (la Hudson River School) che trova la sua ispirazione nella brutalità selvaggia dei paesaggi del nord est degli Stati Uniti. Questi pittori sono chiamati "luministi" perché le loro tele riflettono la luce al tempo stesso dolce e chiassosa di quelle regioni. Il paesaggista Washington Allston (1779-1843) è uno di questi primi pittori. Allo stesso modo, nella raccolta di racconti di Washington Irving (1782-1859), che hanno come ambientazione le montagne Catskills nello Stato di New York (non lontano dal fiume Hudson), sono evocati gli indigeni "selvaggi" che vivono in libertà, così come i discendenti degli antichi "padroni" olandesi (primi colonizzatori di New York). Ci si comincia a chiedere come si deve vivere nella natura.

Sul piano religioso, i nuovi cittadini furono presi da ondate di frenetica eccitazione religiosa, chiamate "risvegli" (awakening). Ci fu un primo risveglio, il "Great Awakening", negli anni 1810, poi un secondo tra il 1820 e il 1830. Questi movimenti di risveglio erano delle reazioni a quell'austero calvinismo che era il lascito dei puritani. Il loro leitmotiv era che ognuno facesse qualcosa per se stesso. Per quei cristiani evangelici si trattava di accettare Gesù come personale signore e salvatore; cosa molto diversa dall'elezione per predestinazione cara ai calvinisti.

Presso gli unitariani si cominciò a pensare che bisognava far crescere la propria anima. Si studia e si medita; si fa elemosina; si partecipa alla vita della parrocchia. Si eleva l'anima perfezionandola, arricchendola di molteplici attività durante la nostra esistenza terrena, senza aspettare la vita dell'aldilà. Per i fedeli della Chiesa universalista, il pastore Hosea Ballou (1796-1861) afferma che il sacrificio di Gesù sulla croce è stato talmente riempito di amore divino per l'Umanità che, da allora, ogni persona senza eccezione è salvata (da qui la denominazione di questa Chiesa, poiché per essa la salvezza è universale). Dobbiamo vivere questo amore ed esprimerlo attraverso le nostre opere. Lo sviluppo personale dell'individuo attraverso l'elevazione della sua anima diventa la principale preoccupazione.

I predicatori di quest'epoca adottarono uno stile molto appassionato; così fu dei pastori unitariani Henry Ware Jr. (1794-1843) e William Ellery Channing (1780-1842); le loro parole si rivolgevano tanto al cuore quanto alla mente degli uditori. Ralph Waldo Emerson (1803-1882)fondatore di un movimento filosofico idealista, mistico e panteista denominato trascendentalismo, formulò questo cambiamento nei suoi saggi, in modo particolare "On Nature" (Sulla Natura, 1836) e "Self-Reliance" (Dipendere da Se Stessi, 1860). In quest'ultima opera promuove l'idea che ciascuno è responsabile della sua propria via nella vita e che bisogna vivere in maniera naturale. Ma è in "Nature" che ci dice che l'uomo è capace di lodare la Natura e di scoprire in essa ciò che egli chiama "l'Anima del mondo" (the world soul), un po' come il Sé divino per certi hinduisti. Henry Thoreau (1817-1861), uno dei suoi amici, visse da eremita sulle terre di Emerson, in mezzo alla natura. Emerson incoraggiò anche Walt Whitman (1819-1892), il nostro maggiore poeta romantico e devoto. Ci furono anche l'esperienza utopistica di una comune agricola, Brook Farm, e le opere della giornalista e attivista femminista Margaret Fuller (1810-1850).

Un altro aspetto del romanticismo americano in seno agli unitariani è l'idea che bisogna protestare contro l'ingiustizia, contro la guerra d'aggressione (per esempio quella degli Stati Uniti contro il Messico 1846-1848), per i diritti delle donne e contro la schiavitù.

Grazie al romanticismo gli unitariani ritennero che il loro sviluppo spirituale dipendesse da loro stessi e non da una qualche autorità esterna. Questo attirò numerosi intellettuali, ma d'altra parte, non promettendo la guarigione immediata come facevano i movimenti di Risveglio, gli unitariani non ricevettero l'appoggio dei ceti popolari.

A partire dalla filosofia trascendentalista di Ralph Waldo Emerson, che invita ad una visione d'insieme della Natura e della Vita, l'unitarianesimo americano tenderà verso una metareligione, uscendo così dal ristretto grembo cristiano per abbracciare le saggezze religiose e spirituali del mondo intero, una sorta di unità che riunisca la diversità delle culture religiose e spirituali esprimendone la realtà fondamentale. Ecco a cosa mira precisamente l'unitarianesimo universalista nato dalla fusione, nel 1961, delle congregazioni unitariane e della Chiesa universalista d'America.


==Collegamenti esterni ==
==Collegamenti esterni ==

Versione delle 18:50, 6 set 2014

Gli unitariani universalisti (UU) sono un'organizzazione religiosa nata nel 1961 dall'unione di due differenti tradizioni di radici cristiane protestanti, l'unitarianesimo e l'universalismo. Oggi sono una libera associazione interreligiosa caratterizzata dal suo sostegno alla "libera e responsabile ricerca della verità e del significato". Gli UU non condividono un credo, sono uniti dalla comune ricerca per la crescita spirituale e mirano a creare una fede universale che inglobi i valori umanisti insiti nella totalità delle tradizioni religiose con un rapporto individuale col trascendente. Entrambe le dottrine nascono dalla reinterpretazione di tradizioni eretiche, gli unitariani caratterizzati dal rifiuto della Trinità e gli universalisti dalla credenza nella salvezza di tutte le anime. Trattandosi di tradizioni accusate sovente di ateismo, in quanto eresie di grande portata riformatrice, entrambe hanno sempre avuto al loro interno membri inclini a una visione più razionale della fede. La prima rottura con la visione fedelmente cristiana si ha nel 1867, quando un gruppo di fedeli di credo più razionalista si distaccano e fondano la Free Religious Association, primo passo verso la teologia liberale che caratterizza l'attuale associazione. Quando nel 1961 anche all'interno delle due chiese madri la corrente razionalista prese il sopravvento, le chiese unirono le congregazioni in un'unica organizzazione rinunciando alla predominanza cristiana e aprendosi a una visione olistica della fede, contraria ad ogni imposizione dogmatica e gerarchia ecclesiastica e mirata alla formazione di una teologia personale. L'associazione universalista unitariana (UUA) si è inoltre frequentemente schierata a difesa di battaglie ambientalisti e diritti civili, I colonizzatori inglesi non si sono per nulla interessati agli amerindi. Non desideravano mischiarsi a loro e non ci furono relazioni matrimoniali. Durante questo periodo coloniale, nel Sud, verso la Virginia, troviamo delle cronache di viaggio, ma al Nord ci sono solamente sermoni o piani per il governo coloniale. Un'importante eccezione, naturalmente, è la poesia di Anne Bradstreet (1612-1672) nel Massachusetts.

Thomas Jefferson (1743-1826) scrisse la Dichiarazione di indipendenza nel 1776. La brutta copia era molto più radicale del documento poi ratificato. Questo testo può essere considerato come progressista per la sua epoca, per soddisfare i Bianchi ricchi, i proprietari, gli uomini spesso deisti che conoscevano i filosofi francesi del XVIII secolo – ma lo si può anche considerare un'opera preromantica. In effetti, sebbene questa Dichiarazione ignori i diritti dei neri e delle donne, ci promette il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità ("life, liberty and the pursuit of happiness"). Questa idea che si abbia, per principio, il diritto alla felicità, è inedita, e comporta ipso facto una concezione di progresso, un progetto individuale di felicità e la speranza di poter essere felici qui sulla terra, durante la vita.

  • da notare che Jefferson aveva sentimenti unitariani e che si fece addirittura una bibbia "all'unitariana", ma non fu mai membro di una Chiesa unitariana.

Dopo l'indipendenza, molti tra coloro che erano rimasti leali agli Inglesi ritornarono in Inghilterra o emigrarono in altri territori inglesi, come l'Ontario, in Canada. In questo modo rimase libero dello spazio per sviluppare la Repubblica. I cittadini americani, divenuti indipendenti, volevano vivere in un nuovo mondo, con un altro sistema di governo, con delle possibilità di sviluppo legate ad una riflessione ottimistica sull'essere umano. La guerra contro gli Inglesi finì nel 1812. È a partire da quest'epoca che si sviluppò il romanticismo.

Per prima cosa si constatò che il continente era quasi vuoto. Oggi sappiamo che i microbi europei misero malauguratamente fine alla maggior parte delle società indigene, ma all'epoca i nuovi cittadini credettero che l'America fosse lì, pressoché vuota, a loro completa disposizione. Si cominciò ad uscire dal litorale atlantico per colonizzare le terre interne...e si incontrò la natura selvaggia. Lo testimonia la Scuola dei pittori del fiume Hudson (la Hudson River School) che trova la sua ispirazione nella brutalità selvaggia dei paesaggi del nord est degli Stati Uniti. Questi pittori sono chiamati "luministi" perché le loro tele riflettono la luce al tempo stesso dolce e chiassosa di quelle regioni. Il paesaggista Washington Allston (1779-1843) è uno di questi primi pittori. Allo stesso modo, nella raccolta di racconti di Washington Irving (1782-1859), che hanno come ambientazione le montagne Catskills nello Stato di New York (non lontano dal fiume Hudson), sono evocati gli indigeni "selvaggi" che vivono in libertà, così come i discendenti degli antichi "padroni" olandesi (primi colonizzatori di New York). Ci si comincia a chiedere come si deve vivere nella natura.

Sul piano religioso, i nuovi cittadini furono presi da ondate di frenetica eccitazione religiosa, chiamate "risvegli" (awakening). Ci fu un primo risveglio, il "Great Awakening", negli anni 1810, poi un secondo tra il 1820 e il 1830. Questi movimenti di risveglio erano delle reazioni a quell'austero calvinismo che era il lascito dei puritani. Il loro leitmotiv era che ognuno facesse qualcosa per se stesso. Per quei cristiani evangelici si trattava di accettare Gesù come personale signore e salvatore; cosa molto diversa dall'elezione per predestinazione cara ai calvinisti.

Presso gli unitariani si cominciò a pensare che bisognava far crescere la propria anima. Si studia e si medita; si fa elemosina; si partecipa alla vita della parrocchia. Si eleva l'anima perfezionandola, arricchendola di molteplici attività durante la nostra esistenza terrena, senza aspettare la vita dell'aldilà. Per i fedeli della Chiesa universalista, il pastore Hosea Ballou (1796-1861) afferma che il sacrificio di Gesù sulla croce è stato talmente riempito di amore divino per l'Umanità che, da allora, ogni persona senza eccezione è salvata (da qui la denominazione di questa Chiesa, poiché per essa la salvezza è universale). Dobbiamo vivere questo amore ed esprimerlo attraverso le nostre opere. Lo sviluppo personale dell'individuo attraverso l'elevazione della sua anima diventa la principale preoccupazione.

I predicatori di quest'epoca adottarono uno stile molto appassionato; così fu dei pastori unitariani Henry Ware Jr. (1794-1843) e William Ellery Channing (1780-1842); le loro parole si rivolgevano tanto al cuore quanto alla mente degli uditori. Ralph Waldo Emerson (1803-1882)fondatore di un movimento filosofico idealista, mistico e panteista denominato trascendentalismo, formulò questo cambiamento nei suoi saggi, in modo particolare "On Nature" (Sulla Natura, 1836) e "Self-Reliance" (Dipendere da Se Stessi, 1860). In quest'ultima opera promuove l'idea che ciascuno è responsabile della sua propria via nella vita e che bisogna vivere in maniera naturale. Ma è in "Nature" che ci dice che l'uomo è capace di lodare la Natura e di scoprire in essa ciò che egli chiama "l'Anima del mondo" (the world soul), un po' come il Sé divino per certi hinduisti. Henry Thoreau (1817-1861), uno dei suoi amici, visse da eremita sulle terre di Emerson, in mezzo alla natura. Emerson incoraggiò anche Walt Whitman (1819-1892), il nostro maggiore poeta romantico e devoto. Ci furono anche l'esperienza utopistica di una comune agricola, Brook Farm, e le opere della giornalista e attivista femminista Margaret Fuller (1810-1850).

Un altro aspetto del romanticismo americano in seno agli unitariani è l'idea che bisogna protestare contro l'ingiustizia, contro la guerra d'aggressione (per esempio quella degli Stati Uniti contro il Messico 1846-1848), per i diritti delle donne e contro la schiavitù.

Grazie al romanticismo gli unitariani ritennero che il loro sviluppo spirituale dipendesse da loro stessi e non da una qualche autorità esterna. Questo attirò numerosi intellettuali, ma d'altra parte, non promettendo la guarigione immediata come facevano i movimenti di Risveglio, gli unitariani non ricevettero l'appoggio dei ceti popolari.

A partire dalla filosofia trascendentalista di Ralph Waldo Emerson, che invita ad una visione d'insieme della Natura e della Vita, l'unitarianesimo americano tenderà verso una metareligione, uscendo così dal ristretto grembo cristiano per abbracciare le saggezze religiose e spirituali del mondo intero, una sorta di unità che riunisca la diversità delle culture religiose e spirituali esprimendone la realtà fondamentale. Ecco a cosa mira precisamente l'unitarianesimo universalista nato dalla fusione, nel 1961, delle congregazioni unitariane e della Chiesa universalista d'America.

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