Pino Scotto: differenze tra le versioni

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* [[2008|2014]] - ''[[https://www.youtube.com/watch?v=jQLGrCHLcdY|Rocky Horror feat. PINO SCOTTO & dj Blast - Lo Spazio Che Ti Spetta]]''
===DVD===
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*[[2009]] - ''[[Outlaw - Now 'n Ever]]'' (live)
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Versione delle 17:04, 17 giu 2014

Pino Scotto
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereHeavy metal[1][2][3]
Periodo di attività musicale1979 – in attività
GruppiPulsar
Vanadium
Fire Trails
Sito ufficiale

Giuseppe "Pino" Scotto Di Carlo (Monte di Procida, 11 ottobre 1949[4]) è un cantautore italiano, conosciuto per aver militato nei Vanadium[5], per la sua carriera solista e per essere stato il cantante e frontman dei Fire Trails. Parallelamente alla sua carriera musicale, è noto per le sue opinioni[2] (spesso condite da un linguaggio volgare, colorito ed esplicito) con cui Scotto si scaglia contro la società, la politica, il mondo dello spettacolo e l'industria musicale italiana[6], rivolgendosi a tutti gli artisti di qualsiasi genere musicale.

Biografia

Le prime esperienze musicali

A diciassette anni lascia Monte di Procida (nell'area flegrea) e si trasferisce al centro di Napoli, dove fonda prima una cover band che suona blues/rock psichedelico e poi Gli Ebrei, con cui registra anche diversi brani per la RCA Italiana (che non vedranno mai la luce). In seguito svolge il servizio militare e, una volta terminato, si sposa e ha un figlio[7]. Sul finire degli anni settanta, Pino si trasferisce a Milano, dove fonda i Pulsar, un gruppo southern rock in cui milita anche Ruggero Zanolini, con i quali incide il 45 giri A Man on the Road.

I Vanadium

Poco tempo dopo diviene il frontman del gruppo heavy metal Vanadium, fondato dal chitarrista Stefano Tessarin, con cui incide otto album ed intraprende regolarmente tour italiani ed esteri. Il debutto, Metal Rock (1982), che risente dell'influenza dei Deep Purple, vende circa 8.000 copie, a cui segue A Race with the Devil (1983). Con Game Over (1984) la band raggiunge la cifra di 54.000 copie vendute solo in Italia. Per il successivo disco dal vivo, Live on Streets of Danger (1985), primo live pubblicato da una band metal italiana, e per Born to Fight (1986), i Vanadium girano due video, regolarmente programmati su Videomusic: Easy Way to Love, tratta dal secondo LP sopra citato e registrata al Marquee di Londra, diviene il tema portante della trasmissione TV Discoring, e You Can't Stop the Music.

In seguito al fallimento della loro etichetta, la Durium, il gruppo vede interrompere bruscamente l'ultimo lavoro in studio Corruption of Innocence (1987), prodotto da Jim Faraci (produttore di Ratt, Poison, Guns N'Roses), ma riesce ugualmente a riprendersi entrando nella scuderia della Green Line/Ricordi e dando alla luce l'album Seventheaven, prodotto da Guy Bidmead (Motorhead, Tina Turner, Wratchild) e orientato sul versante del metal americano, molto in voga in quel periodo. In questo lavoro Pino addolcisce notevolmente il timbro della sua voce. La distribuzione e la promozione di questo LP, però, risentono dello scarso supporto offerto dalla nuova etichetta.

Componenti dei Vanadium

  • Pino Scotto - voce (1981-1990 e 1995-1996)
  • Stefano Tessarin - chitarra elettrica (1980-1990 e 1995-1996)
  • Domenico Prantera - basso elettrico (1981-1990 e 1995-1996)
  • Lio Mascheroni - batteria (1981-1990 e 1995-1996)
  • Ruggero Zanolini - tastiere (1981-1990 e 1995-1996)

La carriera solista

Pino Scotto nel 2007

Dopo quest'ultima esperienza la band decide di prendersi una pausa: fra il 1990 ed il 1992 Pino Scotto realizza il suo primo album solista in lingua italiana, Il grido disperato di mille bands (a cui contribuiscono l'axe–man di Vasco Rossi, Andrea Braido, Luigi Schiavone, chitarrista di Enrico Ruggeri, e l'armonicista Fabio Treves), ed intraprende un tour con il suo Jam Roll Project, che lo vede ospite anche sul palco del Monsters of Rock, dove divide la scena, fra gli altri, con Black Sabbath, Megadeth, Iron Maiden, Pantera e Testament.

Nel 1993 inizia a collaborare con artisti quali Luigi Schiavone, Antonio Aiazzi dei Litfiba, Fabrizio Palermo dei Clan Destino (ex band di Ligabue) e soprattutto Lio Mascheroni, con cui forma il "Progetto Sinergia" e realizza un album omonimo nel 1994. Nel 1995 pubblica un nuovo disco insieme ai Vanadium, Nel cuore del caos, cantato in italiano, che vede il gruppo impegnato in un lungo tour che si protrae fino al termine del febbraio 1996. Successivamente esce la compilation Segnali di fuoco, che raccoglie tracce presenti negli ultimi tre album pubblicati da Scotto (Il grido disperato di mille bands, Progetto sinergia, Nel cuore del caos) ed alcuni brani inediti (prodotti dalla RIMA Records) che vedono coinvolti nella loro realizzazione, oltre ai membri dei Vanadium, anche altri artisti come Ronnie Jackson ed i già citati Andrea Braido e Fabio Treves.

Oltre ai tredici pezzi della raccolta, commercializzata a prezzo ridotto per espresso volere di Scotto, il Cd contiene una traccia multimediale a cura di Giuseppe Galliano ed un allegato (solo con le prime 1.000 copie del cd) con un mini - fumetto disegnato da Giacomo Basolu, tratto dalla monografia Standing Rock (Lo Scotto Da Pagare) di Norman Zoia, paroliere storico di Scotto e coautore di tutti i brani in italiano (fatta eccezione per Gli arbitri ti picchiano, che porta la firma di Caparezza). Nel 2000 pubblica l'album Guado, articolato in undici pezzi, in cui l'artista si avvale della collaborazione di Zoia, di membri di band come Extrema e Timoria e di artisti di livello internazionale come la cantante Aida Cooper ed il sassofonista Claudio Pascoli.

Nel 2004 la sua voce compare nella canzone Pezzi Di Panza, tratta dall'album L'armata del metallo della band heavy metal demenziale italiana degli Atroci. È stato presentato in anteprima, insieme al Singolo & Videoclip Come noi pezzo a cui hanno partecipato J-Ax e gli Extrema, il 21 marzo 2008 l'ultimo album solista Datevi fuoco (lo Scotto da pagare) che contiene, oltre a 12 brani in italiano, la biografia di Scotto stesso: 180 pagine scritte e curate graficamente da Norman Zoia. Nel mese di settembre 2009 è stato rilasciato il primo DVD dedicato a Pino Scotto, Outlaw - Now 'n Ever, contenente un intero concerto live registrato in aprile, una video intervista con Elena Di Cioccio e foto-video promozionali.

In occasione del sessantesimo compleanno dell'artista, Tsunami Edizioni ha pubblicato Fottetevi tutti! La vita e il rock di Pino Scotto di Cristiano Canali, un libro-intervista che ripercorre la vita, la carriera, i pensieri e le critiche del rocker italiano, con il contributo di numerosi artisti e personaggi celebri dello spettacolo. Nel 2010 esce il nuovo disco Buena suerte, che comprende 11 brani tutti inediti. Ad aprile 2012 esce Codici Kappaò, album a cui partecipano come ospiti anche i Club Dogo e i Modena City Ramblers[8].

I Fire Trails

Nel 2003, Pino Scotto torna sulle scene creando un nuovo gruppo, i Fire Trails, insieme al batterista Lio Mascheroni e ad altri musicisti, come il guitar hero Steve Angarthal, il tastierista ed organista Neil Otupacca (ex Gotthard) ed il bassista Angelo Perini (ex Scomunica). Con questa nuova band ha pubblicato due album: Vanadium Tribute (2002) e, nel 2005, Third Moon, che vede un cambio di formazione: quella attuale è infatti composta da Mario Giannini alla batteria, Larsen Premoli (Looking 4 a Name e GoodWines) alle tastiere e Frank Coppolino al basso. I Fire Trails si sono sciolti nel 2008 per divergenze personali.

Rainbow Belize

Dal 2011 Pino Scotto cerca fondi per il progetto Rainbow Belize creato dalla dottoressa Caterina Vetro che raccoglie fondi per costruire case per i bambini orfani o vittime di abusi nel Belize (in Sud America)[9]. Il progetto vuole dar voce e contribuire a cambiare il futuro di 5.500 orfani del Belize, troppo spesso abbandonati in strada per carenza di strutture e soggetti a sfruttamenti, violenze e abusi di ogni tipo. Il progetto ha inoltre anche un sito ufficiale (Sito ufficiale).

Rainbow Projects

Un progetto di Pino Scotto e Caterina Vetro di educazione, sanità e sviluppo umano nelle comunità indigene di Sihanoukville (Cambogia), Coban (Guatemala), Georgeville e Seine Bight (Belize), nato nel 2011 per contribuire a migliorare le condizioni di vita di bambini estremamente svantaggiati: orfani ed abusati in Belize, bambini della discarica di Coban in Guatemala e bambini a forte rischio di prostituzione minorile e mendicanza in Cambogia. Sito ufficiale di Rainbow Projects (Sito ufficiale).

Carriera televisiva

Pino Scotto al Festival annuale ceroanKio di Asti nel 2009

Pino conduce, spesso in diretta durante la settimana, la trasmissione Database, in onda su Rock TV[10]. Durante questa trasmissione, Pino risponde agli sms dei telespettatori, letti da una voce elettronica che risponde al nome di Jack. La maggior parte di questi sms chiedono a Scotto opinioni riguardanti il mondo della musica e dello spettacolo, ma anche temi di attualità come politica e cronaca. Spesso capita che arrivino anche messaggi di critica o derisione nei suoi confronti, ai quali Pino risponde con offese altrettanto pesanti e piuttosto volgari nei confronti degli spettatori.

Tale trasmissione, negli ultimi anni, ha contribuito a rinnovare la fama di Pino Scotto, grazie anche ad una grande diffusione dei suoi interventi attraverso YouTube. Ad esempio sono diventate celebri la sua sfuriata contro i Tokio Hotel, quella contro i Litfiba (da lui insultati sia durante Database sia durante i suoi concerti)[11][12][13] e quella contro Nicola Savino (da lui chiamato Nicola Gavino), "colpevole" di averlo accostato alla figura di Richard Benson.

Oltre alle critiche verso la società moderna, gran parte dei discorsi di Pino Scotto riguardano il mondo musicale (e dello spettacolo in generale), in particolare per quanto riguarda la scena emergente. Pino si scaglia ferocemente contro il mondo del music business, secondo lui colpevole di non essere basato sulla meritocrazia e su un sistema che premi la qualità della musica. Tali accuse sono spesso rivolte agli stessi artisti, che, sempre secondo l'opinione di Pino, cercherebbero la strada più facile per ottenere il successo, pubblicando musica di scarsa qualità, rivolta ad un pubblico di poche pretese.

Spesso però le sue critiche sono rivolte verso lo stesso mondo del rock o verso la scena emergente. In particolare Pino Scotto ha più volte manifestato il proprio disappunto contro le riunioni delle grandi band del passato, da lui considerate delle operazioni commerciali per recuperare il successo perduto[14][15][16] Allo stesso modo, Pino si scaglia ferocemente contro le cover band, che basano il proprio successo eseguendo la musica scritta da altri. Tuttavia lo stesso Pino Scotto si è più volte esibito con una cover band chiamata Metal Gang[17][18] e con la "Pino Scotto Experience[19][20].

Pino ha inoltre criticato ripetutamente il black metal, definendolo "canzoni solo urlate"[21] Stando alle dichiarazioni di Pino Scotto, la sua partecipazione al programma televisivo di Rock TV sarebbe gratuita.[22]. Pino Scotto collabora con la rivista specializzata "Hard!", su cui tiene la rubrica "Way to rock" in cui esprime le proprie opinioni riguardo al mercato della musica ed altri argomenti di attualità. Conduce, assieme a Simo SKW, la trasmissione radiofonica Datevi Fuoco, in onda per la radio web Rocknrollradio. Nel 2009 è stato spesso ospite del Chiambretti Night e lavora per SUGO su Rai 4.

Discografia

Pino Scotto nel 2009

Con i Pulsar

Con i Vanadium

Solista

Con i Fire Trails

DVD

Note

  1. ^ L'heavy metal di Pino Scotto al Qube su Romatoday.it
  2. ^ a b Opinioni di Pino Scotto a ritmo di heavy metal Concerto. Stasera dalle 22,30 all'«Estabi'» di Ornavasso, su archivio.lastampa.it, Archivio, La Stampa, 19 dicembre 2008.
  3. ^ Pino Scotto: Cagliari, 23 agosto 2008 su Artistsandbands.org
  4. ^ Biografia di Pino Scotto
  5. ^ All'<Half and Half> dalle 22,30 il palcoscenico al gruppo di Pino Scotto I cuori italiani dell'heavy metal Vanadium, a Galliate stasera tappa del tour-club, su archivio.lastampa.it, Archivio, La Stampa, 19 gennaio 1996.
  6. ^ Provocazioni metallare Pino Scotto allo ZsaZsa, su ricerca.repubblica.it, Archivio, La Repubblica, 5 dicembre 2008.
  7. ^ Pino Scotto: «La mia Milano a tutto rock'n roll», su milano.mentelocale.it, Archivio, mentelocale.it, 14 maggio 2013.
  8. ^ Scheda Album con Ascolto, su rockit.it. URL consultato il 24-4-2012.
  9. ^ Pino Scotto nasce Rainbow Belize
  10. ^ Datevi fuoco con Pino icona dell'heavy rock, su ricerca.repubblica.it, Archivio, La Repubblica, 24 aprile 2008.
  11. ^ Pino Scotto sulla reunion dei Litfiba
  12. ^ Pino Scotto offende i Litfiba
  13. ^ Pino Scotto contro i Litfiba
  14. ^ http://www.zonarock.it/intervista/pino-scotto/231/ "Per quanto riguarda invece la reunion penso che se le bands si sciolgono guarda Maiden, Motley, Guns, etc… vuol dire che dietro ci sono dei seri problemi umani perciò fanculo le reunion e fuori le palle per guardare avanti."
  15. ^ http://www.metalloitaliano.it/Interviste/intervista_Pino_Scotto.htm "Spesso le reunion vengono fatte da etichette o da musicisti sfigati che non riescono a concludere un cazzo"
  16. ^ http://www.youtube.com/watch?v=QvTO973yIME Nella puntata di "I Love Rock N Roll" del 18 giugno 2008, Pino sostiene che la reunion degli Iron Maiden con Bruce Dickinson era dovuta allo scarse vendite dei rispettivi album dopo la separazione.
  17. ^ METAL GANG su Myspace
  18. ^ http://www.metallized.it/articolo.php?id=528 "con la Metal Gang ho la possibilità di cantare delle cover famose, cosa che nella mia vita non ho mai fatto, e mi piace molto come idea, interpretarle a modo mio. Quando posso ci sono sempre con la Metal Gang."
  19. ^ http://www.hardsounds.it/public/intervista.php?id=151 "con la "Pino Scotto Experience" in cui io e i ragazzi del gruppo suoneremo cover che hanno fatto la storia del Rock, e non avendo mai fatto cover nella mia carriera, in queste serate mi diverto come un pazzo..."
  20. ^ Pino è naturalmente in forma smagliante, e ripercorre insieme agli altri compagni di ventura una serie di classici immortali delle grandi band hard di sempre, dai Deep Purple ai Rainbow, per poi continuare con gli Steppen Wolf e Bon Scott
  21. ^ Intervista di Pino Scotto contro black metal: sono canzoni solo urlate
  22. ^ Filmato audio Lo stipendio di Pino, su YouTube.

Bibliografia

  • Cristiano Canali, Fottetevi tutti! La vita e il rock di Pino Scotto, Tsunami, 2009, pp. 144 pp., ISBN 88-96131-10-3.
  • Alessio Marino, BEATi voi! Interviste e riflessioni con i complessi degli anni 60 e 70 (N.7) - Edizioni: i libri della Beat boutique 67 - vol.10 - aprile 2011. Lunga intervista incentrata sugli anni 60/70 a Pino Scotto (Ebrei, Pulsar, Vanadium) e Mario Fasciano (Ebrei), con foto e discografia.

Altri progetti

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