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Movimento Democratico (Francia)

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Movimento Democratico
(FR) Mouvement Démocrate
LeaderFrançois Bayrou
StatoFrancia (bandiera) Francia
Sede133 bis, rue de l'Université, 75007 Parigi
AbbreviazioneMoDem
Fondazione10 maggio 2007
Derivato daUnione per la Democrazia Francese
IdeologiaCentrismo[1]
Liberalismo[2]
Liberalismo sociale[1]
Cristianesimo democratico[2][3]
Europeismo
CollocazioneCentro[4]/Centro-sinistra[5]
Coalizione
  • Unione della Destra e del Centro
    (2015-2017)
  • Ensemble
    (dal 2021)
Partito europeoPartito Democratico Europeo
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Affiliazione internazionaleAlleanza dei Democratici
Seggi Assemblea nazionale
34 / 577
(2024)
Seggi Senato
4 / 348
(2023)
Seggi Europarlamento
3 / 81
(2024)
Iscritti7000[6]
Colori     Arancione
Sito webwww.mouvementdemocrate.fr/

Il Movimento Democratico (in francese Mouvement Démocrate, abbreviato in MoDem) è un partito politico francese centrista, a ispirazione socioliberale.[4]

François Bayrou

Il MoDem ed è stato creato il 10 maggio 2007, da François Bayrou, leader dell'Unione per la Democrazia Francese, movimento politico centrista d'ispirazione democratica e liberale. L'UDF era già stata trasformata, nel 2005, sempre da Bayrou, da federazione di partiti in un vero e proprio partito centrista. Questa scelta non era stata ben accolta dalla componente più conservatrice dell'UDF, che aveva abbandonato la formazione politica, fondando, insieme ai neogollisti del Raggruppamento per la Repubblica, l'Unione per un Movimento Popolare (cristiani democratici e liberal-conservatori), di centro-destra.

Il MoDem si è posto subito come alternativo sia alla sinistra che alla destra. Bayrou, infatti, si presentò alle elezioni presidenziali del 2007 quale alternativa sia al candidato popolare Nicolas Sarkozy (UMP, poi eletto presidente, sia alla candidata socialista Ségolène Royal (PS). Alle elezioni presidenziali in Francia del 2002 Bayrou aveva conseguito il 4,8%, ma nel 2007 ottenne il 18,57%, divenendo di fatto l'ago della bilancia del ballottaggio. Il candidato centrista, però, pur invitando i propri elettori a non votare Sarkozy, preferì non dare un esplicito appoggio alla candidata socialista.

Una parte dei parlamentari dell'UDF si è opposta alla neutralità di Bayrou, continuando a preferire un'alleanza con l'UMP. All'annuncio di Bayrou di voler dar vita al MoDem i parlamentari dissidenti che avevano bisogno del sostegno dell'UMP per essere rieletti in giugno, decisero di fondare il Partito Social-liberale Europeo (maggio 2007), poi Nuovo Centro (Nouveau Centre), apertamente disposto a sostenere un governo a guida UMP.

Alle elezioni del 2007, il MoDem elesse appena tre deputati, tra cui Bayrou, contro i 29 uscenti dell'UDF. Il Nuovo Centro, invece, grazie all'apparentamento con l'UMP, ne elesse 18[7]. Il NC, però, si fermò al 2,4% dei consensi, contro il 7,6% del MoDem e non ottenne un finanziamento pubblico diretto[8]. L'UDF nel 2002 aveva ottenuto il 4,9% dei voti. Il dato del MoDem, se irrisorio in termini di seggi, risultò rilevante in termini percentuali. I centristi di Bayrou, infatti, visto il calo del Fronte Nazionale, si trovarono ad essere l'unico partito, tra i minori, a superare il 5%, continuando, così, a porsi quale ago della bilancia tra conservatori e socialisti, che al secondo turno approfittarono del consenso di molti elettori centristi, che avevano visto il proprio candidato escluso dal ballottaggio.

19 senatori continuano a considerarsi ufficialmente del MoDem (dopo le senatoriali del 2008) pur facendo parte del gruppo «Union centriste» che comprende altri centristi, anche se forse solo 11 sono attivi nel MoDem. Il tesoriere, Mercier, è nominato nel governo Fillon in giugno.

Alle elezioni europee del 2009, malgrado sondaggi che lo davano a più del 12%, ottiene solo l'8,45% dei voti su scala nazionale e 6 deputati europei (-5).

Alle elezioni presidenziali in Francia del 2012 il leader del partito François Bayrou si candida alla presidenza della Repubblica ottenendo al primo turno il 9,1% dei consensi e posizionandosi al 5º posto tra i vari candidati.

Alle elezioni europee del 2014, in alleanza con l'Unione dei Democratici e degli Indipendenti (UDI), anch'essa successore dell'Unione per la Democrazia Francese, il MoDem ha ottenuto il 9.93% dei voti a livello nazionale in Francia.

In occasione delle elezioni presidenziali del 2017 il partito sostiene la candidatura di Emmanuel Macron, fondatore della formazione centrista La République En Marche (REM), poi eletto presidente al turno di ballottaggio contro la sfidante del Fronte Nazionale Marine Le Pen. Alle successive legislative del 2017, il MoDem ottiene 42 seggi e forma un autonomo gruppo parlamentare[9].

Nelle elezioni presidenziali del 2022 continua a sostenere Emmanuel Macron, che è rieletto al secondo turno, ed alle legislative ottiene 47 deputati [10].

Durante le elezioni presidenziali in Francia del 2007, François Bayrou sottolineò tre punti: il debito pubblico, la necessità di un cambiamento e dell'ouverture al sistema politico destra/sinistra e la necessità di riforme costituzionali in quella direzione.

Affiliazioni internazionali ed europee

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Nel 2004, François Bayrou lanciò il Partito Democratico Europeo (EDP) insieme a Democrazia è Libertà - La Margherita di Francesco Rutelli. Nel 2005 l'EDP creò, insieme alla New Democrat Coalition del Partito Democratico statunitense, l'Alleanza dei Democratici, una rete mondiale di partiti centristi e social-liberali.

Vicepresidente

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Il governo Castex comprendeva un ministro donna e due viceministri:

  • Jacqueline Gourault, ministro della coesione territoriale e dei rapporti con le collettività territoriali dal 2018
  • Geneviève Darrieussecq, ministro delegato responsabile della memoria e degli affari dei veterani dal 2020
  • Marc Fesneau, ministro delegato responsabile dei rapporti con il Parlamento e della partecipazione dei cittadini dal 2018

Il Movimento Democratico ha inviato 42 deputati all'Assemblea nazionale dopo le elezioni legislative del 2017, spesso grazie ad accordi con il partito I Repubblicani ed En Marche del presidente Emmanuel Macron, che ha vinto le elezioni. Tra i deputati MoDem per la legislatura 2017-2022 figurano:

Quattro senatori del Movimento Democratico siedono (insieme a quelli dell'UDI, il piccolo partito di centrodestra) nella gruppo Unione Centrista (UC) (da luglio 2021):

Europarlamentari

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Alle elezioni europee del 2019, i candidati MoDem si sono presentati nella lista Renaissance, guidata dal partito presidenziale La République en marche, ottenendo il 22,4% dei voti. Dei 21 seggi (23 dopo la Brexit), 5 sono andati ai seguenti politici MoDem:

  1. ^ a b Parties and Elections in Europe: The database about parliamentary elections and political parties in Europe, by Wolfram Nordsieck
  2. ^ a b Nicolò Conti, Party Attitudes Towards the EU in the Member States: Parties for Europe, Parties Against Europe, Routledge, 4 dicembre 2013, p. 25, ISBN 978-1-317-93656-5.
  3. ^ François Foret e Xabier Itçaina, Politics of Religion in Western Europe: Modernities in conflict?, Taylor & Francis, 17 giugno 2013, p. 133, ISBN 978-1-136-63640-0.
  4. ^ a b (EN) Wolfram Nordsieck, France, in Parties and Elections, 2012. URL consultato il 24 agosto 2013.
  5. ^ French PM rebukes minister Bayrou for complaining to broadcaster, su uk.reuters.com (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2017).
  6. ^ La très instructive publication des comptes 2017 des partis politiques par la CNCCFP 2019年1月25日
  7. ^ L'UMP aiutò il NC a formare un gruppo (minimo 20 deputati), prestandogli due "apparentati". Attualmente, il gruppo NC conta 21 deputati iscritti e 3 apparentati.
  8. ^ Riservato ai quei partiti che ottengono più dell'1% dei voti in 50 seggi elettorali. Il NC superò questa soglia in sole 43 circoscrizioni.
  9. ^ Al gruppo aderiscono anche 3 deputati appartenenti a REM (Bruno Fuchs, Erwan Balanant e Philippe Berta), un esponente dell'Unione dei Democratici e degli Indipendenti (Fabien Lainé, subentrato ad una deputata MoDem) e altri 3 deputati indipendenti (Justine Benin, Max Mathiasin e Jimmy Pahun); una deputata (Laurence Maillart-Méhaignerie) si iscrive invece al gruppo REM, mentre un altro deputato (Jean-Noël Barrot) aderirà a REM pur restando nel gruppo MoDEM.
  10. ^ Dal sito ufficiale.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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