Mitsubishi 1MF

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Mitsubishi 1MF
Descrizione
Tipocaccia imbarcato
Equipaggio1
ProgettistaHerbert Smith
CostruttoreBandiera del Giappone Mitsubishi
Data primo volo1921
Data entrata in servizio1923
Data ritiro dal servizio1930
Utilizzatore principaleBandiera del Giappone IJNAF
Esemplari138
Dimensioni e pesi
Lunghezza6,93 m
Apertura alare8,84 m
Altezza3,13 m
Superficie alare19,20
Peso a vuoto936 kg
Peso carico1 279 kg
Propulsione
Motoreun Mitsubishi Hi
Potenza300 hp (224 kW)
Prestazioni
Velocità max213 km/h
Velocità di crociera186 km/h
Autonomia2 h 35 min
Tangenza6 200 m
Armamento
Mitragliatrici2 calibro 7,7 mm
Notedati riferiti alla versione 1MF5

i dati sono estratti dal sito Уголок неба[1]

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Il Mitsubishi 1MF, o secondo le convenzioni di designazione della marina imperiale caccia navale della Marina Tipo 10 (一〇式艦上戦闘機?), era un caccia imbarcato biplano prodotto dall'azienda giapponese Mitsubishi negli anni venti ed impiegato dalla Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu, il servizio aeronautico della Marina imperiale giapponese.

Storia del Progetto[modifica | modifica wikitesto]

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che la Marina Imperiale ebbe le prime e positive esperienze nell'utilizzo dell'aviazione navale durante la prima guerra mondiale con la nave appoggio idrovolanti Wakamiya, al termine del conflitto decise di avviare la costruzione di due navi portaerei, allora ufficialmente classificate come "unità deposito per aerei", la Hōshō e la Shōkaku. Delle due solo la prima venne poi costruita, impostata nel dicembre 1919 ed ultimata tre anni più tardi, nel dicembre 1922, mentre, a causa delle limitazioni in accordo al Trattato navale di Washington del 1922 e firmate anche dal governo giapponese, la seconda venne tolta dai programmi per consentire la costruzione delle portaerei Akagi e Kaga.[2] Per l'entrata in linea dell'1MF le portaerei giapponesi vennero dotate di un antenato del moderno VASI che, tramite 3 colori differenti (rosso, bianco, verde), informava il pilotea circa il corretto angolo di discesa per l'atterraggio.

Per equipaggiare la Shōkaku, nel 1921 la Marina Imperiale interpellò la Mitsubishi richiedendo la fornitura di tre modelli, un aereo da caccia, un aereo da ricognizione ed un aerosilurante.[3]

Sviluppo[modifica | modifica wikitesto]

La Mitsubishi, che non aveva esperienza nella progettazione aeronautica, richiese la collaborazione di un gruppo di lavoro proveniente dalla britannica Sopwith Aviation Company ed affidò i progetti all'ingegner Herbert Smith ed ai sette membri del suo staff.[3] L'idea era semplice quanto complessa da realizzare. L'1MF sarebbe stato infatti il primo aereo al mondo ad essere specificatamente progettato per l'uso imbarcato. Il primo prototipo volò per la prima volta nell'ottobre del 1921. Nel mese successivo, la Marina Imperiale Giapponese favorevolmente impressionata dai test diede l'autorizzazione alla produzione. Il primo atterraggio con conseguente decollo avvenne il 28 febbraio 1923 sulla portaerei Hōshō. Il pilota era William Jordan che faceva parte dello staff di Herbert Smith. Poco dopo un mese il pilota Shunichi Kira divenne il primo pilota giapponese ad atterrare su una portaerei[4].

Il numero 10, presente nella designazione giapponese, è in onore del 10º anniversario dell'Impero dell'imperatore Taisho caduto proprio nel 1921

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Descrizione estratta dal sito Уголок неба[1]

Cellula[modifica | modifica wikitesto]

L'1MF era un biplano in legno e le cui ali erano rivestite di tessuto. Il carrello era di tipo a triciclo anteriore. Per poter atterrare sulle portaerei l'1MF è stato dotato di particolari artigli montati sui perni delle ruote. Durante l'atterraggio particolari cavi stesi sul ponte delle portaerei servivano a fermare l'aereo affinché non cadesse in mare.

Motore[modifica | modifica wikitesto]

L'1MF era motorizzato con un Hispano Suiza V8 (prodotto su licenza da Mitsubishi come Type Hi) da 300 cavalli raffreddato ad acqua. Il radiatore era di tipo a nido d'ape ed era posizionato di fronte al motore. Nel 1923 il radiatore a nido d'ape venne sostituito da due radiatori Lamblin (sempre prodotti su licenza dalla Mitsubishi). I due radiatori Lamblin erano posizionati tra le due ruote del carrello d'atterraggio e offrivano un maggior rendimento.

Sistemi d'arma[modifica | modifica wikitesto]

L'1MF era equipaggiato con due mitragliatrici da 7,7 mm. La versione da aerosilurante era equipaggiata con un siluro.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

L'1MF ha trovato impiego solo nella Marina Imperiale Giapponese come aereo imbarcato. L'1MF si rivelò particolarmente affidabile e sicuro anche se a causa dello scarso armamento non poteva reggere il confronto con un altro caccia della stessa epoca. Dopo 7 anni di servizio e 138 esemplari prodotti, nel 1930 l'1MF viene ritirato dal servizio e sostituito dal caccia Nakajima A1N.

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

Elenco estratto dal sito Virtual Aircraft Museum[5]

1MF1[modifica | modifica wikitesto]

Prototipo. Due esemplari costruiti. La fusoliera era dipinta di verde mentre la cappottatura del motore non era stata pitturata

1MF2[modifica | modifica wikitesto]

Radiatore sostituto con due radiatori di tipo Lamblin. Utilizzato fino al 1926

1MF3[modifica | modifica wikitesto]

Sezione di coda ridisegnata e migliorie all'impianto di scarico del motore

1MF4[modifica | modifica wikitesto]

Versione con qualche piccola modifica all'aerodinamica e miglior bilanciamento del peso

1MF5[modifica | modifica wikitesto]

Versione finale. Disponibile anche in versione da addestramento. Tra le principali novità, un nuovo alettone posizionato tra le due ali e la possibilità di sganciare il carrello in volo in caso di ammaraggio

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera del Giappone Giappone

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Уголок неба, Mitsubishi 1MF.
  2. ^ Galuppini 1979, P. 96.
  3. ^ a b (RU) Mitsubishi 1MT1N, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 19 febbraio 2011.
  4. ^ Mitsubishi Type 10 Carrier Fighter, su j-aircraft.com.
  5. ^ Starostin, Mitsubishi 1MF / Type 10 su Virtual Aircraft Museum.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) David Donald (ed), The Encyclopedia of World Aircraft, 1st Edition, Bookmart Ltd, 1997, ISBN 1-85605-375-X.
  • Gino Galuppini, La portaerei: storia tecnica e immagini dalle origini alla portaerei atomica, Roma, Arnoldo Mondadori Editore, 1979.
  • (EN) Robert C. Mikesh, Shorzoe Abe, Japanese Aircraft 1910-1941, London, Putnam Aeronautical Books, 1990, ISBN 0-85177-840-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]