Mar Caspio
Mar Caspio | |
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Stati | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Coordinate | 42°00′N 50°30′E / 42°N 50.5°E |
Altitudine | −28 m s.l.m. |
Dimensioni | |
Superficie | 371 000 km² |
Lunghezza | 1 200 km |
Larghezza | 435 km |
Profondità massima | 1 025 m |
Volume | 78 200 km³ |
Sviluppo costiero | 7 000 km |
Idrografia | |
Origine | Mar Paratetide |
Bacino idrografico | 3 626 000 km² |
Immissari principali | Volga, Ural, Kura, Terek |
Salinità | 13,85‰ |
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Il mar Caspio (in kazako Каспий теңізі, Kaspij Tengizi e in russo Каспийское море, Kaspijskaie morie), mar Cazaro (o Khazaro, in persiano درياى خزر daryā-ye xazar, in turkmeno Hazar deňizi e in azero Xəzər dənizi, Kazar danizi) o anticamente mare Ircano, è la più grande massa d'acqua chiusa della Terra. Il bacino endoreico, per quanto simile per vastità e salinità ad un mare interno è, in termini puramente geografici, un lago salato. Si trova in fondo alla depressione caspica (-28 s.l.m.), tra l'Europa e l'Asia, a est del Caucaso, a ovest dell'ampia steppa dell'Asia centrale, a sud delle fertili pianure della Russia meridionale nell'Europa orientale e a nord dell'altopiano iranico dell'Asia occidentale.
È lungo 1 200 km, con una larghezza media di 310 km, una superficie di 371 000 km², un volume di 78 200 km³ ed una profondità massima di 1 025 metri nella parte meridionale (a nord la profondità non supera i 6 metri). Tre sono i fiumi maggiori che sfociano nel mar Caspio: Volga, Ural e Kura. Dal Caspio è possibile navigare fino al Mar Bianco (nell'Artico), Mar Baltico (in Scandinavia) e Mar Nero, utilizzando fiumi e canali congiunti a bacini e laghi, tra cui il lago Onega, il lago Ladoga ed il lago Vygozero, attraversando il canale Mar Bianco-Mar Baltico e il Canale Volga-Baltico. Confina con il Kazakistan a nord-est, con la Russia a nord-ovest, con l'Azerbaigian a sud-ovest, con l'Iran a sud e con il Turkmenistan a sud-est.
Le dimensioni ragguardevoli hanno spinto questi paesi a sancire, durante il Caspian Summit 2018 di Aktau, un peculiare riconoscimento marittimo che definisce il mar Caspio come né mare, né lago[1].
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Anticamente era detto "mare Ircano". Nell'area del mar Caspio si svilupparono diverse comunità dedite all'agricoltura e alla caccia fin dal IX secolo a.C. Ma si hanno informazioni solo su quelle che popolavano il territorio corrispondente agli odierni Azerbaigian e Iran. Dell'intera area non era mai stato definito un confine preciso che corrispondesse a mare o lago. Con le conquiste macedoni del III secolo a.C. il generale Patrocle giunse alla conclusione che fosse un golfo o una insenatura e che fosse quindi possibile arrivarci via mare passando dall'oceano Indiano.[2]

L'area meridionale del mar Caspio, dato il suo clima e le sue terre coltivabili, è sempre stata una terra di conquiste da parte di diversi popoli: Medi, achemenidi, macedoni, seleucidi, parti, sasanidi, omayyadi e mongoli.
Originariamente l'area che corrisponde al sud del mare veniva chiamata Ircania, parola derivante dal greco "Hyrcania", a sua volta risalente all'antico persiano Verkâna ("lupo"), quindi "terra dei lupi". Fin da allora la satrapia omonima venne chiamata Irania e diede nome anche alla distesa d'acqua circostante. In epoca romana fu chiamato mare Ircànio o mare Ircàno[3]; il nome moderno Caspio, invece, deriva dal popolo dei Caspi. Nei paesi turcofoni è comunemente chiamato mar Cazaro per via del popolo dei Cazari che si stabilì intorno alle regioni del bassopiano Sarmatico e del Caucaso. In lingua persiana è anche chiamato mar Mazanderano per via della provincia iraniana di Mazandaran del quale il mare è costiero.
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Lago o mare?[modifica | modifica wikitesto]
Le definizioni di mare e lago sono entrambe valide ed accettate, in particolare si può dire che:
- In termini geografici il Caspio rientra nella definizione di lago: difatti è comunemente riconosciuto come il più grande lago del mondo;
- In termini geologici, morfologici e politici il Caspio rientra nella definizione di mare chiuso[4]. Detta locuzione diventa ossimoro sul piano geografico, ma che assume nella casistica contemplata un significato immediatamente attribuibile al bacino.
La salinità varia notevolmente da zona a zona, passando da livelli quasi nulli (particolarmente a nord nell'area del delta del Volga) a valori più elevati a causa dell'intensa evaporazione a sud, dove raggiunge l'1,2% (12 g/litro), comunque piuttosto bassa considerato che nel Mediterraneo la salinità varia dal 3,6 al 3,9%, mentre nel Mar Rosso supera il 4,0% (tali valori escludono la laguna di Garabogazköl che è pressoché separata dal mar Caspio e che per l'evaporazione elevata raggiunge livelli di salinità maggiori del mar Morto).

Dal punto di vista giuridico, la Russia e l'Iran, eredi dei precedenti rapporti interstatali, non sono interessati a riconoscerlo come mare, mentre i nuovi stati creatisi dopo il collasso dell'Unione Sovietica insistono per un riconoscimento dello status di mare.[5] Chiaramente, sono coinvolti interessi legati allo sfruttamento dei giacimenti di metano e petrolio.
Durante il Caspian Summit del 2018 gli stati rivieraschi hanno raggiunto una soluzione per definirne lo status di mare[6]. Il relativo documento sancisce che il mar Caspio è un bacino non definibile come mare o lago, e che le acque territoriali di ciascuno stato si estendono per circa 24 km. Ciononostante, molte delle biorisorse rimangono tuttora condivise tra Russia, Azerbaigian, Iran, Turkmenistan e Kazakistan[7].
Origine[modifica | modifica wikitesto]

Il mar Caspio si formò progressivamente dal ritiro delle acque della Paratetide. L'isolamento di quest'ultima dal mar Mediterraneo fece sì che l'evaporazione, congiunta all'orogenesi di importanti catene montuose come i monti del Ponto e del Caucaso, diede origine, nel corso di tempi geologici, al mar Nero, al mar Caspio e al lago d'Aral.
Il Caspio è dunque un relitto in fase di regresso: non solo il pelo dell'acqua si trova sotto il livello del mare, ma i fondali sono in criptodepressione, mantenendo tuttavia la crosta oceanica nella parte meridionale[10]. Il processo di ritiro delle acque, comunque, è caratterizzato da continui alti e bassi: in passato il mar Caspio si era già ritirato nel suo bacino meridionale, più profondo a causa dell'assenza di immissari importanti.
Fluttuazioni recenti del mar Caspio e del Garabogazköl[modifica | modifica wikitesto]
Sulla costa orientale, in Turkmenistan, si trova un'ampia laguna, il Garabogazköl (Kara-Bogaz-Gol; vedi cartina a destra presso la costa del Turkmenistan); essa diventa un lago a sé stante quando il livello delle acque si abbassa. Quando i due specchi d'acqua comunicano tra di loro, il Garabogazköl sottrae al mar Caspio importanti quantità di acqua: essendo poco profondo e surriscaldandosi, viene infatti continuamente smagrito dall'evaporazione.
Le autorità sovietiche, preoccupate dal regresso del mar Caspio, ritennero opportuno intervenirne in soccorso. Nel 1980 la baia/laguna venne separata dal Caspio tramite uno sbarramento. Tre anni dopo la laguna risultava del tutto prosciugata.[11] Dato che il fondo altamente salino del Kara-Bogaz-Gol, sollecitato dal vento, produceva tempeste di sale e danni ambientali all'intera regione, il blocco tra i due specchi d'acqua fu soppresso nel 1992, e la piccola laguna si riempì nuovamente di acqua.[12]
Nel frattempo, in seguito a fluttuazioni naturali, il problema del regresso del mar Caspio si era invertito, tanto che in seguito le coste furono interessate da inondazioni e si pensò addirittura ad un collegamento artificiale del mar Caspio con il lago d'Aral per salvare quest'ultimo.
Aspetti ambientali[modifica | modifica wikitesto]
Alla base dei maggiori problemi ambientali del mar Caspio e delle zone circostanti vi sono l'estrazione di metano e petrolio ed altri interventi umani[8], quale lo sbarramento pregresso della laguna e l'apporto di acque inquinate del Volga, il quale ha un bacino molto esteso e dal quale dipende in gran parte l'equilibrio idrico.
Sono state introdotte specie ittiche estranee alla fauna originaria e il numero di specie di animali in genere è in regresso. Molte sono a rischio di estinzione e alcune si sono già estinte, come la tigre del Caspio.
Fauna ittica[modifica | modifica wikitesto]
La distribuzione della fauna ittica è determinata principalmente dalle differenze di salinità; vi si incontrano sia specie tipiche delle acque dolci (soprattutto nella parte settentrionale) che delle acque marine.[13]
Nel mar Caspio sono censite 153 specie di pesci ossei comprese 7 di storioni mentre mancano del tutto i pesci cartilaginei. Particolarmente diffusi sono i ghiozzi, con molte specie endemiche, e il genere Alosa. Sono state introdotte numerose specie aliene allo scopo di favorire la pesca: tra di esse la carpa, l'acciuga, la triglia di fango e il cefalo[14]. Negli anni '80 è stato introdotto lo ctenoforo alieno Mnemiopsis leidyi che ha causato un vero disastro ecologico e il crollo del pescato. M. leidyi infatti compete con gli stadi giovanili dei pesci nutrendosi di zooplancton e preda direttamente le larve dei pesci[15].
Isole[modifica | modifica wikitesto]
Insediamenti[modifica | modifica wikitesto]
Türkmenbaşy
(già Krasnovodsk)
Le principali città che si affacciano sul bacino sono Baku, capitale azera, e Machačkala.
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Piattaforma petrolifera
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Costa iraniana a Mazandaran
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Veduta di Baku
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Sten'ka Razin nel Mar Caspio (Vasilij Ivanovič Surikov, 1906)
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Convention on the Legal Status of the Caspian Sea, su President of Russia. URL consultato il 24 novembre 2022.
- ^ Erodoto, Storie, III, 117.
- ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, V, 97; VI, 15, 35-36, 41, 46, 51, 58, 112.
- ^ mar-caspio: documenti, foto e citazioni nell'Enciclopedia Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 22 marzo 2023.
- ^ Mar Caspio, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 settembre 2014.
- ^ (KK) https://www.gov.kz/memleket/entities/mfa-en, su gov.egov.kz. URL consultato il 22 marzo 2023.
- ^ (EN) Phoebe Greenwood, Landmark Caspian Sea deal signed by five coastal nations, in The Guardian, 12 agosto 2018. URL consultato il 22 marzo 2023.
- ^ a b Mar Caspio, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 6 settembre 2014.
- ^ Laghi, su biologiamarina.eu. URL consultato il 6 settembre 2014.
- ^ (EN) Caspian Sea | Facts, Map, & Geography | Britannica, su www.britannica.com. URL consultato il 24 novembre 2022.
- ^ Photograph of the Caspian from the Meteor 30 satellite, su eol.jsc.nasa.gov, 20 agosto 1984. URL consultato il 6 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
- ^ Kara-Bogaz-Gol, desertification while dammed 1980-1992 (Caspian Sea, Turkmenistan), su grida.no, 22 febbraio 2012. URL consultato il 6 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).
- ^ Species in Caspian Sea, su fishbase.se. URL consultato il 6 settembre 2014.
- ^ (EN) Species in the Caspian Sea, su FishBase.
- ^ (EN) Ivanov, V.P., Kamakin, A.M., Ushivtsev, V.B., Shiganova, T.A., Zhukova, O.P., Aladin, N.V., Wilson, S.I., Harbison, G.R., Dumont, H.J., Invasion of the Caspian Sea by the comb jellyfish Mnemiopsis leidyi (Ctenophora), in Biological Invasions, vol. 2, 2000, pp. 255-258.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Steve LeVine, Il petrolio e la gloria. La corsa al dominio e alle ricchezze della regione del Mar Caspio, traduzione di Enrico Monier, Inchieste, Fagnano Alto (AQ), Editrice il Sirente, 2009, XXXII-512 pp., ISBN 978-88-87847-15-4.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikiquote contiene citazioni di o su mar Caspio
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «mar Caspio»
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su mar Caspio
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Caspio, Mar, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Càspio, Mare-, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Mar Caspio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Mar Caspio, in Encyclopædia Iranica, Ehsan Yarshater Center, Columbia University.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 235067119 · LCCN (EN) sh85020611 · GND (DE) 4110033-5 · BNF (FR) cb15322350n (data) · J9U (EN, HE) 987007284873005171 · NDL (EN, JA) 01135352 · WorldCat Identities (EN) viaf-316732849 |
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