Len Blavatnik

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Blavatnik nel 2018

Sir Leonard Valentinovich Blavatnik (ucraino: Леонід Валентинович Блаватнік; russo: Леонид Валентинович Блаватник, Leonid Valentinovich Blavatnik; Odessa, 14 giugno 1957) è un imprenditore, filantropo e produttore cinematografico statunitense britannico di origine ebraica e nato nell'Ucraina sovietica.

Ha fatto fortuna attraverso investimenti diversificati in una miriade di società con la sua conglomerata Access Industries. Ė tra l'altro proprietario di DAZN.[1]

A maggio 2020, Blavatnik era il 4° uomo più ricco del Regno Unito. Nel 2022 la rivista americana Forbes lo ha indicato come una delle persone più ricche al mondo, con un patrimonio netto stimato di 31,1 miliardi di dollari.[2] Nel 2017, Blavatnik ha ricevuto un cavalierato per i servizi alla filantropia

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik nacque a Odessa, Ucraina sovietica, da una famiglia ebrea.[3][4] Ha frequentato l'Università Statale di Ingegneria Ferroviaria di Mosca, ma non ha completato i corsi. La famiglia emigrò infatti dall'Unione Sovietica negli Stati Uniti nel 1978, dove ha ottenuto una laurea in informatica dalla Columbia University e un MBA dalla Harvard Business School nel 1989.[3][4]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1986, Blavatnik ha fondato Access Industries, una conglomerata internazionale con sede a New York, di cui è presidente. Access Industries ha partecipazioni a lungo termine in Europa e Nord e Sud America. Inizialmente, subito dopo la caduta del comunismo, effettuò investimenti in Russia. Lui e un amico dell'università, Viktor Vekselberg, costituirono la società d'investimento Renova, poi i due si unirono al Gruppo Alfa di Mikhail Fridman per formare l'impresa AAR. Da allora Access ha diversificato il suo portafoglio per includere investimenti in settori come petrolio, intrattenimento, carbone, alluminio, petrolchimica e plastica, telecomunicazioni, media e immobili.

Petrolchimici e petrolio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'agosto 2005, Access Industries ha acquistato il produttore petrolchimico e plastico Basell Polyolefins da Royal Dutch Shell e BASF per 5,7 miliardi di dollari. Il 20 dicembre 2007, Basell ha completato l'acquisizione della Lyondell Chemical Company per un valore aziendale di circa 19 miliardi di dollari. L'azienda risultante, LyondellBasell Industries, è poi diventata l'ottava più grande azienda chimica al mondo basata sulle vendite nette.[5] Il 6 gennaio 2009, le operazioni statunitensi della LyondellBasell Industries hanno presentato istanza di fallimento.[6]

Il 30 aprile 2010, LyondellBasell è uscita dalla protezione fallimentare chapter 11 in una posizione finanziaria significativamente migliorata. Nell'ambito del suo finanziamento di uscita, LyondellBasell ha raccolto 3,25 miliardi di dollari di debito di prima priorità e 2,8 miliardi di dollari attraverso l'offerta di diritti sottoscritta congiuntamente da Access Industries, Apollo Management e Ares Management.[7] Il titolo LyondellBasell è aumentato del 103% in valore dall'aprile 2010. Access possiede attualmente circa il 14% di LyondellBasell.

AAR ha guadagnato una partecipazione di controllo nella compagnia petrolifera russa TNK attraverso aste di privatizzazione, poi nel 2003 ha venduto una partecipazione del 50% a British Petroleum per formare TNK-BP, una delle più grandi compagnie petrolifere russe, dove Blavatnik ha fatto parte del consiglio di amministrazione. Il 21 marzo 2013, Rosneft ha completato l'acquisizione di TNK-BP da 55 miliardi di dollari. Blavatnik ha anche interessi in UC Rusal, il più grande produttore mondiale di alluminio, dove siede nel consiglio di amministrazione.[8]

Finanza[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010, Blavatnik ha citato in giudizio JPMorgan Chase dopo aver perso 100 milioni di dollari presumibilmente seguendo il consiglio di Morgan di tre anni prima di acquistare titoli ipotecari con rating AAA. JPMorgan Chase è stata condannata a pagare 50 milioni di dollari a Blavatnik il 27 agosto 2013.

Intrattenimento[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio del 2010, Access Industries è stata segnalata come uno dei pochi offerenti per Metro-Goldwyn-Mayer. Il 6 maggio 2011, ha acquisito, tramite un'affiliata, Warner Music Group per 3,3 miliardi di dollari.

Nel 2016, Blavatnik ha lanciato Access Entertainment, che ha acquistato la partecipazione di James Packer in RatPac Entertainment e una partecipazione del 24,9% in Bad Wolf nel 2017. Nell'aprile 2018, Blavatnik ha offerto una quarantina di milioni di sterline per acquistare il terzo teatro più antico della Gran Bretagna, il Theatre Royal Haymarket.

Blavatnik possiede anche AI Film, la società indipendente di film e produzione che ha realizzato il film di Lee Daniels The Butler e nell'estate 2015 di Mr. Holmes. È stato uno dei primi investitori in Rocket Internet e Beats Music, ha aiutato a finanziare lo stilista Tory Burch e nel 2013 ha pagato 115 milioni di dollari per lo spettro wireless in Norvegia.

Blavatnik è proprietaria del Gruppo DAZN dal 2014, quando Access Industries ha aumentato la sua partecipazione nella società dal 42,5% al 77%.[9] Nel 2018 sbarca con DAZN in Italia trasmettendo tre partite alla settimana contro le 7 di Sky.[9] Nel 2021 DAZN ha acquisito i diritti per trasmettere tutte le dieci partite settimanali del campionato di calcio di Serie A, fino al 2024.[10]

Nel giugno 2020 quota in Borsa la Warner Music che in poco tempo vale più di cinque volte la cifra spesa per acquisirla nel 2011.

Altri incarichi[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik è membro del Global Advisory Board del Centre for International Business and Management dell'Università di Cambridge, membro del consiglio di amministrazione di Dean's Advisors presso la Harvard Business School, membro dell'Harvard Medical School Board of Fellows e membro del consiglio accademico dell'Università di Tel Aviv.

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik e il presidente israeliano Reuven Rivlin con i giovani scienziati che hanno ottenuto il "Blavatnik Awards for Young Scientists", febbraio 2018
Blavatnik School of Government, Oxford

Musei e premi[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik, la Blavatnik Family Foundation e il gruppo Access Industries hanno finanziato molte istituzioni culturali e filantropiche e sono stati tra i principali benefattori di numerose importanti mostre d'arte e culturali, tra cui il British Museum, Tate Modern (che ha nominato una nuova ala "Blavatnik Building" nel 2017),[11]), Royal Opera House, National Portrait Gallery e Museum of Modern Art. Dal 2007, la Blavatnik Family Foundation insieme alla New York Academy of Sciences ha sostenuto i Blavatnik Awards for Young Scientists. Il premio annuale riconosce i risultati di giovani scienziati eccezionali nelle scienze della vita, nelle scienze fisiche e nell'ingegneria e fornisce a tutti i finalisti un significativo premio in denaro.[12]

Cibo ai poveri in Israele[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik sponsorizza una banca e un deposito di cibo Colel Chabad di 1.900m2 a Kiryat Malakhi, Israele, che invia spedizioni mensili di cibo a 5.000 famiglie povere in 25 città e villaggi israeliani e prima delle festività ebraiche a 30.000 famiglie in 73 città israeliane.[13]

Blavatnik School of Government, Oxford[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2010, Blavatnik e la Blavatnik Family Foundation hanno donato 75 milioni di sterline all'Università di Oxford per istituire una nuova scuola di governo.[14] Si tratta di uno dei più grandi doni filantropici in tutti i 900 anni di storia dell'università.[15] La Blavatnik School of Government ha iniziato ad accettare studenti nel settembre 2012 e la nuova sede permanente della scuola è stata costruita nell quartiere dell'Osservatorio Radcliffe. L'edificio, terminato nell'estate 2015, è stato progettato dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron. Il primo preside della scuola è il professor Ngaire Woods.

Ricerca ad Harvard[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013, l'Università di Harvard ha annunciato una donazione di 50 milioni di dollari dalla fondazione di Blavatnik per sponsorizzare l'imprenditorialità delle scienze della vita all'università[16] e ha nominato i primi cinque laureati HBS a ricevere la Blavatnik Fellowship in Life Science Entrepreneurship.[17] Nel 2018, la Harvard Medical School ha annunciato una donazione di 200 milioni di dollatri dalla fondazione di Blavatnik per sponsorizzare la ricerca, gli investimenti nella scienza dei dati e la creazione di spazi di laboratorio sovvenzionati per le startup biotecnologiche.[18]

Donazioni politiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011, Blavatnik ha effettuato donazioni sia al presidente Barack Obama che al suo rivale repubblicano, l'ex governatore del Massachusetts Mitt Romney.[19]

Blavatnik, che è strettamente associato a Vladimir Putin, è uno dei maggiori donatori del partito repubblicano americano e nel 2015-2016 ha donato un totale di 7,35 milioni di dollari a sei candidati politici repubblicani, tra cui il senatore della Carolina del Sud Lindsey Graham, il senatore della Florida Marco Rubio e il senatore dell'Arizona John McCain.[20][21][22] Tra il 2015 e il 2017, Blavatnik ha contribuito con 3,5 milioni di dollari al super PAC del leader repubblicano al Senato Mitch McConnell.[23] Nel febbraio 2016, Blavatnik ha donato oltre 1 milione di dollari a un gruppo GOP anti-Donald Trump.[24] Ha anche donato 1 milione di dollari al comitato per l'inaugurazione della presidenza di Donald Trump[20] pur non avendo donato direttamente nulla alla campagna di Trump.[25]

Blavatnik e sua moglie Emily, americana, hanno comunque effettuato donazioni anche ai candidati del Partito Democratico Kamala Harris, Chuck Schumer e Hillary Clinton.[26] Nel 2020 Blavatnik ha donato $ 5,200 alla campagna presidenziale di Pete Buttigieg e $ 5,600 alla campagna presidenziale di Joe Biden.[27]

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2015, la divisione antitrust del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato Blavatnik di violare le leggi antitrust statunitensi. L'uomo d'affari ha accettato di pagare una sanzione civile-legale di 656.000 dollari per aver risolto subito la questione. La causa è stata intentata presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti a Washington, D.C.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Blavatnik è sposato con Emily Appelson. La coppia ha quattro figli. Vive stabilmente a Londra.

Membro della presidenza del Congresso ebraico russo, nel 2018 ha interpretato il ruolo del Cardinale Yuri Radziwill nella serie televisiva russa "Godunov".

Blavatnik è amico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e amico da lungo tempo del socio in affari dell'oligarca russo di origine ucraina Viktor Vekselberg, uno degli uomini più ricchi della Russia e vicino al presidente russo Vladimir Putin.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 Blavatnik è stato nominato cavaliere della Legion d'Onore francese. Nel 2017 è stato nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II per la filantropia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ I potenziali impatti territoriali della guerra in Ucraina, Organisation for Economic Co-Operation and Development (OECD), 29 settembre 2022. URL consultato il 24 giugno 2023.
  2. ^ (EN) Len Blavatnik, su forbes.com.
  3. ^ a b (EN) Russian-born U.S. billionaire offers to buy Ma'ariv, su haaretz.com. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  4. ^ a b (EN) The world's 50 Richest Jews: 11-20: Len Blavatnik, su jpost.com, 7 settembre 2010.
  5. ^ (EN) C&EN's Global Top 50 Chemical Firms For 2014, in Chemical & Engineering News. URL consultato il 20 agosto 2014.
  6. ^ (EN) LyondellBasell May Seek Chapter 11 Bankruptcy Protection, su nytimes.com. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  7. ^ (EN) LyondellBasell profile, su reuters.com. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  8. ^ (EN) David B. Wilkerson, Warner Music to be sold in $3.3 billion cash deal, su marketwatch.com, 6 maggio 2011. URL consultato il 6 maggio 2011.
  9. ^ a b Alberto Battaglia, Chi è Len Bavatnik, in corsa per i diritti della serie A, su wallstreetitalia.com, 10 febbraio 2021. URL consultato il 21 febbraio 2021.
  10. ^ Serie A 2021-22 su Dazn: solo oggi con sconto, su Viola News. URL consultato il 7 febbraio 2022.
  11. ^ (EN) Hannah Ellis-Petersen, Tate Modern names extension after billionaire Len Blavatnik, in The Guardian, 4 maggio 2017. URL consultato il 18 ottobre 2017.
  12. ^ (EN) Blavatnik's Profile, su nyas.org. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  13. ^ (EN) Colel Chabad profile, su colelchabad.org. URL consultato il 23 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
  14. ^ (EN) Blavatnik donation of £75 million to Oxford University, su ox.ac.uk, 22 luglio 2014. URL consultato il 23 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2014).
  15. ^ (EN) Oxford expands with billionaire's £75m gift, in The Independent, 20 settembre 2010. URL consultato il 13 novembre 2020.
  16. ^ (EN) $50 million donation to Harvard from Blavatnik, su thecrimson.com. URL consultato il 23 febbraio 2015.
  17. ^ (EN) Harvard Business School Names First Blavatnik Fellows in Life Science Entrepreneurship - News - Harvard Business School, su hbs.edu. URL consultato il 6 maggio 2018.
  18. ^ (EN) Harvard Med Gets Record Gift From Blavatnik to Speed Research, su bloomberg.com. URL consultato l'8 novembre 2018.
  19. ^ (EN) Special counsel probing flow of Russian-American money to Trump political funds, in ABC News, 26 settembre 2017.
  20. ^ a b (EN) Ruth May, GOP campaigns took $7.35 million from oligarch linked to Russia, in Dallas News. URL consultato il 28 agosto 2017.
  21. ^ (EN) Ruth May, How Putin's oligarchs funneled millions into GOP campaigns: Campaign finance reports show troubling connections between a group of wealthy donors with ties to Russia and their political contributions to Trump and top Republican leaders, in Dallas News, 8 maggio 2018. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  22. ^ (EN) Ruth May, The simple explanation of the messy Russian investigation is one man's ego: Vladimir Putin is an egotistical leader who has money, power, and a deep desire to protect his wealth by projecting his power, in Dallas News, 18 maggio 2018. URL consultato il 21 gennaio 2021.
  23. ^ (EN) Alex Pareene, Nihilist In Chief, in The New Republic, 21 marzo 2019. URL consultato il 23 maggio 2019.
  24. ^ (EN) Warner owner Len Blavatnik pumps $1m into anti-Donald Trump group, in Music Business Worldwide, 22 marzo 2016.
  25. ^ (EN) Brian Ross, Matthew Mosk, Special counsel probing flow of Russian-American money to Trump political funds, in ABC News, 20 febbraio 2018. URL consultato il 6 maggio 2018.
  26. ^ (EN) The Russians at the DNC, in Politico, 29 luglio 2016.
  27. ^ (EN) Bethania Palma, Did a 'Russian-Linked Oligarch' Fund Pete Buttigieg's Presidential Campaign?, su snopes.com, 12 febbraio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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