La Califfa

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Disambiguazione – Se stai cercando il romanzo omonimo, vedi La Califfa (romanzo).
La Califfa
Una scena del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1970
Durata99 min
Generedrammatico
RegiaAlberto Bevilacqua
SoggettoAlberto Bevilacqua (romanzo)
SceneggiaturaAlberto Bevilacqua
ProduttoreMario Cecchi Gori
Casa di produzioneFair Film
Distribuzione in italianoTitanus
FotografiaRoberto Gerardi
MontaggioSergio Montanari
MusicheEnnio Morricone (dirette da Bruno Nicolai)
ScenografiaGiantito Burchiellaro
CostumiLuciana Marinucci
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali

La Califfa è un film del 1970 diretto da Alberto Bevilacqua e tratto dal suo omonimo romanzo del 1964.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Irene Corsini, detta Califfa, è una bella operaia che vive nell'Oltretorrente, quella zona popolare a sinistra del torrente Parma che, citando il segnalibro originale, «divide simbolicamente i poveri dai ricchi» in una Parma anni sessanta. La Califfa, vedova di un operaio morto nelle proteste sindacali, si ritrova a divenire amante dell'industriale più potente della città, Annibale Doberdò, il quale proprio grazie a questo amore, in un momento cruciale della sua esistenza, dove si inizia ad avvertire l'insofferenza per quel meccanicistico e spietato mondo dell'industria, trova una nuova vita e la sua libertà.

Annibale Doberdò, che pure non era ignaro delle difficoltà operaie avendo avuto anch'egli un passato da operaio, grazie alla Califfa abbandona la veste dell'imprenditore privo d'anima e tende a porre fine alle rivolte operaie ricorrendo a investimenti sì antiproduttivi ma, citando un dialogo, «umanitari» e volti alla socializzazione, facendo riaprire così una fabbrica precedentemente andata in fallimento.

La vita e le scelte dell'imprenditore, che di fatto con le sue decisioni ha aperto con la gestione comune, la partecipazione agli utili e la socializzazione della fabbrica una nuova via nelle relazioni industriali, spiazzano padroni e sindacati, provocandogli forti inimicizie nella cerchia dei potenti della sua stessa corte, antipatie che porteranno al finale tragico che vede l'assassinio su commissione di Doberdò.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

La colonna sonora del film è stata composta da Ennio Morricone ed è stata pubblicata in CD dall'etichetta GDM Music nel 2017. È composta da 29 tracce.

  1. Sangue sull'asfalto 2.36
  2. La pace interiore 1.15
  3. Addio alla fabbrica 1.05
  4. Le donne al fiume 1.08
  5. Dentro la macchina 2.53
  6. Fari nella notte 0.58
  7. Finale 2.15
  8. La Califfa 2.38
  9. Gelo e disprezzo 1.19
  10. La donna e la gente 2.38
  11. La pace interiore (#2) 1.26
  12. Le donne e la campagna 3.41
  13. L'impatto 1.39
  14. Prima e dopo l'amore 1.57
  15. Requiem per un operaio 2.26
  16. Le donne al fiume (#2) 1.04
  17. La cena 2.42
  18. Notturno 1.01
  19. Sotto la pioggia 1.46
  20. Addio alla fabbrica (#2) 1.03
  21. Ricordo di un amico 1.38
  22. Trittico per organo 3.31
  23. Le donne al fiume (#3) 1.27
  24. Dentro la macchina (#2) 1.11
  25. Notturno (#2) 1.14
  26. Sangue sull'asfalto (#2) 1.12
  27. Sotto la pioggia (#2) 2.02
  28. Le donne al fiume (#4) 0.48
  29. Prima e dopo l'amore (#2) 2.07

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Girato tra Parma, Spoleto, Terni, Colleferro e Cesano (Roma).

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Presentato in concorso al 24º Festival di Cannes, il film è stato distribuito per la prima volta il 31 dicembre 1970[1] (di conseguenza in molte fonti viene erroneamente considerato come uscito nel 1971).

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati Archivio ANICA

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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