Ilyushin Il-28

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Ilyushin Il-28 "Beagle"
Ilyushin Il-28 polacco in mostra al museo Uzbrojenia a Cytadela (Poznań).
Descrizione
Tipobombardiere leggero
Equipaggio3
ProgettistaBandiera dell'Unione Sovietica OKB 39 Ilyushin
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica GAZ n.?
Bandiera della Cecoslovacchia Avia
Bandiera della Cina Harbin
Data primo volo8 luglio 1948
Data entrata in servizio1950
Data ritiro dal servizioanni ottanta (URSS)
Utilizzatore principaleBandiera dell'Unione Sovietica VVS
Altri utilizzatoriBandiera della Cina PLAAF
Bandiera della Cecoslovacchia ČVL
Bandiera della Polonia Wojska Lotnicze
Esemplarioltre 6 700
Altre variantiIlyushin Il-30
Harbin H-5
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza17,65 m
Apertura alare21,45 m
Altezza6,70 m
Superficie alare60,80
Allungamento alare7,55:1
Peso a vuoto12 890 kg
Peso carico18 400 kg
Peso max al decollo21 200 kg
Propulsione
Motore2 turbogetti Klimov VK-1A
Spinta26,5 kN (2 700 kgf) ciascuno
Prestazioni
Velocità max900 km/h a 4 500 m
Velocità di crociera770 km/h
Velocità di salita900 m/min
Autonomia2 180 km a 770 km/h e 10 000 m
Tangenza12 300 m
Armamento
Cannoni4 Nudelman-Rikhter NR-23 calibro 23 mm
Bombe3 000 kg (max)
Notedati riferiti alla versione Il-28

i dati sono estratti da Jane's All The World's Aircraft 1982-83[1]

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L'Ilyushin Il-28 (in cirillico Ильюшина Ил-28) era un bombardiere leggero bimotore a getto ad ala alta e dritta progettato dall'OKB 39 diretto da Sergej Vladimirovič Il'jušin e sviluppato in Unione Sovietica alla fine degli anni quaranta. Impiegato dagli anni cinquanta dalla Voenno-vozdušnye sily (VVS), l'Aeronautica militare dell'Unione Sovietica, rimase operativo in patria fino agli anni ottanta ma viene ancora utilizzato, anche se in ruoli secondari, in alcune delle forze aeree che lo hanno impiegato tra cui quelle filosovietiche.

L'Il-28 venne identificato inizialmente, con lo standard USAF/DoD, come "Type 27" per poi assumere il nome in codice NATO Beagle, tuttavia la variante da addestramento Il-28U venne identificata "Type 30" con le convenzioni USAF/DoD e Mascot con quelle NATO.[2]

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il velivolo cominciò ad essere progettato nel dopoguerra, a seguito della specifica per un nuovo bombardiere d'assalto ad alte prestazioni. Il progetto vincitore fu quello dell'OKB che aveva già accumulato esperienza con i bombardieri Il-4 e con gli assaltatori Il-2/10, ma il nuovo prodotto era certamente più simile a questi ultimi che al primo.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Monoplano bireattore, con ali diritte e piani di coda a freccia marcata, l'Il-28 era certamente uno dei progetti più semplici tra quelli realizzabili con prestazioni accettabili.

Era piccolo e molto manovriero e il pilota, con il suo tettuccio simile a quello usato nei caccia, godeva certamente di un ottimo campo visivo tutto intorno. Il puntatore aveva un muso vetrato e un radar ventrale di navigazione e puntamento, mentre il mitragliere sedeva in una postazione caudale ampiamente vetrata, anche se probabilmente non molto spaziosa, mentre il vano portabombe e alcuni serbatoi occupavano la parte centrale della fusoliera.

Le ali, posizionate alte sulla fusoliera, ospitavano, all'interno di vistose gondole, gli elementi principali del carrello d'atterraggio e i due motori turbogetto, i Klimov VK-1 a compressore centrifugo, da 26,5 kN (2 700 kgf) di spinta statica ciascuno.

L'armamento era costituito sia da bombe, con un massimo di sei da 500 kg e un carico pratico di quattro da 250, che da quattro cannoncini automatici, due Nudelman-Rikhter NR-23 calibro 23 mm posizionati in una torretta caudale con 900 colpi totali più altri due, sempre del tipo NR-23, sistemati in avanti e a disposizione del pilota, con 200 colpi l'uno (il MiG-15 ne aveva 80 per arma), anche se talvolta non erano presenti.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

L'aereo entrò in servizio attorno al 1950, e gli statunitensi ad un certo punto temerono che esso potesse essere impiegato in Corea contro di loro.

L'Il-28, grazie alle sue capacità "pre-strategiche", venne schierato anche a Cuba durante la crisi del 1962, e Fidel Castro andò poi su tutte le furie quando i sovietici, nel ritirare la loro delegazione, portarono indietro anche tali bombardieri, ritenuti un elemento fondamentale per la difesa cubana.

Nel frattempo, durante gli anni cinquanta, l'Il-28, praticamente il bombardiere tattico standard dei sovietici, come a suo tempo lo fu lo Il-2, venne prodotto in grandi quantità, e oltre che in URSS ben presto venne prodotto anche in alcuni paesi esteri, come la Polonia e soprattutto la Cina (H-5), che lo tennero a lungo in servizio.

Stupisce che la macchina, molto veloce e manovriera, non sia stata schierata anche come intercettore ognitempo, grazie allo spazio nel muso per un radar, mentre già nella sua originale configurazione esso era abbastanza valido come eventuale intercettore di circostanza, anche per la sua lunga autonomia.

Il più diretto equivalente dell'aereo era il Canberra inglese, macchina d'alta quota e talmente veloce e prestante da essere lasciata, analogamente a quanto avvenne con il Mosquito, priva d'armamento difensivo. Tuttavia, l'Il-28 era maggiormente valido, con la sua ala piccola e il suo armamento, come bombardiere a media e bassa quota, e la leggera inferiorità di velocità era ben compensata dalla minacciosa torretta caudale e i temuti cannoni da 23 mm che essa deteneva.

L'Il-28 non riuscì a soppiantare il Tu-14 nel ruolo di bombardiere-ricognitore navale, malgrado fosse più veloce ed agile, anche se meno dotato in autonomia. I suoi impieghi vennero tuttavia estesi anche a questo settore con versioni dotate di siluri o addirittura bombe teleguidate.

La versione da addestramento, dato l'abitacolo normale monoposto, venne realizzata e la NATO diede allo Il-28U il nome in codice "Mascot". Per il resto, il velivolo rimase quasi immutato, un po' come accadde allo Il-4.

Versioni e varianti[modifica | modifica wikitesto]

Versioni sovietiche[modifica | modifica wikitesto]

Versioni principali di Il-28.

Varianti cinesi[modifica | modifica wikitesto]

  • H-5 – versione bombardiere.
  • HJ-5 – versione da addestramento.
  • H-5R (o HZ-5)- versione da fotoricognizione a lungo raggio; fuori produzione.
  • HD-5 – versione ECM/ESM; fuori produzione.
  • H-5 Testbed – versione sperimentale per test sui seggiolini eiettabili, sostituito successivamente da un'analoga versione del Shenyang J-6.
  • B-5 – designazione dell'H-5 destinato all'esportazione.

Varianti cecoslovacche[modifica | modifica wikitesto]

  • B-228 – Il-28 costruito su licenza dalla cecoslovacca Avia.
  • CB-228 – versione Il-28U costruita su licenza dall'Avia.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Operatori mondiali del Il-28.
Un Il-28 dell'Al-Quwwat al-Jawwiyya al-'Iraqiyya, l'aeronautica militare irachena, sito ad Al Taqaddum, Iraq.
La torretta difensiva posteriore dotata di 2 cannoni automatici Nudelman NR-23 da 23 mm di un esemplare iracheno.
Il-28 in mostra al museo Uzbrojenia a Cytadela (Poznań).
Bandiera dell'Afghanistan Bandiera dell'Afghanistan Bandiera dell'Afghanistan Afghanistan
54 esemplari acquisiti (incluso alcuni Il-28U) dal 1957 dei quali rimasero in servizio fino al 1994 solo nel ruolo di addestratori.[3][4] Tutti gli esemplari furono messi a terra durante la guerra civile degli anni novanta.
Bandiera dell'Albania Albania
Aviation Regiment 4020 operò con un Il-28 acquisito nel 1957 ed assegnato al 2 Skuadrilja (2º Squadrone). L'esemplare venne erroneamente scambiato con l'H-5, la versione cinese del Il-28, nel 1971 e rimase in servizio fino al 1992.[5]
Bandiera dell'Algeria Algeria
Bandiera della Bulgaria Bulgaria
operò con 14 Il-28R ed un Il-28U ricevuti nel 1955, tutti ritirati dal servizio ne 1974.
Bandiera della Cina Cina
sia l'aviazione militare che quella navale operarono con centinaia di esemplari originariamente di costruzione sovietica e, dal 1965, con gli H-5 di produzione nazionale. Si ritiene che un piccolo numero di velivoli siano ancora impiegati in ruoli secondari.[3]
Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord
88 tra Il-28 e H-5 (la versione cinese costruita su licenza) consegnati, 40 in servizio al novembre 2018.[6][7] Sono assegnati a due reggimenti che svolgono anche compiti di addestramento, ricognizione e traino bersagli.[7]
Bandiera di Cuba Cuba
ricevette un totale di 32 esemplari[8] nel 1962, ritornati in Unione Sovietica a causa della crisi dei missili di Cuba.[3]
Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia
operò con Il-28 ed Il-28U di produzione sovietica e con gli Avia B-228 e CB-228 di produzione nazionale.[3] 90 Il-28, 30 Il-28RT ed un certo numero di Il-28U vennero forniti dal 1954 e rimasero operativi fino al 1973.
Bandiera della Germania Est Germania Est
operò con 12 Il-28 ed un Il-28U, essenzialmente nei ruoli di aereo da traino bersagli e per la sperimentazione di motori tra il 1954 ed il 1982.
Bandiera dell'Egitto Egitto
ricevette 70 esemplari di costruzione cecoslovacca nel 1956, utilizzati operativamente in modo marginale durante la Crisi di Suez. Alcuni IL-28 risultano ancora in servizio in ruoli marginali.
Bandiera della Finlandia Finlandia
acquisì 4 esemplari negli anni sessanta che utilizzò come aereo da traino bersagli fino al 1981.[3]
Bandiera dell'Indonesia Indonesia
il 21 Skadron basato presso la base aerea di Kemayoran, Giacarta, ricevette 12 Il-28 acquisiti nel 1961. Vennero utilizzati operativamente durante l'Operazione Trikora del 1962 nell'ambito del passaggio dalla Nuova Guinea Olandese all'indonesiana Irian Jaya. Tutti gli esemplari vennero messi a terra nel 1969 e definitivamente ritirati dal servizio nel 1970.
Bandiera dell'Iraq Bandiera dell'Iraq Bandiera dell'Iraq Iraq
Tutti gli esemplari vennero distrutti o messi a terra dopo la fine dell'operazione Desert Storm.
Bandiera del Marocco Marocco
Bandiera della Nigeria Nigeria
alcuni esemplari potrebbero risultare tuttora in servizio operativo.
Bandiera della Polonia Polonia
ricevette 72 Il-28, 15 Il-28R ed un numero imprecisato di Il-28U, il primo dei quali consegnato ne 1952, l'ultimo radiato nel 1986.
Bandiera della Romania Bandiera della Romania Bandiera della Romania Romania
operò con circa 22 Il-28, 3 Il-28R ed 8 Il-28U, inizialmente di produzione sovietica ed in seguito di produzione cinese, dal 1955, tutti ritirati dal servizio operativo dal giugno 2001.
Bandiera della Somalia Somalia
Bandiera della Siria Siria
operò con un certo numero di esemplari fino agli anni ottanta, sostituiti dai più recenti Su-24
Bandiera dell'Ungheria Bandiera dell'Ungheria Ungheria
operò con 80 Il-28, 2 Il-28R e 6 Il-28U di produzione sia sovietica che cecoslovacca ed utilizzati tra il 1954 ed il 1972.
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
operò dall'inizio del 1950 con circa 1 500 esemplari sia nell'aeronautica militare che in quella navale. Rimasero operativi in servizio di prima linea per tutti gli anni cinquanta, con un numero ristretto operativo sino agli anni ottanta. Un piccolo numero di esemplari vennero smilitarizzati ed assegnati alla compagnia aerea di bandiera Aeroflot.[3]
Bandiera del Vietnam Vietnam
tutti gli esemplari sono stati ritirati.
Bandiera dello Yemen del Sud Yemen del Sud

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Taylor 1982, pp. 36–37.
  2. ^ (EN) Andreas Parsch e Aleksey V. Martynov, Designations of Soviet and Russian Military Aircraft and Missiles, su Designation-Systems.net, http://www.designation-systems.net, 18 gennaio 2008. URL consultato il 13 marzo 2013.
  3. ^ a b c d e f (EN) Greg Goebel, The Ilyushin Il-28 "Beagle", su AirVectors, http://www.airvectors.net, 1º luglio 2007. URL consultato il 28 marzo 2009.
  4. ^ Afghanistan (AFG), World Air Forces - Historical Listings Archiviato il 15 gennaio 2007 in Internet Archive..
  5. ^ Aviation Regiment 4020 (7594 Regiment) entry at the Albania Air Force website.
  6. ^ "Le forze aeree del mondo. Corea del Nord" - "Aeronautica & Difesa" N. 385 - 11/2018 pag. 68
  7. ^ a b "L'aeronautica della Corea del Nord" - "Aeronautica & Difesa" N. 362 - 12/2016 pp. 42-47
  8. ^ Cuba Air Force Aircraft Types entry at the World Air Force website.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Yefim Gordon, Dmitriy Komissarov; Sergey Komissarov, OKB Ilyushin: A History of the Design Bureau and its Aircraft, Birmingham, Ian Allan Publishing, 2004, ISBN 1-85780-187-3.
  • (EN) John W.R. Taylor (ed.), Jane's All the World's Aircraft, 1982-83, London, Jane's Yearbooks, 1982, ISBN 0-7106-0748-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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