Gran Premio di San Marino 1984

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Bandiera di San Marino Gran Premio di San Marino 1984
392º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 4 di 16 del Campionato 1984
Data 6 maggio 1984
Nome ufficiale IV Gran Premio di San Marino
Luogo Imola
Percorso 5,040 km
Distanza 60 giri, 302,400 km
Clima Soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Brasile Nelson Piquet
Brabham-BMW in 1'28"517 Brabham-BMW in 1'33"275
(nel giro 48)
Podio
1. Bandiera della Francia Alain Prost
McLaren-TAG Porsche
2. Bandiera della Francia René Arnoux
Ferrari
3. Bandiera dell'Italia Elio De Angelis
Lotus-Renault

Il Gran Premio di San Marino 1984 è stata la quarta prova della stagione 1984 del Campionato mondiale di Formula 1. Si è corsa domenica 6 maggio 1984 sul Circuito Dino Ferrari di Imola. La gara è stata vinta dal francese Alain Prost su McLaren-TAG Porsche; per il vincitore si trattò dell'undicesimo successo nel mondiale. Ha preceduto sul traguardo il connazionale René Arnoux su Ferrari e l'italiano Elio De Angelis, su Lotus-Renault.

È stato l'unico Gran Premio di Formula 1 che ha visto Ayrton Senna fallire la qualificazione.

Vigilia[modifica | modifica wikitesto]

Aspetti tecnici[modifica | modifica wikitesto]

La Scuderia Ferrari tornò a utilizzare il vecchio sistema d'iniezione, abbandonato nel Gran Premio del Belgio, e anche gli scarichi del 1983. A seguito delle varie rotture del motore, la Brabham testò un nuovo tipo di carburante. Gli scarsi risultati portarono l'Arrows e l'ATS, le altre due scuderie che utilizzavano il motore BMW, decisero di non seguire la stessa strada. L'Arrows affidò l'A7, a motore turbo, a Marc Surer, dopo che nella gara di Zolder era stata usata dal compagno di team Boutsen. La Toleman decise ancora di proseguire nell'impiego della TG183B, e rimandò l'esordio per la TG184, testata in Belgio.[1]

La Toleman accusò la Pirelli, fornitrice degli pneumatici, per la scarsa qualità delle gomme fornite. Inoltre, il team britannico, chiedeva, alla casa italiana, 250.000 dollari, per le spese sostenute nei test effettuati a Kyalami. A seguito del disaccordo la scuderia britannica non poté provare al venerdì, e solo l'intervento di Bernie Ecclestone sbloccò la situazione, con la Pirelli che supportò la Toleman per il resto del weekend. Dal gran premio successivo, in Francia, la Toleman passò a gomme Michelin.[1]

Aspetti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

L'Osella, presentò due vetture, con l'esordio dell'austriaco Jo Gartner, che aveva un contratto per disputare otto gare europee (di cui sette nella seconda parte di stagione). A causa dell'incidente di Kyalami, in cui Piercarlo Ghinzani aveva distrutto la prima delle vetture con motore turbo, la scuderia torinese dovette presentarsi con due vetture diverse: una FA1/F turbo, per lo stesso Ghinzani, e una vecchia FA1/E, con motore V12 aspirato, per Gartner. Entrambe comunque motorizzate dall'Alfa Romeo.

Riccardo Patrese festeggiò il centesimo gran premio nel mondiale.[1]

I prezzi dei biglietti, per seguire il gran premio, andavano dalle 11.500 lire per la zona "circolare", alle 120.000 lire per la tribuna. Alla curva della Tosa venne installato, per la prima volta, un megaschermo, al fine di agevolare i tifosi nel comprendere l'andamento della gara.[2] La Rai dotò l'elicottero, usato delle riprese, di un nuovo tipo di telecamera, che consentiva di zoomare senza che le immagini fossero distorte.[3]

Qualifiche[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Dopo le nuvole del mattino, la pioggia rovinò le prove ufficiali del venerdì pomeriggio. Sono negli ultimi dieci minuti della sessione, con la pista che si stava asciugando, i piloti ottennero dei tempi validi. Il più veloce fu Nelson Piquet, in 1'35"493, davanti ad Alain Prost, staccato di due decimi, e Patrick Tambay, lontano sette decimi dal brasiliano. Quarto fu Andrea De Cesaris, primo degli italiani. René Arnoux chiuse col decimo tempo (il tempo migliore gli fu levato in quanto ottenuto a sessione già terminata), mentre l'altro ferrarista, Alboreto, fu solo ventiquattresimo. Con la vettura titolare il pilota milanese si trovò senza benzina, mentre col muletto fu vittima di una panne al sistema di pescaggio del carburante.[4]

Anche al sabato la pista fu rovinata dalla pioggia, che però terminò e consentì al tracciato di asciugarsi verso la fine della sessione. I piloti dovettero così attendere gli ultimi istanti per fissare i tempi migliori: il primo a tentare l'uso di gomme slick fu Warwick, che abbassò subito di 17 secondi il tempo sul giro, scatenando così tutti gli altri piloti.

Nelson Piquet, in 1'28"517, nuovo record della pista, fu capace di strappare la decima pole position nel mondiale di F1, precedendo di un decimo Alain Prost. Keke Rosberg salì in terza posizione, precedendo Derek Warwick; Tambay, l'altro pilota della Renault, a causa della rottura del turbo, chiuse solo quattordicesimo. René Arnoux, dopo aver rotto una turbina chiuse sesto, dietro a Niki Lauda, mentre l'altro ferrarista, Alboreto, chiuse col tredicesimo tempo, dopo un ennesimo stop dovuto alla carenza di carburante. Manfred Winkelhock, settimo, fu il migliore delle vetture gommate dalla Pirelli. La Toleman, protagonista di una querelle con la casa milanese, riuscì a qualificare il solo Johnny Cecotto, mentre Ayrton Senna, penalizzato anche da un problema all'alimentazione, non ottenne la qualificazione, per l'unica volta nella sua carriera in F1.[1][5]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati delle qualifiche[6] furono i seguenti:

Pos Pilota Costruttore Tempo Griglia
1 1 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 1'28"517 1
2 7 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-TAG Porsche 1'28"628 2
3 6 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Regno Unito Williams-Honda 1'29"418 3
4 16 Bandiera del Regno Unito Derek Warwick Bandiera della Francia Renault 1'29"692 4
5 8 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren-TAG Porsche 1'30"325 5
6 28 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera dell'Italia Ferrari 1'30"411 6
7 14 Bandiera della Germania Ovest Manfred Winkelhock Bandiera della Germania Ovest ATS-BMW 1'30"723 7
8 23 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'30"843 8
9 2 Bandiera dell'Italia Teo Fabi Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 1'30"950 9
10 22 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 1'31"163 10
11 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 1'31"173 11
12 26 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera della Francia Ligier-Renault 1'31"256 PL[7]
13 27 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Bandiera dell'Italia Ferrari 1'31"282 13
14 15 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera della Francia Renault 1'31"633 14
15 5 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Honda 1'32"600 15
16 17 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Arrows-BMW 1'33"063 16
17 25 Bandiera della Francia François Hesnault Bandiera della Francia Ligier-Renault 1'33"186 17
18 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 1'34"477 18
19 20 Bandiera del Venezuela Johnny Cecotto Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 1'35"568 19
20 18 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 1'36"018 20
21 4 Bandiera della Germania Ovest Stefan Bellof Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'36"059 21
22 3 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 1'36"531 22
23 9 Bandiera della Francia Philippe Alliot Bandiera del Regno Unito RAM- Hart 1'36"733 23
24 21 Bandiera dell'Italia Mauro Baldi Bandiera del Regno Unito Spirit- Hart 1'36"916 24
25 10 Bandiera del Regno Unito Jonathan Palmer Bandiera del Regno Unito RAM- Hart 1'37"262 25
26 30 Bandiera dell'Austria Jo Gartner Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo 1'38"948 26
Vetture non qualificate
NQ 24 Bandiera dell'Italia Piercarlo Ghinzani Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo 1'40"790 NQ
NQ 19 Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito Toleman- Hart 1'41"585 NQ

Gara[modifica | modifica wikitesto]

Resoconto[modifica | modifica wikitesto]

Niki Lauda (in primo piano) saluta il pubblico dopo il suo ritiro al 15º giro, per la rottura del motore sulla sua McLaren MP4/2 (sullo sfondo).

Dopo la pioggia del sabato notte, la gara si svolse su pista asciutta e cielo coperto. Keke Rosberg affrontò la gara col muletto, dopo una perdita d'acqua verificatasi prima del giro di formazione. Più sfortunato fu Andrea De Cesaris che ebbe dei problemi alla pressione della benzina, non riuscendo a schierarsi in griglia in tempo, e dovette partire dalla pit line.

Alain Prost e Nelson Piquet ebbero una buona partenza, col francese che già al Tamburello si ritrovò al comando della gara. Rosberg ebbe invece dei problemi e finì per bloccare i piloti partiti dietro di lui. Niki Lauda mancò una marcia al via e perse diverse posizioni. Jonathan Palmer, invece, rimase fermo sulla griglia e poté partire solo grazie all'intervento dei commissari. Sempre nel primo giro si ritirarono François Hesnault, dopo un contatto con Laffite, e Patrick Tambay, che alla Tosa fu tamponato da Eddie Cheever.

Al termine del giro, dietro a Prost e Piquet, si trovavano Derek Warwick, René Arnoux, Manfred Winkelhock, seguiti da tre piloti italiani: Alboreto, Patrese e De Angelis. Al terzo giro Alboreto passò anche Winkelhock. Il pilota tedesco funse un po' da tappo per i piloti alle sue spalle, mentre Patrese, afflitto da un guaio al motore, si ritirò al giro 7.

Niki Lauda passò Winkelhock al giro 8, e iniziò ad avvicinarsi alle due Ferrari. Al dodicesimo giro l'austriaco della McLaren attaccò Alboreto alla Villeneuve, ma il pilota milanese fu capace di tenere la posizione, solo fino alla Piratella, quando Lauda completò il sorpasso. Ancora un giro, e Lauda passò anche Arnoux.

L'austriaco sembrava poter, velocemente, riportarsi nelle posizioni comando, quando, al giro 16 abbandonò per una rottura del motore. Nello stesso giro Teo Fabi prese la sesta posizione a Winkelhock.

Prost comandava la gara in tranquillità, quando, al giro 20, un problema ai freni lo mandò in testacoda. Il francese riuscì a salvare la vettura e a proseguire il gran premio al comando. Un giro dopo René Arnoux effettuò la sua sosta, rientrando in gara sesto. Al venticinquesimo giro ci fu il ritiro dell'altro ferrarista, Alboreto, per un problema al propulsore.

Nelson Piquet, al giro 27, passò Warwick, installandosi al secondo posto. Poco dopo, Elio De Angelis, sesto, effettuò la sosta per il cambio gomme, rientrando solo decimo in gara. Per il leader della gara, Prost, la sosta giunse al trentesimo passaggio. Non perse il comando al rientro in gara. Dopo Nelson Piquet, secondo, si trovavano Derek Warwick e René Arnoux, che al giro 31 aveva passato Fabi. Seguivano Andrea De Cesaris, Martin Brundle ed Elio De Angelis.

Warwick decise di abbassare la pressione del turbo, per limitare i consumi, ma questo penalizzò il cambio, che perse la quarta marcia. Ciò lo portò a cedere, al giro 40, il terzo posto ad Arnoux, che lo passò al Tamburello. Al quarantanovesimo giro si ritirarono le due Brabham di Piquet e Fabi, entrambe per problemi al turbo. Arnoux scalò secondo, mentre De Cesaris si trovò quarto, seguito da De Angelis, Cheever, Bellof e Brundle.

I problemi di Warwick proseguirono, tanto che cedette la terza posizione a Andrea De Cesaris, al giro 51, e la quarta a Elio De Angelis, un giro dopo. Dopo il cambio gomme, al giro 56, Stefan Bellof cedette la settima posizione al compagno di team, Martin Brundle. La gara del britannico s'interruppe poco dopo, per la rottura di un tubo dell'alimentazione.

A un giro dal termine Andrea De Cesaris si ritirò per l'assenza di benzina, venendo passato da diversi piloti. Nell'ultimo giro si trovarono senza benzina anche Eddie Cheever ed Elio De Angelis, che mantenne però il terzo posto.

Alain Prost vinse per l'undicesima volta nel mondiale, davanti a René Arnoux ed Elio De Angelis. Vennero poi classificati Derek Warwick, Stefan Bellof, Thierry Boutsen ed Andrea De Cesaris. Bellof sarà poi squalificato per i fatti riguardanti la Tyrrell.[1]

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

I risultati del gran premio[8] furono i seguenti:

Pos Pilota Costruttore Giri Tempo/Ritiro Pos. Griglia Punti
1 7 Bandiera della Francia Alain Prost Bandiera del Regno Unito McLaren-TAG Porsche 60 1h36'53"679 2 9
2 28 Bandiera della Francia René Arnoux Bandiera dell'Italia Ferrari 60 + 13"416 6 6
3 11 Bandiera dell'Italia Elio De Angelis Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 59 Mancanza di benzina[9] 11 4
4 16 Bandiera del Regno Unito Derek Warwick Bandiera della Francia Renault 59 + 1 giro 4 3
SQ 4 Bandiera della Germania Stefan Bellof Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 59 Squalificato[10] 21  
5 18 Bandiera del Belgio Thierry Boutsen Bandiera del Regno Unito Arrows-Ford Cosworth 59 + 1 giro 20 2
6 26 Bandiera dell'Italia Andrea De Cesaris Bandiera della Francia Ligier-Renault 58 Mancanza di benzina[9] PL[7] 1
7 23 Bandiera degli Stati Uniti Eddie Cheever Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 58 Mancanza di benzina[9] 8  
8 21 Bandiera dell'Italia Mauro Baldi Bandiera del Regno Unito Spirit-Hart 58 + 2 giri 24  
9 10 Bandiera del Regno Unito Jonathan Palmer Bandiera del Regno Unito RAM-Hart 57 + 3 giri 25  
SQ 3 Bandiera del Regno Unito Martin Brundle Bandiera del Regno Unito Tyrrell-Ford Cosworth 55 Squalificato[10] 22  
Rit 9 Bandiera della Francia Philippe Alliot Bandiera del Regno Unito RAM-Hart 53 Turbo 23  
NC 20 Bandiera del Venezuela Johnny Cecotto Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart 52 Non classificato 19  
Rit 1 Bandiera del Brasile Nelson Piquet Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 48 Turbo 1  
Rit 2 Bandiera dell'Italia Teo Fabi Bandiera del Regno Unito Brabham-BMW 48 Turbo 9  
Rit 30 Bandiera dell'Austria Jo Gartner Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo 46 Motore 26  
Rit 17 Bandiera della Svizzera Marc Surer Bandiera del Regno Unito Arrows-BMW 40 Turbo 16  
Rit 14 Bandiera della Germania Manfred Winkelhock Bandiera della Germania ATS-BMW 31 Turbo 7  
Rit 27 Bandiera dell'Italia Michele Alboreto Bandiera dell'Italia Ferrari 23 Scarico 13  
Rit 8 Bandiera dell'Austria Niki Lauda Bandiera del Regno Unito McLaren-TAG Porsche 15 Motore 5  
Rit 5 Bandiera della Francia Jacques Laffite Bandiera del Regno Unito Williams-Honda 11 Motore 15  
Rit 22 Bandiera dell'Italia Riccardo Patrese Bandiera dell'Italia Alfa Romeo 6 Problemi elettrici 10  
Rit 12 Bandiera del Regno Unito Nigel Mansell Bandiera del Regno Unito Lotus-Renault 2 Testacoda 18  
Rit 6 Bandiera della Finlandia Keke Rosberg Bandiera del Regno Unito Williams-Honda 2 Problemi elettrici 3  
Rit 15 Bandiera della Francia Patrick Tambay Bandiera della Francia Renault 0 Collisione con E.Cheever 14  
Rit 25 Bandiera della Francia François Hesnault Bandiera della Francia Ligier-Renault 0 Collisione con J.Laffite 17  
NQ 24 Bandiera dell'Italia Piercarlo Ghinzani Bandiera dell'Italia Osella-Alfa Romeo    
NQ 19 Bandiera del Brasile Ayrton Senna Bandiera del Regno Unito Toleman-Hart        

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Decisioni della FISA[modifica | modifica wikitesto]

A seguito delle indagini compiute sulle monoposto della Tyrrell, al termine del Gran Premio di Detroit, la Federazione scoprì che sulle vetture inglesi, durante la gara, veniva effettuato un rabbocco di un liquido contenente pallini di piombo, che serviva per arricchire l'aria immessa sui tromboncini di aspirazione, al fine di ritardare la detonazione del motore, rendendo così possibile l'utilizzo di un maggior rapporto di compressione, ottenendo una maggiore potenza. In una riunione del 18 luglio 1984, la FISA decise di escludere la Tyrrell dalle rimanenti gare del campionato del mondo, e cancellò tutti i punti ottenuti fino al momento della squalifica. Venne deciso che i punti attribuiti ai piloti della scuderia britannica non sarebbero stati assegnati. Le vetture proseguirono a partecipare al campionato, fino al Gran Premio d'Olanda, ma la loro partecipazione fu sub judice.[11] La squalifica della Tyrrell venne confermata dal Tribunale d'Appello della FISA, dopo una riunione del 29 agosto. La scuderia venne esclusa dai successivi gran premi.[12]

Il 9 ottobre la FISA decise di rideterminare le classifiche di tutte le gare, fino a quel momento disputate, facendo scalare in graduatoria tutti i piloti classificatisi alle spalle dei piloti della Tyrrell.[10] Ciò portò a una redistribuzione dei punti, in quanto Stefan Bellof si era classificato quinto: Thierry Boutsen scalò quinto, mentre Andrea De Cesaris si trovò sesto; l'altro pilota della Tyrrell, Martin Brundle, si era classificato fuori dalla zona dei punti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e 4. Saint-Marin 1984, su statsf1.com. URL consultato il 14 dicembre 2017.
  2. ^ Oggi il via alle prove, in La Stampa, 4 maggio 1984, p. 27. URL consultato il 21 dicembre 2017.
  3. ^ Carlo Marincovich, ASPETTANDO ALBORETO COMINCIA LA MARCIA DEL POPOLO FERRARI, in La Repubblica, 4 maggio 1984. URL consultato il 21 dicembre 2017.
  4. ^ Cristiano Chiavegato, La Ferrari deve fare un altro miracolo, in La Stampa, 5 maggio 1984, p. 23. URL consultato il 21 dicembre 2017.
  5. ^ Cristiano Chiavegato, Al via Piquet e Prost davanti a tutti, in La Stampa, 6 maggio 1984, p. 23. URL consultato il 23 dicembre 2017.
  6. ^ Risultati delle qualifiche, su statsf1.com.
  7. ^ a b Andrea De Cesaris fu costretto a partire dalla corsia dei box, per un problema al pescaggio del carburante, patito prima del giro di posizionamento in griglia. La sua assenza dalla griglia non modificò le posizioni di partenza degli altri piloti. (FR) Saint-Marin 1984-Grille de départ, su statsf1.com. URL consultato il 28 dicembre 2017.
  8. ^ Risultati del gran premio, su statsf1.com.
  9. ^ a b c Elio De Angelis, Andrea De Cesaris ed Eddie Cheever, pur ritirati, furono classificati, avendo coperto più del 90% della distanza.
  10. ^ a b c Stefan Bellof giunse quinto al traguardo. I risultati della Tyrrell saranno successivamente annullati in conseguenza dei fatti del Gran Premio di Detroit. Tutti i piloti, giunti dopo di lui, scalarono di un posto in classifica. Anche l'altro pilota della scuderia inglese, Martin Brundle, venne squalificato, anche se si ritirò durante la gara; Brundle era stato comunque classificato. Montecarlo cancellato dalla F.1, in La Stampa, 10 ottobre 1984, p. 23. URL consultato il 22 novembre 2017.
  11. ^ Cristiano Chiavegato, Clamoroso: la Tyrrell esclusa, Mansell e Ickx puniti, in La Stampa, 19 luglio 1984, p. 21. URL consultato il 22 novembre 2017.
  12. ^ Cristiano Chiavegato, Alboreto crede nella Ferrari "Vorrei vincere a Monza", in La Stampa, 31 agosto 1984, p. 19. URL consultato il 22 novembre 2017.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1984
 

Edizione precedente:
1983
Gran Premio di San Marino Edizione successiva:
1985
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