Gran Premio del Giappone 1997

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Giappone (bandiera) Gran Premio del Giappone 1997
613º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 16 di 17 del Campionato 1997
Data 12 ottobre 1997
Luogo Circuito di Suzuka
Percorso 5,864 km
pista permanente
Distanza 53 giri, 310,596 km
Clima soleggiato
Risultati
Pole position Giro più veloce
Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen
Williams in 1'36"071 Williams in 1'38"942
(nel giro 48)
Podio
1. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Ferrari
2. Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen
Williams
3. Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine
Ferrari

Il Gran Premio del Giappone 1997 fu il sedicesimo appuntamento della stagione di Formula 1 1997. Disputatosi il 12 ottobre sul Circuito di Suzuka, ha visto la vittoria di Michael Schumacher su Ferrari, seguito da Heinz-Harald Frentzen e da Eddie Irvine. Ma è stato l'ultimo gran premio in F1 per Gianni Morbidelli che non prese pure parte alla gara per l'incidente durante le qualifiche.

Sviluppi futuri

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Alla vigilia della gara Ken Tyrrell presentò il giapponese Toranosuke Takagi come nuovo pilota per il 1998, mentre Jackie Stewart confermò per l'anno successivo i due piloti attuali Rubens Barrichello e Jan Magnussen.[1]

La Minardi annunciò poi la conclusione dell'accordo con la Ford per l'utilizzo dei V10 versione clienti per il 1998.[1] Anche la Jordan rese nota la firma di un contratto biennale con la Mugen-Honda a partire dalla stagione successiva.[2]

Aspetti tecnici

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La Jordan si presentò all'appuntamento nipponico sfornando diverse novità tecniche: la nuova versione della 197 presentava infatti un nuovo differenziale, oltre a un motore più potente. Vennero inoltre portati un'inedita sospensione anteriore e un nuovo impianto di raffreddamento, che sarebbero stati utilizzati solo in qualifica a causa della disponibilità limitata dei pezzi in questione.[2]

La Williams, invece, apportò singoli miglioramenti alla configurazione già provata in Austria, con un passo allungato di circa 5 centimetri e nuovi deviatori di flusso.[3]

La gara forse si decide già il sabato mattina durante le prove libere: Verstappen rimane fermo in pieno rettilineo e i commissari agitano le bandiere gialle di pericolo; i primi sei piloti che transitano non rallentano e vengono poi sanzionati in base all'articolo 4. La pena, come sempre, è associata alla condizionale fino a fine stagione: tra i sei piloti c'è Jacques Villeneuve, che corre già con la condizionale avendo subito analogo provvedimento al Gran Premio di San Marino e al Gran Premio d'Italia. Essendo recidivo scatta la squalifica, ma Villeneuve viene fatto ugualmente correre sub judice.

Il canadese conquista così, per soli 62 millesimi, la nona pole position stagionale davanti al rivale Michael Schumacher, un ritrovato Eddie Irvine, Mika Häkkinen, Gerhard Berger e Heinz-Harald Frentzen. L'italiano Gianni Morbidelli è invece protagonista di un pauroso incidente alla curva Dunlop a 250 km/h dal quale ne esce solo con qualche contusione che lo costringono comunque a saltare la gara.

Nella sessione di qualifiche si sono avuti i seguenti risultati:[4]

Pos Pilota Costruttore Pneumatici Tempo Distacco Giri
1 3 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Williams-Renault G 1'36"071   10
2 5 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari G 1'36"133 +0"062 6
3 6 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Ferrari G 1'36"466 +0"395 10
4 9 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren-Mercedes G 1'36"469 +0"398 10
5 8 Austria (bandiera) Gerhard Berger Benetton-Renault G 1'36"561 +0"490 11
6 4 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Williams-Renault G 1'36"628 +0"557 12
7 7 Francia (bandiera) Jean Alesi Benetton-Renault G 1'36"682 +0"611 6
8 16 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Sauber-Petronas G 1'36"906 +0"835 11
9 12 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan-Peugeot G 1'36"917 +0"846 11
10 14 Francia (bandiera) Olivier Panis Prost-Mugen-Honda B 1'37"073 +1"002 10
11 10 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren-Mercedes G 1'37"095 +1"024 11
12 22 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Stewart-Ford B 1'37"343 +1"272 11
13 11 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Jordan-Peugeot G 1'37"443 +1"372 11
14 23 Danimarca (bandiera) Jan Magnussen Stewart-Ford B 1'37"480 +1"409 10
15 15 Giappone (bandiera) Shinji Nakano Prost-Mugen-Honda B 1'37"517 +1"446 10
16 2 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Arrows-Yamaha B 1'37"853 +1"782 10
17 1 Regno Unito (bandiera) Damon Hill Arrows-Yamaha B 1'38"022 +1"951 12
18 17 Italia (bandiera) Gianni Morbidelli Sauber-Petronas G 1'38"556 +2"485 10
19 20 Giappone (bandiera) Ukyo Katayama Minardi-Hart B 1'38"983 +2"912 12
20 21 Brasile (bandiera) Tarso Marques Minardi-Hart B 1'39"678 +3"607 11
21 18 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Tyrrell-Ford G 1'40"259 +4"188 11
22 19 Finlandia (bandiera) Mika Salo Tyrrell-Ford G 1'40"529 +4"458 9

La gara si svolge in condizioni di tempo soleggiato davanti a 140 000 spettatori.[5] Alla partenza Villeneuve mantiene il comando davanti a Schumacher, che, non trovando lo spazio necessario al sorpasso, si accoda.

Al termine del primo giro Villeneuve transita davanti a Schumacher, Häkkinen, Irvine, Frentzen, Berger, Alesi, Herbert, Coulthard e Fisichella. Nel corso dei primi giri si mette particolarmente in luce Irvine, che prima effettua un doppio sorpasso all'esterno di Häkkinen e Schumacher alle “esse” del primo settore, e conquistando poi il comando nel corso del terzo giro superando Villeneuve alla chicane del triangolo con una manovra simile. L'irlandese incomincia così ad aumentare il ritmo e il vantaggio in pochi giri è già sopra i 12": il gruppo degli inseguitori è guidato da Villeneuve, che però gira intenzionalmente con tempi molto alti per ostacolare Schumacher, rallentando così anche il resto del gruppo.

In avvio si segnala anche un contatto tra le due Stewart, del qual ne fa le spese Magnussen, con Barrichello che esce di pista nel corso del settimo giro. Contemporaneamente Alesi sorpassa il compagno Berger mentre Katayama è costretto al ritiro a causa del cedimento del motore della sua Minardi. La prima tornata dei rifornimenti è aperta da Häkkinen e Berger, seguiti poco dopo da Alesi e Coulthard. Irvine, partito anch'egli abbastanza scarico, si ferma nel corso del 16º giro e rientra quarto dietro a Villeneuve, Schumacher e Frentzen. Schumacher riesce a superare Villeneuve effettuando un undercut e un giro veloce, passando Villeneuve alla prima curva mentre il canadese rientra in pista dopo il pit stop. Al termine della prima tornata di rifornimenti Irvine torna in testa davanti al compagno Schumacher, Villeneuve, Frentzen, Häkkinen, Alesi e Berger. Intanto il secondo giapponese Nakano, al 21º giro, è costretto al ritiro a causa del cedimento del motore Mugen-Honda. Irvine comincia a girare lentamente e si fa raggiungere dalla coppia alle sue spalle, ma mentre Schumacher riesce a passarlo Villeneuve rimane bloccato alle sue spalle.[6] Il canadese decide così di effettuare la seconda sosta in anticipo, ma durante la sosta il bocchettone si blocca, e a causa di ciò rientra in pista in settima posizione.

Quando le due Ferrari effettuano il rifornimento passa in testa Frentzen, il quale riesce anche a registrare il giro più veloce della gara: il tedesco riesce così a rientrare davanti ad Irvine. Schumacher guida ora davanti a Frentzen, Irvine, Häkkinen, Villeneuve e Alesi. La gara praticamente è decisa nonostante nel finale Frentzen riesca a sfruttare al meglio un treno di gomme e ad avvantaggiarsi grazie al difficoltoso doppiaggio di Hill da parte di Schumacher, portandosi a pochi secondi dal tedesco della Ferrari.[6]

Il tedesco della Ferrari vince davanti a Frentzen, Irvine, Häkkinen, Villeneuve e Alesi. La settimana successiva, come previsto,[6] Villeneuve viene squalificato per quanto accaduto nelle libere e Schumacher si ritrova in testa al mondiale, con un punto di vantaggio, rimandando l'assegnazione del campionato piloti all'ultima gara a Jerez de la Frontera. Alesi sale così al 5º posto, seguito da Herbert che entra in questo modo in zona punti.

È invece già assegnato il mondiale costruttori che viene vinto dalla Williams-Renault grazie al piazzamento sul podio di Frentzen: è la nona e ultima volta che la scuderia di Grove si aggiudica l'alloro iridato, mentre per la sesta volta consecutiva i motori Renault sono sul gradino più alto del mondo (viene così eguagliato il record della Honda).

I risultati del Gran Premio sono i seguenti:[7]

Pos Pilota Costruttore Pneumatici Giri Tempo/Ritiro Griglia Punti
1 5 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari G 53 1h 29'48"446 2 10
2 4 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Williams-Renault G 53 +1"378 6 6
3 6 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Ferrari G 53 +26"384 3 4
4 9 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren-Mercedes G 53 +27"129 4 3
5 7 Francia (bandiera) Jean Alesi Benetton-Renault G 53 +40"403 7 2
6 16 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Sauber-Petronas G 53 +41"630 8 1
7 12 Italia (bandiera) Giancarlo Fisichella Jordan-Peugeot G 53 +56"825 9  
8 8 Austria (bandiera) Gerhard Berger Benetton-Renault G 53 +1'00"429 5  
9 11 Germania (bandiera) Ralf Schumacher Jordan-Peugeot G 53 +1'22"036 13  
10 10 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren-Mercedes G 52 Incidente 11  
11 1 Regno Unito (bandiera) Damon Hill Arrows-Yamaha B 52 +1 giro 17  
12 2 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Arrows-Yamaha B 52 +1 giro 16  
13 18 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Tyrrell-Ford G 52 +1 giro 21  
SQ 3 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Williams-Renault G 53 Squalificato 1  
Rit 21 Brasile (bandiera) Tarso Marques Minardi-Hart B 46 Cambio 20  
Rit 19 Finlandia (bandiera) Mika Salo Tyrrell-Ford G 46 Motore 22  
Rit 14 Francia (bandiera) Olivier Panis Prost-Mugen-Honda B 36 Motore 10  
Rit 15 Giappone (bandiera) Shinji Nakano Prost-Mugen-Honda B 22 Ruota portante 15  
Rit 20 Giappone (bandiera) Ukyo Katayama Minardi-Hart B 8 Motore 19  
Rit 22 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Stewart-Ford B 6 Testacoda 12  
Rit 23 Danimarca (bandiera) Jan Magnussen Stewart-Ford B 3 Testacoda 14  
NP 17 Italia (bandiera) Gianni Morbidelli Sauber-Petronas G 0 Incidente    
  1. ^ a b Ford V10 su Minardi nel 1998 e Stewart conferma i piloti, 10 ottobre 1997. URL consultato il 15 gennaio 2015.
  2. ^ a b Ralf: una "nuova" Jordan per cancellare l'errore, 10 ottobre 1997. URL consultato il 16 gennaio 2015.
  3. ^ Giorgio Piola, La Williams si allunga per avere più trazione, 11 ottobre 1997. URL consultato il 16 gennaio 2015.
  4. ^ Qualifying results – 1997 Japanese Formula 1 Grand Prix, su gpupdate.net. URL consultato l'8 novembre 2015.
  5. ^ Boccafogli, pag. 178.
  6. ^ a b c Pino Allievi, Ferrari, il mondiale è vicino, 13 ottobre 1997. URL consultato il 15 gennaio 2015.
  7. ^ (EN) 1997 Japanese Grand Prix, su formula1.com. URL consultato il 29 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2009).
  • Roberto Boccafogli, F1'97. La sfida infinita, SEP Editrice, 1997, ISBN 88-87110-01-8.
Campionato mondiale di Formula 1 - Stagione 1997
 

Edizione precedente:
1996
Gran Premio del Giappone Edizione successiva:
1998
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