Giuseppe Bezzuoli

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Autoritratto di Giuseppe Bezzuoli

Giuseppe Bezzuoli (Firenze, 28 novembre 1784Firenze, 13 settembre 1855) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Firenze da Anna Banchieri e dal coltivatore Luigi Bazzuoli[1], modifica il proprio cognome in Bezzuoli in quanto si ritiene discendente di un'antica famiglia fiorentina[2]. Nel 1796, all'età di 12 anni, si iscrive all'Accademia di belle arti di Firenze[3] dove è allievo di Gaetano Piazzoli, del neoclassicista svizzero Jean-Baptiste Frédéric Desmarais, Pietro Pedroni, Gaetano Piattoli, dell'anatomista Paolo Mascagni e di Luigi Sabatelli, mentre dal 1803 è allievo di Pietro Benvenuti.

Nel 1812 di aggiudica il premio triennale dell'Accademia fiorentina con una tela raffigurante Aiace che difende il corpo di Patroclo, che gli permette di trasferirsi a Roma per lo studio e la riproduzione dei dipinti dei classici, in particolare di Raffaello e di approfondire lo studio della pittura di paesaggio. Viaggia tra Milano, Bologna e Napoli, ricevendo committenze per ritratti e opere storiche.

Tornato a Firenze, dove nel 1816 completa cicli di affreschi per Palazzo Pucci rappresentanti Francesca da Rimini con Paolo sorpresa da Gianciotto e Gli amori di Angelica e Medoro (entrambi presentati all'Esposizione di Brera del 1920[4]) e per Palazzo Pitti con Alessandro il Macedone nello studio di Apelle e Berenice abbandonata da Tito. In queste opere, così come in L'arcivescovo di Reims che dà il battesimo a Clodoveo del 1823, quadro di grandi dimensioni dipinto per la Chiesa di San Remigio di Firenze l'arte di Bezzuoli, per la scelta di soggetti medievali e l'espressione di drammaticità delle scene, si allontana dal classicismo per rivolgersi al gusto romantico.

Ritratto di Maria Antonietta, granduchessa di Toscana (1836)

Nel 1825 espone all'Accademia fiorentina Ritratto di Lorenzo Bartolini e Ritratto di Giovan Battista Niccolini, nel 1827 partecipa all'Esposizione Universale di Parigi con Venere che si abbiglia e nel 1829 produce l'Entrata di Carlo VIII in Firenze, dipinto commissionato dal granduca Leopoldo II di Toscana che, a giudizio della critica contemporanea, lo colloca fra i maestri della pittura accademico-romantica.

«E chi non conosce di fama il Bezzuoli? Colui che in Firenze ha decorato il Palazzo de' Medici con magnifiche dipinture, degne degli artisti venerandi del secolo di Lorenzo il Magnifico, e di quello di Giovanni Gastone? Chi non sa che il Bezzuoli è il primo artista in pittura, che onori oggidì la Toscana?»

Nel 1829 è assunto come assistente alla Scuola del nudo del maestro Pietro Benvenuti, al quale nel 1844 subentra nell'insegnamento come professore di pittura all'Accademia di belle arti di Firenze: tra i principali allievi di Bezzuoli figurano Giovanni Fattori, Antonio Ciseri, Luigi Mussini, Carlo Brini, Annibale Gatti, Carlo Ademollo, Enrico Pollastrini, Antonio Puccinelli, Silvestro Lega, Luigi Biagi, Andrea Besteghi, l'inglese Alfred Stevens, gli americani William Edward West, Edwin White e Horatio Greenough.

Nel 1836 realizza undici affreschi per Palazzo Pitti raffiguranti le imprese di Giulio Cesare, l'anno successivo dipinge La morte di Filippo Strozzi, nel 1838 Il ritrovamento del corpo di Manfredi dopo la battaglia di Benevento, dipinto su commissione del principe Anatoli Demidoff e ispirato da La morte del generale Wolfe di Benjamin West del 1770; nel 1839 affresca una lunetta del Museo di storia naturale di Firenze con Galileo Galilei mostra i suoi esperimenti sulla caduta dei gravi e la volta di una sala del Palazzo de' Rossi di Pistoia con La danza della prima giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio, su commissione del cavalier Girolamo de Rossi[5].

Nel 1840 presenta all'Esposizione di Venezia L'assassinio di Lorenzino de' Medici sulla piazza dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, successivamente dipinge la grande tela Riccardo Cuor di Leone all'assedio di Gerusalemme e altre opere ispirate dai testi danteschi e di Ludovico Ariosto. Nel 1845 viene premiato all'Esposizione dell'Accademia di Brera con Amore che vince la forza.

In questo periodo, l'attività di Bezzuoli è principalmente focalizzata sulla rappresentazione dei ritratti da commissione, principale fonte di guadagno degli artisti del tempo, fra i quali l'intellettuale Niccolò Puccini, la baronessa Elisabetta Firidolfi, moglie del barone e sindaco di Firenze Bettino Ricasoli, lo scultore Lorenzo Bartolini, l'architetto Luigi de Cambray Digny col figlio Guglielmo, la principessa e granduchessa di Toscana Maria Antonietta di Borbone, la Contessa Rucellai de' Bianchi, l'amico poeta Giuseppe Giusti, il generale austriaco Julius Jacob von Haynau oggetto di un acceso dibattito della critica[6], il re dei belgi Leopoldo II, Matilde e Gerolamo Bonaparte, oltre a sé stesso in Autoritratto.

Fra i suoi ultimi lavori, Il passaggio dell'Adda eseguito da Giovanni dalle Bande Nere del 1852, presentato all'Esposizione di Firenze come Un episodio del diluvio universale[7], oltre a soggetti di nudità sensuale e seducente come Eva tentata dal serpente, Lot e le figlie, Angelica e Medoro e Eva che ascolta il serpente tentatore, presentata all'Esposizione Universale di Parigi del 1855.

Muore il 13 settembre 1855 nella sua villa di Fiesole, viene sepolto nella Basilica di San Miniato al Monte, Firenze: il suo monumento funebre, un'allegoria della Pittura, è stato realizzato dallo scultore fiorentino Emilio Santarelli, accanto alla tomba dell'amico poeta Giuseppe Giusti[8].

Nel 2020 viene organizzata dalla Galleria degli Uffizi la personale Giuseppe Bezzuoli. Un grande protagonista della pittura romantica[9].

Stile[modifica | modifica wikitesto]

L'entrata di Carlo VIII a Firenze

Bezzuoli è considerato da una parte della critica moderna il più grande pittore toscano dell’età della Restaurazione e, insieme a Francesco Hayez[1] e Pelagio Palagi, tra i protagonisti assoluti della pittura romantica storica italiana[10], in grado di praticare molteplici generi pittorici, distinguendosi sia nei soggetti storici e letterari, che nelle grandi tele e nelle decorazioni pubbliche e private[11][12][13].

«il Bezzuoli vien primo dopo l’Hayez: sarebbe suo eguale se invece di studiare a Firenze, avesse potuto, come lui, formarsi a Venezia e a Milano»

Bezzuoli sceglie di evolvere la pittura tradizionale barocca e neoclassica a favore di un'arte naturalistica, emozionale, costituita da soggetti tratti dalla storia medievale.

L'entrata di Carlo VIII in Firenze, commissionato dal granduca Leopoldo II di Toscana e ultimato nel 1829, segna l'apice dell'attività artistica di Bezzuoli e rappresenta un manifesto della pittura risorgimentale: viene richiamato un importante episodio del passato, la venuta in Italia del re di Francia con l’intento di conquistare il Regno di Napoli e l’inizio delle campagne di dominio dei territori italiani da parte di Francia e Spagna. In primo piano sono ritratti Gerolamo Savonarola, Niccolò Machiavelli e Pier Capponi, fiero oppositore al dominio francese su Firenze. L'episodio allude al periodo storico contemporaneo all'artista: il Granducato di Toscana è passato dal dominio austriaco a quello francese, è suddiviso in dipartimenti e con un'economia penalizzata dal blocco dei porti voluto da Napoleone Bonaparte. Il popolo manifesta la volontà di liberarsi dagli invasori, fenomeni che porteranno al Risorgimento e alla Seconda guerra d'indipendenza[14].

La notorietà conseguita gli consente di ottenere numerose commissioni da parte di committenza privata, italiana e straniera, reale e nobiliare. Gli anni successivi al 1840 sono contraddistinti da una particolare attenzione verso paesaggi e ritratti, dove è ipotizzabile una vicinanza all'arte di Jean-Auguste-Dominique Ingres (in particolare nel ritratto della baronessa Ricasoli, che conosce a Firenze[15][16] e attraverso cui esercita un’influenza determinante sulla generazione successiva di artisti come i Macchiaioli, di parte dei quali è maestro e che si dedicano, almeno nella fase primordiale, in modo quasi esclusivo a questi soggetti.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

Il ripudio di Agar 1844)
Lorenzino de' Medici che muore pugnalato sulla piazza dei santi Giovanni e Paolo a Venezia (1840)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b "Scritti letterari di un italiano vivente", Giuseppe Mazzini, Tomo secondo, Tipografia della Svizzera italiana, 1835, pp 255-256
  2. ^ RITRATTO DI GIUSEPPE BEZZUOLI ADOLESCENTE, su orsiniartelibri.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  3. ^ a b Trasporto di Cristo, olio su tela, su palazzoblu.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  4. ^ "Gazzetta di Milano", n.256, 12 settembre 1920
  5. ^ "L'ape italiana delle Belle Arti", Ugo Oietti, anno quarto, volume quarto, Editori via del Corso, Roma, 1838, pag.12 e 22
  6. ^ Giuseppe Bezzuoli ritrattista, su pilloledarte.net. URL consultato il 19 aprile 2020.
  7. ^ "Catalogo della esposizione delle belle arti di Firenze, settembre 1852", Ugo Oietti, Le Monnier, Firenze, 1852, pag.15 e 22
  8. ^ Monumento di Giuseppe Bezzuoli, su beni-culturali.eu. URL consultato il 16 aprile 2020.
  9. ^ Giuseppe Bezzuoli.Un grande protagonista della pittura romantica, su uffizi.it. URL consultato il 17 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2020).
  10. ^ "Guida d'Italia.Firenze e provincia", Touring Club Italiano, Centro Grafico Ambrosiano, 1993, pag.112
  11. ^ Un nuovo dipinto di Giuseppe Bezzuoli alle Gallerie degli Uffizi, su uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  12. ^ Giuseppe Bezzuoli campione del romanticismo storico, 1829, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  13. ^ IV.5.13 Giuseppe Bezzuoli, su francescomorante.it. URL consultato il 20 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2017).
  14. ^ Sopravvivenze classiche. La Resistenza contro il Romanticismo (PDF), su ricerca.unich.it. URL consultato il 26 aprile 2020.
  15. ^ "Dedalo. Rassegna d'arte", Ugo Oietti, A.Mondadori, Milano, Anno 1, volume 1, 1920, pp.262-277
  16. ^ "Ottocento, Novecento e via dicendo", Ugo Oietti, Casa Editrice Bestetti e Tumminelli, Milano, 1936, pag.41
  17. ^ Ritratto di Giuseppe Martelli, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  18. ^ Ritratto femminile, su beniculturali.marche.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  19. ^ Ritratto di Elisa Bonaparte Baciocchi con la figlia Elisa Napoleona, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  20. ^ Autoritratto di Giuseppe Bezzuoli, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  21. ^ a b Autoritratto di Giuseppe Bezzuoli, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  22. ^ La Francia a Firenze: “la pietra di Reims” (PDF), su aaiff.it. URL consultato il 18 aprile 2020.
  23. ^ Ritratto di Leonardo Bruni, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  24. ^ Entrata di Carlo VIII a Firenze, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  25. ^ Carlotta Marchionni, su enciclopediadelledonne.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  26. ^ "Guida d'Italia.Toscana", Touring Club Italiano, Centro Grafico Ambrosiano, 1997, pag.404
  27. ^ "L'Ottocento Italiano", Silvestra Bietoletti, Michele Dantini, Edizioni Giunti, 2002, pag.36
  28. ^ Ritratto di Maria Antonietta Granduchessa di Toscana, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  29. ^ "Le imprese di Cesare", Iacopo Giampieri, Ciardetti Firenze, 1836
  30. ^ La morte di Filippo Strozzi in Castel San Giovanni, su walterpadovani.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  31. ^ Ritratto di Ugo Foscolo, su culturaitalia.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  32. ^ "Palazzo dei Vicari a Scarperia e Raccolta d’arte sacra Don Corrado Paoli a Sant’Agata", Anna Bisceglia, Lia Brunori Cianti, Edizioni Polistampa Firenze, 2008, pag.181
  33. ^ Il ritrovamento del corpo di Manfredi, su francescomorante.it. URL consultato il 15 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2014).
  34. ^ Autoritratto, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  35. ^ Galileo Galilei mostra i suoi esperimenti sulla caduta dei gravi, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  36. ^ Il percorso espositivo, su musei.comune.pistoia.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  37. ^ Associazione dimore storiche italiane, Le dimore di Pistoia e della Valdinievole, Firenze, Alinea, 2004.
  38. ^ Assunzione, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  39. ^ Giuseppe Bezzuoli, Ritratto del granduca Leopoldo II di Toscana in veste di cavaliere di S. Stefano, su normalenews.sns.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  40. ^ Tornato a nuovo il "San Carlo Borromeo" [collegamento interrotto], su ricerca.gelocal.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  41. ^ Giuseppe Bezzuoli, Ritratto di Niccolò Puccini, 1843, su musei.comune.pistoia.it. URL consultato il 13 aprile 2020.
  42. ^ Gli Uffizi acquistano il "Ripudio di Agar" di Giuseppe Bezzuoli, su uffizi.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  43. ^ Caino, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  44. ^ Ritratto del banchiere e ministro Emanuele Fenzi con la famiglia a San Casciano, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  45. ^ Sant'Ignazio di Loyola esorcizza gli indemoniati, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  46. ^ Ritratto di Vincenzo Consani, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  47. ^ Stele funeraria di Antonio Baldi, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  48. ^ Pinacoteca Foresiana, su elbacom.it. URL consultato il 16 aprile 2020.
  49. ^ Follia guida il carro d'amore, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  50. ^ Trasporto di Cristo al sepolcro, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  51. ^ Giovanni dalle Bande Nere al passaggio sull'Adda, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  52. ^ Morte di Zerbino e pianto di Isabella, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  53. ^ Autoritratto di Giuseppe Bezzuoli, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  54. ^ Clizia, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  55. ^ Ritratto di filosofo, su catalogo.uffizi.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  56. ^ Galatea, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  57. ^ Scuola di Atene, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 15 aprile 2020.
  58. ^ Follia che guida il carro d'Amore, su roberto-crosio.net. URL consultato il 15 aprile 2020.
  59. ^ Giuramento di Riccardo Cuor di Leone, su beni-culturali.eu. URL consultato il 16 aprile 2020.
  60. ^ La “Maddalena penitente” sarà esposta agli Uffizi, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 16 aprile 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Demostene Macciò, Giuseppe Bezzuoli, pittore fiorentino, Firenze, L'arte Della Stampa, 1912.
  • Ugo Ojetti, Giuseppe Bezzuoli ritrattista, in "Dedalo", 1920, a. I, vol. I, pp. 264-277.
  • Francesco Lumachi, Firenze, nuova guida illustrata storica-artistica-aneddotica della città e dintorni, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1929.
  • Nello Tarchiani, BEZZUOLI, Giuseppe, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930. Modifica su Wikidata.
  • Piero Bargellini, Giuseppe Bezzuoli professore di pittura storica, in Id., Caffè Michelangiolo, Firenze, Vallecchi Editore, 1944, pp. 95-121.
  • Riccardo Carapelli, "Moda in Maremma inverno 1839". Tracce per una storia dell'abbigliamento e degli accessori dei butteri ottocenteschi, in "Le Antiche Dogane", a. III, n. 29, novembre 2001, p. 9.
  • Gian Lorenzo Mellini, Giuseppe Bezzuoli pittore emblematico, in Notti romane, 1992, pp. 357-371.

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