Giovanni Battista Carlone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando altri omonimi, vedi Giovanni Battista Carloni.
Palazzo Ducale, Cappella del Doge

Giovanni Battista Carlone, o Carloni (Genova, 1603Parodi Ligure, 1684 circa), è stato un pittore italiano di scuola barocca genovese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Apparteneva a una nota famiglia di artisti d'origine ticinese, i Carlone (o Carloni). Il padre era lo scultore e architetto Taddeo Carlone (Rovio, 1543 - Genova, 1615), mentre suo fratello maggiore, con cui collaborò in numerose imprese, era il pittore Giovanni Carloni (Genova, 1584 - Milano, 1631)

Nacque a Genova il 16 febbraio 1603 e sulla sua vita non si hanno molte notizie biografiche. Compì un viaggio di perfezionamento a Roma; di ritorno a Genova, forte delle novità pittoriche apprese nel suo soggiorno romano, insieme al fratello affrescò gli interni della chiesa del Gesù.

La prima opera datata è la tela con S. Giacomo che apre le porte di Coimbra dipinta per l'oratorio di San Giacomo alla Marina nel 1632[1]. Le sue imprese più impegnative a Genova furono le vastissime decorazioni ad affresco delle volte della basilica di san Siro e dell'Annunziata del Vastato. Fra le commissioni più prestigiose, vi fu la decorazione della cappella del Doge di Palazzo ducale. Fra le numerose decorazioni di interni di palazzi patrizi, il suo capolavoro è ritenuta la decorazione ad affresco della volta della galleria del palazzo Ayrolo Negrone alle Fontane Marose, Leggenda di Enea, ispirata all'opera con lo stesso soggetto realizzata da Pietro da Cortona in Palazzo Pamphili a Roma. Le tele, realizzate negli oltre quarant'anni di attività, sono numerosissime.

La sua attività pittorica sarà proseguita dal figlio Giovanni Andrea (Genova, 1639 - 1697), la cui arte si modellerà anch'essa sugli esempi della contemporanea pittura romana.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Raffigurazione della conquista di Gerusalemme del 1099. Dipinto nella cappella di palazzo Ducale.

Fra le sue opere si ricordano:

Milano: Volta della chiesa di Sant'Antonio Abate
Ritrovamento di Mosè, Palazzo Agostino Spinola
Santuario di Montallegro: Annunciazione
  • 1648 - Genova, chiesa della Santissima Annunziata del Vastato, presbiterio, affreschi: la Presentazione al tempio;
  • 1649 circa - Genova, palazzo Ayrolo Negrone, affreschi: Leggenda di Enea;
  • 1653 - Gavi Ligure, oratorio dei Bianchi, volta, affreschi: Giudizio Universale;
  • Gavi Ligure, chiesa di San Giacomo Maggiore, Santissima Trinità con San Gerolamo e San Francesco da Paola;
  • 1655 - Genova, Palazzo Ducale, ciclo di affreschi: Antefatti storici della città; La Madonna regina di Genova e i santi protettori della Repubblica; Giove e Astrea;
  • 1659 - Genova, chiesa del Gesù, affreschi;
  • 1660 circa - Certosa di Pavia, chiesa della Certosa, affreschi: la Flagellazione di Santa Caterina d'Alessandria e la Santa liberata dal demonio;
  • 1662 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, affreschi: Miracoli della Madonna di Loreto;
  • 1662 - Savigliano, santuario dell'Apparizione, pala d'altare, olio su tela: San Grato;
  • 1662 - Montpellier, cattedrale di San Pietro, Fuga in Egitto, olio su tela;
  • 1663 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, affreschi (i Miracoli della Madonna e Tre miracoli di San Bernardino);
  • 1665 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, affreschi: San Bonaventura riceve il cappello cardinalizio da un angelo, il Santo resuscita un bambino, il Santo riceve l'eucaristia dagli angeli;
  • 1668 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, olio su tela: Miracolo del beato Salvatore da Horta;
  • 1669 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, pala d'altare, olio su tela. San Pietro d'Alcantara;
  • 1670 - Genova, basilica della Santissima Annunziata del Vastato, affreschi;
  • 1671 - Diano Castello, chiesa dei frati minori riformati, pala d'altare, olio su tela: San Pietro d'Alcantara;
  • 1676 - Bosco Marengo, convento di Santa Croce dei domenicani, chiostro, affresco: Tre storie della vita di San Domenico di Guzmán;
  • 1676 - Genova, chiesa di San Siro dei padri Teatini, affreschi: Predicazione di San Matteo, Santa Rosa da Lima in adorazione della Madonna e la Comunione miracolosa di Santa Caterina da Siena, Trionfo dell'Agnello mistico (distrutto).
  • ? - Ventimiglia, seconda cappella a sinistra della chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta, pala d'altare: Assunta e Apostoli;
  • ? - Genova, palazzo Agostino Spinola o Doria De Ferrari Galliera, sede del Banco di Roma, decorazione degli interni.
  • ? - Genova, palazzo del marchese Giacomo Spinola, secondo salotto, Calvario,
  • ? - Genova, palazzo Bianco, Tobia guarisce suo padre Tobit, 121x148 cm,
  • ? - Genova, palazzo Bianco, Angeli musicanti,
  • ? - Genova, palazzo Bianco, Sante in gloria,
  • ? - Genova, palazzo Bianco, Pesca di Tobia,
  • ? - Torino, collezione privata, Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia,
  • ? - Torino, Pinacoteca Albertina, Rissa tra pastori di Ietro e Mosè

Opere perdute:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ CARLONE, Giovanni Battista di Paola Costa Calcagno - Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele Soprani, Le Vite de' Pittori, Scultori ed Architetti genovesi e de' Forastieri che in Genova operarono, con alcuni Ritratti degli stessi, Genova, 1674, pp. 113-114.
  • Carlo Giuseppe Ratti, Vite de' pitori, scultori ed architetti genovesi, volume II, Genova, 1768, pp. 1-9.
  • Federico Alizeri, Guida artistica per la città di Genova. Terza giornata, Genova, 1846.
  • Edoardo Arslan (a cura di), Arte e artisti dei laghi lombardi, II, Como, Tipografia Editrice Antonio Noseda, 1964, pp. 52 (2), 53 (2), 65.
  • Federico Alizeri, Notizie dei Professori del Disegno in Liguria, in Scultura, volume IV, Genova, 1877, passim.
  • Venanzio Belloni, L'Annunziata di Genova, Genova, 1965, pp. 114, 130-133, 136-138, 145, 154, 161, 170-172, 176, 178, 180-182, 184, 193, 195, 206, 245, 248, 253, 261, 263, 267, 271, 280-281.
  • Franco Renzo Pesenti, La Certosa di Pavia. I dipinti, Milano, 1968, pp. 100-101.
  • Venanzio Belloni, Penne, pennelli e quadrerie, Genova, 1973, pp. 33-39.
  • Ezia Gavazza, La grande decorazione a Genova, 1974, pp. 251-303.
  • Luigi Alfonso, Liguri illustri. I Carlone a Genova, in La berio, 1-2, Genova, 1977, pp. 43-98.
  • Franco Boggero, Gli affreschi di G. B. Carlone nella chiesa genovese di S. Siro: committenze, piano e tempi di lavoro, in Studi di storia delle arti, Genova, 1978, pp. 149-159.
  • Simonetta Coppa, L'attività milanese dei fratelli Carloni di Genova: le "Storie della Croce" nella Chiesa teatina di Sant'Antonio Abate, in Accademia di San Carlo. Inaugurazione del terzo anno accademico, Milano, 1981, pp. 61-81.
  • Franco Renzo Pesenti, La Pittura in Liguria. Artisti del primo Seicento, Genova, 1986, pp. 144-153, 158.
  • Gian Vittorio Castelnovi, La pittura nella prima metà del Seicento dall'Ansaldo a Orazio de Ferrari, in La Pittura a Genova e in Liguria, volume II, seconda edizione, Genova, 1987, pp. 99-105, 139-142.
  • Ezia Gavazza, Lo Spazio Dipinto. Il grande affresco genovese del Seicento, Genova, 1989.
  • Laura Damiani Cabrini (a cura di), Seicento Ritrovato. Presenze pittoriche "italiane" nella Lombardia Svizzera tra Cinquecento e Seicento, catalogo della mostra, Milano, 1996.
  • Massimo Bartoletti, Laura Damiani Cabrini, I Carlone di Rovio, Lugano, Fidia edizioni d'arte, 1997, pp. 11, 42, 43, 44, 54, 56, 58, 71, 73-75, 77, 81,84, 137, 151, 155, 156-189, 192, 195, 196, 198, 212, 240-243, 247, 249, 256, 258, 262.
  • Riccardo Navone, Viaggio nei Caruggi, edicole votive, pietre e portali, Genova, Fratelli Frilli Editori, 2007, pp. 128, 246, 315.
  • Guida d'arte della Svizzera italiana, Bellinzona, Edizioni Casagrande, 2007, pp. 296, 363, 367.
  • Paola Costa Calcagno, CARLONE, Giovanni Battista, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 20, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1977. URL consultato il 6 settembre 2015. Modifica su Wikidata

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN95747143 · ISNI (EN0000 0000 6963 7617 · CERL cnp02053118 · Europeana agent/base/94575 · ULAN (EN500010876 · GND (DE1023113538 · WorldCat Identities (ENviaf-95747143