Bagnasco è il capostipite di una famiglia di scultori attivi a Palermo e in tutta la Sicilia.[1][2][3] Incoraggiato dal duca di Serradifalco, che lo sostiene a proprie spese per tre anni, frequenta l'Accademia della Regia Università di Palermo.
Definito lo scultore di Dio per via del rapporto esclusivo di committenza con alcuni Ordini religiosi come i Carmelitani, i Mercedari ed anche i Domenicani.
Suo figlio Nicolò Bagnasco (1792-1827) ha lavorato alla decorazione scultorea della Porta Felice. Un altro membro noto della famiglia è Rosario Bagnasco (* 1845).
1809 ante, Madonna del Carmelo, legno policromo, attribuzione, opera commissionata dalla Congregazione della Madonna del Carmelo con sede nella chiesa di San Michele Arcangelo di Marineo.
1787, Cristo alla colonna, statua lignea, opera autografa custodita nel Museo diocesano di Monreale.
XIX secolo, Madonna e Gesù bambino, statua lignea, opera custodita nella chiesa della Madonna del Carmine di Montelepre.
1832, San Giorgio e Santa Margherita, gruppo autografo, opera iniziata dal figlio Nicolò e documentata da Agostino Gallo come la sua ultima scultura, custodita nella chiesa di San Giorgio Megalomartire di Piana degli Albanesi.
XIX secolo, San Giuseppe, San Pasquale Baylòn, San Calogero, statue lignee, opere custodite nel duomo del Santissimo Redentore e San Nicolò di Bari di San Giuseppe Jato.
XIX secolo, Statue, sculture in legno, opere custodite nel duomo di Maria Santissima delle Grazie di Terrasini.
1770, Vergine, statua lignea, opera custodita nella chiesa Sant'Antonio di Padova di Borgetto.
XIX secolo, San Giovanni di Dio, titolare della confraternita, attribuzione d'opera proveniente dalla distrutta chiesa dell'Annunziata dell'Ospedale dei Fatebenefratelli e custodita nella chiesa di Santa Margherita di Polizzi Generosa.
XIX secolo, Madonna del Santo Rosario raffigurata col Bambin Gesù e San Domenico, gruppo scultoreo ligneo, opera custodita nella chiesa di San Domenico.[2]
XVIII secolo, Presepi, manufatti lignei documentati come intensa attività in città e varie località.[8]
1813, Incarnati, manufatti lignei comprendenti il volto (la testa), gli arti (le mani) e il perfezionamento del Bambinello Gesù, interventi eseguiti sulla statua raffigurante Maria Santissima del Carmelo di Ballarò, opera custodita nella chiesa del Carmine Maggiore.
La famiglia Bagnasco, oriunda da Torino, stabilitasi in Sicilia nei primi anni del XVIII secolo, è impegnata principalmente nella scultura in legno.[10]
Capostipite Giovanni Bagnasco senior. Nell'ambito familiare fra rami e livelli generazionali contigui si riscontrano ripetuti casi di omonimia che generano incongruenze cronologiche sull'attribuzione delle opere. Fonti frammentarie e spesso discordanti comportano una continua revisione della voce e dettano la necessità circa la definizione di un albero genealogico univoco.
Raffigurazione lignea di Sant'Antonio di Padova realizzata dallo scultore Girolamo Bagnasco. La statua è custodita nella Chiesa di Sant'Antonio di Padova a Maletto (CT) ed è di proprietà della Parrocchia SS. Cuori di Gesù e Maria di Maletto della quale il Santo è il Patrono.XIX secolo, Erme, sculture, manufatti posti all'ingresso delle Mura delle Cattive.[1]
1813, San Rocco, statua in pietra calcarea, scultura collocata nella piazza del mercato di Scordia.
XIX secolo, San Giorgio e Santa Margherita, gruppo incompiuto e documentato da Agostino Gallo, completato come ultima scultura dal padre Girolamo, opera custodita nella chiesa di San Giorgio Megalomartire di Piana degli Albanesi.
XIX secolo, Sant'Antonio Abate, statua lignea, opera custodita nel museo - chiesa di Sant'Antonio Abate di Castiglione di Sicilia.
XIX secolo, Ciclo di statue lignee raffiguranti la Madonna del Rosario, il Bambino Gesù detto di Capodanno e San Vincenzo Ferreri. Attorno all'altare della Madonna del Rosario realizzò quindici pannelli raffiguranti i Misteri del Rosario. Opere custodite nella chiesa di San Domenico del convento dell'Ordine dei frati predicatori di San Domenico di Guzmán di Canicattì.
1837, San Domenico, statua, opera documentata nella chiesa di San Domenico di Erice.
1837c., Santa Filomena, San Vincenzo Ferreri, San Domenico, Nostra Signora del Rosario, statue, opere custodite nella chiesa di San Michele di Erice.[14]
Rosario Bagnasco altrimenti noto come Rosario Bagnasco Bonetti (Palermo, 1845 - ?), fu uno scultore italiano sia in pietra ma principalmente in legno, particolarmente attivo a Palermo.
Studiò design con suo zio, il pittore Giuseppe Bagnasco, ma è stato apprendista nella modellazione in argilla con lo scultore Nunzio Morello. Da lì ha lavorato con Giovanni Duprè a Firenze,[16] e poi a Roma con Giulio Monteverde. Tornato a Palermo nel 1873, vinse una gara completando un bassorilievo in marmo raffigurante Federico II che pone la prima pietra per il Palazzo della Città. Nel 1880 vince un altro premio a Catania. La sua residenza a Palermo potrebbe non aver permesso che le sue abilità fossero utilizzate al meglio.
Tra le sue opere:
Un primo dolore, completata a Firenze, e premiata con medaglia d'argento all'Esposizione di Siracusa;
^La più bella opera del Bagnasco. Citazione di A. G. Marchese, manufatto consegnato da Palermo il 30 settembre 1812.
^ Salvatore Giarratano (Tesi di Laurea), Tota pulchra es Maria (Il restauro di una scultura lignea siciliana del XVIII secolo) Storia, Tecnica e Metodologia, Sciacca, 2012/2013, p. 147.
^Pagina 86, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [1], Volume II, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
^Pagina 88, Gaspare Palermo, "Guida istruttiva per potersi conoscere ... tutte le magnificenze ... della Città di Palermo" [2], Volume II, Palermo, Reale Stamperia, 1816.
Girolamo Bagnasco. In: Ulrich Thieme, Felix Becker u. a.: Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler von der Antike bis zur Gegenwart. Band II, Wilhelm Engelmann, Leipzig 1908, S. 360.
Girolamo Bagnasco. In: Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, Novecento Editrice - Palermo, 1993.