Cotignola

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Cotignola
comune
Cotignola – Stemma
Cotignola – Veduta
Cotignola – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Ravenna
Amministrazione
SindacoAntonio Pezzi (lista civica) dal 15-6-2004
Territorio
Coordinate44°23′00″N 11°56′00″E / 44.383333°N 11.933333°E44.383333; 11.933333 (Cotignola)
Altitudine19 m s.l.m.
Superficie34,95 km²
Abitanti7 414[1] (31-12-2010)
Densità212,13 ab./km²
FrazioniBarbiano, Budrio, San Severo di Cotignola, Cassanigo, Zagonara
Comuni confinantiBagnacavallo, Bagnara di Romagna, Faenza, Lugo, Solarolo
Altre informazioni
Cod. postale48010
Prefisso0545
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT039009
Cod. catastaleD121
TargaRA
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitanticotignolesi
Patronosanto Stefano
Giorno festivo26 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Cotignola
Cotignola
Cotignola – Mappa
Cotignola – Mappa
Posizione del comune di Cotignola nella provincia di Ravenna
Sito istituzionale

Cotignola (Cudgnôla in dialetto romagnolo[3]) è un comune italiano di 7.439 abitanti della provincia di Ravenna.

Geografia e clima

Cotignola si trova nel settore nord-occidentale dell'ampia e fertile pianura alluvionale che circonda Ravenna, sulle sponde del fiume Senio, circa a metà strada tra Faenza e Lugo.

Toponimo

Il documento più antico che riporta il nome Cotoniola risale al 1º febbraio 919: si tratta di una pergamena[4] nella quale si legge che l'arcivescovo di Ravenna Costantino (914 – † 920) concedeva le terre poste «nei fondi di Cotoniola e Flumisiana» della Pieve di Santo Stefano in Panigale (il più antico luogo di culto nel territorio cotignolese). «Panigale» è riferito ai terreni in cui si coltivava il panico, una graminacea diffusa nei tempi antichi. Nel documento, Cotoniola non indica un toponimo, ma è il nome di un fondo sito nella giurisdizione di Santo Stefano in Panigale.

Storia

Dal Medioevo al Regno d'Italia

Fino al 1300 circa Cotignola era un feudo dei conti di Cunio, i quali successivamente al 1296, quando Cunio fu distrutta, legarono il loro nome soprattutto a Barbiano, oggi frazione della città. Da questa stirpe ebbe origine il celebre condottiero Alberico da Barbiano.

Per quasi due secoli, dal trecento fino alla prima metà del Quattrocento, Cotignola venne conquistata e riconquistata dai signori locali: nel 1411 divenne feudo di Muzio Attendolo, che ottenne per la sua città natale il titolo di contea. Muzio Attendolo fu signore di Cotignola fino alla morte, avvenuta nel 1424. Uno dei suoi discendenti, Ludovico Maria Sforza concesse a Cotignola il titolo di città nel 1494.

Spiega lo storico locale Alfredo Toschi:

«La prerogativa che contraddistingue Cotignola da città anche più grandi ed importanti è quella di aver dato origine ad una delle casate principesche più note e potenti del Rinascimento: gli Sforza. Il loro capostipite, Muzio Attendolo detto Sforza, scelta la vita militare, partì da Cotignola fino a divenire un celebre capitano di ventura. Sulla sua scia il figlio Francesco Sforza divenne duca di Milano, importantissima città che la dinastia sforzesca governò per oltre un secolo.»

Dopo la fine della dinastia sforzesca, durante la quale la città conobbe il momento di massimo splendore e sviluppo economico, Cotignola passò al dominio degli Este, entrando a far parte, insieme ad altri territori della Bassa Romagna, del Ducato di Ferrara (1502).
Con l'estinzione della dinastia estense, nel 1598, Cotignola passò allo Stato Pontificio (nella Legazione di Ferrara), sotto il quale rimase per quasi tre secoli (a parte gli anni 1796-1814, periodo di dominazione napoleonica).

Con l'annessione delle Legazioni pontificie al Regno di Sardegna (1859), il comune di Cotignola fu incluso nella Provincia di Ravenna (annessione sancita con i plebisciti del 1860).

Novecento

Cotignola subì in modo particolarmente duro le vicende della seconda guerra mondiale: la vicinanza al fiume Senio, dove si arrestò il fronte per sei mesi nell'inverno del 1945, fu causa dei ripetuti bombardamenti alleati, che rasero al suolo la città (furono distrutti l'80% degli edifici urbani).

Dopo la guerra, si contarono 270 vittime civili su una popolazione di circa 7.000 residenti (circa 4.800 furono invece gli sfollati).

Il dopoguerra ha visto Cotignola risorgere dalle terribili distruzioni belliche e diventare un polo attrattivo per rilevanti attività produttive, in svariati settori: agroindustria, metallurgia, chimica, meccanica di precisione e sanità, per citarne alcuni.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]


Popolazione

Variazione della popolazione residente a Cotignola dal 2006 al 2011.

Data Abitanti Variazione Italiani Variazione Stranieri Variazione
31/12/2006 7.088 +1 % 6.718 +0,33% 370 (5,2%) +16 %
31/12/2007 7.201 +1,61% 6.756 +0,57% 445 (6,2%) +20,3%
31/12/2008 7.330 +1,8% 6.806 +0,7% 524 (7,1%) +17,8%
31/12/2009 7.435 +1,43% 6.850 +0,6% 585 (7,9%) +11,6%
31/12/2010 7.414 -0,3% 6.816 -0,5% 598 (8,1%) +2,2%
31/12/2011 7.424 +0,1% 6.825 +0,1% 599 (8,1%) +0%

Fonte: Servizi Demografici Unione Comuni della Bassa Romagna.

Etnie e Minoranze Straniere

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 585 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Bandiera del Marocco Marocco 168 2,26%

Bandiera della Romania Romania 100 1,34%

Bandiera del Senegal Senegal 95 1,28%

Religione

Nel comune di Cotignola sono presenti cinque parrocchie facenti parte di due diocesi diverse:

Cultura

Eventi e ricorrenze

  • Segavecchia. Si svolge, a metà della Quaresima ed è una delle sagre più antiche della Bassa Romagna: si celebra, infatti, dal lontano 1451.

Narra la leggenda della "Segavecchia" che oltre cinque secoli fa, intorno alla metà della Quaresima, Francesco Sforza, duca di Milano e signore di Cotignola, avesse sorpreso una fattucchiera mentre stava perforando con uno spillo un fantoccio che lo raffigurava. Immediatamente la vecchia fu condannata a morte per decapitazione e il suo corpo fu bruciato in piazza, davanti al popolo. I festeggiamenti tengono il paese occupato da giovedì alla domenica della settimana di metà Quaresima. L'ultimo giorno di festa, la domenica, si tiene il corso mascherato dei carri allegorici che sfilano lungo le vie della città. Alla fine della sfilata, fa il suo ingresso nella piazza centrale del paese un enorme fantoccio di cartapesta, raffigurante la vecchia. Si dà quindi lettura pubblica della sentenza di condanna a morte; il boia sega la testa alla vecchia ed estrae ogni quantità di dolciumi e frutta secca. Tutto è offerto ai presenti. Nel 2011 si è celebrata la 560a edizione.

  • L'improvvisa, manifestazione legata al teatro d'improvvisazione. Gli eventi si svolgono nei locali e nelle piazze della città.
  • Sagra del vino tipico romagnolo: nata nel 1963, si svolge nell'ultima settimana di settembre, quando la vendemmia volge alla fine. Una delle attrazioni più caratteristiche della sagra è la fontana di cartapesta, collocata in piazza, da cui sgorga vino sangiovese.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Il paese è raggiungibile tramite l'autostrada A14 dir uscendo al casello di Cotignola.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Cotignola.

La stazione ferroviaria di Cotignola è attiva sulla linea Faenza-Lavezzola.

La stazione ferroviaria di Barbiano è attiva sulla linea Castelbolognese-Ravenna.

Personaggi legati a Cotignola

Casa Varoli
  • Muzio Attendolo Sforza, condottiero (1369-1424)
  • Alessandro Sforza, condottiero (1409-1473)
  • Francesco e Bernardino Zaganelli (rispettivamente Cotignola 1460/65-Ravenna 1532 e Cotignola 1460/65-Imola 1519)
  • Girolamo Marchesi (Cotignola, circa 1480-Roma, circa 1549), pittore allievo degli Zaganelli
  • Gea della Garisenda (nome d'arte di Alessandra Drudi, Cotignola 1878 - Villa Verucchio 1961), cantante
  • A Cotignola è venerato da oltre 500 anni il beato Antonio Bonfadini, in paese chiamato affettuosamente “il santo”, il cui corpo riposa nella chiesa di San Francesco.
  • Tra i molti artisti cotignolesi che si sono distinti nel Novecento, si distingue il celebre pittore Luigi Varoli, il cui valore è ancor oggi in continua ascesa.
  • Michele Gordini, ciclista (1896-1970)

Amministrazione

I Comuni di Cotignola, Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno formano insieme l'Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

Amministrazioni precedenti

Onorificenze

La città vanta la Medaglia d’argento al valore civile per l’impegno dei cotignolesi, Vittorio Zanzi su tutti, nel salvare 44 ebrei dalle persecuzioni razziali nel periodo dell'occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1987 il Comune ha inaugurato un Parco della Memoria che ricorda i nomi dei salvati e dei salvatori. In Israele, in uno dei parchi del Kren Kayemet, 500 alberi sono stati piantati in segno di gratitudine a cura delle famiglie salvate e il 25 marzo 2002, i cotignolesi Vittorio e Serafina Zanzi e Luigi e Anna Varoli sono stati insigniti del riconoscimenti di giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem a Gerusalemme[6].

Gemellaggi

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 236.
  4. ^ Oggi il documento è conservato nell'Archivio arcivescovile di Ravenna.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, 1943-45 (Mondadori: Milano 2006), pp. 233-35, 260.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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