Così parlò Bellavista (film)

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«Professo', permettete? Un pensiero poetico»

(Luigino il poeta)
Così parlò Bellavista
Luciano De Crescenzo e Renato Scarpa in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1984
Durata105 min
Generecommedia
RegiaLuciano De Crescenzo
SoggettoLuciano De Crescenzo (omonimo romanzo)
SceneggiaturaRiccardo Pazzaglia e Luciano De Crescenzo
ProduttoreMario Orfini ed Emilio Bolles
Produttore esecutivoGiuseppe Mangogna
Casa di produzioneEidoscope Production, Retequattro
FotografiaDante Spinotti
MontaggioAnna Napoli
MusicheClaudio Mattone
ScenografiaFranco Vanorio
CostumiMarcella De Marchis
TruccoCristina Rocca
Interpreti e personaggi

Così parlò Bellavista è un film commedia italiano del 1984, tratto dal romanzo omonimo, sceneggiato e diretto da Luciano De Crescenzo. Nel 1985 è uscito il seguito diretto sempre da Luciano De Crescenzo, Il mistero di Bellavista.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Gennaro Bellavista è un professore di filosofia in pensione, che si diletta a esporre le sue teorie al proprio cenacolo di discepoli, composto dagli amici Salvatore, Saverio e Luigino. In particolare, riallacciandosi scherzosamente alle categorie sociologiche esposte nel trattato tedesco Gemeinschaft e Gesellschaft, egli distingue l'umanità in «uomini d'amore», come i napoletani, e «uomini di libertà», come i milanesi. La sua vita tranquilla viene disturbata dall'arrivo del dottor Cazzaniga, il nuovo direttore del personale dell'Alfasud: costui, proveniente da Milano, va ad occupare un appartamento all'interno dello stesso stabile di Bellavista. Immediatamente si nota il contrasto tra le abitudini di Cazzaniga, che è ligio al dovere, puntuale, preciso e quelle più confusionarie degli amici del professore che, ad esempio, non si spiegano come mai Cazzaniga, nonostante sia il direttore del personale, voglia andare al lavoro in perfetto orario.

«In questo mondo del progresso, in questo mondo pieno di missili e bombe atomiche, io penso che Napoli sia ancora l'ultima speranza che resta all'umanità per sopravvivere.»

(Professore Bellavista)

Ma Bellavista si trova ad affrontare problemi molto più seri: sua figlia Patrizia è rimasta incinta del suo fidanzato Giorgio e i due hanno intenzione di sposarsi. Ma Giorgio, nonostante sia laureato architetto, è disoccupato e la coppia deve così trasferirsi suo malgrado nella casa del professore. L'occasione di cambiare le cose si presenta quando lo zio di Giorgio, avendo deciso di ritirarsi, cede la sua attività di rivendita di articoli religiosi al nipote. La coppia, tuttavia, scopre presto il vero motivo del ritiro: il negozio è terra di confine tra due clan camorristici che chiedono entrambi il pizzo, costringendo così la coppia alla chiusura forzata. La soluzione arriverà a sorpresa grazie al Cazzaniga: rimasti entrambi bloccati in ascensore, Bellavista scoprirà nel nuovo inquilino un «uomo d'amore» e si pente di averlo giudicato male. Cazzaniga, grazie a un suo cognato, procurerà un posto di lavoro al Nord per Giorgio, e la coppia si trasferirà a Milano.

Bellavista e Cazzaniga discutono quindi su dove sia meglio far nascere il bambino, se a Napoli o Milano. Il bambino, però, nascerà "a metà strada", sul volo Napoli-Milano.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

  • Smorz' 'e lights - Renzo Arbore
  • Sandokan Napulitan – Pino Amoroso
  • 'A libertà – Patty Martin
  • 'A bomboniera mia – Giulietta Sacco
  • Taptitò - Eduardo De Crescenzo

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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