Albero genealogico degli Imperatori adottivi

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L'albero genealogico degli Imperatori adottivi, a cui appartengono i cinque "buoni imperatori" del II secolo, comprende sia le famiglie di Traiano e di Adriano, che erano imparentati tra loro, ma appartenevano rispettivamente alle gentes Ulpia ed Elia, sia gli imperatori della dinastia degli Antonini, anch'essi più o meno strettamente imparentati tra loro. La successione imperiale avveniva comunque non per eredità dinastica ma per adozione. Solo Commodo è figlio biologico di Marco Aurelio, suo predecessore.[1]

Imperatori adottivi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Imperatori adottivi.
Marcia
TRAIANO PATER
NERVA (r. 96–98)
Ulpia
MARCIANA
TRAIANO, figlio adottivo (r. 98–117)
PLOTINA
Elio Afro
Paulina maggiore
Libone Rupilio Frugi (3)
Salonina MATIDIA
L. Vibio Sabino (1)
Rupilia Annia
M. Annio Vero
Rupilia Faustina
SABINA
ADRIANO, figlio adottivo (r. 117–138)
ANTINOO
Paulina minore
Domizia Lucilla
M. Annio Vero
M. Annio Libone
FAUSTINA
ANTONINO PIO, figlio adottivo (r. 138–161)
Elio Cesare, figlio Adottivo
Iulia Paulina
Annia Cornificia Faustina
MARCO AURELIO, figlio adottivo (r. 161–180)
FAUSTINA minore
Aurelia Fadilla
due figli
Gneo Pedano Fusco Salinatore minore
VERO, figlio adottivo (r. 161–169)
Fadilla
Cornificia
COMMODO (r. 177–192)
nove altri figli
Lucilla

Marco Aurelio[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Marco Aurelio.

Origini famigliari e dinastiche[modifica | modifica wikitesto]

Ritratti dei genitori di Marco Aurelio, dal Promptuarii Iconum Insigniorum.
Lo stesso argomento in dettaglio: Dinastia degli Antonini.

La famiglia di Marco Aurelio era di origine romana, ma stabilita da tempo a Ucubi (Colonia Claritas Iulia Ucubi, odierna Espejo),[3] una piccola cittadina della Spagna romana situata a sud est di Cordŭba, poi inglobata nella periferia della vicina città. Essa salì alla ribalta alla fine del I secolo, quando il bisnonno dell'imperatore, Marco Annio Vero, fu senatore e, secondo la Historia Augusta, pretore. Nel 73-74 suo nonno, anch'egli di nome Marco Annio Vero, fu elevato al rango di patrizio.[4][5]

Il terzo Marco Annio Vero, figlio di questi, sposò Domizia Lucilla, figlia del patrizio Publio Calvisio Tullo Rusone e di Domizia Lucilla maggiore. I fratelli del padre Annio Vero, nonché zii di Marco Aurelio, erano Marco Annio Libone e Faustina, moglie del futuro imperatore Antonino Pio.[6][7]

Lucilla maggiore, la nonna materna, aveva ereditato una grande fortuna (descritta a lungo in una delle lettere di Plinio il Giovane) dal nonno materno e dal nonno paterno di adozione. Domizia Lucilla avrebbe acquisito gran parte della ricchezza di sua madre, tra cui una grande fabbrica di mattoni (figlina) nella periferia di Roma, attività molto redditizia in un'epoca in cui la città era interessata da una notevole espansione edilizia.[8] La famiglia della madre era di rango consolare, mentre quella del padre vantava addirittura una discendenza da Numa Pompilio, il secondo re di Roma dopo Romolo, così come tutta la gens Annia, una famiglia plebea entrata in seguito a far parte della nobilitas romana.[9] Marco Aurelio nacque a Roma il 26 aprile del 121, secondo il calendario romano il sesto giorno prima delle calende di maggio, nell'anno del secondo consolato – il primo ordinario dopo quello suffectus – di suo nonno Marco Annio Vero, corrispondente all'anno 874 dalla fondazione di Roma.[9] Lucilla e Vero ebbero due figli: oltre al futuro imperatore Marco Aurelio, anche una figlia, Annia Faustina Cornificia, nata probabilmente nel 122 o nel 123.[8] Annio Vero morì giovane, durante la sua pretura[10], presumibilmente nel 124[11], quando Marco aveva solo tre anni.

Matrimoni, nascite e morti[modifica | modifica wikitesto]

Cammeo con ritratto degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero

Marco Aurelio sposò Faustina minore, figlia di Antonino Pio, e diede in sposa sua figlia Annia Aurelia Galeria Lucilla al co-imperatore Lucio Vero, adottato da Antonino su suggerimento di Adriano (come Marco stesso, d'altronde). Il 30 novembre 147 Faustina diede alla luce una bambina di nome Domizia Faustina. Era solo la prima di almeno tredici figli (tra cui tre coppie di gemelli) che Faustina avrebbe avuto nei successivi ventitré anni. Il giorno successivo, 1º dicembre, Antonino Pio diede a Marco la tribunicia potestas (potere tribunizio) e l'imperium, cioè l'autorità sugli eserciti e sulle province imperiali. Il potere tribunizio conferiva a Marco il diritto di proporre un provvedimento con prelazione sul Senato e sullo stesso Antonino. Questi poteri gli furono rinnovati, insieme ad Antonino, il 10 dicembre.[12]

La prima menzione di Domizia nelle lettere di Marco ne rivela la salute malferma. Scrive a Frontone[13]: "Se gli dèi sono disposti, ci sembra di avere una speranza di guarigione. La diarrea si è fermata, i piccoli attacchi di febbre sono stati cacciati via. Ma la magrezza è ancora estrema e c'è ancora un po' di tosse". Lui e Faustina erano molto occupati nella cura della bambina, che sarebbe morta poi nel 151.[14][15][16]

Nel 149 nacquero a Faustina due gemelli, commemorati da una moneta con cornucopie incrociate sotto i busti dei due bambini e la scritta "felicità dei tempi". Essi non sopravvissero però a lungo. Tito Aurelio Antonino e Tito Elio Aurelio, questi i nomi ricavati dagli epitaffi, morirono molto presto (prima del 152) e furono sepolti nel mausoleo di Adriano.[15][17]

Marco Aurelio: aureo[18]
FAVSTINA AVGVSTA, busto con drappeggio verso sinistra; FECVNDITA-TI AVGVSTAE, la Fecunditas (fertilità) seduta verso destra su una sedia, tiene un bambino sulle ginocchia, un altro è in piedi sulla sinistra ed un altro ancora sulla destra.
17 mm, 7.37 g, 6 h, attorno al 161 (?).

Lo stesso Marco scrisse: "Uno prega: «che io non debba perdere mio figlio!»; ma tu devi pregare: «che io non tema di perderlo!»"[19] Egli citò dall'Iliade quella che lui chiamava "la frase che tutti conoscono, per ricordare di essere estraneo al dolore e alla paura": «Foglie, alcune il vento le sparge per terra (.), così la stirpe degli uomini» (Iliade 6,146).[20]

Un'altra coppia di gemelli nacque il 7 marzo del 150: Annia Aurelia Galeria Lucilla, insieme forse al suo gemello, del quale non si conosce il nome, che morì alla nascita. Nel 155 circa, morì la madre di Marco. Faustina probabilmente ebbe un'altra figlia nel 151, o forse la bambina, Annia Aurelia Galeria Faustina, potrebbe non essere nata tra il 153 ed il 157, secondo alcune fonti. Un altro figlio, Tito Elio Antonino, viene citato dalle fonti nel 152. Una moneta celebra la "fertilità dell'Augusta" (FECVNDITAS), raffigurando due bambine e un bambino (Lucilla, Faustina e Tito Antonino, appunto).[18] Il maschio non sopravvisse a lungo, considerando che sulle monete del 156 solo le due femmine erano raffigurate. Egli potrebbe essere morto nel 152, lo stesso anno della sorella di Marco, Cornificia.[21]

Il 28 marzo del 158, Marco stesso rispose in una lettera dicendo che il bambino era morto. Nel 159 e 160 Faustina diede alla luce due figlie: Fadilla e Cornificia, che portavano i nomi delle defunte sorelle di Faustina e di Marco.[22] Altri figli nacquero in seguito, oltre a Commodo e al gemello di questi Fulvio Antonino. Si trattava di Marco Annio Vero Cesare, Vibia Aurelia Sabina e Adriano, che morì anche lui giovanissimo.[23]

Il 31 agosto 161 nacquero due gemelli a Lanuvio: Tito Aurelio Fulvio Antonino e Lucio Elio Aurelio Commodo, che poi sarebbe succeduto al padre come imperatore. A parte il fatto che i gemelli erano nati lo stesso giorno di Caligola, i presagi sembra fossero favorevoli, e gli astrologi trassero auspici positivi per i due neonati. Le nascite furono celebrate sulla monetazione imperiale.[24]

Elenco dei figli di Marco Aurelio[modifica | modifica wikitesto]

Marco Aurelio sposò Faustina minore nel 145. Durante i trent'anni di matrimonio Faustina mise al mondo quattordici figli (tra cui due coppie di gemelli, cosa estremamente insolita), dei quali solo un maschio (Commodo) e quattro femmine (Lucilla, Fadilla, Annia Cornificia Faustina minore e Vibia Aurelia Sabina) vissero più a lungo del padre (qui di seguito la lista riportata dal Birley):[25]

  1. Domizia Faustina (30 novembre 147 – m. circa 151).
  2. Tito Antonino (149 o 150 – m. ante 156), gemello di Aurelio.
  3. Tito Elio Aurelio (149 o 150 – m. ante 156), gemello di Antonino.
  4. Annia Aurelia Galeria Lucilla (7 marzo 150182), in seguito sposa di Lucio Vero, co-imperatore di Marco Aurelio (da cui ebbe due figlie ed un maschio), si risposò una seconda volta, con Pompeiano (da cui ebbe altri figli, compreso un maschio chiamato Lucio Aurelio Commodo Pompeiano, console ordinario nel 209), quando divenne vedova di Vero. Implicata in un complotto, fu fatta uccidere dal fratello Commodo.[26]
  5. Annia Aurelia Galeria Faustina (151 o 153/157 – m. post 165), sposò un senatore greco, ed ebbe un figlio, Tiberio Claudio Severo Proculo, console nel 200[27], la cui figlia, Annia Faustina, sarà una delle mogli dell'imperatore Eliogabalo.[28]
  6. Tito Aurelio Antonino (152ante 156), la sua nascita è riportata nei Fasti ostienses.[29]
  7. il nome del figlio è sconosciuto, e sarebbe nato e morto tra la fine del 157 e gli inizi del 158.
  8. Annia Aurelia Fadilla (159 – m. post 192).
  9. Annia Cornificia Faustina Minore (160 – circa 212), morta suicida, per ordine dell'imperatore Caracalla, che regnò fra il 211217
  10. Tito Aurelio Fulvio Antonino (31 agosto 161165/166), gemello di Commodo.
  11. Lucio Elio Aurelio Commodo (31 agosto 161 – 31 dicembre 192), gemello di Fulvio Antonino, imperatore dal 180 al 192, anno del suo assassinio
  12. Marco Annio Vero Cesare (162169), erede designato assieme a Commodo, nel 166, ma morto ancora bambino
  13. Adriano (161180 circa), noto grazie a due iscrizioni, una di Efeso (CIG 2968) ed una nella Propontide (CIG 3709).
  14. Vibia Aurelia Sabina (170 circa – m. post 217).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Birley 1990.
  2. ^ Lucilla fu Augusta in quanto moglie di Vero - cfr. denario di Lucilla Augusta- ma non fu divinizzata.
  3. ^ CIL II, 656 (p 696).
  4. ^ Birley 1990, p. 31.
  5. ^ Historia AugustaMarcus Aurelius, 1.2-1.4.
  6. ^ Birley 1990, pp. 32-34.
  7. ^ McLynn 2009, p. 14.
  8. ^ a b Birley 1990, p. 34.
  9. ^ a b Historia AugustaMarcus Aurelius, 1.5.
  10. ^ Historia Augusta, Marcus Aurelius, 1.
  11. ^ Poiché suo fratello Marco Annio Libone è stato console nel 128 e difficilmente potrebbe essere stato pretore più tardi del 126, Annio Vero deve essere stato a sua volta pretore prima di questa data, verosimilmente, appunto, nel 124.
  12. ^ Birley 1990, pp. 126 ss.
  13. ^ Champlin 1980, p. 174 n. 12.
  14. ^ FrontoneAd Marcum Caesarem 4.11 = Haines 1.202 ss.
  15. ^ a b Birley 1990, pp. 130-131.
  16. ^ Birley 1990, p. 336.
  17. ^ Antoninus and Aelius, su livius.org. URL consultato il 13 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2012).
  18. ^ a b RIC III 682 (Aurelius); MIR 18, 13-2a; Calicó 2055 (this coin illustrated); BMCRE p. 399 note.
  19. ^ Marco Aurelio, 9.40.
  20. ^ Marco Aurelio, 10.34.
  21. ^ Birley 1990, pp. 131-132.
  22. ^ Inscriptiones Graecae ad Res Romanas pertinentes, 4.1399, tradotta da Birley 1990, p. 140.
  23. ^ Birley 1990, p. 205.
  24. ^ Birley 1990, pp. 145-146 cita Mattingly 1940Marcus Aurelius and Lucius Verus, nos. 155 ss.; 949 ss.
  25. ^ Birley 1990, pp. 336-339.
  26. ^ Historia Augusta, "Commodus" 4.1; 8.3.
  27. ^ AE 1996, 1163 e CIL III, 8237.
  28. ^ Erodiano, 5.6.
  29. ^ Inscr. Italicae, XIII, 1, 207.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne in lingua italiana
  • Giuseppe Antonelli, Gli uomini che fecero grande Roma antica, Roma, Newton Compton, 2002, ISBN 88-8289-635-8.
  • Anthony Richard Birley, Marco Aurelio, Milano, Rusconi, 1990, ISBN 88-18-18011-8.
  • Augusto Fraschetti, Marco Aurelio: la miseria della filosofia, Roma, Laterza, 2008, ISBN 88-420-8376-3.
  • Albino Garzetti, L'Impero da Tiberio agli Antonini, Bologna, Cappelli, 1960, pp. 493 e ss..
  • Pierre Grimal, Marco Aurelio, Milano, Garzanti, 2004, ISBN 88-11-67702-5.
  • Santo Mazzarino, L'Impero romano, vol. 2, Bari, Laterza, 1973-1976.
  • Wayne A. Meeks, Il cristianesimo in: Arnaldo Momigliano e Aldo Schiavone (a cura di), Storia di Roma, vol. 2: L'impero mediterraneo, tomo III: La cultura e l'impero, Torino, Einaudi, 1992.
Fonti storiografiche moderne in lingua inglese e tedesca
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