Apollonio di Calcide

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Apollonio di Calcide (II secoloII secolo) è stato un filosofo greco antico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Filosofo stoico, di cui abbiamo scarse notizie: non è chiaro se fosse nativo di Calcide, o anche di Calcedonia[1] o di Nicomedia. Venne a Roma, invitato dall'imperatore Antonino Pio e divenne maestro di Lucio Vero e Marco Aurelio[2] insieme a Giunio Rustico.

Lo stesso Marco Aurelio avrebbe poi spiegato[3] che Apollonio gli aveva insegnato ad affrontare il dolore fisico, la perdita di un familiare o il dolore cronico con serenità e compostezza, in ossequio al principio stoico della ataraxìaː

«Da Apollonio ho imparato la libertà della volontà e l'incrollabile fermezza di intenti; e non guardare ad altro, nemmeno per un momento, se non alla ragione; ed essere sempre lo stesso, nei dolori acuti, in occasione della perdita di un figlio, e nella lunga malattia; e vedere chiaramente in un esempio vivente che lo stesso uomo può essere allo stesso tempo risoluto e arrendevole, e non stizzoso nel dare i suoi insegnamenti; e di aver avuto davanti agli occhi un uomo che chiaramente considerava la sua esperienza e la sua abilità nell'esporre i principi filosofici come il più piccolo dei suoi meriti; e da lui imparai a ricevere dagli amici quelli che sono favori stimati, senza esserne né umiliato né lasciarli passare inosservati.»

Si tratta sicuramente dello stesso Apollonio di cui Luciano[4] scrive che fu invitato ad insegnare filosofia a corte e che fu oggetto, in tale occasione, di una battuta scherzosa del filosofo Demonatte.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Secondo Eutropio, VIII 12, 1.
  2. ^ Cassio Dione, LXXI, 35.
  3. ^ A se stesso, I 8.
  4. ^ Demonatte, 31.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]