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Arena Civica Gianni Brera
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazioneViale Giorgio Byron 2
20154 Milano
Inizio lavori1805
Inaugurazione17 dicembre 1807
ProprietarioComune di Milano
ProgettoLuigi Canonica
Informazioni tecniche
Posti a sedere10000
Pista d’atletica400 m
Mat. del terrenoErba mista
Dim. del terreno100 × 68
Uso e beneficiari
Atletica leggera Atletica Riccardi
Rugby a 15Amatori Milano (2010-2011)
CalcioInter (1930-1947)
Milan (1941-1945)

L'Arena Civica Gianni Brera[1][2], nota semplicemente come Arena Civica, è un impianto sportivo polifunzionale di Milano. Di proprietà del comune milanese dal 1870, rappresenta uno dei monumenti più conosciuti della città.

Nel 2002 fu intitolata alla memoria di Gianni Brera, giornalista e scrittore, scomparso dieci anni prima[2].

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Una naumachia moderna alla presenza di Napoleone (1807).

Nel 1805 la Commissione di Pubblico Ornato, nell'ambito di un ampio progetto di ristrutturazione dell'area, commissionò all'architetto Luigi Canonica la realizzazione di un grande edificio civico per le feste, gli spettacoli e le celebrazioni. Tale progetto andava a colmare parzialmente il vuoto lasciato dalla demolizione delle fortificazioni spagnole che avevano circondato il nucleo rinascimentale del Castello Sforzesco, sino agli abbattimenti ordinati da Napoleone nel 1800. Una prima proposta, quella dell'Antolini, era stata bocciata sin dal 1801 dal Bonaparte perché troppo costosa e sostituita da una, ben più modesta, disegnata dal Canonica, il quale aveva provveduto a sistemare il semiarco verso la città. Era rimasta interrotta, invece, la sistemazione dell'intera area retrostante, adibita a piazza d'armi, alla quale in quel 1805 si mise mano.

Per l'edificio venne scelta la forma dell'anfiteatro, come richiamo alla tradizione imperiale romana, a cui Napoleone esplicitamente si richiamava. Canonica disegnò ispirandosi al circo di Massenzio, situato fuori Roma sulla via Appia Antica, vicino alla basilica di San Sebastiano fuori le mura, forse il meglio conservato degli antichi monumenti romani. L'impianto aveva forma ellittica, con una lunghezza di 238 metri e una larghezza di 116 e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ovvero poco meno di un quarto dell'intera popolazione di Milano dell'epoca. La struttura richiamava quella tipica dei templi greci in antis con i due pilastri quadrangolari, posti agli estremi della facciata, tra i quali vi erano le colonne; queste però non erano due, come da tradizione, ma otto, cosa che contribuiva ad allargare l'intera struttura. Questo era probabilmente dovuto all'esigenza di dover contenere un elevato numero di persone, che una struttura più slanciata non avrebbe potuto fare. Particolare imponenza fu riservata alla realizzazione del pulvinare, il palco dove sedeva il monarca, e della porta principale. Per la costruzione furono impiegate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e gli avanzi del castello di Trezzo sull'Adda, cosicché la struttura venne realizzata interamente in pietra viva. Venne inaugurato dopo soli due anni di lavori, il 17 dicembre 1807, con una grande naumachia alla presenza di Napoleone.

Durante la Repubblica Cisalpina ed il Regno d'Italia, l'Arena fu usata per rappresentazioni teatrali, naumachie (allagandola con l'acqua di un'attigua roggia), corse di cavalli, corse di bighe e giochi pirotecnici. Nel corso del XIX secolo venne ancora utilizzata per gare su bighe, gare di ciclismo (nel 1895 vi si disputarono i campionati italiani di ciclismo), ascensioni in pallone aerostatico, esibizioni di pattinaggio invernale e spettacoli circensi (nel 1894 e nel 1906 ospitò il grandioso circo "western" di Buffalo Bill).

Gli spalti dell'Arena durante una partita dell'Inter.

Nel 1910 l'Arena fu teatro dell'esordio assoluto della nazionale italiana di calcio contro quella francese (vittoria per 6-2). Nei primi decenni del XX secolo ospitò stabilmente le gare interne dell'Inter, più precisamente dalla stagione 1930-31 a quella 1946-1947. Per un breve periodo, dall'ottobre del 1941 al giugno del 1945, divenne l'impianto casalingo dell'altra squadra milanese, il Milan[3]; durante il secondo conflitto bellico infatti, San Siro era difficilmente raggiungibile dai tifosi rossoneri per via della penuria di energia elettrica, che era indispensabile per far funzionare i tram che portavano gli spettatori all'impianto sportivo[4]. Nel luglio del 1944 vi si disputò il triangolare tra Torino, Venezia e VV. FF. Spezia per l'assegnazione del torneo bellico 1943-44. Dodici anni più tardi ospitò la finale di Coppa Latina tra il Milan e gli spagnoli dell'Athletic Bilbao, vinta dai rossoneri per 3-1.

Dopo un breve periodo di abbandono, a partire dagli anni 1970 l'Arena fu teatro di gare di atletica leggera, di partite di rugby e di football americano, oltre che di spettacoli all'aperto.

Dal 2010 al 2011 ospitò le gare interne dell'Amatori Milano, storico club rugbistico milanese[1].

Attrezzature[modifica | modifica wikitesto]

L'Arena Civica dispone di:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Arena Civica "Gianni Brera", in Corriere della Sera, 18 gennaio 2010. URL consultato il 15 marzo 2010.
  2. ^ a b Arena Civica "Gianni Brera" - Portale del Turismo Città di Milano, su turismo.milano.it. URL consultato il 14 settembre 2012.
  3. ^ Panini, pp. 174-189.
  4. ^ Panini, p. 174.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Matteo Lunardini, I fantasmi dell'Arena Civica, Milieu edizioni, Milano, 2013.
  • Almanacco illustrato del Milan, 1ª ed., Panini, 1999.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]