Vincenzo Caianiello: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
SamoaBot (discussione | contributi)
m Bot: rimozione campi VIAF, LCCN migrati a Wikidata: d:Q4013143
m fix
Riga 32: Riga 32:


== Biografia ==
== Biografia ==
[[Laurea]]to in [[giurisprudenza]], inizialmente lavorò giovanissimo come funzionario al [[Ministero dell'Interno]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. In seguito fu poi vincitore del concorso in [[magistratura]] ordinaria prestando le sue funzioni presso il [[Tribunale di Udine]]. Dalla magistratura ordinaria passò per concorso alla Corte dei Conti nel [[1963]].
[[Laurea]]to in [[giurisprudenza]], inizialmente lavorò giovanissimo come funzionario al [[Ministero dell'Interno]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. In seguito fu poi vincitore del concorso in [[magistratura (diritto)|magistratura]] ordinaria prestando le sue funzioni presso il [[Tribunale di Udine]]. Dalla magistratura ordinaria passò per concorso alla Corte dei Conti nel [[1963]].


Fu poi primo in graduatoria al concorso del [[1965]] come referendario al [[Consiglio di Stato]]. Come magistrato amministrativo fece parte dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e Presidente del [[TAR dell'Umbria]], del [[TAR della Toscana]] e della seconda sezione esterna del [[TAR del Lazio]].
Fu poi primo in graduatoria al concorso del [[1965]] come referendario al [[Consiglio di Stato]]. Come magistrato amministrativo fece parte dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e Presidente del [[TAR dell'Umbria]], del [[TAR della Toscana]] e della seconda sezione esterna del [[TAR del Lazio]].


Verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] fu capo di cabinetto dei ministri [[Pietro Bucalossi|Bucalossi]], [[Antonio Gava|Gava]] ed [[Ugo La Malfa|La Malfa]] e diresse l'Ufficio Legislativo della [[Presidenza del Consiglio]] nel [[governo Spadolini I|primo]] e nel [[governo Spadolini II|secondo governo Spadolini]].
Verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] fu capo di gabinetto dei ministri [[Pietro Bucalossi|Bucalossi]], [[Antonio Gava|Gava]] ed [[Ugo La Malfa|La Malfa]] e diresse l'Ufficio Legislativo della [[Presidenza del Consiglio]] nel [[governo Spadolini I|primo]] e nel [[governo Spadolini II|secondo governo Spadolini]].


Ritornato al Consiglio di Stato assunse la presidenza della VI sezione giurisdizionale.<br/>
Ritornato al Consiglio di Stato assunse la presidenza della VI sezione giurisdizionale.<br/>
È stato eletto eletto giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] dal [[Parlamento della Repubblica Italiana#Il Parlamento in seduta comune|Parlamento in seduta comune]] il 9 ottobre [[1996]] e ha giurato il successivo 23 ottobre; è stato eletto [[Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Presidente]] l'8 settembre [[1995]] e ha esercitato le funzioni dal giorno dopo. È cessato dalla carica il 23 ottobra 1995.<ref>{{Cita web|url=http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_210.do|titolo=Giudici costituzionali dal 1956|editore=Corte costituzionale|accesso=20 novembre 2012|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.cortecostituzionale.it%2FActionPagina_210.do&date=2012-11-20|dataarchivio=20 novembre 2012|deadurl=no}}</ref>
È stato eletto eletto giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] dal [[Parlamento della Repubblica Italiana#Il Parlamento in seduta comune|Parlamento in seduta comune]] il 9 ottobre [[1996]] e ha giurato il successivo 23 ottobre; è stato eletto [[Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Presidente]] l'8 settembre [[1995]] e ha esercitato le funzioni dal giorno dopo. È cessato dalla carica il 23 ottobre 1995.<ref>{{Cita web|url=http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_210.do|titolo=Giudici costituzionali dal 1956|editore=Corte costituzionale|accesso=20 novembre 2012|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.cortecostituzionale.it%2FActionPagina_210.do&date=2012-11-20|dataarchivio=20 novembre 2012|deadurl=no}}</ref>





Versione delle 13:44, 3 ott 2013

Vincenzo Caianiello

Presidente della Corte costituzionale
Durata mandato9 settembre 1995 –
23 ottobre 1995
PredecessoreAntonio Baldassarre
SuccessoreMauro Ferri

Dati generali
Partito politicoindipendente

Vincenzo Caianiello (Aversa, 2 ottobre 1932Roma, 26 aprile 2002) è stato un giurista, magistrato e politico italiano, presidente della Corte costituzionale nel 1995 e secondo ministro della Giustizia del governo Dini.

Biografia

Laureato in giurisprudenza, inizialmente lavorò giovanissimo come funzionario al Ministero dell'Interno negli anni cinquanta. In seguito fu poi vincitore del concorso in magistratura ordinaria prestando le sue funzioni presso il Tribunale di Udine. Dalla magistratura ordinaria passò per concorso alla Corte dei Conti nel 1963.

Fu poi primo in graduatoria al concorso del 1965 come referendario al Consiglio di Stato. Come magistrato amministrativo fece parte dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e Presidente del TAR dell'Umbria, del TAR della Toscana e della seconda sezione esterna del TAR del Lazio.

Verso la fine degli anni settanta fu capo di gabinetto dei ministri Bucalossi, Gava ed La Malfa e diresse l'Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio nel primo e nel secondo governo Spadolini.

Ritornato al Consiglio di Stato assunse la presidenza della VI sezione giurisdizionale.
È stato eletto eletto giudice della Corte Costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 9 ottobre 1996 e ha giurato il successivo 23 ottobre; è stato eletto Presidente l'8 settembre 1995 e ha esercitato le funzioni dal giorno dopo. È cessato dalla carica il 23 ottobre 1995.[1]


Lasciata la magistratura si dedicò all'insegnamento universitario (ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS) ed all'attività accademica, iscrivendosi altresì all'albo degli avvocati ma non accettando incarichi di difesa in sede giudiziale sentendosi fondamentalmente Giudice.

A breve distanza dalla fine del suo mandato presso la Corte Costituzionale fu Ministro della Giustizia nel governo Dini, a seguito della sfiducia nei confronti di Filippo Mancuso e dell'interim dello stesso Lamberto Dini.

Ancora in piena attività lavorativa morì per una breve ed improvvisa malattia nel 2002.

Onorificenze

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note

  1. ^ Giudici costituzionali dal 1956, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato il 20 novembre 2012).
  2. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  3. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Predecessore Ministro di Grazia e Giustizia della Repubblica Italiana Successore
Lamberto Dini (ad interim) dal 16 febbraio al 16 maggio 1996 Giovanni Maria Flick
Controllo di autoritàVIAF (EN44383295 · ISNI (EN0000 0000 2308 4033 · SBN CFIV013421 · LCCN (ENn82000522 · BNF (FRcb123988259 (data)