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[[Laurea]]to in [[giurisprudenza]], inizialmente lavorò giovanissimo come funzionario al [[Ministero dell'Interno]] negli [[anni 1950|anni cinquanta]]. In seguito fu poi vincitore del concorso in [[magistratura (diritto)|magistratura]] ordinaria prestando le sue funzioni presso il [[Tribunale di Udine]]. Dalla magistratura ordinaria passò per concorso alla Corte dei Conti nel [[1963]]. |
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Fu poi primo in graduatoria al concorso del [[1965]] come referendario al [[Consiglio di Stato]]. Come magistrato amministrativo fece parte dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e Presidente del [[TAR dell'Umbria]], del [[TAR della Toscana]] e della seconda sezione esterna del [[TAR del Lazio]]. |
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Verso la fine degli [[anni 1970|anni settanta]] fu capo di gabinetto dei ministri [[Pietro Bucalossi|Bucalossi]], [[Antonio Gava|Gava]] ed [[Ugo La Malfa|La Malfa]] e diresse l'Ufficio Legislativo della [[Presidenza del Consiglio]] nel [[governo Spadolini I|primo]] e nel [[governo Spadolini II|secondo governo Spadolini]]. |
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Ritornato al Consiglio di Stato assunse la presidenza della VI sezione giurisdizionale.<br/> |
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È stato eletto eletto giudice della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] dal [[Parlamento della Repubblica Italiana#Il Parlamento in seduta comune|Parlamento in seduta comune]] il 9 ottobre [[1996]] e ha giurato il successivo 23 ottobre; è stato eletto [[Presidenti della Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Presidente]] l'8 settembre [[1995]] e ha esercitato le funzioni dal giorno dopo. È cessato dalla carica il 23 ottobre 1995.<ref>{{Cita web|url=http://www.cortecostituzionale.it/ActionPagina_210.do|titolo=Giudici costituzionali dal 1956|editore=Corte costituzionale|accesso=20 novembre 2012|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query?url=http%3A%2F%2Fwww.cortecostituzionale.it%2FActionPagina_210.do&date=2012-11-20|dataarchivio=20 novembre 2012|deadurl=no}}</ref> |
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Versione delle 13:44, 3 ott 2013
Vincenzo Caianiello | |
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Presidente della Corte costituzionale | |
Durata mandato | 9 settembre 1995 – 23 ottobre 1995 |
Predecessore | Antonio Baldassarre |
Successore | Mauro Ferri |
Dati generali | |
Partito politico | indipendente |
Vincenzo Caianiello (Aversa, 2 ottobre 1932 – Roma, 26 aprile 2002) è stato un giurista, magistrato e politico italiano, presidente della Corte costituzionale nel 1995 e secondo ministro della Giustizia del governo Dini.
Biografia
Laureato in giurisprudenza, inizialmente lavorò giovanissimo come funzionario al Ministero dell'Interno negli anni cinquanta. In seguito fu poi vincitore del concorso in magistratura ordinaria prestando le sue funzioni presso il Tribunale di Udine. Dalla magistratura ordinaria passò per concorso alla Corte dei Conti nel 1963.
Fu poi primo in graduatoria al concorso del 1965 come referendario al Consiglio di Stato. Come magistrato amministrativo fece parte dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato e Presidente del TAR dell'Umbria, del TAR della Toscana e della seconda sezione esterna del TAR del Lazio.
Verso la fine degli anni settanta fu capo di gabinetto dei ministri Bucalossi, Gava ed La Malfa e diresse l'Ufficio Legislativo della Presidenza del Consiglio nel primo e nel secondo governo Spadolini.
Ritornato al Consiglio di Stato assunse la presidenza della VI sezione giurisdizionale.
È stato eletto eletto giudice della Corte Costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 9 ottobre 1996 e ha giurato il successivo 23 ottobre; è stato eletto Presidente l'8 settembre 1995 e ha esercitato le funzioni dal giorno dopo. È cessato dalla carica il 23 ottobre 1995.[1]
Lasciata la magistratura si dedicò all'insegnamento universitario (ordinario di Diritto Amministrativo presso la LUISS) ed all'attività accademica, iscrivendosi altresì all'albo degli avvocati ma non accettando incarichi di difesa in sede giudiziale sentendosi fondamentalmente Giudice.
A breve distanza dalla fine del suo mandato presso la Corte Costituzionale fu Ministro della Giustizia nel governo Dini, a seguito della sfiducia nei confronti di Filippo Mancuso e dell'interim dello stesso Lamberto Dini.
Ancora in piena attività lavorativa morì per una breve ed improvvisa malattia nel 2002.
Onorificenze
Note
- ^ Giudici costituzionali dal 1956, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato il 20 novembre 2012).
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44383295 · ISNI (EN) 0000 0000 2308 4033 · SBN CFIV013421 · LCCN (EN) n82000522 · BNF (FR) cb123988259 (data) |
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