Oreste Fortuna

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Oreste Fortuna
Oreste Fortuna con la moglie Cecilia Govetosa
NascitaPotenza, 4 maggio 1893
MorteRoma, 1973
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
CorpoRegio corpo truppe coloniali della Cirenaica
Corpo Truppe Volontarie
SpecialitàBersaglieri
Carristi
Gradogenerale di divisione
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
Guerra di Spagna
CampagneRiconquista della Libia
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare vol.1 (1929-1941)[1]
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Oreste Fortuna (Potenza, 4 maggio 1893Roma, 1973) è stato un generale italiano, particolarmente distintosi come ufficiale nella grande guerra e poi nella guerra di Spagna. Decorato con una Medaglia d'oro al valor militare a vivente, tre Medaglie d'argento, due di bronzo e una Croce di guerra al valor militare, rimase sette volte ferito in combattimento.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un carro lanciafiamme L.3/lf precede alcuni carri d'assalto CV33 sulla strada per Guadalajara.

Nacque a Potenza il 4 maggio 1893, figlio dell'ingegnere civile Filippo Fortuna e di Antonietta Tessitore, figlia dell'ingegnere Sebastiano Tessitore. Nel corso del 1911 si arruolò volontario nel Regio Esercito assegnato al Reggimento "Cavalleggeri di Foggia" (11º), arma di cavalleria, per partecipare alla guerra italo-turca, congedandosi poi nel dicembre 1914 per fine ferma.[2] Richiamato alle armi nel giugno 1915, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, entrò volontario con grado di sergente nella specialità autoblindo-mitragliatrici di nuova costituzione e con la 1ª Squadriglia si batté sull'Isonzo e in Valsugana.[2] Venne nominato aspirante ufficiale nel 1916 e assegnato al 13º Reggimento bersaglieri ciclisti e poi promosso sottotenente di complemento nel maggio 1917.[2] Trasferitosi al V Battaglione bersaglieri ciclisti è promosso tenente nel settembre dello stesso anno, e al comando della compagnia mitraglieri operò a protezione del ripiegamento dei reparti sul Piave nell'ottobre 1917, in seguito alla battaglia di Caporetto.[2] Nel giugno 1918 partecipò alla battaglia del solstizio ed entrò a Trieste fra i primi dopo i combattimenti di Vittorio Veneto.[2] Congedato nel 1919, decorato di una Medaglia d'argento al valor militare, fu richiamato in servizio l'anno dopo come volontario per l'Albania e, assegnato alla 15ª Squadriglia autoblindata della brigata d'assalto, nell'agosto 1920 fu inviato nella Venezia Giulia per poi contribuire alla liberazione delle miniere carbonifere dell'Arsa in Istria.[2]

Nominato tenente in servizio permanente effettivo nel 1923, venne mandato nel 1925 in Cirenaica, dove con il Gruppo "Lorenzini" prese parte alle operazioni sul 29º parallelo per la riconquista della colonia. Decorato con due Medaglie di bronzo al valor militare, venne rimpatriato nel 1928, promosso capitano nel 1932, e poi trasferito al 4º Reggimento carristi.[2] Poi, nel settembre del 1936, partì volontario per la Spagna al comando di una compagnia di carri d'assalto, Incorporato nel Tercio spagnolo, prese parte ai primi combattimenti sul fronte di Madrid.[2] Ferito gravemente più volte sulla strada di Francia nel marzo 1937, rimpatriò nell'aprile dello stesso anno, insignito della Medaglia d'oro al valor militare a vivente,[3] massima decorazione italiana. Anche il Governo Spagnolo lo insignì di vari riconoscimenti e decorazioni. Promosso maggiore per meriti eccezionali nel 1938, dal giugno 1940 e poi per tutta la seconda guerra mondiale, fu comandante della difesa costiera di Terracina e del relativo presidio militare.[2]

Promosso tenente colonnello fu nominato giudice presso il Tribunale militare di Roma.[2] Divenuto colonnello nel gennaio 1948 e generale di brigata nel febbraio 1954, fu collocato in congedo assoluto nel 1956 e iscritto nel Ruolo d'Onore come invalido di guerra.[2] Nel 1961 fu promosso generale di divisione.[2] Morì nel 1973.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Il tenente colonnello Oreste Fortuna.
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di compagnia carri d’assalto, di provato ardimento, più volte decorato al valore, nelle fortunose vicende di una dura battaglia, agendo di propria iniziativa, disperdeva reparti nemici facilitando, in modo decisivo, l’assolvimento del compito della colonna cui era assegnato. Ferito da pallottola esplosiva al viso, nonostante la copiosa emorragia, continuava a combattere fino alla conquista dell’obiettivo riuscendo anche a catturare vari prigionieri, fra cui due ufficiali. Ferito ancora più gravemente una seconda volta, con quattro vertebre fratturate e sei contuse, nonostante le condizioni fisiche disperate, manteneva il comando del reparto e respingeva un contrattacco. Sopraggiunte le nostre fanterie, non ascoltando le preghiere dei dipendenti che lo invitavano a farsi medicare, si metteva alla testa dei superstiti carri efficienti reggendosi con una mano la testa all’altezza della feritoia e manovrando con l’altra la mitragliatrice, sorprendeva, assaltava e metteva in fuga un reparto avversario. Soltanto a notte inoltrata rientrava nelle nostre linee e, dopo aver riferito al suo superiore, consentiva a farsi medicare e ad essere sgombrato. Strada di Francia -Trijueque, 9-12 marzo 1937.[3]»
— Regio Decreto 6 gennaio 1941[4]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Durante un assalto, primo tra i primi, raggiungeva con ammirevole slancio, l'obiettivo assegnatogli, sotto l'imperversare di violento fuoco di mitragliatrici e fucileria avversaria. Luminoso esempio di serena calma e di sprezzo del pericolo, contribuiva efficacemente, coi propri uomini, a respingere violenti e ripetuti contrattacchi nemici. San Biagio di Callalta, 16-17 giugno 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia di carri d'assalto, conduceva con slancio e audacia il proprio reparto in ripetuti combattimenti. Nella fase decisiva di un'azione riusciva a trovare un passaggio in un terreno difficile, vi si gettava arditamente alla testa di alcuni carri, penetrava nelle linee nemiche sconvolgendole col fuoco e dava modo alle fanterie tosto sopraggiunte di risolvere l'azione a pieno nostro favore. Nel successivo sfruttamento del successo dava rinnovata prova di coraggio e capacità. Puerto del los Alazores, 5 febbraio 1937; Puerto de Leon, 6-7 febbraio 1937
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una compagnia di carri d'assalto, in sei mesi di lotta la portò più volte all'attacco e all'inseguimento. Quando in un'occasione dovette cedere il comando ad altri, accompagnò a cavallo i suoi carri nell'azione, sprezzante di ogni pericolo. Due volte ferito, non lasciò il comando ne il proprio carro che a combattimento ultimato. Navalcarnero-Borox-Sesena-Malaga-Trijueque, ottobre-novembre 1936-marzo 1937
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una sezione di autoblindomitragliatrici in numerosi scontri con forze ribelli, in uno dei quali restava anche ferito, dava anche prova di ardire e sprezzo del pericolo, conducendo il suo reparto con esemplare slancio aggressivo. Aghiret esc Sciafaa, 31 marzo 1928
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di sezione di automitragliatrici blindate, sorpreso in terreno difficile da un nucleo di circa centocinquanta armati, che tentavano di circondare le macchine, con calma e sangue freddo, che riusciva a infondere anche nei propri dipendenti, rintuzzava sfruttandola a suo favore, l'aggressività dei ribelli che decimate dalle precise raffiche delle automitragliatrici non riuscirono a trovare scampo neppure nella fuga. Sciafaa, 28 maggio 1928
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Attraversava arditamente le pattuglie nemiche e riusciva a portare utili notizie. Con l'esempio e con la noncuranza del pericolo infondeva serenità e coraggio ai dipendenti. Pradamano, 28 ottobre 1917
Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra
«Comandante di una compagnia carri d'assalto, con perizia singolare, con ardimento garibaldino, la portò più volte all'attacco di forti posizioni e di centri abitati nemici, con esito sempre vittorioso. Avendo dovuto cedere per un certo tempo il comando del suo reparto, seguì a cavallo il suo reparto in tutte le azioni da essi svolti, in due distinte occasioni ferito durante il combattimento, rimaneva al suo posto, continuando a lottare fino alla felioce conclusione dell'azione. Fronti di Madrid, Malaga, Guadalajara, ottobre 1936-marzo 1937
— Regio Decreto 15 novembre 1938[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 261.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b Quirinale, sito istituzionale, voce Onorificenze, dettagli decorato
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 30 gennaio 1941, registro 4 guerra, foglio 344.
  5. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali, 1942, p. 6686. URL consultato il 14 febbraio 2021.
  6. ^ Registrato alla Corte dei Conti lì 9 dicembre 1938, registro 32, foglio 473.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carmine de Leo, Il Reggimento Lancieri poi Cavalleggeri di Foggia. Una Storia dimenticata 1864-1920, Foggia, Amici Museo civico di Foggia : Istituto Nastro azzurro Federazione di Foggia, 2007.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare vol.1 (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.
  • (ES) José Luis de Mesa, El regreso de las legiones: (la ayuda militar italiana a la España nacional, 1936-1939), Granada, García Hispán, 1994, ISBN 84-87690-33-5.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Fortuna, Oreste, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 14 febbraio 2021.