Nihonbashi

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Disambiguazione – Se stai cercando la stazione della metropolitana di Tokyo, vedi Nihonbashi (metropolitana di Tokyo).
Nihonbashi
日本 橋
StatoBandiera del Giappone Giappone
CittàTokyo
Mappa di localizzazione: Tokyo
Nihonbashi
Nihonbashi
Nihonbashi (Tokyo)
Coordinate: 35°41′02″N 139°46′28″E / 35.683889°N 139.774444°E35.683889; 139.774444

Nihonbashi (日本橋? lett. "ponte del Giappone") è un distretto finanziario di Chūō (Tokyo) nato intorno all'omonimo ponte che collega le due rive del fiume Nihonbashi dal XVII secolo. Il primo ponte di legno fu completato nel 1603. L'attuale ponte progettato da Tsumaki Yorinaka fu costruito in pietra su un telaio in acciaio risalente al 1911. Il distretto copre una vasta area raggiungendo Akihabara a nord, il fiume Sumida ad est, Ōtemachi a ovest e Yaesu e Ginza a sud.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Stampa ukiyo-e di Nihonbashi ad opera di Hiroshige facente parte della serie Le cinquantatré stazioni di Tōkaidō
Nihonbashi nel 1946

Durante il periodo Edo, Nihonbashi fu un importante centro mercantile: il suo sviluppo iniziale è da attribuire principalmente alla famiglia Mitsui, che basò le sue attività di commercio all'ingrosso a Nihonbashi e sviluppò il primo grande magazzino giapponese: Mitsukoshi. Il mercato ittico situato a Nihonbashi durante il periodo Edo è stato il predecessore dell'attuale mercato ittico di Tsukiji. Negli anni successivi, Nihonbashi si sarebbe trasformato nel più importante distretto finanziario di Tokyo e dell'intero Giappone.[1][2]

Il ponte Nihonbashi divenne famoso per la prima volta durante il XVII secolo, quando era il termine orientale del Nakasendō e del Tōkaidō, strade che scorrevano tra Edo e Kyoto. Nell'era Meiji, il ponte di legno fu sostituito da un ponte di pietra più grande (una replica del vecchio ponte è stata esposta al Museo Edo-Tokyo). Il ponte Nihonbashi contiene il punto dal quale tutte le distanze vengono misurate nella capitale; i cartelli stradali che segnano la distanza da Tokyo indicano effettivamente il numero di chilometri rispetto a Nihonbashi.

Tra il 1618 ed il 1657 nella sua area sorgeva il quartiere autorizzato di piacere e divertimento di Yoshiwara, che andò distrutto nel grande incendio di Meireki e che poi trasferito ad Asakusa.[3][4] Per distinguere i due omonimi quartieri quello di Nihonbashi divenne noto come "Moto-Yoshiwara".[4]

L'area che circondava il ponte fu bruciata durante il massiccio bombardamento di Tokyo del 9-10 marzo 1945, considerato il più grande raid aereo della storia. Nonostante un'attenta manutenzione e il restauro, una zona del ponte ha ancora segni di bruciature nella pietra dovute ad una bomba incendiaria. È una delle poche tracce lasciate dal bombardamento che ha raso al suolo gran parte di Tokyo.

Poco prima dei Giochi della XVIII Olimpiade del 1964, fu costruita una superstrada sul ponte Nihonbashi, oscurando la classica vista del Fuji.[5] Negli ultimi anni, i cittadini locali hanno chiesto al governo di rendere sotterranea questa superstrada. Questo piano è stato approvato dal primo ministro Jun'ichirō Koizumi nel 2005 e il governo metropolitano di Tokyo e il Ministero del territorio, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo hanno annunciato nel 2017 che avrebbero iniziato uno studio dettagliato del progetto, con l'obiettivo di iniziare la costruzione dopo i Giochi della XXXII Olimpiade.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Kirin presso il Nihonbashi
Leone presso il Nihonbashi
Chilometro zero al centro del Nihonbashi
Banca del Giappone
Mitsukoshi
Nihonbashi Mitsui Tower

Aziende con sede a Nihonbashi[modifica | modifica wikitesto]

Hakozakicho (箱崎町)

  • IBM Japan - IBM Hakozaki Facility

Honcho (本町)

Muromachi (室町)

Organizzazioni con sede a Nihonbashi[modifica | modifica wikitesto]

  • Japan-India Association

Stazioni ferroviarie e della metropolitana[modifica | modifica wikitesto]

Stazioni della metropolitana[modifica | modifica wikitesto]

Stazioni ferroviarie[modifica | modifica wikitesto]

Le cinque strade di Edo[modifica | modifica wikitesto]

Come punto di partenza per le cinque strade di Edo, Nihonbashi fornì un facile accesso a molte parti del Giappone antico.

  • Tōkaidō (collega Edo a Kyoto, rimanendo vicino alla costa)
Nihonbashi (posizione di partenza) - Shinagawa-juku
  • Nakasendō (collega Edo a Kyoto, attraversando le montagne)
Nihonbashi (posizione di partenza) - Itabashi-juku
Nihonbashi (posizione di partenza) - Naitō Shinjuku
Nihonbashi (posizione di partenza) - Hakutaku-juku
  • Nikkō Kaidō (connecting Edo with Nikkō)
Nihonbashi (posizione di partenza) - Senju-juku

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enbutsu, 2007, p. 15.
  2. ^ DK, 2015, p. 74.
  3. ^ Bernabò Brea, Kondo, p.315.
  4. ^ a b (EN) The Yoshiwara Pleasure Quarters: A Cradle for Japan’s Edo Culture, su Nippon.com. URL consultato il 28 luglio 2023.
  5. ^ Thornbury e Schulz, 2017, p. 81.
  6. ^ Guide Map/Nihonbashi (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2008).
  7. ^ " Corporate Profile.." Akebono Brake Industry. Retrieved on February 15, 2017.
  8. ^ " Corporate Profile, su kose.co.jp. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  9. ^ " Corporate Profile, su nisshinbo.co.jp. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  10. ^ " Company Outline, su nomuraholdings.com. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  11. ^ " FAQ, su takeda.com. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  12. ^ Company Information, su daiichisankyo.com. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  13. ^ Corporate Data, su mitsuifudosan.co.jp. URL consultato il 12 febbraio 2017.
  14. ^ Company Profile, su shinseibank.com. URL consultato il 12 febbraio 2017.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) DK Eyewitness Travel Guide Japan, Dorling Kindersley Limited, 2015, ISBN 9780241205716.
  • (EN) Barbara E. Thornbury e Evelyn Schulz, Tokyo: Memory, Imagination, and the City, Lexington Books, 2017, ISBN 9781498523684.
  • (EN) Sumiko Enbutsu, Tokyo: Exploring the City of the Shogun, Kodansha International, 2007, ISBN 9784770030337.
  • Luigi Bernabò Brea e Eiko Kondo, Stampe e Pitture - L'ukiyo-e dagli inizi a Shunshō, Genova, Sagep Editrice, 1979.

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