Niccolò Tornioli

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Niccolò Tornioli (Siena, post 1598 – Roma, 18 agosto 1651) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Vocazione di san Matteo, Rouen

Nacque a Siena da Lorenzo Tornioli, "pesatore" presso la dogana cittadina, e si formò e iniziò a dipingere nella città natale.

Nel 1635 si era trasferito a Roma[1]. Strinse amicizia con il collaboratore di Agostino Tassi, Giovanni Antonio Galli, detto "lo Spadarino" e con gli scultori Francesco Mochi e Alessandro Algardi.

La venuta a Roma al fianco di Federico IV Borromeo (1617-1673), suo protettore, divenuto in seguito cardinale (1670), non lo favorì, come sperato, nei contatti con i committenti e, nel marzo del 1636, abbandonò il Borromeo e passò sotto la protezione del cardinale Maurizio di Savoia (1593-1657) che gli commissionò nello stesso anno un ritratto a cavallo dell'imperatore Ferdinando III e le macchine pirotecniche per i festeggiamenti in occasione della sua ascesa al trono. Per il cardinale dipinse inoltre "molti quadri di istorie e bizzarrie"[2], una Madonna in gloria con le anime dei santi e un San Michele, inviati a Torino.

Nel 1642 passò al servizio del cardinale Francesco Barberini (1597-1679), per il quale eseguì un dipinto collocato nella chiesa di Santa Petronilla di Siena, distrutto in seguito da un incendio nel 1689. Per i Barberini eseguì anche un'altra Madonna con Bambino, in possesso del principe Maffeo Barberini nel 1686[3]. Un'altra opera ignota fu eseguita per il cardinale Francesco Adriano Ceva[4].

Nel 1643 si presentò presso gli oratoriani della Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella), chiedendo di fare gratuitamente una pittura in onore di san Filippo Neri. Gli fu affidata dunque la decorazione affrescata della volta di un ambiente dietro la cappella del santo, con un ovale al centro con Madonna che risana san Filippo in punto di morte, che tuttavia non era ancora completato alla sua morte, nel 1651[5].

Tra gli oratoriani conobbe padre Virgilio Spada (1596-1662), fratello del cardinale Bernardino Spada (1594-1661) e dal 1645 sovraintendente ai lavori per la Fabbrica di San Pietro[6]. Nello stesso anno il cardinale acquistò per la propria collezione sette dipinti del Tornioli[7] e vi aggiunse in seguito altri tre dipinti, probabilmente acquistati dopo la morte del pittore. Nel 1645 altri due dipinti furono acquistati dallo stesso Virgilio, tra cui un Caino e Abele donato a papa Innocenzo X, a cui seguirono le opere per i due lati della cappella Spada in San Paolo Maggiore a Bologna.

Sempre da Virgilio Spada, ottenne il consistente incarico di disegnare i cartoni e realizzare i mosaici per la cappella del Santissimo Sacramento nella basilica di San Pietro eseguiti tra il 1647 e il 1648. L'incarico gli venne tuttavia sospeso nel 1650 perché dipingeva le tessere invece di utilizzarne di già colorate. Lo sdegno del suo protettore per l'inganno pose fine alla sua carriera e il pittore morì l'anno seguente, lasciando eredi la moglie Cecilia Castelli e la figlia Francesca Maria[8].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Madonna col Bambino e san Giovannino
  • 1628: stendardo processionale della "Compagnia di San Giovannino sotto il Duomo" di Siena, ridipinto pochi anni dopo da Rutilio e Domenico Manetti;
  • 1630: bozzetto per una pala con l'Estasi del beato Gioacchino Piccolomini per la basilica dei Servi (Pinacoteca di Siena), che fu in seguito dipinta da Rutilio Manetti;
  • 1631: Crocifissione per l'altare della cappella destra della chiesa di San Niccolò in Sasso;
  • 1630-1632: Madonna col Bambino e i santi Maria Maddalena, Giuseppe e Agostino (collezione Chigi-Saracini)
  • 1633-1634: Martirio di santa Lucia, Cappella di Santa Lucia, Convento di Santa Maria a Ripa, Empoli
  • 1634: Chiamata di san Matteo, per la Dogana di Siena;
  • 1635- 1636: Visione di san Giovanni a Patmos per Federico IV Borromeo (oggi a Milano, Palazzo Marino, sala dell'Orologio)
  • 1635-1636: San Sebastiano curato da santa Irene per Federico IV Borromeo (oggi a Milano, Palazzo Marino, sala dell'Orologio)
  • 1637: Ritratto di Ferdinando III a cavallo commissionato dal cardinale Maurizio di Savoia[9]
  • 1637-1642:
    • Madonna in gloria con le anime dei santi, commissionato dal cardinale Maurizio di Savoia per la scomparsa chiesa torinese della Vergine del Suffragio, oggi forse presso la chiesa di Sant'Agostino[10];
    • San Michele, commissionato dal cardinale Maurizio di Savoia per Torino[11]
  • 1643-1651: Madonna che risana san Filippo in punto di morte, affresco della volta di un ambiente dietro la cappella del santo nella Chiesa Nuova, completato da altri dopo la morte del pittore;
  • 1643: acquistati dal cardinale Bernardino Spada per la propria collezione sette dipinti:
    • Carità romana (Galleria Spada),
    • Madonna col Bambino dormiente e san Giuseppe (Galleria Spada),
    • Maddalena che dorme (ambasciata italiana ad Ankara),
    • Santissima Annunziata (altare maggiore della chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata di Castel Viscardo[12]),
    • Madonna col Bambino e un angelo, in deposito presso l'ambasciata italiana a Berlino e dispersa durante la seconda guerra mondiale,
    • una seconda Madonna col Bambino dormiente e san Giuseppe, perduta,
    • Amore che dorme sotto le arti liberali, perduta;
  • 1645: acquistati da Virgilio Spada:
  • 1646: altro Caino e Abele, commissionato da Virgilio Spada per la cappella Spada nella basilica di San Paolo Maggiore a Bologna e ivi collocato nel 1648;
  • 1647-1650: cartoni e mosaici per la cappella del Santissimo Sacramento nella basilica di San Pietro (Battesimo di Cristo, La cresima, L'olio santo, La penitenza) e mosaico con fregio della cupola;
  • 1648: Lotta di Giacobbe con l'angelo, per il lato opposto della cappella Spada in San Paolo Maggiore di Bologna;
  • dipinti acquistati dopo la morte del pittore dal cardinale Bernardino Spada:
    • terza versione di Caino uccide Abele (Galleria Spada, esistente nella collezione nel 1652);
    • Sacrificio di Mirtillo (Galleria Spada, esistente nella collezione nel 1658);
    • Gesù scaccia i mercanti dal Tempio (Palazzo Spada, piano nobile).

Note[modifica | modifica wikitesto]

Gli Astronomi
  1. ^ Secondo una fonte seicentesca (Ugurgieri Azzolini, Le pompe sanesi, Pistoia 1649, volume II, p.387), Tornioli giunse a Roma insieme al futuro cardinale Federico Borromeo nel gennaio 1635, mentre non è da riconoscere nel "Niccolò, pittore" indicato dal 1633 come abitante in via del Corso (Rita Randolfi, "Alcune precisazioni sull'attività romana di Niccolò Tornioli", in Studi di storia dell'arte, 7, 1996, pp.347-355.)
  2. ^ Ugurgieri Azzolini, Le pompe sanesi, Pistoia 1649, volume II, p.387.
  3. ^ M. Ciampolini, Bernardino Mei e la pittura barocca a Siena (catalogo mostra), Firenze 1987, p.101.
  4. ^ Rita Randolfi, "Alcune precisazioni sull'attività romana di Niccolò Tornioli", in Studi di storia dell'arte, 7, 1996, p.348.
  5. ^ G. Incisa della Rocchetta, "La sala rossa e la cappella interna di San Filippo", in Oratorium, 2, 1972, pp.88-89; J. Connors, G. Incisa della Rocchetta, "Documenti sul complesso borrominiano alla Vallicella", in Archivio della Società romana di storia patria, 1981, p.221; Roberto Cannatà, "Il collezionismo di Virgilio Spada", in La Galleria di Palazzo Spada. Genesi e storia di una collezione, Roma 1992, p.76.
  6. ^ Roberto Cannatà, "Il collezionismo di Virgilio Spada", in La Galleria di Palazzo Spada. Genesi e storia di una collezione, Roma 1992, p.72.
  7. ^ L. Neppi, Palazzo Spada, Roma 1975, p.293; Roberto Cannatà, "Il collezionismo del cardinale Bernardino Spada", in La Galleria di Palazzo Spada. Genesi e storia di una collezione, Roma 1992, pp.45-46.
  8. ^ S.Sperindei, L'inventario di Nicolò Tornioli. Aggiornamenti e nuovi documenti, in Valori Tattili, Gennaio-Giugno 2011.
  9. ^ L. Manzini, Applausi festivi fatti in Roma per l'elezione di Ferdinando II al Regno de' Romani dal serenissimo principe Maurizio cardinal di Savoia, Roma 1637, pp.88-92.
  10. ^ Maria Lucrezia Licini, Il pittore senese Niccolò Tornioli e la Galleria Spada, Roma 2001, p.7.
  11. ^ M. Di Macco, "Diana cacciatrice", in Arte di corte nel Piemonte del seicento (catalogo mostra), Torino 1989, p.190.
  12. ^ Il dipinto fu trasferito nel 1683 nella chiesa del feudo (Roberto Cannatà, "Il collezionismo del cardinale Bernardino Spada", in La Galleria di Palazzo Spada. Genesi e storia di una collezione, Roma 1992, p.45), arrivato alla famiglia Spada in seguito al matrimonio del 1636 tra Orazio Spada (1613-1687), nipote di Bernardino e Virgilio, e Maria Veralli (1616-1686) (M.L. Vicini, La famiglia Spada Veralli. Ritratto della marchesa Maria Veralli e di cinque suoi figli, Roma 1999, pp.5-16).
  13. ^ Roberto Cannatà, Laboratorio di restauro (catalogo mostra), Roma 1988, p.176.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. L. Licini, Il pittore senese Niccolò Tornioli e la Galleria Spada, Roma 2001.
  • M. Ciampolini, Integrazioni al catalogo di Niccolò Tornioli in “Antichità viva”, 34.1995(1996),4, pp. 26–34.
  • R. Randolfi, Alcune precisazioni sull'attività romana di Niccolò Tornioli in “Studi di Storia dell'Arte”, n.7, 1996, pp. 347–353
  • S. Salort-Pons, La llegada de Niccolò Tornioli a Roma y el malogrado mecenazgo del abad Borromeo in “Antologia di Belle Arti. Studi Romani” I, Nuova serie, nn. 67-70, 2004, pp. 9–13.
  • A. E. Galli, Federico IV Borromeo: scelte artistiche tra Milano e Siena, in Caravaggismo e naturalismo nella Toscana del Seicento. Atti delle Giornate di studi, a cura di Pierluigi Carofano, Franco Paliaga, Marco Ciampolini, Pontedera 2009, pp. 295–321
  • S. Sperindei, L'inventario di Nicolò Tornioli. Aggiornamenti e nuovi documenti, in "Valori Tattili", 2011, pp.114–123.

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