Monte Barone

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Disambiguazione – Se stai cercando il monte in Puglia, vedi Riserva naturale Monte Barone.
Monte Barone
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Piemonte
Provincia  Biella
Altezza2 044 m s.l.m.
Prominenza602 m
Isolamento10,32 km
CatenaAlpi
Coordinate45°44′14.94″N 8°09′12.24″E / 45.737483°N 8.1534°E45.737483; 8.1534
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Barone
Monte Barone
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Barone
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi Occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Pennine
SottosezioneAlpi Biellesi e Cusiane
SupergruppoAlpi Biellesi
GruppoCatena Monte Bo-Barone
SottogruppoCostiera Talamone-Barone
CodiceI/B-9.IV-A.2.a

Il monte Barone è una montagna delle Alpi situata nelle Alpi Biellesi che raggiunge un'altezza di 2044 m[1]. Il monte Barone domina la valle Sessera e la valle dello Strona di Postua. Ai suoi piedi si trovano i paesi di Coggiola, Crevacuore, Pray, Postua, Guardabosone. La cima si trova al confine tra il comune di Coggiola e un'isola amministrativa montana di Caprile.[2]

Toponimo[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo in piemontese significa mucchio, cumulo[3]; questo termine entra nella denominazione anche di altre montagne quali, ad esempio, il monte Baron (val Casternone) o la colma di Mombarone (valle dell'Elvo).

Salita alla vetta[modifica | modifica wikitesto]

La via normale prevede un tempo di percorrenza di circa due ore e trenta. Partendo dall'abitato di Coggiola si sale in macchina sino alla località Piane e si prosegue fino alla chiesetta dove si può parcheggiare. Lasciata la macchina, si ritorna indietro lungo la strada fino ad incontrare le indicazioni del sentiero G1 che inizia a salire, attraversa un piccolo alpeggio e prosegue nel vallone formato dal Rio Cavallero. Varcato su un ponticello il torrente, diventa più ripido, pur rimanendo largo e comodo. Dopo una ventina di minuti entra in un bosco di pini ed incontra la casa della Guardia Forestale. A questo punto il sentiero che conduce sulla cima è marcato G8 e prosegue sempre attraverso il bosco fino a scollinare sulla sommità della costa, da cui si può ammirare un bel panorama. Continua quindi lungo il costone rivolto a Nord-Ovest dove si trova il passaggio più difficile detto "Le Scarpie" (corda fissa) e, superatolo, raggiunge pianeggiando l'Alpe Ponasca e il rifugio del CAI "Monte Barone" (aperto nella stagione estiva). Dal rifugio, attraverso un prato, perviene alla cresta e quindi alla cima.

Punti di appoggio[modifica | modifica wikitesto]

  • Rifugio Monte Barone (1585 m).

Panorama[modifica | modifica wikitesto]

Il monte visto dalla Valsesia (in primo piano i Denti di Gavala)

Grazie alla posizione avanzata verso la pianura Padana rispetto al resto della catena alpina, il monte Barone gode di un panorama molto vasto. Partendo da Nord si ammirano: il Monte Rosa, i monti della val d'Ossola, il monte Leone, il lago Maggiore e il lago d'Orta, la pianura vercellese, le città di Novara, Vercelli, Milano e Torino, il Monviso e infine i monti di confine tra Biellese e Valle d'Aosta.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno nell'ultima domenica di agosto la sezione Valsessera del CAI fa celebrare una messa sulla cima del monte, con pranzo a seguire presso il rifugio CAI "Monte Barone".[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Iris Kürschner, 8. Monte Barone, 2044 m, in Piemont Nord: vom Monte Rosa bis zum Monviso. 44 Touren, Bergverlag Rother, 2015, p. 52. URL consultato il 20 novembre 2020.
  2. ^ Cartografia IGM on-line su www.pcn.minambiente.it
  3. ^ Casimiro Zalli, Dizionario piemontese italiano, latino e francese, compilato dal sac. Casimiro Zalli di Chieri, vol. 1, Carmagnola, Barbié, 1830, p. 86. URL consultato il 4 marzo 2022.
  4. ^ Matteo Pria, Il rifugio è stato appena riaperto ai turisti con una nuova gestione, in La Stampa, 20 agosto 2015. URL consultato il 12 settembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giancarlo Regis e Renza Piana Regis, Nuova guida alle Alpi biellesi, Biella, libreria V.Giovannacci, 1981.
  • Alessandro Castello, Elio Protto e Sandro Zoia, Alpi biellesi e valsesiane, collana Guida dei Monti d'Italia, Milano, CAI / TCI, 2013.

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