Crevacuore

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Crevacuore
comune
Crevacuore – Stemma
Crevacuore – Bandiera
Crevacuore – Veduta
Crevacuore – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Amministrazione
SindacoErmanno Raffo (lista civica Per Crevacuore) dal 2019
Territorio
Coordinate45°41′09.6″N 8°14′48.12″E / 45.686°N 8.2467°E45.686; 8.2467 (Crevacuore)
Altitudine377 m s.l.m.
Superficie8,6 km²
Abitanti1 365[1] (31-10-2023)
Densità158,72 ab./km²
FrazioniAzoglio, Pianezza, San Rocco
Comuni confinantiAiloche, Caprile, Curino, Guardabosone (VC), Pray, Scopello (VC), Serravalle Sesia (VC), Sostegno, Valdilana
Altre informazioni
Cod. postale13864
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT096021
Cod. catastaleD165
TargaBI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 795 GG[3]
Nome abitanticrevacuoresi
PatronoNatività di Maria Vergine
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Crevacuore
Crevacuore
Crevacuore – Mappa
Crevacuore – Mappa
Sito istituzionale

Crevacuore (Crevcheur in piemontese, Cravacòr nella variante valsesiana) è un comune italiano di 1 365 abitanti della provincia di Biella in Piemonte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Crevacuore fece parte dei domini dei conti di Pombia per poi passare nel 905 ad Aimone, conte di Vercelli, e ai suoi discendenti, i signori di Crevacuore e i signori di Bolgaro. Questi ultimi cedettero la loro parte a Gisulfo, vescovo di Vercelli, nel 1141, in cambio di Masserano. In seguito i vescovi di Vercelli acquistarono le altre parti del feudo, la titolarità del quale gli fu confermata dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1152, e lo infeudarono, a loro volta, a vari signori locali. Nel 1243 il legato pontificio Gregorio di Montelongo lo cedette al comune di Vercelli assieme ad altri territori.

Nel 1394 Crevacuore venne infeudata da papa Bonifacio IX ad Antonio Fieschi, dell'omonima famiglia genovese (poi Ferrero-Fieschi), assieme a Masserano, di cui seguì le sorti.

Nel XVII secolo la popolazione locale si rivoltò più volte contro i soprusi dei Ferrero-Fieschi. La rivolta più violenta scoppiò il 9 agosto 1657 quando la popolazione assediò il castello, presidiato dalle truppe del principe, e dopo una furiosa lotta riuscì ad occuparlo, distruggendolo fino alle fondamenta. Il castello non fu più ricostruito, sui suoi ruderi fu innalzata una colonna con infissa una croce e il poggio su cui sorgeva fu chiamato Monte di Santa Croce, a ricordo della vittoria.

Grazie al privilegio spettante alla famiglia Fieschi di battere moneta, Crevacuore è stato sede di una zecca, di cui restano rari esemplari di monetazione risalenti al XV-XVI secolo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del comune di Crevacuore è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 12 settembre 1941.[4]

«D'argento, alle tre bande di verde, col cuore di rosso attraversante in abisso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Una descrizione dello stemma è riportata nella Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia del 1893.[5]

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta, ricordata in un documento già nel 1348, fu profondamente ristrutturata nel Seicento, mentre l'interno fu trasformato tra il 1708 e il 1783 adeguando anche gli apparati plastici e pittorici. La chiesa conserva una pala con l'Immacolata con San Giuseppe, San Sebastiano e l’Angelo custode, opera di Giuseppe Antonio Tosi, detto il Cuzzio, databile al primo quarto del XVIII secolo e restaurata nel 2017.[6]
  • Cupola dei Santi Fabiano e Sebastiano
  • Chiesa di San Gregorio o Oratorio della Madonna della Serra
  • Chiesa di Santa Marta e San Bernardino da Siena
  • Chiesa di San Michele Arcangelo e San Defendente
  • Chiesa di San Quirico
  • Oratorio di San Rocco
  • Santuario della Madonna della Fontana.[7]- Indirizzo: Frazione Azoglio

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[8]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1908 e il 1935 la località fu servita dalla stazione Crevalcuore-Sostegno della Ferrovia Grignasco-Coggiola[9].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2004 2009 Gian Luigi Pavero lista civica Sindaco
2009 2014 Gian Luigi Pavero lista civica Sindaco II mandato
2014 2019 Massimo Toso lista civica Per Crevacuore Sindaco
2019 in carica Ermanno Raffo lista civica Per Crevacuore Sindaco

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune faceva parte della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi. Il comune dal 1º ottobre 2015 fa parte dell'Unione Montana dei Comuni del Biellese Orientale con sede legale a Casapinta e con sede operativa a Valdilana, fraz. Crocemosso.

Il comune di Crevacuore dista, in linea d'aria, 20.84 km dalla sede della provincia di Biella e 81.20 km dalla sede della regione Piemonte, mentre dista 541.62 km da ROMA capitale.

Distanza dalle altre province: Alessandria 90.71 km, Asti 87.59 km, Città Metropolitana di Torino 81.55 km, Cuneo 154.68 km, Novara 39.62 km, Verbano-Cusio-Ossola 31.58 km, Vercelli 42.69 km.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Crevacuore, decreto 1941-09-12 DCG, riconoscimento di stemma, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 novembre 2021.
  5. ^ Antonio Manno, Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia, vol. 5, Torino, F.lli Bocca, 1893, p. 62.
    «D'argento, a tre bande di verde, col cuore di rosso, attraversante.»
  6. ^ Sofia Villano, Giuseppe Antonio Tosi, detto il Cuzzio, Immacolata con san Giuseppe, san Sebastiano e l’angelo custode, in La fragilità della bellezza. Tiziano, Van Dyck, Twombly e altri 200 capolavori restaurati, XVIII edizione di Restituzioni. Tesori d'arte restaurati, catalogo di mostra, Milano, 2018, pagg. 607 - 615.
  7. ^ Il patrimonio artistico - Home - Comune di Crevacuore, su comune.crevacuore.bi.it, Comune di Crevacuore. URL consultato il 13 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2012).
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Aldo Riccardi, La ferrovia della val Sessera, in Tutto treno & storia, n. 6, novembre 2001, pp. 64-70.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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