Coggiola

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Coggiola
comune
Coggiola – Stemma
Coggiola – Bandiera
Coggiola – Veduta
Coggiola – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Biella
Amministrazione
SindacoPaolo Setti (lista civica) dal 4-10-2021
Territorio
Coordinate45°42′50.4″N 8°09′35.49″E / 45.714001°N 8.159857°E45.714001; 8.159857 (Coggiola)
Altitudine450 m s.l.m.
Superficie23,78 km²
Abitanti1 644[1] (31-12-2021)
Densità69,13 ab./km²
FrazioniBiolla, Camplin, Casa Chieti, Castello, Fervazzo, Formantero, Gabietto, Piletta, Ponte San Giovanni, Rivò, Vico, Viera, Viera Superiore, Villa Sopra, Villa Sotto, Zuccaro
Comuni confinantiAiloche, Caprile, Portula, Pray
Altre informazioni
Cod. postale13863
Prefisso015
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT096019
Cod. catastaleC819
TargaBI
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 902 GG[3]
Nome abitanticoggiolesi
Patronosan Giorgio Martire
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Coggiola
Coggiola
Coggiola – Mappa
Coggiola – Mappa
Sito istituzionale

Coggiola (Cògiola in piemontese) è un comune italiano di 1 644 abitanti della provincia di Biella in Piemonte.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Coggiola era anticamente denominata Cozola o Codiola. Con il nome Cozola compare per la prima volta in un documento del 17 ottobre 1152 con il quale l'imperatore Federico Barbarossa donava al Vescovo di Vercelli alcune località, tra cui appunto Coggiola.

Con un atto del 24 aprile 1243 il legato pontificio Gregorio di Montelongo la cedette al Comune di Vercelli, assieme ad altri centri compresi tra il Cervo e la Sesia, facenti parte dei feudi di Biella. Nel 1300 fu data in feudo ai Meschiati di Biella. Nel 1306 venne incendiata dagli uomini di Fra' Dolcino insieme con altri centri dei dintorni. Fu riedificata nel 1340 per iniziativa degli Alciati, nobili di Vercelli. In seguito fu data in feudo ai conti Mocchia di Coggiola di Cuneo.

Nel 1408 passò dai Vescovi di Vercelli ai Ducato di Savoia assieme a Sostegno, Lessona e Benna. Nel 1517 si diede il primo statuto comunale, approvato nel 1518 dal duca Carlo III di Savoia.

Nel 1798 fu occupata dai francesi e il 14 dicembre di quell'anno venne innalzato l'albero della libertà.

Nel 1911 viene qui fondata la Fila, famosa azienda di calzature, abbigliamento sportivo, ordinario e intimo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma comunale
Gonfalone comunale

Lo stemma comunale si blasona come segue:

«partito: nel 1º d'argento al leone di nero; nel 2º di rosso alle cinque api d'oro ordinate in fascia (2-2-1). Ornamenti esteriori da Comune.[4]»

Il gonfalone è un:

«drappo partito, di rosso e di bianco, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in argento Comune di Coggiola. Le parti di metallo e i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.[5]»

Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con D.P.R. dell'11 ottobre 1972.[4][6]

L'operosità simboleggiata nelle api presenti nel numero di 5, probabilmente voleva rendere onore alla resistenza dei valligiani ed il loro l'impegno nelle attività industriali tessili, come pure nella pastorizia e cura del patrimonio boschivo.

Nel 1940 vi fu una prima proposta di stemma comunale, mai concretizzata; quest'emblema univa lo stemma dei Conti Mocchia di Coggiola con quello di Vercelli (allora capoluogo provinciale).[4]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni del comune[modifica | modifica wikitesto]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Fra il 1908 e il 1935 Coggiola rappresentò il capolinea occidentale della Ferrovia Grignasco-Coggiola; la stazione era ubicata in localit Portula[8].

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
21 maggio 1995 27 ottobre 1996 Dario Modini centro-sinistra Sindaco [9]
28 aprile 1997 14 maggio 2001 Angela Maria Pastore lista civica Sindaco [9]
14 maggio 2001 30 maggio 2006 Angela Maria Pastore lista civica Sindaco [9]
30 maggio 2006 4 ottobre 2021 Gianluca Foglia Barbisin lista civica: per il futuro di Coggiola Sindaco [9]
4 ottobre 2021 "in carica" Paolo Setti lista civica Sindaco [9]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Coggiola è gemellata con:

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Il comune faceva parte prima della Comunità Montana Valle Sessera, poi della Comunità montana Val Sessera, Valle di Mosso e Prealpi Biellesi, prima della soppressione dell'ente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Renzo Barbattini, Massimo Ghirardi e Giovanni Giovinazzo, Le api delle città. La figura dell'ape nell'araldica civica italiana, illustrazioni di Massimo Ghirardi, San Godenzo, Edizioni Montaonda, 2016, pp. 64-66, ISBN 978-88-98186-15-0.
  5. ^ Comune di Coggiola. Gonfalone, su araldicacivica.it. URL consultato il 16 marzo 2017.
  6. ^ Archivio Centrale dello Stato. Fascicoli comunali, su acs.beniculturali.it. URL consultato il 16 marzo 2017.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Aldo Riccardi, La ferrovia della val Sessera, in Tutto treno & storia, n. 6, novembre 2001, pp. 64-70.
  9. ^ a b c d e http://amministratori.interno.it/
  10. ^ JUMELAGE, su lafarelesoliviers.com, Sito istituzionale del Comune di La Fare-les-Oliviers. URL consultato il 6 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2016).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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