Medaglia Pierre de Coubertin

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Medaglia Pierre de Coubertin
Pierre de Coubertin medal
Comitato Olimpico Internazionale
Istituzione1964

La medaglia Pierre de Coubertin (nota anche come "medaglia del vero spirito sportivo") è un riconoscimento attribuito dal CIFP (Comitato Internazionale per il Fair Play), istituito appositamente nel 1964 dal Comitato Olimpico Internazionale, a quegli atleti che dimostrano uno spirito di sportività nei Giochi olimpici.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Questa medaglia è considerata da molti atleti e spettatori come il più grande premio che un atleta possa ricevere, persino più grande di una medaglia d'oro. Il Comitato Olimpico Internazionale la considera la sua più alta onorificenza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È stata attribuita per la prima volta nel 1964. Il riconoscimento è stato attribuito durante l'Olimpiade invernale ad Innsbruck, al bobbista italiano Eugenio Monti per la sportività dimostrata nei confronti della squadra britannica di bob a 2 formata da Tony Nash e Robin Dixon, a cui aveva prestato un bullone che permise loro di vincere la medaglia d'oro nella relativa competizione. Ad altri due atleti - il tedesco Luz Long ed il cecoslovacco Emil Zátopek - il riconoscimento è stato attribuito, postumo, nel 2000.

Atleti insigniti[modifica | modifica wikitesto]

Atleta Nazione Evento Data Luogo
Luz Long Bandiera della Germania Germania Berlino 1936 1964 (premiato postumo) Berlino, Germania
Emil Zátopek Bandiera della Cecoslovacchia Cecoslovacchia Helsinki 1952 6 dicembre 2000 (premiato postumo) Helsinki, Finlandia
Eugenio Monti Bandiera dell'Italia Italia Innsbruck 1964 1964 Innsbruck, Austria
Karl Heinz Klee Bandiera dell'Austria Austria Innsbruck 1976 febbraio 1977 Innsbruck, Austria
Franz Jonas[1] Bandiera dell'Austria Austria luglio 1969
Lawrence Lemieux Bandiera del Canada Canada Seul 1988 settembre 1988 Seoul, Corea del Sud
Justin Harley McDonald Bandiera dell'Australia Australia Lillehammer 1994 1994 Lillehammer, Norvegia
Raymond Gafner Bandiera della Svizzera Svizzera 1999
Spencer Eccles Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti Salt Lake 2002 febbraio 2002 Salt Lake City, Utah, Stati Uniti
Tana Umaga Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 2003 Rugby Test Match giugno 2003 Cardiff, Galles, Regno Unito
Vanderlei Cordeiro de Lima Bandiera del Brasile Brasile Atene 2004 29 agosto 2004 Atene, Grecia
Elena Novikova-Belova Bandiera della Bielorussia Bielorussia 2007 XI International Scientific Congress 17 maggio 2007 Minsk, Belarus
Shaul Ladany Bandiera d'Israele Israele "meriti sportivi notevoli e singolari nel corso di un arco che copre oltre quattro decenni"[2] 17 maggio 2007 Minsk, Belarus
Petar Cupać
Ivan Bulaja
Pavle Kostov
Bandiera della Croazia Croazia Pechino 2008 18 novembre 2008 Beijing, Cina
Ronald Harvey Bandiera dell'Australia Australia 2009
Richard Garneau Bandiera del Canada Canada Sochi 2014 6 febbraio 2014 (premiato postumo) Sochi, Russia
Michael Hwang [3] Bandiera di Singapore Singapore "servizi eccezionali al movimento olimpico" 13 ottobre 2014 Singapore

Citazioni[modifica | modifica wikitesto]

«Nash non ha vinto perché gli ho dato il bullone. Ha vinto perché aveva la corsa più veloce.»

«Gli ci è voluto molto coraggio per dimostrarsi mio amico davanti a Hitler... Potete fondere tutte le medaglie e le coppe che possiedo e non sarebbe che una placcatura sull'amicizia a ventiquattro carati che ho provato per Lutz Long in quel momento.»

«Non posso accettare la medaglia di Emanuel. Sono felice con la mia, è di bronzo, ma significa oro.»

«La vittoria a causa di equipaggiamento inadeguato degli avversari non è un merito. La cooperazione tra le persone di sport è una parte fondamentale dell'Olimpismo.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Newsletter No. 22 Archiviato il 14 giugno 2012 in Internet Archive., Comité international olympique, Château de Vidy 1007 Lausanne, p. 402
  2. ^ (EN) Sports Shorts – Israel News, Haaretz, 12 settembre 2007. URL consultato il 25 febbraio 2013.
  3. ^ https://www.olympic.org/news/olympic-highlights/240475
  4. ^ (EN) Larry Schwartz, ESPN.com: Owens pierced a myth, su espn.go.com, 2007. URL consultato il 14 agosto 2008.
  5. ^ (PT) Emanuel surpreende e oferece sua medalha de ouro para Vanderlei Cordeiro [Emanuel surprises and offers his gold medal to Vanderlei Cordeiro], su www1.folha.uol.com.br, Folha Online, 1º settembre 2004. URL consultato l'8 agosto 2012.

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