Medaglia Pierre de Coubertin
Medaglia Pierre de Coubertin | |
---|---|
Pierre de Coubertin medal | |
Comitato Olimpico Internazionale | |
Istituzione | 1964 |
La medaglia Pierre de Coubertin (nota anche come "medaglia del vero spirito sportivo") è un riconoscimento attribuito dal CIFP (Comitato Internazionale per il Fair Play), istituito appositamente nel 1964 dal Comitato Olimpico Internazionale, a quegli atleti che dimostrano uno spirito di sportività nei Giochi olimpici.
Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]
Questa medaglia è considerata da molti atleti e spettatori come il più grande premio che un atleta possa ricevere, persino più grande di una medaglia d'oro. Il Comitato Olimpico Internazionale la considera la sua più alta onorificenza.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
È stata attribuita per la prima volta nel 1964. Il riconoscimento è stato attribuito durante l'Olimpiade invernale ad Innsbruck, al bobbista italiano Eugenio Monti per la sportività dimostrata nei confronti della squadra britannica di bob a 2 formata da Tony Nash e Robin Dixon, a cui aveva prestato un bullone che permise loro di vincere la medaglia d'oro nella relativa competizione. Ad altri due atleti - il tedesco Luz Long ed il cecoslovacco Emil Zátopek - il riconoscimento è stato attribuito, postumo, nel 2000.
Atleti insigniti[modifica | modifica wikitesto]
Citazioni[modifica | modifica wikitesto]
«Nash non ha vinto perché gli ho dato il bullone. Ha vinto perché aveva la corsa più veloce.»
«Gli ci è voluto molto coraggio per dimostrarsi mio amico davanti a Hitler... Potete fondere tutte le medaglie e le coppe che possiedo e non sarebbe che una placcatura sull'amicizia a ventiquattro carati che ho provato per Lutz Long in quel momento.»
«Non posso accettare la medaglia di Emanuel. Sono felice con la mia, è di bronzo, ma significa oro.»
«La vittoria a causa di equipaggiamento inadeguato degli avversari non è un merito. La cooperazione tra le persone di sport è una parte fondamentale dell'Olimpismo.»
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Newsletter No. 22 Archiviato il 14 giugno 2012 in Internet Archive., Comité international olympique, Château de Vidy 1007 Lausanne, p. 402
- ^ (EN) Sports Shorts – Israel News, Haaretz, 12 settembre 2007. URL consultato il 25 febbraio 2013.
- ^ https://www.olympic.org/news/olympic-highlights/240475
- ^ (EN) Larry Schwartz, ESPN.com: Owens pierced a myth, su espn.go.com, 2007. URL consultato il 14 agosto 2008.
- ^ (PT) Emanuel surpreende e oferece sua medalha de ouro para Vanderlei Cordeiro [Emanuel surprises and offers his gold medal to Vanderlei Cordeiro], su www1.folha.uol.com.br, Folha Online, 1º settembre 2004. URL consultato l'8 agosto 2012.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su olympic.org.