Marcello D'Olivo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
D'Olivo (a destra) insieme ad Ernest Hemingway nel 1954

Marcello D'Olivo (Udine, 27 febbraio 1921Udine, 24 agosto 1991) è stato un architetto, urbanista e pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Marcello D'Olivo, figlio di Giuseppina del Toso e Antonio, pittore e decoratore, conseguì la licenza elementare nel 1932 e nello stesso anno abbandonò la scuola per andare a lavorare come garzone e vetrinista in una cooperativa alimentare.

Ripresi gli studi conseguì la licenza media nel 1939 e nel 1942 il diploma al liceo artistico di Venezia. Nello stesso anno s'iscrisse all'Istituto universitario di Architettura di Venezia, dove si laureò nel 1947.

Il suo operato in campo architettonico e urbanistico viene definito organico sperimentale[1] per i continui riferimenti all'interazione fra natura e tecnologia, con l'ambizioso tentativo di omologare quest'ultima con lo studio delle leggi genetiche e morfologiche della natura stessa. La sua opera più famosa è la spirale, detta "la chiocciola", di Lignano Pineta realizzata nel 1955. L'impianto urbanistico del nuovo villaggio turistico destò l'interesse di Ernest Hemingway che venne a conoscere l'architetto D'Olivo.

A Lignano Pineta D'Olivo realizzò anche tre originalissime ville che fecero scrivere allo storico dell'architettura Bruno Zevi "D'Olivo è il Wright italiano". Anche la rivista Civiltà delle macchine, allora diretta dal poeta ingegnere Leonardo Sinisgalli si interessò al progetto e all'architetto della corrente "organica" che sposava in pieno il concetto di rapporto armonioso architettura-natura. Sempre negli anni Cinquanta D'Olivo restaurò la Moschea di Omar a Gerusalemme e iniziò a lavorare all'estero. Tra i suoi numerosissimi progetti ricordiamo lo Zipser a Grado, il Villaggio del Fanciullo a Trieste, Pineland a Forni di Sopra, il villaggio turistico Hotel Gusmay a Manacore sul Gargano, tra i più interessanti esempi di architettura organicista balneare[2] , l'ospedale ortofrenico a Potenza.

Negli anni Sessanta lavorò in Africa realizzando il piano regolatore di Libreville e il complesso Omnisport. Lavorò in Congo, Libia, Libano e Giordania dove realizzò un ospedale ad Amman. Sempre negli anni Settanta partecipò alla Biennale di Architettura di Venezia. Dopo Udine, nel 1966, si trasferì a Roma dove visse fino al 1982 con la moglie Paola e il figlio Antonio.

Negli anni Settanta frequentò personaggi come Pier Paolo Pasolini, Alfonso Gatto, Giuseppe Ungaretti, Giorgio de Chirico, Leonardo Sinisgalli, Orson Welles, Giulio Carlo Argan, Bruno Zevi, Luigi Nervi, Le Corbusier, Palma Bucarelli, Luchino Visconti. Nel 1972 pubblicò un corposo volume, la lunga prefazione fu scritta da Giulio Carlo Argan, dal titolo Discorso per un'altra architettura.

Amante dell'arte e della matematica, D'Olivo fu un intellettuale che abbracciava gli argomenti più disparati: dalla filosofia alla letteratura, dalla fisica quantistica alla pittura, dalla relatività alla letteratura gialla. Nel 1978 fu chiamato da Saddam Hussein per realizzare il faraonico Monumento al Milite Ignoto a Baghdad, una struttura circolare di 260 metri di diametro, sollevata da terra 13 metri con al centro una cupola di 60 metri di diametro. L'opera è stata inaugurata nel 1982.

Dal 1982 al 1986 visse nella tenuta del principe Antonello Ruffo di Calabria a Paliano. Nel 1986 realizzò una mostra dei suoi progetti, ma anche dei suoi quadri di pittura a Los Angeles. Poi con la moglie tornò a vivere a Udine dove realizzò una scuola a Gorizia. Morì all'alba del 24 agosto 1991.

Nel 1997 esce il volume Marcello D'Olivo Architettura e progetti 1947-1991 (Electa) con un saggio introduttivo dal titolo: Un irregolare nel panorama italiano del dopoguerra di Guido Zucconi. Nel 2002 la città di Udine gli ha dedicato una mostra e due cataloghi monografici editi da Mazzotta con scritti di Gillo Dorfles, Massimiliano Fuksas, Toni Follina, Isabella Reale. Nel 2009 sempre la città di Udine ha dedicato a D'Olivo una mostra sul Monumento al Milite Ignoto di Baghdad. Qualche anno prima la città di Udine gli ha dedicato un parco, Lignano Pineta invece la propria piazza principale. Nel 2021, in occasione dei 100 anni dalla nascita e 30 dalla morte, Lignano Pineta gli ha dedicato una mostra curata da Lucia Ardito e Udine una importante mostra nel Castello della città con un corposo catalogo con scritti di Toni Follina, Massimiliano Fuksas e Antonio D'Olivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.IV, pag.228
  2. ^ V. C. Galati, Turismo e villaggi turistici nella Puglia balneare del Secondo dopoguerra (1956-1993), in ASUP - ANnali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, vol. 3, 2015, pp. 304-341.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • M. D'Olivo, Discorso per un'altra architettura, Casamassima, Udine, 1972, 3 volumi
  • M. D'Olivo, P. Mainardis de Campo, Ecotown Ecoway, Utopia ragionata, Rusconi, Milano, 1986
  • G. Zucconi, F. Borella, F. Luppi, P. Nicoloso, Marcello D'Olivo. Architetture e progetti 1947-1991, Electa, Milano, 1998
  • Ferruccio Luppi e Paolo Nicoloso (a cura di), Marcello D'Olivo architetto, Milano, Mazzotta, 2002, ISBN 8820215349.
  • I. Reale (a cura di), Marcello D'Olivo. Architettura e Arte, Mazzotta, Milano, 2002
  • N. Za, Marcello D'Olivo, in “Turismo”, Trieste, Giugno 1951
  • V. La corazza, Tra Wright e Nervi, in Pirelli, n°2, aprile 1952, pp.38,39
  • Libere architetture nella scia di Wright, in Domus, n°275, novembre 1952, pp.7-11
  • L. Sinisgalli, Una città è nata in mezzo agli alberi e alle acque, in “ Civiltà delle macchine”, n°4, luglio 1954, pp. 37-40
  • B. Zevi, L'architetto contadino, in “L'Espresso”, 30 giugno 1957
  • M. Parella, Recenti costruzioni di Marcello D'Olivo, in “L'Architettura. Cronache e storia”, n° 35, settembre 1958, pp.296-307
  • L. Pellegrin, Pre-D'Olivo: naturalmente, in Friuli, in “L'Architettura. Cronache e storia”, n° 37, ottobre 1958, p.361
  • B. Zevi, Capolavoro del brutalismo di Viganò, in “L'Espresso”, 2 marzo 1958
  • D. Zannier, Marcello D'Olivo: poeta e scienziato dell'architettura, in “Friuli Sera”, Udine, 28 novembre 1973
  • P. C. Santini, Marcello D'Olivo, in “Ottagono”, n°33, giugno, pp. 58-65
  • L. Sinisgalli, Un piccolo esempio di bella architettura industriale, in “Civiltà delle macchine”, n°3, maggio 1954, pp. 59
  • L. Sinisgalli, Una piccola città meravigliosa per cinquecento ragazzi di Trieste, in “Corriere d'informazione”, Milano, 13-14 gennaio 1955
  • Ateliers à Trieste, in Architecture d'aujourd'hui, n°64, mars 1956, p. 13
  • F. Tentori, Nuove opere al villaggio del fanciullo di Trieste, in “L'Architettura.
  • Cronache e storia”, n° 20, giugno 1957, pp.80-99
  • B. Zevi, Rinascimento radente in precompresso, in “L'Espresso”, 14 luglio 1957
  • Galleria – Marcello D'Olivo, in “Il Corriere di Trieste”, Trieste, 29 giugno 1958
  • D. Dardi, Marcello D'Olivo architetto tragico, in “Trieste”, n°61, maggio-giugno 1964, pp.20-21
  • Giulio Carlo Argan Storia dell'arte italiana, voll. I-III, Sansoni, Firenze 1968
  • A. Galardi, Il villaggio del fanciullo a Villa Opicina, in Idem, Architettura italiana contemporanea (1955-1965), Milano, 1967, pp.60-61
  • B. Zevi, Architettura concetti di una controstoria, Newton Compton, Roma, 1994
  • W. A. Storrer, Frank Lloyd Wright – Il repertorio, Zanichelli, Bologna, 1997
  • B.B. Pfeiffer, Frank Lloyd Wright, Taschen, Hohenzollernring, 2000
  • G. Schildt, Alvar Aalto – capolavori, Rizzoli, Milano, 2000
  • "L'Espresso" Bruno Zevi - Marcello D'Olivo genio incompiuto n 44 3 novembre 1991
  • Bruno Zevi e Maurizio Sacripanti  : Marcello D'Olivo scuola per le minoranze etniche a Gorizia. "L'architettura cronaca e storia" n 447, gennaio 1993
  • D. Barillari, Genesi di una sprila. Marcello D'Olivo e il piano Lignano Pineta. PDF Scaricabile.
  • "L'Espresso" Massimiliano Fuksas - Marcello D'Olivo : E per tetto una conchiglia n 7 14 febbraio 2002
  • "L'Espresso" Massimiliano Fuksas - Marcello D'Olivo - Omaggio a D'Olivo n 24 18 giugno 2009
  • V. C. Galati, Turismo e villaggi turistici nella Puglia balneare del Secondo dopoguerra (1956-1993), in ASUP - Annali di Storia dell'Urbanistica e del Paesaggio, vol. 3, 2015, pp. 304-341.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN37796971 · ISNI (EN0000 0000 8117 2912 · SBN CFIV057149 · ULAN (EN500088191 · LCCN (ENn79021295 · GND (DE122326288 · BNE (ESXX1705084 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n79021295
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie