Hieracium froelichianum
Sparviere di Froelich | |
---|---|
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Hieraciinae |
Genere | Hieracium |
Sottogenere | Hieracium sect. Alpestria (Fr.) Arv.-Touv. |
Specie | H. froelichianum |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Cichorioideae |
Tribù | Cichorieae |
Sottotribù | Hieraciinae |
Genere | Hieracium |
Sottogenere | Hieracium sect. Alpestria |
Specie | H. froelichianum |
Nomenclatura binomiale | |
Hieracium froelichianum Buek, 1840 |
Lo sparviere di Froelich (nome scientifico Hieracium froelichianum Buek, 1840) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. Hieracium froelichianum è anche l'unica "specie principale" italiana appartenente alla sezione Hieracium sect. Alpestria (Fr.) Arv.-Touv..[1][2][3]
Etimologia[modifica | modifica wikitesto]
Il nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[4][5] L'epiteto specifico (froelichianum ) ricorda il medico e botanico tedesco J.A. von Frolich (1766 - 1841).[3]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Heinrich Wilhelm Buek (1796-1878) nella pubblicazione " Genera, Species et Synonyma Candolleana" ( Gen. Sp. Synon. Cand. Index, 2: p. v) del 1840.[6] Il nome scientifico della sezione è stato definito dai botanici Jean Maurice Casimir Arvet-Touvet (1841-1913) e Elias Magnus Fries (1794-1878).[3]
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Habitus. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee (e aromatiche), a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve. Le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice.[7][8][9][10][11][3][12]
Fusto. I fusti, in genere eretti e ascendenti, da molli a robusti, sono di solito solitari o mediamente ramificati. Il colore varia da verde a verde-glauco (rosso-violaceo in basso). Le radici in genere sono di tipo fittonante. L'altezza delle piante varia da 30 a 50 cm.
Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali che cauline con disposizione alterna. Le lamine sono intere o dentate con forme da ovate o ampiamente ellittiche fino a ampiamente lanceolate; la consistenza è molle; il colore è verde o verde-glauco. La superficie può essere ricoperta da peli semplici o ramificati. I piccioli sono seminascosti da una densa villosità sericea allungata di peli ghiandolari. Le foglie basali (da 3 a 5) sono lungamente picciolate. Le foglie cauline (da 3 a 5) sono confluenti nel picciolo, alato-picciolate, arrotondate (quasi cordate) e semi-amplessicauli.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono del tipo lassamente panicolate con 2 - 4 rami e 1 - 3 capolini (totale fino a 8 capolini). L'acladio è di 1 – 5 cm. L'infiorescenza è composta da un solo capolino terminale. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un peduncolo (sottile o ingrossato) sotteso da alcune brattee fogliacee e da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma semi-ellissoide ed è formato da diverse serie di brattee. Le brattee sono colorate di verde scuro e sono disposte su due serie appressate con forme lanceolate e apici acuti. Il ricettacolo, alla base dei fiori, può essere cigliato, oppure può essere nudo (senza pagliette). Gl'involucri sono seminascosti da una densa villosità sericea allungata di peli ghiandolari. Dimensione dell'involucro: 9 – 10 mm
Fiori. I fiori, tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: le corolle sono formate da un tubo e da una ligula terminante con 5 denti; il colore è giallo. I denti delle ligule sono sparsamente cigliati. Dimensioni delle ligule: larghezza 2 mm; lunghezza 15 – 20 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[14] Le antere alla base sono acute. Il polline è tricolporato.[15]
- Gineceo: lo stilo giallo (con tendenza al nerastro) è filiforme e peloso sul lato inferiore; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. La superficie stigmatica è interna.[16]
- Antesi: (fioritura anticipata con picco antesico tra primavera e estate).
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma da oblunga a obovoide-obconica con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); in alcuni casi gli acheni sono provvisti di coste longitudinali. Il pappo si compone di peli semplici grigiastri, scabri o barbati (non piumosi). Raramente il pappo è assente. Dimensione degli acheni: 2,8 - 3,3 mm.
Biologia[modifica | modifica wikitesto]
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]
Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Europeo.
Distribuzione: in Italia questa specie si trova (raramente) su tutto l'arco alpino.
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i pascoli alpini e le alnete.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare da 1.600 a 2.000 m s.l.m..
Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][10][11]
Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[11][20]
Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[10][21], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[3]
La specie di questa voce è descritta all'interno della sezione Hieracium sect. Alpestria. La sezione XXVIII Alpestria, insieme alle sezioni Subalpina, Bocconea, Pulmonarioidea, Jurassica e Umbrosa, costituisce un gruppo di specie intermediarie a distribuzione prevalentemente subalpina; in particolate la sezione della specie di questa voce ha delle affinità con la sezione Prenanthoidea.
I caratteri principali della sezione sono:[3]
- le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode);
- i piccioli e gl'involucri sono seminascosti da una densa villosità sericea allungata di peli ghiandolari (i peli semplici e stellati sono da sparsi a densi);
- le foglie cauline (da 3 a 5) sono confluenti nel picciolo, alato-picciolate, arrotondate (quasi cordate) e semi-amplessicauli;
- i denti delle ligule sono sparsamente cigliati;
- gli acheni hanno delle dimensioni tra 3 e 4,5 mm;
- la fioritura è anticipata (il picco antesico è primaverile-estivo).
In particolare questa specie ha dei caratteri più simili alla specie H. bifidum che alla specie H. jurassicum.
L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. froelichianum è caratterizzato dalla seguente pubescenza:[3]
Tipo peli | Caule | Foglie | Peduncoli dei capolini | Brattee involucrali |
---|---|---|---|---|
Peli semplici: lunghi 0,8 - 1,5 mm, molli, bianchi e denticolati | Da sparsi a densi | Da assenti a densi | Da sparsi a densi con basi nere | Da sparsi a densi |
Peli ghiandolari | Dal basso: da assenti a densi | Al margine e sulle nervature: sparsi | Da sparsi a densi, lunghi 0,4 - 0,6 mm, con peduncoli neri e ghiandole gialle | Da densi a piuttosto densi |
Peli stellati | Assenti | Densi sulle nervature | Densi | Densi e di aspetto grigio-lanoso |
Il numero cromosomico di H. froelichianum è: 2n = 27 e 36.[3]
Sottospecie[modifica | modifica wikitesto]
Per questa specie sono riconosciute le seguenti 15 sottospecie presenti nella flora spontanea italiana:[2][12][22]
- Hieracium froelichianum subsp. beauverdianum (Besse & Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Valle d'Aosta
- Hieracium froelichianum subsp. cavicola Gottschl. - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. crepididens (Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. epimediiforme (Benz & Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Friuli
- Hieracium froelichianum subsp. epimedium (Fr.) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Alpi occidentali
- Hieracium froelichianum subsp. exilentum (Arv.-Touv.) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Alpi
- Hieracium froelichianum subsp. froelichianum - Distribuzione: Alpi orientali
- Hieracium froelichianum subsp. heterolobum (Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. laevipedunculum (Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. laricicola (C.Bicknell & Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. macilentum (Fr.) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Alpi occidentali
- Hieracium froelichianum subsp. punctiferum Gottschl. - Distribuzione: Piemonte
- Hieracium froelichianum subsp. subepimedium (Murr & Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Trentino Alto Adige
- Hieracium froelichianum subsp. subvulsum (Zahn) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Alpi occidentali
- Hieracium froelichianum subsp. wimmeri (R.Uechtr.) Gottschl. & Greuter - Distribuzione: Trentino Alto Adige
Specie incluse[modifica | modifica wikitesto]
Le seguenti 10 specie sono "incluse" nel gruppo del Hieracium froelichianum:[12][23]
- Hieracium arrostocephalum Omang - Distribuzione: Islanda
- Hieracium breve Beeby - Distribuzione: Gran Bretagna
- Hieracium glaucelloides Omang - Distribuzione: Norvegia
- Hieracium glaucellum Lindeb. - Distribuzione: Norvegia e Svezia
- Hieracium hartzianum Dahlst. - Distribuzione: Isole Faer Oer
- Hieracium moravicum Oborny - Distribuzione: Repubblica Ceca e Slovacchia
- Hieracium ostenfeldii Dahlst. - Distribuzione: Isole Faer Oer
- Hieracium phyllochnoum Omang - Distribuzione: Islanda
- Hieracium segregatum Wiinst. - Distribuzione: Danimarca
- Hieracium zetlandicum Beeby - Distribuzione: Gran Bretagna
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 31 maggio 2022.
- ^ a b c d e f g h Pignatti 2018, Vol. 3 - pag. 1178.
- ^ Motta 1960, Vol. 2 - pag. 454.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 16-agosto-2013.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 31 maggio 2022.
- ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ Judd 2007, pag.517.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag.194.
- ^ a b c Funk & Susanna 2009, pag. 352.
- ^ a b c Cichorieae Portal, su cichorieae.e-taxonomy.net. URL consultato il 18 dicembre 2021.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
- ^ Strasburger 2007, Vol. 2 - pag. 760.
- ^ Judd 2007, pag.523.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
- ^ Fehrer et al. 2021.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato l'11 aprile 2022.
- ^ Pignatti 2018, Vol.4 - pag. 220.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 30 maggio 2022.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jaroslav Zahradníče, Phylogeny and evolutionary trends in subtribe Hieraciinae (Asteraceae), in Charles University in Prague, Faculty of Science - Department of Botany, 2017.
- Judith Fehrer, Renáta Slavíková, Ladislava Paštová, Jirina Josefiová, Patrik Mráz, Jindrich Chrtek and Yann J. K. Bertrand, Molecular Evolution and Organization of Ribosomal DNA in the Hawkweed Tribe Hieraciinae (Cichorieae, Asteraceae), in Frontiers in Plant Science, vol. 12, 2021, pp. 1-23.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- H. froelichianum Royal Botanic Gardens KEW - Database