Diego Bianchi

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Diego Bianchi nel 2014 al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia

Diego Bianchi, noto anche con lo pseudonimo di Zoro (Roma, 28 ottobre 1969), è un conduttore televisivo, blogger, youtuber e regista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico "Augusto" di Roma,[1] si è laureato in Scienze politiche alla Sapienza, con relatore Domenico Fisichella, con una tesi sui partiti politici La Rete di Leoluca Orlando e la Lega Nord di Umberto Bossi.[2]

Bianchi al Materacamp 2008

Dal 2000 comincia a lavorare come content manager del portale web Excite Italia. Dal 2003, con lo pseudonimo di "Zoro" (ovvero "Zorro" in dialetto romanesco), inizia l'attività di blogger fondando "La Z di Zoro". A partire dal 2007 comincia la sua esperienza da youtuber commentando le puntate della settima edizione del Grande Fratello. Dal settembre dello stesso anno, sempre sul suo canale, apre la rubrica "Tolleranza Zoro" incentrata sull'analisi, in veste anche ironica, delle diverse correnti del Partito Democratico.[3]

Da fine 2007 al maggio 2010 cura una sua rubrica sul quotidiano Il Riformista, dal titolo La posta di Zoro[4]. Sempre nel 2007 l'emittente televisiva LA7 gli chiede di realizzare, per il sito web dell'emittente, un blog che nasce il 5 dicembre dello stesso anno col nome di La 7 di 7oro. Dall'ottobre 2010 tiene anche una rubrica sul settimanale Il Venerdì di Repubblica dal titolo Il sogno di Zoro. Il debutto televisivo avviene il 30 aprile 2008, quando una puntata di Tolleranza Zoro viene trasmessa all'interno del programma di approfondimento di Enrico Mentana Matrix su Canale 5.[5]

Nello stesso anno entra nel cast del programma di Serena Dandini Parla con me su Rai 3,[6] nella quale vengono trasmessi i video della rubrica Tolleranza Zoro: si tratta del primo caso in Italia di un prodotto nato sul web e riprodotto in televisione mantenendo inalterato il format iniziale.[7] Il 30 dicembre 2011 LA7 trasmette Zoro 2011 - Finale di partita, appuntamento speciale di Tolleranza Zoro, documentario riassuntivo dell'anno politico appena conclusosi.[8]

Da sinistra: Diego Bianchi con Guido Scorza e Alessandro Gilioli a Roma nel 2010, mentre porta avanti un tipo di giornalismo gonzo a una manifestazione del Popolo Viola.

A gennaio 2012 segue la Dandini a LA7 ed entra nel cast del programma The Show Must Go Off, nell'ambito della quale sono trasmesse le puntate di Tolleranza Zoro. Nel 2013 torna su Rai con un programma per la prima volta da lui condotto, Gazebo; trasmesso dapprima settimanalmente in seconda serata, e poi giornalmente nel preserale, fino al 2017. Nel frattempo, dopo aver debuttato al cinema nel 2012 ne Il sole dentro di Paolo Bianchini, nel 2014 realizza Arance & martello, pellicola da lui diretta e interpretata, presentata fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.[9] Dal 2017 torna su LA7 con il programma Propaganda Live.[10]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Legato a Michela, la coppia ha una figlia, Anita, nata nel 2003 e saltuariamente presente nella sua attività televisiva. È zio dell'attore Ludovico Tersigni.[11]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Programmi TV[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Diego Bianchi, 36, su diegobianchi.com, 28 ottobre 2005 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2020).
  2. ^ Raffaella De Santis, Diego Bianchi: "Non invento nulla, è la politica a far ridere", su repubblica.it, 4 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  3. ^ Riparte Gazebo: 10 cose da sapere su Diego Bianchi, su corrieredellosport.it, 28 settembre 2015.
  4. ^ la z di zoro, su Il Riformista. URL consultato il 12 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2020).
  5. ^ Tolleranza Zoro, Matrix e le spalle del futuro, su infoservi.it, 1º maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2017).
  6. ^ Diego Bianchi a La7, Zoro e Makkox lasciano Rai3. La "banda" di Gazebo raggiunge Andrea Salerno, su ilfattoquotidiano.it, 5 giugno 2017.
  7. ^ Aldo Grasso, La realtà surreale di Tolleranza Zoro, su corriere.it, 31 dicembre 2011. URL consultato il 14 aprile 2012.
  8. ^ Alberto Puliafito, Zoro 2011 - Finale di partita. Un documentario? No, un documento, su tvblog.it, 30 dicembre 2011. URL consultato il 22 maggio 2018.
  9. ^ Federico Boni, Venezia 2014: Arance e Martello di Diego Bianchi alla Settimana della critica, su cineblog.it, 22 luglio 2014. URL consultato il 22 maggio 2018.
  10. ^ Propaganda Live: dal 29 settembre il nuovo programma di Zoro su La7, su tvblog.it, 15 settembre 2017. URL consultato il 22 maggio 2018.
  11. ^ Diego Bianchi: moglie, figlia, sorella e nipote, su lanotiziagiornale.it. URL consultato il 20 febbraio 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • La Z di Zoro, su diegobianchi.com (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2019).
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