Andrej Karlin

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Andrej Karlin
vescovo della Chiesa cattolica
Mons. Karlin in una fotografia scattata negli anni '10.
 
Incarichi ricoperti
 
Nato15 novembre 1857 a Stara Loka
Ordinato presbitero27 luglio 1880
Nominato vescovo6 febbraio 1911 da papa Pio X
Consacrato vescovo19 marzo 1911 dall'arcivescovo Franz Xaver Nagl (poi cardinale)
Deceduto5 aprile 1933 (75 anni) a Maribor
 

Andrej Karlin (Stara Loka, 15 novembre 1857Maribor, 5 aprile 1933) è stato un vescovo cattolico austriaco naturalizzato jugoslavo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò il liceo e studiò teologia a Lubiana.

Il 27 luglio 1880 fu ordinato presbitero per poi ricoprire alcuni incarichi ecclesiastici in Carniola e a Roma, dove fu cappellano della chiesa di Santa Maria dell'Anima. Nella capitale italiana studiò diritto canonico e fu insignito del titolo di dottore in utroque iure. Tornato in Carniola, ricoprì diversi incarichi, tra cui quello di canonico della cattedrale di Lubiana.

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre del 1910 fu nominato vescovo di Trieste e Capodistria. Nonostante il clima teso nella città giuliana, dove crescevano ogni giorno le tensioni nazionali tra la maggioranza italiana e la minoranza slovena, Karlin, che era anch'egli sloveno, mantenne una posizione super partes.

Il 2 luglio 1914 benedisse le salme di Francesco Ferdinando e della moglie Sophie, assassinati pochi giorni prima a Sarajevo, mentre erano di passaggio a Trieste alla volta di Vienna. Con lo scoppio della guerra il vescovo Karlin si schierò apertamente con la casata imperiale, sostenendo lo sforzo bellico austro-ungarico con iniziative simboliche come la donazione di campane per forgiare cannoni, la cessione di immobili ad uso dell'esercito o la sottoscrizione di prestiti di guerra[1].

Dopo il crollo dell'Austria-Ungheria e la fine del conflitto, egli mantenne un atteggiamento apertamente ostile verso le nuove autorità italiane, alimentando così ulteriormente le tensioni etniche[1]. Nel dicembre 1918 un gruppo di nazionalisti italiani penetrò nella curia triestina e la devastò rubando anche il diario dello stesso Karlin. Essendo ormai la situazione insostenibile, fu rimosso da papa Benedetto XV e nominato vescovo titolare di Temiscira. A succedergli come vescovo a Trieste e Capodistria fu nominato Angelo Bartolomasi, che dal 1915 era vescovo castrense, ossia capo dei cappellani militari italiani.

Tornato in Slovenia, fu nominato nel giugno del 1923 vescovo di Lavant.

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Andrej Karlin | Atlante della Grande Guerra a nord-est, su atlantegrandeguerra.it. URL consultato il 10 novembre 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Trieste e Capodistria Successore
Franz Xaver Nagl 6 febbraio 1911 – 15 dicembre 1919 Angelo Bartolomasi
Predecessore Vescovo titolare di Temiscira Successore
Thomas Francis Cusack 15 dicembre 1919 – 6 giugno 1923 Henry Aloysius Gogarty, C.S.Sp.
Predecessore Vescovo di Lavant Successore
Mihael Napotnik 6 giugno 1923 – 6 marzo 1933 Ivan Jožef Tomažič
Controllo di autoritàVIAF (EN88659647 · ISNI (EN0000 0000 6201 7773 · SBN TSAV249741 · BAV 495/199553 · GND (DE1012976904 · CONOR.SI (SL13405283 · WorldCat Identities (ENviaf-88659647