1862 Apollo

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Apollo
(1862 Apollo)
Stella madreSole
Scoperta24 aprile 1932
ScopritoreKarl Wilhelm Reinmuth
ClassificazioneAsteroide Apollo,
citerosecante,
geosecante,
areosecante
Classe spettraleQ
Designazioni
alternative
1932 HA
Parametri orbitali
(all'epoca JD 2458600,5
27 aprile 2019)
Semiasse maggiore219918747 km
1,4700451 au
Perielio96803093 km
0,6470795 au
Afelio343034401 km
2,2930107 au
Periodo orbitale651,02 giorni
(1,78 anni)
Velocità orbitale22,50 km/s (media)
Inclinazione
sull'eclittica
6,35515°
Eccentricità0,5598234
Longitudine del
nodo ascendente
35,63058°
Argom. del perielio285,97066°
Anomalia media227,37988°
Par. Tisserand (TJ)4,415 (calcolato)
Ultimo perielio9 marzo 2018
Prossimo perielio20 dicembre 2019
Satelliti1?
Dati fisici
Dimensioni1,55 km[1]
Massa
5,1? × 1012 kg
Densità media2,0? × 10³ kg/m³
Acceleraz. di gravità in superficie0,0005? m/s²
Velocità di fuga0,9? m/s
Periodo di rotazione3,065 ore[1]
Temperatura
superficiale
~222 K (media)
Albedo0,21
Dati osservativi
Magnitudine ass.16,25

1862 Apollo è un asteroide near-Earth, prototipo del gruppo degli asteroidi Apollo. Scoperto nel 1932, successivamente considerato perso e ritrovato nel 1973, presenta un'orbita caratterizzata da un semiasse maggiore pari a 1,4700451 au e da un'eccentricità di 0,5598234, inclinata di 6,35515° rispetto all'eclittica.

All'epoca della scoperta, venne considerato il primo asteroide in grado di intersecare l'orbita terrestre, pertanto divenne l'eponimo del gruppo di asteroidi geosecanti con semiasse maggiore di quello della Terra. Inoltre, poiché venne numerato solo dopo la riscoperta nel 1973, vi sono vari asteroidi nel gruppo che presentano una numerazione più bassa di Apollo, ad esempio 1566 Icarus. Oltre ad essere un asteroide geosecante, Apollo è anche un asteroide citerosecante e areosecante.

L'analisi spettrale lo classifica come un asteroide di tipo Q.[2] Nel 2007, assieme a 54509 YORP, è stato oggetto di una serie di studi per verificare l'effetto YORP fino ad allora ipotizzato ma mai verificato.[3][4][5][6][7][8]

L'asteroide è dedicato all'omonima divinità della mitologia greca.[9]

Nel 2005 ne è stata scoperta la probabile natura binaria,[10] senza tuttavia assegnare un nome pur provvisorio al satellite.[1] Le due componenti del sistema, distanti tra loro 3,75 km, avrebbero dimensioni di circa 1,55 km e 80 m.[1] Il satellite orbiterebbe attorno al corpo principale in 1,14 giorni.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) (1862) Apollo, su johnstonsarchive.net. URL consultato il 12 aprile 2020.
  2. ^ (EN) 1993 VW, in Circolare IAU 5921, 13 gennaio 1994. URL consultato il 12 aprile 2020.
  3. ^ (EN) S. C. Lowry et. al. Science 316 272 (2007) ( Abstract (PDF).).
  4. ^ (EN) P.A. Taylor et. al. Science 316 274 (2007) ( Abstract (PDF).).
  5. ^ (EN) M. Kaasalenien et. al. Nature 446, 420 (2007).
  6. ^ (EN) New Scientist Space : «  Sun sends bumpy asteroids into a spin (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2007). »
  7. ^ (EN) Discovery News : «  Asteroid Spin Changed by Sunlight (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2008). ».
  8. ^ (DE) Berliner Zeitung : «  Die Strahlung der Sonne versetzt kleine Himmelskörper ganz langsam in Schwung. ».
  9. ^ (EN) Lutz D. Schmadel, Dictionary of minor planet names, New York, Springer Verlag, 2012, p. 144, ISBN 3-540-00238-3.
  10. ^ (EN) (1862) APOLLO, in Circolare IAU 8627, 4 novembre 2005. URL consultato il 12 aprile 2020.

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