Influenza: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Fafabifiofo (discussione | contributi)
Annullata la modifica 13335799 di 194.185.3.218 (discussione)
traduzione da en.wiki, espansione articolo
Riga 9: Riga 9:
Il nome di questa infezione deriva dalla vecchia concezione [[astrologia|astrologica]] di questa malattia, che affermava che la malattia era causata dall'"influenza" degli astri (dalla dicitura [[lingua latina|latina]] ''obscuri cieli influentia'').
Il nome di questa infezione deriva dalla vecchia concezione [[astrologia|astrologica]] di questa malattia, che affermava che la malattia era causata dall'"influenza" degli astri (dalla dicitura [[lingua latina|latina]] ''obscuri cieli influentia'').


==Storia==
[[Image:Influenza virus.png|thumb|300px|right|Il virus influenzale che ha provocato l'influenza di Hong Kong (ingrandimento circa 100000x)]]



I sintomi dell'influenza umana furono descritti da [[Ippocrate]] circa 2400 anni fa<ref>{{cite journal | last =Martin | first = P | coauthors = Martin-Granel E | title=2,500-year evolution of the term epidemic | url= http://www.cdc.gov/ncidod/EID/vol12no06/05-1263.htm#cit | journal=Emerg Infect Dis | year=2006 | month = Jun | volume=12 | issue=6 | id = PMID 16707055}}</ref><ref>{{cite web | author=Hippocrates | coauthors = [[Francis Adams (translator)|Adams, Francis]] (transl.) | title=Of the Epidemics | url= http://classics.mit.edu/Hippocrates/epidemics.html | date= 400 BCE | accessdate=2006-10-18}}</ref>. Da allora, il virus ha causato diverse [[pandemia|pandemie]]. I dati storici sono difficili da interpretare, poiché i sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie come [[difterite]], [[febbre tiroidea]], [[dengue]] o [[tifo]]. La prima registrazione certa di una pandemia di influenza risale al [[1580]], quando il virus si sviluppò in Asia e si sparse in Europa attraverso l'Africa. Nella Roma del [[Rinascimento italiano|Rinascimento]] circa 8000 persone furono uccise, assieme a molte città spagnole. La pandemia continuò sporadicamente attraverso il 17° e il 18° secolo, e nel 1830-1833 fu particolarmente estesa, infettando circa un quarto della popolazione esposta<ref name=Potter>{{cite journal | last =Potter | first = CW| title=A History of Influenza | url= http://www.blackwell-synergy.com/doi/full/10.1046/j.1365-2672.2001.01492.x | journal= J Appl Microbiol. | year=2006 | month=Oct | volume=91 | issue= 4 | pages = 572–579 | id = PMID 11576290}}</ref>.

La più famosa e letale pandemia fu la cosiddetta "[[Influenza spagnola]]"<ref name = "Taubenberger">{{cite journal | last = Taubenberger | first = J | coauthors = Morens D | title = 1918 Influenza: the mother of all pandemics. | url = http://www.cdc.gov/ncidod/EID/vol12no01/05-0979.htm | journal = Emerg Infect Dis | volume = 12 | issue = 1 | pages = 15–22 | year = 2006 | id = PMID 16494711}}</ref> (influenza di [[Influenzavirus A|tipo A]], sottotipo [[H1N1]]), che comparve da [[1918]] al [[1919]]. Stime successive indicarono da 40 a 50 milioni di vittime<ref name=Patterson1>{{cite journal | last =Patterson | first = KD | coauthors = Pyle GF | title=The geography and mortality of the 1918 influenza pandemic. | journal= Bull Hist Med. | year=1991 | month=Spring | volume=65 | issue=1 | pages = 4–21 | id = PMID 2021692}}</ref>, mentre stime attuali indicano un numero variabile tra 50 e 100 milioni di persone uccise dal virus<ref name=Knobler>{{cite book | editor=Knobler S, Mack A, Mahmoud A, Lemon S | title = The Threat of Pandemic Influenza: Are We Ready? Workshop Summary (2005) | chapter=1: The Story of Influenza | pages = 60–61 | chapterurl=http://darwin.nap.edu/books/0309095042/html/60.html | publisher=The National Academies Press | location=Washington, D.C.}}</ref>. Questa pandemia è stata descritta come "il più grande olocausto medico della storia", e potrebbe aver ucciso tante persone quante ne fece la [[peste nera]]<ref name=Potter/>. Questo terribile bilancio di vittime venne causato dal un taso di infezione estremamente elevato (superiore al 50%) e l'estrema gravità dei sintomi, causati forse da una [[tempesta citochinica]]<ref name=Patterson1/>. infatti, i sintomi nel [[1918]] erano talmente inusuali che inizialmente venne diagnosticata come dengue, [[colera]] o [[tifo]]. Un osservatore scrisse: "Una delle complicazioni più impressionanti è l'emorragia dalle membrane delle mucose, specialmente il naso, lo stomaco e l'intestino. Può accadere anche il sanguinamento dalle orecche o la da [[petecchie emorragiche]] sulla pelle"<ref name=Knobler/>. La maggioranza delle morti avvenne a causa di [[polmonite batterica]], una [[infezione secondaria]] provocata dall'influenza, ma il virus uccise anche direttamente, causando emorragie massive ed [[edema|edemi]] nei polmoni<ref name=Taubenberger>{{cite journal | last = Taubenberger | first = J | coauthors = Reid A, Janczewski T, Fanning T | title = Integrating historical, clinical and molecular genetic data in order to explain the origin and virulence of the 1918 Spanish influenza virus. | journal = Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci | volume = 356 | issue = 1416 | pages = 1829–39 | year = 2001 | month=Dec 29 | id = PMID 11779381 | url= http://www.journals.royalsoc.ac.uk/(3sud2455cjw1ut55yowx1d45)/app/home/contribution.asp?referrer=parent&backto=issue,3,22;journal,61,225;linkingpublicationresults,1:102022,1}}</ref>.

L'influenza spagnola fu veramente globale, estendendosi addirittura fino all'[[Artico]] e alle isole remote del [[Oceano Pacifico|Pacifico]]. Questa malattia insolitamente grave uccisa tra il 2% e il 20% degli infetti, a differenza del [[tasso di mortalità]] delle normali epidemie di influenze che si aggira attorno allo 0,1%<ref name=Taubenberger/><ref name=Knobler/>. Un'altra strana caratteristica della pandemia era costituita dalla mortalità molto elevata in giovani adulti, pari al 99% delle morti in persone con meno di 65 anni, e più di metà in adulti dai 20 ai 40 anni<ref>{{cite journal | last = Simonsen | first = L | coauthors = Clarke M, Schonberger L, Arden N, Cox N, Fukuda K | title = Pandemic versus epidemic influenza mortality: a pattern of changing age distribution. | journal = J Infect Dis | volume = 178 | issue = 1 | pages = 53–60 | year = 1998 | month=Jul | id = PMID 9652423}}</ref>. Questa caratteristica è strana poiché l'influenza è normalmente più letale in persone molto giovane (sotto ai 2 anni) e molto anziane (oltre i 70 anni). La mortalità totale della pandemia non è nota, ma è stimata tra il 2,5% e il 5% della popolazione mondiale. 25 milioni di persone potrebbero essere morte nelle prime 25 settimane. In paragone l'[[AIDS]] ha ucciso 25 milioni di persone nei primi 25 anni<ref name=Knobler/>.

Le successive pandemie di influenza non furono così devastanti. L'influenza asiatica del [[1957]] (tipo A, ceppo [[H2N2]]) e l'influenza di Hong Kong del [[1958]] (tipo A, ceppo [[H3N2]]) furono minori, anche se morirono milioni di persone. Nelle ultime pandemie erano disponibili gli [[antibiotico|antibiotici]] per il controllo delle infezioni secondari e contribuirono a ridurre la mortalità, a differenza della influenza spagnola del [[1918]]<ref name= Taubenberger/>.

{| class="wikitable" style="text-align:center"
|+ [[Influenza pandemica|Pandemie di influenza]] conosciute<ref name=Hilleman>{{cite journal | last = Hilleman | first = M | title = Realities and enigmas of human viral influenza: pathogenesis, epidemiology and control. | journal = Vaccine | volume = 20 | issue = 25–26 | pages = 3068–87 | year = 2002 | month=Aug 19 |pmid=12163258}}</ref><ref name=Potter/>
! Pandemia !! Data !! Decessi !! Sottotipo !! Indice di gravità della pandemia
|-
! Asiatica (russa)
| 1889–1890 || 1 milione || forse [[H2N2]] || ?
|-
! Spagnola
| 1918–1920 || da 40 a 100 milioni || [[H1N1]] || 5
|-
! Asiatica
| 1957–1958 || da 1 a 1,5 milioni || [[H2N2]] || 2
|-
! Hong Kong
| 1968–1969 || da 0,75 a 1 milione || [[H3N2]] || 2
|-
|}

La causa [[eziologia|eziologica]] dell'influenza, i virus della famiglia [[Orthomyxoviridae]], venne scoperta per la prima volta da [[Richard Schope]] nel [[1931]] nei maiali<ref>{{cite journal | last =Shimizu | first = K | title= History of influenza epidemics and discovery of influenza virus | journal=Nippon Rinsho | year= 1997 | month=Oct | volume=55 | issue=10| pages=2505–201 | id = PMID 9360364}}</ref>. Questa scoperta venne seguita dall'isolamento del virus nell'uomo da un gruppo di ricercatori guidato da [[Patrick Laidlaw]] al [[Medical Research Council (UK)|Medical Research Council]] in [[Inghilterra]] nel [[1933]]<ref>{{cite journal | last =Smith | first = W | coauthors = Andrewes CH, Laidlaw PP | title=A virus obtained from influenza patients | journal=Lancet | year=1933 | volume=2 | pages = 66–68}}</ref>. Tuttavia, solo quando nel [[1935]] [[Wendell Stanley]] per la prima volta studiò il [[virus del mosaico del tabacco]] venne compresa la natura non cellulare dei virus.

Il primo passo significativo nella prevenzione dell'influenza fu lo sviluppo nel [[1944]] di un vaccino per l'influenza da parte di [[Thomas Francis, Jr.]], basandosi sul lavoro di [[Frank Macfarlane Burnet]], che dimostrò la perdita di virulenza del virus quando veniva coltivato in uova di gallina fertilizzate<ref name = "Nobel">[http://nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/1960/burnet-bio.html Sir Frank Macfarlane Burnet: Biography] The Nobel Foundation. Accessed 22 Oct 06</ref>. L'applicazione delle osservazioni da parte di Francis permise al gruppo di ricercatori all'[[Università del Michigan]] di sviluppare il primo [[vaccino influenzale]], con il supporto dell'esercito statunitense<ref>{{cite journal | last = Kendall | first = H | title = Vaccine Innovation: Lessons from World War II | url= http://docstore.ingenta.com/cgi-bin/ds_deliver/1/u/d/ISIS/32620254.1/pal/jphp/2006/00000027/00000001/art00005/FB2494BF0313967611615398189A7A906334373166.pdf?link=http://www.ingentaconnect.com/error/delivery&format=pdf | journal = Journal of Public Health Policy | volume = 27 | issue = 1 | pages = 38–57 | year = 2006}}</ref>. L'esercito venne profondamente coinvolto nella ricerca a causa dell'esperienza nella [[prima guerra mondiale]], quando migliaia di truppe furono uccise dal virus in pochi mesi<ref name= Knobler/>.

Anche se ci furono delle preoccupazioni nello stato del [[New Jersey]] nel [[1976]], a livello mondiale nel [[1977]] e in nazioni asiatiche nel [[1997]], non ci furono pandemie dall'influenza di Hong Kong del [[1968]]. L'immunità ai ceppi di influenza delle precedenti pandemie e la vaccinazione hanno limitato la diffusione del virus e potrebbero aver aiutato nella prevenzione di ulteriori pandemie<ref name=Hilleman/>.

==Microbiologia==
===Tipi di virus===
[[Image:Influenza nomenclature.svg|thumb|350px|right|Diagramma della nomenclatura del virus in base alla [[International Committee on Taxonomy of Viruses]]]]

Il virus dell'influenza è un [[virus a RNA]] della famiglia [[Orthomyxoviridae]], che comprende l'Influenzavirus, l'[[Isavirus]] e il [[Thogotovirus]]<ref name=Kawaoka>{{cite book | author = Kawaoka Y (editor). | title = Influenza Virology: Current Topics | publisher = Caister Academic Press | year = 2006 | url=http://www.horizonpress.com/flu | isbn = 978-1-904455-06-6}}</ref>. Esistono tre tipi di virus influenzali: [[Influenzavirus A]], [[Influenzavirus B]], and [[Influenzavirus C]]. Influenza A e C infettano diverse specie, mentre l'Influenza B quasi esclusivamente infetta l'uomo<ref name=hay>{{cite journal | last = Hay | first = A | coauthors = Gregory V, Douglas A, Lin Y | title = The evolution of human influenza viruses | journal = Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci | volume = 356 | issue = 1416 | pages = 1861–70 | year = 2001 | month=Dec 29 | id = PMID 11779385}}</ref>.
I volatili acquatici selvatici sono ospiti naturali per una grande varietà di virus di tipo A. Occasionalmente i virus sono trasmessi alle altre specie e potrebbero essere la causa di focolai devastanti nel pollame domestico oppure di pandemie nell'uomo<ref name=sobrino6>{{cite book |chapterurl=http://www.horizonpress.com/avir|author=Klenk et al|year=2008|chapter=Avian Influenza: Molecular Mechanisms of Pathogenesis and Host Range|title=Animal Viruses: Molecular Biology|publisher=Caister Academic Press|isbn = 978-1-904455-22-6}}</ref>. I virus del tipo A sono i patogeni più virulenti nell'uomo e causano le malattie più gravi. Il virus di tipo A può essere suddiviso in vari serotipi in base alla risposta degli anticorpi a questi virus<ref name=hay/>. I serotipi la cui presenza è stata confermata nell'uomo, ordinati per numero di decessi conosciuti sono:

*[[H1N1]] Influenza spagnola
*[[H2N2]] Influenza asiatica
*[[H3N2]] Influenza di Hong Kong
*[[H5N1]] minaccia pandemica nella stagione 2007-8
*[[H7N7]] Influenza con unsolito potenziale [[Zoonosi|zoonotico]]<ref>{{cite journal | last = Fouchier | first = R | coauthors = Schneeberger P, Rozendaal F, Broekman J, Kemink S, Munster V, Kuiken T, Rimmelzwaan G, Schutten M, Van Doornum G, Koch G, Bosman A, Koopmans M, Osterhaus A | title = Avian influenza A virus (H7N7) associated with human conjunctivitis and a fatal case of acute respiratory distress syndrome. | url= http://www.pnas.org/cgi/content/full/101/5/1356 | journal = Proc Natl Acad Sci U S A | volume = 101 | issue = 5 | pages = 1356–61 | year = 2004 | id = PMID 14745020}}</ref>
*[[H1N2]] Influenza endemica nell'uomo e nei suini
*[[H9N2]], [[H7N2]], [[H7N3]], [[H10N7]].

Il virus dell'Influenza B è quasi esclusivamente un patogeno umano ed è meno comune dell'influenza A. Il solo animale conosciuto ad essere vulnerabile al virus B, oltre all'uomo sono i [[pinnipedi]]<ref>{{cite journal | last = Osterhaus | first = A | coauthors = Rimmelzwaan G, Martina B, Bestebroer T, Fouchier R | title = Influenza B virus in seals. | journal = Science | volume = 288 | issue = 5468 | pages = 1051–3 | year = 2000 | id = PMID 10807575}}</ref> This type of influenza mutates at a rate 2–3 times lower than type A<ref>{{cite journal | last = Nobusawa | first = E | coauthors = Sato K | title = Comparison of the mutation rates of human influenza A and B viruses | journal = J Virol | volume = 80 | issue = 7 | pages = 3675–8 | year = 2006 | month=Apr | id = PMID 16537638}}</ref> e di conseguenza ha una minore diversità genetica, con un solo sertipo<ref name=hay/>. A causa di questa scarsa diversità antigenica, normalmente si acquisisce un certo grado di immunità all'influenza B. Tuttavia, l'influenza B muta sufficientemente velocemente per impedire una immunità permanente<ref name=webster>{{cite journal | first = Webster | last = R | coauthors = Bean W, Gorman O, Chambers T, Kawaoka Y | title = Evolution and ecology of influenza A viruses. | url= http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=1579108 |journal = Microbiol Rev | volume = 56 | issue = 1 | pages = 152–79 | year = 1992 | id = PMID 1579108}}</ref>. Il ridotto tasso di mutazione antigenica, combinata con una scarsa gamma di ospiti (che impedisce uno [[spostamento antigenico]] tra specie diverse) assicura l'impossibilità di pandemie di influenza B<ref name=Zambon>{{cite journal | last = Zambon | first = M | title = Epidemiology and pathogenesis of influenza. | journal = J Antimicrob Chemother | volume = 44 Suppl B | issue = | pages = 3–9 | year = 1999 | month=Nov | id = PMID 10877456 | url=http://jac.oxfordjournals.org/cgi/reprint/44/suppl_2/3}}</ref>.

L'influenza C infetta l'uomo e i suini e può causare gravi malattie ed epidemie locali<ref name = "Matsuzaki">{{cite journal | last = Matsuzaki | first = Y | coauthors = Sugawara K, Mizuta K, Tsuchiya E, Muraki Y, Hongo S, Suzuki H, Nakamura K | title = Antigenic and genetic characterization of influenza C viruses which caused two outbreaks in Yamagata City, Japan, in 1996 and 1998 | url= http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=11825952 | journal = J Clin Microbiol | volume = 40 | issue = 2 | pages = 422–9 | year = 2002 | id = PMID 11825952}}</ref>. Tuttavia, l'influenza C è meno comune rispetto agli altri tipi e normalmente sembra causare solo disturbi non troppo gravi nei bambini<ref>{{cite journal | last = Matsuzaki | first = Y | coauthors = Katsushima N, Nagai Y, Shoji M, Itagaki T, Sakamoto M, Kitaoka S, Mizuta K, Nishimura H | title = Clinical features of influenza C virus infection in children. | journal = J Infect Dis | volume = 193 | issue = 9 | pages = 1229–35 | year = 2006 | month=May 1 | id = PMID 16586359}}</ref><ref name = "Katagiri">{{cite journal | last = Katagiri | first = S | coauthors = Ohizumi A, Homma M | title = An outbreak of type C influenza in a children's home. | journal = J Infect Dis | volume = 148 | issue = 1 | pages = 51–6 | year = 1983 | month=Jul | id = PMID 6309999}}</ref>

==Diagnosi==
Nell'uomo, gli effetti dell'influenza sono molto più gravi del [[raffreddore comune]] e durano più a lungo. Il recupero necessita circa una o due settimane. L'influenza tuttavia può anche avere esito letale, specialmente in soggetti deboli, anziani o con malattie croniche<ref name=Hilleman/>.

{| class="wikitable" style="text-align:center"
|+ Sintomi con [[sensibilità]] maggiore per la diagnosi dell'influenza<ref name="pmid15728170"/>
! Sintomo: !! [[sensibilità]] !! [[specificità]]
|-
! Febbre
| 86% || 25%
|-
! Tosse
| 98% || 23%
|-
! Congestione nasale
| 70–90% || 20–40%
|-
|}

Note:
* La sensibilità è la proporzione di persone che sono risultate positive su tutte le persone positive controllate
* La specificità p la proporzione di persone che sono risultate negative su tutte le persone negative controllate

Siccome i farmaci anti-virali nel trattamento dell'influenza sono efficaci se somministrati in tempo, è importante l'identificazione precoce. Dei sintomi elencati sopra, le combinazioni di sintomi che segue possono aumentare l'accuratezza della diagnosi<ref name="pmid11088084">{{cite journal | author = Monto A, Gravenstein S, Elliott M, Colopy M, Schweinle J | title = Clinical signs and symptoms predicting influenza infection. | journal = Arch Intern Med | volume = 160 | issue = 21 | pages = 3243–7 | year = 2000 | url http://archinte.ama-assn.org/cgi/content/abstract/160/21/3243 | id = PMID 11088084}}</ref>. Sfortunatamente, anche e combinazioni di sintomi non sono perfette.

<table border="1" cellpadding="5" class="wikitable">
<caption>Combinazione di sintomi per la diagnosi di influenza<ref name="pmid15728170"/></caption>
<tr>
<th rowspan="2">Combinazione di sintomi</th>
<th rowspan="2">Sensibilità</th>
<th rowspan="2">Specificità</th>
<th colspan="2"><p>Come riportato negli studi<ref name="pmid15728170">.</ref><br/>e proiettato durante i focolai locali<br/>
(prevalenza= 66%)</p>
</th>
<th colspan="2">Proiettati durante la stagione influenzale<br/>
(prevalenza=25%)</th>
<th colspan="2">Proiettati fuori stagione<br/>
(prevalenza=2%) </th>
</tr>
<tr>
<th>PPV</th>
<th>NPV</th>
<th>PPV</th>
<th>NPV</th>
<th>PPV</th>
<th>NPV</th>
</tr>
<tr>
<td>Febbre e tosse</td>
<td align="center">64%</td>
<td align="center">67%</td>
<td align="center">79%</td>
<td align="center">49%</td>
<td align="center">39%</td>
<td align="center">15%</td>
<td align="center">4%</td>
<td align="center">1%</td>
</tr>
<tr>
<td>Febbre, tosse e mal di gola</td>
<td align="center">56</td>
<td align="center">71</td>
<td align="center">79</td>
<td align="center">45</td>
<td align="center">39</td>
<td align="center">17</td>
<td align="center">4</td>
<td align="center">2</td>
</tr>
<tr>
<td>Febbre, tosse e congestione nasale</td>
<td align="center">59</td>
<td align="center">74</td>
<td align="center">81</td>
<td align="center">48</td>
<td align="center">43</td>
<td align="center">16</td>
<td align="center">4</td>
<td align="center">1</td>
</tr>
</table>

Gli studi di [[analisi decisionale]]<ref name="pmif12361816">{{cite journal | author = Smith K, Roberts M | title = Cost-effectiveness of newer treatment strategies for influenza. | journal = Am J Med | volume = 113 | issue = 4 | pages = 300-7 | year = 2002 | doi = 10.1016/S0002-9343(02)01222-6 | id = PMID 12361816}}</ref><ref name="pimd12965940">{{cite journal | author = Rothberg M, Bellantonio S, Rose D | title = Management of influenza in adults older than 65 years of age: cost-effectiveness of rapid testing and antiviral therapy. | journal = Ann Intern Med | volume = 139 | issue = 5 Pt 1 | pages = 321-9 | year = 2003 | url = http://www.annals.org/cgi/content/abstract/139/5_Part_1/321 | id = PMID 12965940}}</ref> suggeriscono che ''durante i focolai locali'' di influenza, la prevalenza è oltre il 70%<ref name="pimd12965940"/>, quindi i pazienti con qualunque combinazione di cintomi può essere trattata con inibitori della neuramidase senza effettuare test. Anche in assenza di focolai locali, il trattamento può essere giustificato negli anziati durante la stagione influenza quando la prevalenza supera il 15%<ref name="pimd12965940"/>.

La maggior parte delle persone che contrae l'influenza recupera in una o due settimane, ma altre possono sviluppare complicazioni pericolose (come [[polmonite]]). In base all'[[Organizzazione mondiale della sanità|OMS]]: "Ogni inverno, decine di milioni di persone contraggono l'influenza. La maggior parte rimane a casa per circa una settimana. Altri, la maggior parte anziani, muore. Sappiamo che il conteggio dei morti a livello mondiale supera il centinaio di migliaia di persona l'anno, ma anche nelle nazioni sviluppate i numeri non sono sicuri, perché le autorità mediche normalmente non verificano i veri decessi per influenza e i decessi per malattie simili"<ref>Peter M. Sandman and Jody Lanard [http://www.paho.org/English/DD/PIN/Number22_article1a.htm "Bird Flu: Communicating the Risk"] 2005 ''Perspectives in Health Magazine'' Vol. 10 issue 2.</ref>. Anche le perone in salute possono essere contagiate e conseguenze più gravi possono comparire ad ogni età. Le persone che hanno superato i 50 anni, i bambini molto piccoli e le persone di ogni età con patologie croniche sono più esposte alle complicazioni dell'influenza come polmoniti, [[bronchite|bronchiti]], [[eni paranasali]] e infezioni alle orecchie<ref name=CDCkeyfacts> [http://www.cdc.gov/flu/protect/keyfacts.htm Key Facts about Influenza (Flu) Vaccine] CDC publication. Published October 17, 2006. Accessed 18 Oct 2006.</ref>.

L'influenza può peggiorare problemi di salute cronici già presenti. Le persone con enfisemi, bronchiti croniche o asma possono accusare fiato corto mentre hanno l'influenza e questa può provocare l'aggravamento di [[coronaropatia|coronaropatie]] o [[insufficienza cardiaca|insufficienze cardiache]]<ref>Angelo SJ, Marshall PS, Chrissoheris MP, Chaves AM. "Clinical characteristics associated with poor outcome in patients acutely infected with Influenza A." ''Conn Med.'' 2004 Apr;68(4):199–205. PMID 15095826</ref>. Anche il fumo costituisce un [[fattore di rischio]] associato con patologie più gravi e può incrementare la mortalità dell'influenza<ref>{{cite journal | author = Murin S, Bilello K | title = Respiratory tract infections: another reason not to smoke. | journal = Cleve Clin J Med | volume = 72 | issue = 10 | pages = 916-20 | year = 2005 | id = PMID 16231688}}</ref>.

===Test di laboratorio===
I test di laboratorio disponibili sono in continuo miglioramento. Il ''Center for Desease Control and Prevention'' statunitense conserva un elenco aggiornato dei test per l'influenza disponibili<ref>Centers for Disease Control and Prevention. [http://www.cdc.gov/flu/professionals/labdiagnosis.htm Lab Diagnosis of Influenza.] Accessed on January 1, 2007</ref>. I test di diagnosi rapida hanno una sensibilità del 70-75%, e una specificità del 90-95% quando sono comparati con la coltura virale. Questi test possono essere particolarmente utili durante la stagione influenzale (prevalenza 25%) ma in assenza di un focolaio locale o stagione para-influenzale (prevalenza = 10%<ref name="pimd12965940"/>).

==Epidemiologia==
===Variazioni stagionali===

Il picco influenzale avviene in [[inverno]], e poichè nell'[[emisfero boreale]] e in quello [[emisfero australe|australe]] l'inverno giunge in periodi dell'anno diversi, esistono due diverse stagioni influenzali ogni anno. Per questo motivo l'OMS raccomanda due diverse formulazioni di vaccino ogni anno, una per il nord e una per il sud<ref name= WHOrecommendation>[http://www.who.int/csr/disease/influenza/2007northreport.pdf Recommended composition of influenza virus vaccines for use in the 2006–2007 influenza season] WHO report 2006-02-14. Accessed 19 October 2006</ref>.

Non è totalmente chiaro il motivo dell'insorgenza stagionale di focolai influenzali, invece che essere uniformi durante tutto l'anno. Una possibile spiegazione è che, poichè le persone passano maggiormente il tempo in luoghi chiusi durante l'inverno, esse sono in contatto più spesso, e questo promuove la trasmissione da persona a persona. Un'altra spiegazione si basa sulle basse temperature che comportano un'aria più secca che può deidratare le mucose e impedire che il corpo possa espellere efficacemente le particelle di virus. Il virus potrebbe anche sopravvivere più a lungo su superfici esposte a temperature più basse. L'aumento dei viaggi dovuto alle vacanze invernali può inoltre giocare a favore del virus<ref name = "NPR2003-12-17">[http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=1551913 Weather and the Flu Season] NPR Day to Day, December 17 2003. Accessed, 19 October 2006</ref>. Un fattore importante è costituito dall'elevata trasmissione tramite aerosol del virus in ambienti freddi (con temperature inferiori ai 5° C) con bassa umidità<ref>{{cite journal |author=Lowen AC, Mubareka S, Steel J, Palese P |title=Influenza virus transmission is dependent on relative humidity and temperature |journal=PLoS Pathog. |volume=3 |issue=10 |pages=1470–6 |year=2007 |pmid=17953482 |url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=17953482}}</ref>. Tuttavia cambiamenti stagionali nel tasso di infezioni avvengono anche nelle regioni tropicali, e i picchi di infezione avvengono principalmente durante la stagione delle pioggie<ref>Shek LP, Lee BW. "Epidemiology and seasonality of respiratory tract virus infections in the tropics." ''Paediatr Respir Rev.'' 2003 Jun;4(2):105–11. PMID 12758047</ref>. Le modifiche stagionali nei contatti tra persone in ambiente scolastico, che costituiscono il fattore principale in altre malattie infantili come il [[morbillo]] e la [[pertosse]] possono essere significative anche nel caso dell'influenza. La combiazione di questi effetti stagionali può essere amplificato dalla "risonanza dinamica" con i cicli di malattie endogene<ref>Dushoff J, Plotkin JB, Levin SA, Earn DJ. "Dynamical resonance can account for seasonality of influenza epidemics." ''Proc Natl Acad Sci U S A.'' [[30 November]][[2004]];101(48):16915–6. PMID 15557003</ref>. Il ceppo [[H5N1]] presenta carattere stagionale sia nell'uomo che nei volatili<ref name=WHOH5N1data/>.

In alternativa è stato ipotizzato che le infezioni stagionali di influenza sono un effetto dei livelli di [[vitamina D]] sull'immunità al virus<ref>{{cite journal | last = Cannell | first = J | coauthors = Vieth R, Umhau J, Holick M, Grant W, Madronich S, Garland C, Giovannucci E | title = Epidemic influenza and vitamin D | journal = Epidemiol Infect | volume = 134 | issue = 6 | pages = 1129–40 | year = 2006 | id = PMID 16959053}}</ref>. Quest'idea venne proposta per la prima volta nel [[1965]] da [[Robert Edgar Hope-Simpson]]<ref>{{cite journal | last = HOPE-SIMPSON | first = R | title = The nature of herpes zoster: a long-term study and a new hypothesis | journal = Proc R Soc Med | volume = 58 | issue = | pages = 9–20 | year = | id = PMID 14267505}}</ref>. Egli propose che la causa delle epidemie di influenza durante l'inverno potrebbero essere connesse con le fluttuazioni stagionali dei livelli di vitamina D, che è prodotta dalla pelle sotto l'influenza delle radiazioni [[ultravioletto|ultraviolette]] del sole (o da fonti artificiali). Questo potrebbe spiegare il motivo dell'insorgenza del virus in inverno e durante la stagione delle piogge, quando le persone passano il tempo principalmente in casa, e il loro livello di vitamina D cala. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che la somministrazione di olio di fegato di merluzzo, che contiene grandi quantità di vitamina D, può ridurre l'incidenza di infezione del tratto respiratorio<ref name = "Linday2004">{{cite journal | last = Linday | first = L | coauthors = Shindledecker R, Tapia-Mendoza J, Dolitsky J | title = Effect of daily cod liver oil and a multivitamin-mineral supplement with selenium on upper respiratory tract pediatric visits by young, inner-city, Latino children: randomized pediatric sites | journal = Ann Otol Rhinol Laryngol | volume = 113 | issue = 11 | pages = 891–901 | year = 2004 | id = PMID 15562899}}</ref>.

===Diffusione epidemica e pandemica===
Essendo l'influenza causata da una moltitudine di specie e ceppi di virus, ogni anno alcuni ceppi possono estinguersi mentre altri possono causare epidemie ed altri anche pandemie. Tipicamente nelle due normali stagioni influenzali in un anno (una per emisfero) ci sono tra i tre e i cinque milioni di casi di malesseri gravi e fino a 500000 decelli a livello mondiali, che per alcune definizioni costituiscono una epidemia influenzale ogni anno<ref>[http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs211/en/ Influenza] WHO Fact sheet No. 211 revised March 2003. Accessed 22 October 2006</ref>. Anche se lincidenza del virus può variare molto tra un anno e un altro, circa 36000 decessi e più di 200 000 ospedalizzazioni sono collegate annualmente negli Stati Uniti con l'influenza<ref>{{cite journal | last = Thompson | first = W | coauthors = Shay D, Weintraub E, Brammer L, Cox N, Anderson L, Fukuda K | title = Mortality associated with influenza and respiratory syncytial virus in the United States | url=http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/289/2/179 | journal = JAMA | volume = 289 | issue = 2 | pages = 179–86 | year = 2003 | id = PMID 12517228}}</ref><ref>{{cite journal | last = Thompson | first = W | coauthors = Shay D, Weintraub E, Brammer L, Bridges C, Cox N, Fukuda K | title = Influenza-associated hospitalizations in the United States | url= http://jama.ama-assn.org/cgi/content/full/292/11/1333 | journal = JAMA | volume = 292 | issue = 11 | pages = 1333–40 | year = 2004 | id = PMID 15367555}}</ref><ref>[http://www.niaid.nih.gov/factsheets/flu.htm Flu factsheet] National Institute of Allergy and Infectious Diseases Accessed 22 Dec 2006</ref>. Ogni decennio o venti anni insorge una pandemia, che infetta una grande parte della popolazione mondiale e può uccidere anche decine di milioni di persone.

I nuovi virus influenzali sono prodotti costantemente da [[mutazione|mutazioni]] o riassortimento. Le mutazioni possono provocare piccoli cambiamenti negli antigeni emagglutinina e neuramidase sulla superficie del virus. Questo fenomeno viene chiamato [[deriva antigenica]] e crea una variante di ceppo. Uno di questi ceppi può infine raggiungere un maggiore [[fitness (biologia)|fitness]], diventa dominante e insorge rapidamente nella popolazione, spesso causando un'epidemia<ref>{{cite journal | author = | title = Long intervals of stasis punctuated by bursts of positive selection in the seasonal evolution of influenza A virus | journal = Biol Direct | volume = 1 | issue = 1 | pages = 34 | year = 2006 | id = PMID 17067369}}</ref>. Quando il virus subisce un riassortimento può acquisire nuovi antigeni, ad esempio per riassortimento tra i ceppi aviari e i ceppi umani. Questo fenomeno è invece chiamato spostamento antigenico. Se un virus di influenza umana viene prodotto con antigeni completamente nuovi, chiunque sarà vulnerabile e questo nuovo tipo di influenza può propagarsi senza controllo, causando una pandemia<ref>{{cite journal | last = Parrish | first = C | coauthors = Kawaoka Y | title = The origins of new pandemic viruses: the acquisition of new host ranges by canine parvovirus and influenza A viruses | journal = Annual Rev Microbiol | volume = 59 | issue = | pages = 553–86 | year = | id = PMID 16153179}}</ref>. &Egrave; stato proposto un modello alternativo, dove le pandemie periodiche sono prodotte dall'interazione di un insieme fisso di ceppi virali con una popolazione umana con un insieme di immunità in cambiamento continuo verso diverso ceppi virali<ref>{{cite journal |author=Recker M, Pybus OG, Nee S, Gupta S |title=The generation of influenza outbreaks by a network of host immune responses against a limited set of antigenic types |url=http://www.pnas.org/cgi/content/full/104/18/7711 |journal=Proc Natl Acad Sci U S A. |volume=104 |issue=18 |pages=7711–7716 |year=2007 |pmid=17460037}}</ref>.

==Prevenzione==
===Vaccinazione e controllo dell'infezione===
[[Image:Vaccination US Navy.jpg|thumb|240px|left|Personale della marina statunitense che riceve la vaccinazione]]

La vaccinazione contro il virus attraverso un vaccino influenzale è fortemente raccomandata per i soggetti ad alto rischio come bambini ed anziani.

I vaccini influenzali possono essere prodotti in vari modi; il metodo più comune consiste nel far crescere il virus in uova di gallina fertilizzate. Dopo la purificazione, il virus è inattivato (ad esempio, attraverso trattamenti con detergenti) per produrre un vaccino con un virus inattivato. In alternativa, il virus può essere coltivato in uova fino a quando perde la sua virulenza, in modo da produrre un vaccino vivo attenuato<ref name=Hilleman/>. L'efficacia di questi vaccini è variabile. A causa delle rapide mutazioni del virus, un particolare vaccino solitamente conferisce protezione per un periodo non superiore al paio di anni. Ogni anno, l'OMS ricerca i ceppi che saranno in circolazione durante l'anno successivo, permettendo alle [[azienda farmaceutica|aziende farmaceutiche]] di sviluppare vaccini che forniscano la migliore immunità contro questi ceppi e possano essere utilizzati per la prevenzione o combinati con la soppressione di animali infetti per sradicare i focolai<ref>{{cite journal | last = Capua | first = I | coauthors = Alexander D | title = The challenge of avian influenza to the veterinary community. | url= http://www.informaworld.com/smpp/section?content=a747651074&fulltext=713240928 | journal = Avian Pathol | volume = 35 | issue = 3 | pages = 189–205 | year = 2006 | id = PMID 16753610}}</ref>.

&Egrave; tuttavia possibile essere vaccinati e contrarre l'influenza. Il vaccino viene riformulato ogni anno per alcuni ceppi specifici, ma non è possibile includere tutti i ceppi che infettano le persone nel mondo durante la stagione influenzale. La formulazione e la produzione delle milioni di dosi necessarie per l'epidemia stagionale richiede circa sei mesi; occasionalmente un ceppo nuovo o conosciuto diventa predominante durante questo periodo e infetta le persone, anche se sono state vaccinate (come nella stagione influenzale 2003-2004 con il ceppo [[H3N2]])<ref>{{cite journal | last = Holmes | first = E | coauthors = Ghedin E, Miller N, Taylor J, Bao Y, St George K, Grenfell B, Salzberg S, Fraser C, Lipman D, Taubenberger J | title = Whole-genome analysis of human influenza A virus reveals multiple persistent lineages and reassortment among recent H3N2 viruses | journal = PLoS Biol | volume = 3 | issue = 9 | pages = e300 | year = 2005 | id = PMID 16026181}}</ref>. &Egrave; inoltre possibile essere infettati appena prima della vaccinazione e ammalarsi con il ceppo che dovrebbe essere prevenuto dal vaccino, poichè quest'ultimo impiega circa due settimane per diventare efficace<ref name=CDCkeyfacts/>.

Nella stagione 2006-2007, per la prima volta il CDC ha raccomandato la vaccinazione dei bambini con età inferiore a 59 mesi<ref name=cdcreport> [http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/rr5510a1.htm Prevention and Control of Influenza: Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP)] CDC report (MMWR 2006 Jul 28;55(RR10):1–42) accessed 19 Oct 2006.</ref>. I vaccini possono provocare la reazione del [[sistema immunitario]] come se il corpo fosse effettivamente infettato e possono apparire i sintomi dell'infezione (molti sintomi di influenza e raffreddore sono solo sintomi di infezione generale), anche se non sono gravi o durevoli come quelli provocati dalla vera infezione. Il più pericolo effetto collaterale è costituito dalla [[reazione allergiva]] sia al materiale virale che ai residui delle uova di gallina utilizzati per la coltura del virus. Queste reazioni tuttavia sono estremamente rare<ref>[http://www.cdc.gov/flu/about/qa/flushot.htm Questions & Answers: Flu Shot] CDC publication updated Jul 24, 2006. Accessed 19 Oct 06.</ref>.

La prevenzione può essere maggiormente efficace se si osservano norme igieniche di base. Le persone che contraggono l'influenza sono maggiormente infettive tra il secondo e il terzo giorno dopo l'infezione, e l'infettività dura per circa 10 giorni<ref name=Carrat>{{cite journal |author=Carrat F, Luong J, Lao H, Sallé A, Lajaunie C, Wackernagel H |title=A 'small-world-like' model for comparing interventions aimed at preventing and controlling influenza pandemics |url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=17059593 |journal=BMC Med |volume=4 |issue= |pages=26 |year= |pmid=17059593}}</ref>. Generalmente i bambini sono più infettivi degli adulti.<ref name=Carrat/><ref>{{cite journal |author=Mitamura K, Sugaya N |title=[Diagnosis and Treatment of influenza—clinical investigation on [[viral shedding]] in children with influenza] |journal=Uirusu |volume=56 |issue=1 |pages=109-16 |year=2006 |pmid=17038819}}</ref>.

La propagazione del virus avviene attravero le particelle di aerosol e il contatto con superfici contaminate, quindi è importante persuadere le persone a coprirsi la bocca quando starnutiscono e lavarsi regolarmente le mani<ref name=cdcreport/>. Nelle aree dove il virus può essere presenti sulle superfici può essere raccomandabile la disinfezione delle stesse<ref>{{cite journal |author=Hota B |title=Contamination, disinfection, and cross-colonization: are hospital surfaces reservoirs for nosocomial infection? |journal=Clin Infect Dis |volume=39 |issue=8 |pages=1182–9 |year=2004 |id=PMID 15486843}}</ref>. L'[[Alcool]] è un agente disinfettante efficace, mentre l'uso di [[ammoniaca quaternaria]] può essere combinata con l'alcool per incrementare la duranta dell'azione disinfettante<ref name=McDonnell>{{cite journal |author=McDonnell G, Russell A |title=Antiseptics and disinfectants: activity, action, and resistance |url=http://cmr.asm.org/cgi/content/full/12/1/147?view=long&pmid=9880479 |journal=Clin Microbiol Rev |volume=12 |issue=1 |pages=147-79 |year=1999 |id=PMID 9880479}}</ref>. Negli ospedali i composti a base di ammoniaca quaternaria e agenti a rilascio di alogeni come l'[[ipoclorite di sodio]] sono utilizzati per la disinfezione delle stanze o degli arredi che sono stati utilizzati dai pazienti con sintomi influenzali. Durante le pandemie passate, la chiusura di scuole, chiese e teatri rallentò la diffusione del virus ma non ebbe un effetto significativo nel numero totale dei decessi<ref>{{cite journal |author=Hatchett RJ, Mecher CE, Lipsitch M |title=Public health interventions and epidemic intensity during the 1918 influenza pandemic |url=http://www.pnas.org/cgi/content/full/104/18/7582 |journal=Proc Natl Acad Sci U S A. |volume=104 |issue=18 |pages=7582–7587 |year=2007 |pmid=17416679}}</ref><ref>{{cite journal |author=Bootsma MC, Ferguson NM |title=The effect of public health measures on the 1918 influenza pandemic in U.S. cities |url=http://www.pnas.org/cgi/content/full/104/18/7588 |journal=Proc Natl Acad Sci U S A. |volume=104 |issue=18 |pages=7588–7593 |year=2007 |pmid=17416677}}</ref>.

==Trattamento==
I consigli generali sono il riposo, l'assunzione di liquidi, l'astinenza da bevande alcoliche e il fumo. L'uso di farmaci a base di [[paracetamolo]] può essere utile per la febbre e i dolori muscolari associati con l'influenza. I bambini e gli adolescenti con sintomi influenzali (in particolare la febbre) non dovrebbero assumere [[aspirina]] durante l'infezione (specialmente con il tipo B), perchè potrebe causare la [[sindrome di Reye]], una patologia rara ma fatale del fegato<ref>{{cite journal | last = Glasgow | first = J | coauthors = Middleton B | title = Reye syndrome — insights on causation and prognosis | url=http://adc.bmjjournals.com/cgi/content/full/85/5/351 | journal = Arch Dis Child | volume = 85 | issue = 5 | pages = 351–3 | year = 2001 | id = PMID 11668090}}</ref>. Siccome l'influenza è causata da un virus, '''gli antibiotici non hanno effetto sull'infezione'''; a meno di non essere stati prescritti per le infezioni secondarie, come la polmonite batterica, possono generare batteri resistenti. I farmaci antivirali sono a volte efficaci, ma i virus possono sviluppare resistenze ai farmaci antivirali standard.

Le due classi di antivirali utilizzati sono gli inibitori della neuraminidase e gli inibitori M2. I primi sono preferiti nelle infezioni da virus influenzali, mentre gli initori M2 sono stati raccomandati dal CDC durante la stagione influenzale 2005-2006<ref>Centers for Disease Control and Prevention. [http://www.cdc.gov/flu/han011406.htm CDC Recommends against the Use of Amantadine and Rimantadine for the Treatment or Prophylaxis of Influenza in the United States during the 2005–06 Influenza Season.] January 14, 2006. Retrieved on 2007-01-01</ref>

===Inibitori della Neuraminidase===
I farmaci antivirali come l'''oseltamivir'' (nome commerciale ''Tamiflu'') e il ''zanamivir'' (nome commerciale ''Relenza'') cono inibitori della neuraminidase e sono stati progettati per fermare la diffusione de virus nel corpo<ref name= Neuraminidase_inhibitors>{{cite journal | last = Moscona | first = A | title = Neuraminidase inhibitors for influenza | url=http://content.nejm.org/cgi/content/full/353/13/1363 | journal = N Engl J Med | volume = 353 | issue = 13 | pages = 1363–73 | year = 2005 | id = PMID 16192481}}</ref>. Questi farmaci sono spesso efficaci contro l'influenza A e B<ref name=Stephenson/> The [[Cochrane Collaboration]] reviewed these drugs and concluded that they reduce symptoms and complications.<ref name="pmid16855962">{{cite journal | last = Jefferson | first = T | coauthors = Demicheli V, Di Pietrantonj C, Jones M, Rivetti D | title = Neuraminidase inhibitors for preventing and treating influenza in healthy adults | journal = Cochrane Database Syst Rev | volume = 3 | issue = | pages = CD001265 | year = | doi = 10.1002/14651858.CD001265.pub2 | id = PMID 16855962}}</ref>. Altri ceppi di influenza possono presentare vari gradi di resistenza contro questi antivirali ed è impossibile prevedere quale grado di resistenza possono presentare in ceppi pandemici futuri<ref> {{cite journal | last = Webster | first = Robert G. | title = H5N1 Influenza — Continuing Evolution and Spread | url=http://content.nejm.org/cgi/content/full/355/21/2174 | journal = N Engl J Med | volume = 355 | issue = 21 | pages = 2174–77 | year = 2006 | id = PMID 16192481}}</ref>.

===Inibitori M2===
I farmaci antivirali ''amantadine'' e ''rimantadine'' sono progettati per bloccare il canale ionico virale e prevenire l'infezione delle cellule da parte del virus. Questi farmaci sono a volte efficaci contro l'influenza A se sono stati somministrati in tempo, ma sono sempre inefficaci contro l'influenza B<ref name= Stephenson>{{cite journal | last = Stephenson | first = I | coauthors = Nicholson K | title = Chemotherapeutic control of influenza | url=http://jac.oxfordjournals.org/cgi/content/full/44/1/6 | journal = J Antimicrob Chemother | volume = 44 | issue = 1 | pages = 6–10 | year = 1999 | id = PMID 10459804}}</ref>. La resistenza all'amantadine e alla rimantadine in America dell'[[H3N2]] è incrementata al 91% nel [[2005]]<ref>{{cite journal | author = | title = High levels of adamantane resistance among influenza A (H3N2) viruses and interim guidelines for use of antiviral agents — United States, 2005–06 influenza season | url=http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/mm5502a7.htm | journal = MMWR Morb Mortal Wkly Rep | volume = 55 | issue = 2 | pages = 44–6 | year = 2006 | id = PMID 16424859}}</ref>.

==Ricerca==
[[Image:Influenza virus research.jpg|thumb|210px|right|Scienziati del centro di ricerca ''CDC'' che lavorano sull'influenza in condizioni di bio sicurezza]]

Le ricerche sull'influenza inclusono gli studi sulla [[virologia molecolare]], sul come il virus produce malattie ([[patogenesi]]), la risposta immunitaria dell'ospite, la [[genetica virale]] e come si propaga il virus ([[epidemiologia]]). Questi studi aiutano lo sviluppo di contromisure, ad esempio una migliore comprensione della risposta immunitario del corpo aiuta lo sviluppo del vaccino e una visione dettagliata di come il virus invade le cellule aiuta lo sviluppo di farmaci antivirali. Un importante programma di ricerca è l'''Influenza Genome Sequencing Project'', che sta creando una libreria di sequenze, che dovrebbe aiutare a chiarire quali fattori rendono un ceppo più letale di un altro, quali geni sono più coinvolti nelle immunità e come il virus evolve nel tempo<ref> [http://msc.tigr.org/infl_a_virus/index.shtml Influenza A Virus Genome Project] at The Institute of Genomic Research. Accessed 19 Oct 06</ref>.

La ricerca di nuovi vaccini è particolarmente importante: i vaccini attuali sono lenti e costosi da produrre e devono essere riformulati ogni anno. La sequenziazione del genoma dell'influenza e le tecnologia a [[DNA ricombinante]] possono accelerare la generazione di nuovi ceppi di vaccini permettendo agli scenziati di sostituire in nuovi antigeni in ceppi di vaccini già esistenti<ref>{{cite journal | author = Subbarao K, Katz J | title = Influenza vaccines generated by reverse genetics. | journal = Curr Top Microbiol Immunol | volume = 283 | issue = | pages = 313-42 | year = | id = PMID 15298174}}</ref>. Le nuove tecnologie che sono in sviluppo per la crescita del virus in una coltura cellulare promettono rese maggiori, costi inferiori, qualità migliore<ref>{{cite journal | author = Bardiya N, Bae J | title = Influenza vaccines: recent advances in production technologies. | url=http://www.springerlink.com/content/jdt26gc39v4bwk9q/ | journal = Appl Microbiol Biotechnol | volume = 67 | issue = 3 | pages = 299–305 | year = 2005 | id = PMID 15660212}}</ref>. Le ricerche su un vaccino universale per l'influenza A, mirato contro la protenina M2 sono in corso alla university of Ghent da Walter Fiers e il suo team<ref>Neirynck S, Deroo T, Saelens X, Vanlandschoot P, Jou WM, Fiers W, A universal influenza A vaccine based on the extracellular domain of the M2 protein, Nat Med. 1999 Oct;5(10):1157-63</ref><ref>Fiers W, Neirynck S, Deroo T, Saelens X, Jou WM, Soluble recombinant influenza vaccines, Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci. 2001 Dec 29;356(1416):1961-3</ref><ref>Fiers W, De Filette M, Birkett A, Neirynck S, Min Jou W, A ''universal'' human influenza A vaccine, Virus Res. 2004 Jul;103(1-2):173-6</ref>.

==Infezione negli animali==
L'influenza infetta molte specie di animali e può avvenire il trasferimento di ceppi virali tra specie diverse. I volatili sono considerati i principali ospiti di virus influenzali<ref>{{cite journal | author = Gorman O, Bean W, Kawaoka Y, Webster R | title = Evolution of the nucleoprotein gene of influenza A virus. | url=http://www.pubmedcentral.nih.gov/articlerender.fcgi?tool=pubmed&pubmedid=2319644 | journal = J Virol | volume = 64 | issue = 4 | pages = 1487–97 | year = 1990 | id = PMID 2319644}}</ref>. Sono state identificate sedici forme di emagglutinina e 9 forme di neuraminidase. Tutti i sottotipi noti (identificati con la sigla HxNy) sono stati trovati nei volatili ma molti sono tipi sono endemici nell'uomo, nel cane, nel cavallo e nei suini; segni di infezioni sono state trovate anche in gatti, pinnipedi, cammelli, furetti e balene<ref name=webster/>. Le varianti del virus influenzale sono a volte chiamate in accordo con la specie nella quale quel particolare ceppo è endemico. Le varianti principali sono quindi: [[Influenza aviaria]], Influenza umana, [[Influenza equina]], [[Influenza canina]], [[Influenza suina]] (l'[[Influenza felina]] si riferisce generalmente alla [[Rinotracheite virale felina]] o [[Calicivirus felino]] e non l'infezione da un virus influenzale). Nei maiali, nei cavalli e nei cani i sintomi sono simili a quelli che compaiono nell'uomo, con febbre, tosse e perdita di appetito<ref name=webster/>. La frequenza negli animali non è stata studiata accuratamente come nell'uomo, tuttavia ad esempio i focolai di infezione nei suini sono comuni e non sono mortali<ref name=webster/>.

I sintomi nei volatili sono varibili e possono essere aspecifici<ref>{{cite journal | author = Elbers A, Koch G, Bouma A | title = Performance of clinical signs in poultry for the detection of outbreaks during the avian influenza A (H7N7) epidemic in The Netherlands in 2003. | journal = Avian Pathol | volume = 34 | issue = 3 | pages = 181-7 | year = 2005 | id = PMID 16191700}}</ref>. I sintomi che seguono le infezioni con bassa patogenicità possono essere piumaggio increspato, riduzione della produzione di uova o perdita di peso combinata con disturbi respiratori<ref>Capua I, Mutinelli F. "Low pathogenicity (LPAI) and highly pathogenic (HPAI) avian influenza in turkeys and chicken." In: Capua I, Mutinelli F. (eds.), A Colour Atlas and Text on Avian Influenza, Papi Editore, Bologna, 2001, pp. 13–20</ref>. Queste sintomi rendono le diagnosi sul campo difficili, poichè il tracciamento di una epidemia richiede test di laboratorio di campioni prelevati da esemplari infetti. Alcuni ceppi come l'[[H9N2]] sono altamente virulenti nel pollame e possono causare sintomi gravi e tassi di mortalità significativi<ref>{{cite journal | author = Bano S, Naeem K, Malik S | title = Evaluation of pathogenic potential of avian influenza virus serotype H9N2 in chickens. | journal = Avian Dis | volume = 47 | issue = 3 Suppl | pages = 817-22 | year = 2003 | id = PMID 14575070}}</ref>. Nella sua forma più patogenica, l'influenza dei polli e dei tacchini produce una veloce comparsa di sintomi gravi che comportano il decesso in quasi il 100% dei casi entro due giorni<ref>{{cite journal | author = Swayne D, Suarez D | title = Highly pathogenic avian influenza. | journal = Rev Sci Tech | volume = 19 | issue = 2 | pages = 463-82 | year = 2000 | id = PMID 10935274}}</ref>. Man mano che il virus si propaga in allevamenti intensivi di polli, questi focolai possono procurare grandi perdite economiche agli allevatori.

Un ceppo di [[H5N1]] (chiamato HPAI A(H5N1), "virus di influenza aviaria altamente patogenico di tipo A e sottotipo H5N1"), altamente patogenico ed adattato dal quello aviario provoca l'influenza H5N1, chiamata comunemente influenza aviaria, ed è endemica in molte popolazioni di volatili, percialmente nel sudest asiatico. Questo ceppo asiatico si è diffuso a livello globale. &Egrave; epizootico (epidemico negli animali, tranne l'uomo) e panzootico (una malattia che colpisce gli animali di molte specie, specialmente su una grande area), e ha ucciso decine di milioni di volatili, comportando l'abbattimento di centinaia di milioni di altri volatili per controllare il propagarsi del virus<ref>{{cite journal | author = Li K, Guan Y, Wang J, Smith G, Xu K, Duan L, Rahardjo A, Puthavathana P, Buranathai C, Nguyen T, Estoepangestie A, Chaisingh A, Auewarakul P, Long H, Hanh N, Webby R, Poon L, Chen H, Shortridge K, Yuen K, Webster R, Peiris J | title = Genesis of a highly pathogenic and potentially pandemic H5N1 influenza virus in eastern Asia. | journal = Nature | volume = 430 | issue = 6996 | pages = 209-13 | year = 2004 | id = PMID 15241415}}</ref><ref>Li KS, Guan Y, Wang J, Smith GJ, Xu KM, Duan L, Rahardjo AP, Puthavathana P, Buranathai C, Nguyen TD, Estoepangestie AT, Chaisingh A, Auewarakul P, Long HT, Hanh NT, Webby RJ, Poon LL, Chen H, Shortridge KF, Yuen KY, Webster RG, Peiris JS. [http://darwin.nap.edu/books/0309095042/html/116.html "The Threat of Pandemic Influenza: Are We Ready?" Workshop Summary] The National Academies Press (2005) "Today's Pandemic Threat: Genesis of a Highly Pathogenic and Potentially Pandemic H5N1 Influenza Virus in Eastern Asia", pages 116–130</ref>.

Attualmente l'HPAI A(H5N1) è una malattia aviaria e non ci sono prove che seggueriscono una trasmissione efficiente da uomo a uomo del virus. In quasi tutti i casi le persone infettate hanno avuto contatti fisici con volatili infetti<ref>{{cite journal | author = Liu J | title = Avian influenza—a pandemic waiting to happen? | url=http://jmii.org/content/pdf/v39n1p4.pdf | journal = J Microbiol Immunol Infect | volume = 39 | issue = 1 | pages = 4–10 | year = 2006 | id = PMID 16440117}}</ref>. Nel futuro, l'H5N1 potrebbe mutare o subire un riassortimento in un nuovo ceppo in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo. A causa dell'elevata mortalità, virulenza, presenza endemica e vasta gamma di ospiti, il virus H5N1 è la minaccia pandemica maggiore nel mondo, e di conseguenza sono stati e saranno spesi ingenti quantitativi di risorse per la preparazione ad una pandemia potenziale<ref name=Rosenthal> Rosenthal, E. and Bradsher, K. [http://www.nytimes.com/2006/03/16/business/16bird.html?_r=1&oref=slogin Is Business Ready for a Flu Pandemic?] The New York Times 16-03-2006 Accessed 17-04-2006</ref>.

==Impatto economico==
L'influenza causa dei costi diretti conseguenti alla perdita di produttività e ai trattamenti medici relativi, assieme a costi indirettivi per le misure preventve. Negli Stati Uniti, l'influenza ha un costo di oltre 10 miliardi di dollari l'anno, e una pandemia potrebbe far aumentare i costi diretti e indiretti fino a centinaia di miliardi di dollari<ref>[http://www.whitehouse.gov/homeland/pandemic-influenza.html Statement from President George W. Bush on Influenza] Accessed 26 Oct 2006</ref>. Tuttavia, l'impatto economico delle pandemie passate non è stato studiato e alcuni autori hanno suggerito che la spagnola causò di fatto un effetto positivo per il guadagno pro-capite, nonostante la grande riduzione della forza lavoro e i gravi effetti di recessione a breve termine<ref>Brainerd, E. and M. Siegler (2003), “The Economic Effects of the 1918 Influenza Epidemic”, ''CEPR Discussion Paper'', no. 3791.</ref>. Altri studi hanno cercato di prevedere i costi di una pandemia grave come quella di influenza spagnola nell'economia statunitense, nel caso ipotizzato di un infezione del 30% dei lavoratori, il 2,5% dei decessi e un periodo di malattia di tre settimane. Una tale situazione dimuirebbe il [[prodotto interno lordo]] del 5%. Ulteriori costi deriverebbero dal trattamento medico di un numero variabile da 18 a 45 milioni di persone e il costo totale si aggirerebbe attorno ai 700 miliardi di dollari<ref>{{cite journal | author = Poland G | title = Vaccines against avian influenza—a race against time. | url=http://content.nejm.org/cgi/content/full/354/13/1411 | journal = N Engl J Med | volume = 354 | issue = 13 | pages = 1411–3 | year = 2006 | id = PMID 16571885}}</ref>.

Anche i costi per la prevenzione sono alti. I governi di tutto il mondo hanno speso miliardi di dollari per la preparazione e la pianificazione di una potenziale pandemia di influenza aviaria, i cui costi derivano dall'acquisto di farmaci e vaccini, oltre alla gestione dell'emergenza e le strategia per il controllo delle frontiere<ref name=Rosenthal/>. L'[[1 novembre]] [[2005]] il presidente [[George W. Bush]] illustrò la strategia nazionale per la sicurezza contro l'influenza aviaria<ref>[http://www.whitehouse.gov/homeland/pandemic-influenza.html National Strategy for Pandemic Influenza] Whitehouse.gov Accessed 26 Oct 2006.</ref> e richiese al congresso 7,1 miliardi di dollari per l'implementazione del piano<ref>[http://usinfo.state.gov/gi/Archive/2005/Nov/01-432345.html Bush Outlines $7 Billion Pandemic Flu Preparedness Plan] State.gov. Accessed 26 Oct 2006</ref>.

Nel 2006, più di 10 miliardi di dollari sono stati spesi e più di 200 milioni di volatili sono stati abbattuti per tentare di contenere l'influenza aviaria<ref name="US AID bird flu implications">{{cite web | url= http://www.usaid.gov/about_usaid/acvfa/intro_ai.pdf| title= Avian Influenza and its Global Implications| author= US AID| date= | publisher= | accessdate=2006-10-26 }}</ref>, tuttavia questi sforzi sono stati poco efficaci per il controllo della propagazione del virus, e ne sono stati tentati altri: ad esempio il governo [[vietnam]]ita adottò una strategia combinata di vaccinazione del pollame di massa, disinfezione, abbattimento controllato, campagne di infermazione e bando di pollame nelle città<ref name="pmid17483860">{{cite journal
|author=Lye DC, Ang BS, Leo YS
|title=Review of human infections with avian influenza H5N1 and proposed local clinical management guideline
|journal=Ann. Acad. Med. Singap.
|volume=36
|issue=4
|pages=285–92
|year=2007
|pmid=17483860
|doi=
}}</ref>. Come risultato il costo di allevamento aumentò, mentre il costo ai consumatori scese a causa del crollo della domanda. Questo provocò perdite disastrose negli allevatori. Alcuni non riuscirono a mettere in pratica le misure che richiedevano di isolare l'allevamento dal contatto con volatili selvatici, rischiando di perdere l'allevamento. L'allevamento globale di pollame divenne poco redditizio all'aumentare dell'endemicità del virus nei volatili selvatici<ref>[http://www.irinnews.org/report.asp?ReportID=52471 Poultry sector suffers despite absence of bird flu] UN Office for the Coordination of Humanitarian Affairs. Accessed 26 Oct 2006</ref>. La rovina economica per alcuni allevatori provocò anche casi di suicidio, mentre altri non cooperarono con gli sforzi per contenere il virus<ref>[http://www.expressindia.com/fullstory.php?newsid=65957 Nine poultry farmers commit suicide in flu-hit India] Reuters. Published on April 12, 2006. Accessed 26 Oct 2006.</ref><ref>[http://www.nytimes.com/2006/04/14/world/africa/14egypt.html?_r=1&oref=slogin In the Nile Delta, Bird Flu Preys on Ignorance and Poverty] The New York Times. Published on April 13, 2006. Accessed 26 Oct 2006.</ref>.


<!-- DA INTEGRARE
==Diffusione==
==Diffusione==
Si diffonde rapidamente in tutto il mondo in [[epidemia|epidemie]] stagionali, imponendo notevoli problemi economici alle nazioni colpite, a causa dei costi sociali relativi all'abbassamento della [[produttività]].
Si diffonde rapidamente in tutto il mondo in [[epidemia|epidemie]] stagionali, imponendo notevoli problemi economici alle nazioni colpite, a causa dei costi sociali relativi all'abbassamento della [[produttività]].
Riga 46: Riga 268:
*Farmaci
*Farmaci
Esistono attualmente [[farmaco|farmaci]] diretti contro il virus influenzale, [[oseltamivir]] e [[zanamivir]], che ne riducono la replicazione inibendo la [[neuraminidasi virale]].<br/>
Esistono attualmente [[farmaco|farmaci]] diretti contro il virus influenzale, [[oseltamivir]] e [[zanamivir]], che ne riducono la replicazione inibendo la [[neuraminidasi virale]].<br/>
Questi farmaci sono da assumere entro 30 ore dall'inizio della sintomatologia.
Questi farmaci sono da assumere entro 30 ore dall'inizio della sintomatologia.-->

==Note==
{{reflist|2}}


{{Portale|medicina}}
{{Portale|medicina}}

Versione delle 15:32, 26 gen 2008

Template:Disclaimer soccorso Template:Box Malattia L'influenza è una malattia contagiosa causata da un virus RNA della famiglia degli orthomyxoviridae.

Origine del nome

Il nome di questa infezione deriva dalla vecchia concezione astrologica di questa malattia, che affermava che la malattia era causata dall'"influenza" degli astri (dalla dicitura latina obscuri cieli influentia).

Storia

Il virus influenzale che ha provocato l'influenza di Hong Kong (ingrandimento circa 100000x)


I sintomi dell'influenza umana furono descritti da Ippocrate circa 2400 anni fa[1][2]. Da allora, il virus ha causato diverse pandemie. I dati storici sono difficili da interpretare, poiché i sintomi possono essere simili a quelli di altre malattie come difterite, febbre tiroidea, dengue o tifo. La prima registrazione certa di una pandemia di influenza risale al 1580, quando il virus si sviluppò in Asia e si sparse in Europa attraverso l'Africa. Nella Roma del Rinascimento circa 8000 persone furono uccise, assieme a molte città spagnole. La pandemia continuò sporadicamente attraverso il 17° e il 18° secolo, e nel 1830-1833 fu particolarmente estesa, infettando circa un quarto della popolazione esposta[3].

La più famosa e letale pandemia fu la cosiddetta "Influenza spagnola"[4] (influenza di tipo A, sottotipo H1N1), che comparve da 1918 al 1919. Stime successive indicarono da 40 a 50 milioni di vittime[5], mentre stime attuali indicano un numero variabile tra 50 e 100 milioni di persone uccise dal virus[6]. Questa pandemia è stata descritta come "il più grande olocausto medico della storia", e potrebbe aver ucciso tante persone quante ne fece la peste nera[3]. Questo terribile bilancio di vittime venne causato dal un taso di infezione estremamente elevato (superiore al 50%) e l'estrema gravità dei sintomi, causati forse da una tempesta citochinica[5]. infatti, i sintomi nel 1918 erano talmente inusuali che inizialmente venne diagnosticata come dengue, colera o tifo. Un osservatore scrisse: "Una delle complicazioni più impressionanti è l'emorragia dalle membrane delle mucose, specialmente il naso, lo stomaco e l'intestino. Può accadere anche il sanguinamento dalle orecche o la da petecchie emorragiche sulla pelle"[6]. La maggioranza delle morti avvenne a causa di polmonite batterica, una infezione secondaria provocata dall'influenza, ma il virus uccise anche direttamente, causando emorragie massive ed edemi nei polmoni[4].

L'influenza spagnola fu veramente globale, estendendosi addirittura fino all'Artico e alle isole remote del Pacifico. Questa malattia insolitamente grave uccisa tra il 2% e il 20% degli infetti, a differenza del tasso di mortalità delle normali epidemie di influenze che si aggira attorno allo 0,1%[4][6]. Un'altra strana caratteristica della pandemia era costituita dalla mortalità molto elevata in giovani adulti, pari al 99% delle morti in persone con meno di 65 anni, e più di metà in adulti dai 20 ai 40 anni[7]. Questa caratteristica è strana poiché l'influenza è normalmente più letale in persone molto giovane (sotto ai 2 anni) e molto anziane (oltre i 70 anni). La mortalità totale della pandemia non è nota, ma è stimata tra il 2,5% e il 5% della popolazione mondiale. 25 milioni di persone potrebbero essere morte nelle prime 25 settimane. In paragone l'AIDS ha ucciso 25 milioni di persone nei primi 25 anni[6].

Le successive pandemie di influenza non furono così devastanti. L'influenza asiatica del 1957 (tipo A, ceppo H2N2) e l'influenza di Hong Kong del 1958 (tipo A, ceppo H3N2) furono minori, anche se morirono milioni di persone. Nelle ultime pandemie erano disponibili gli antibiotici per il controllo delle infezioni secondari e contribuirono a ridurre la mortalità, a differenza della influenza spagnola del 1918[4].

Pandemie di influenza conosciute[8][3]
Pandemia Data Decessi Sottotipo Indice di gravità della pandemia
Asiatica (russa) 1889–1890 1 milione forse H2N2 ?
Spagnola 1918–1920 da 40 a 100 milioni H1N1 5
Asiatica 1957–1958 da 1 a 1,5 milioni H2N2 2
Hong Kong 1968–1969 da 0,75 a 1 milione H3N2 2

La causa eziologica dell'influenza, i virus della famiglia Orthomyxoviridae, venne scoperta per la prima volta da Richard Schope nel 1931 nei maiali[9]. Questa scoperta venne seguita dall'isolamento del virus nell'uomo da un gruppo di ricercatori guidato da Patrick Laidlaw al Medical Research Council in Inghilterra nel 1933[10]. Tuttavia, solo quando nel 1935 Wendell Stanley per la prima volta studiò il virus del mosaico del tabacco venne compresa la natura non cellulare dei virus.

Il primo passo significativo nella prevenzione dell'influenza fu lo sviluppo nel 1944 di un vaccino per l'influenza da parte di Thomas Francis, Jr., basandosi sul lavoro di Frank Macfarlane Burnet, che dimostrò la perdita di virulenza del virus quando veniva coltivato in uova di gallina fertilizzate[11]. L'applicazione delle osservazioni da parte di Francis permise al gruppo di ricercatori all'Università del Michigan di sviluppare il primo vaccino influenzale, con il supporto dell'esercito statunitense[12]. L'esercito venne profondamente coinvolto nella ricerca a causa dell'esperienza nella prima guerra mondiale, quando migliaia di truppe furono uccise dal virus in pochi mesi[6].

Anche se ci furono delle preoccupazioni nello stato del New Jersey nel 1976, a livello mondiale nel 1977 e in nazioni asiatiche nel 1997, non ci furono pandemie dall'influenza di Hong Kong del 1968. L'immunità ai ceppi di influenza delle precedenti pandemie e la vaccinazione hanno limitato la diffusione del virus e potrebbero aver aiutato nella prevenzione di ulteriori pandemie[8].

Microbiologia

Tipi di virus

Diagramma della nomenclatura del virus in base alla International Committee on Taxonomy of Viruses

Il virus dell'influenza è un virus a RNA della famiglia Orthomyxoviridae, che comprende l'Influenzavirus, l'Isavirus e il Thogotovirus[13]. Esistono tre tipi di virus influenzali: Influenzavirus A, Influenzavirus B, and Influenzavirus C. Influenza A e C infettano diverse specie, mentre l'Influenza B quasi esclusivamente infetta l'uomo[14]. I volatili acquatici selvatici sono ospiti naturali per una grande varietà di virus di tipo A. Occasionalmente i virus sono trasmessi alle altre specie e potrebbero essere la causa di focolai devastanti nel pollame domestico oppure di pandemie nell'uomo[15]. I virus del tipo A sono i patogeni più virulenti nell'uomo e causano le malattie più gravi. Il virus di tipo A può essere suddiviso in vari serotipi in base alla risposta degli anticorpi a questi virus[14]. I serotipi la cui presenza è stata confermata nell'uomo, ordinati per numero di decessi conosciuti sono:

Il virus dell'Influenza B è quasi esclusivamente un patogeno umano ed è meno comune dell'influenza A. Il solo animale conosciuto ad essere vulnerabile al virus B, oltre all'uomo sono i pinnipedi[17] This type of influenza mutates at a rate 2–3 times lower than type A[18] e di conseguenza ha una minore diversità genetica, con un solo sertipo[14]. A causa di questa scarsa diversità antigenica, normalmente si acquisisce un certo grado di immunità all'influenza B. Tuttavia, l'influenza B muta sufficientemente velocemente per impedire una immunità permanente[19]. Il ridotto tasso di mutazione antigenica, combinata con una scarsa gamma di ospiti (che impedisce uno spostamento antigenico tra specie diverse) assicura l'impossibilità di pandemie di influenza B[20].

L'influenza C infetta l'uomo e i suini e può causare gravi malattie ed epidemie locali[21]. Tuttavia, l'influenza C è meno comune rispetto agli altri tipi e normalmente sembra causare solo disturbi non troppo gravi nei bambini[22][23]

Diagnosi

Nell'uomo, gli effetti dell'influenza sono molto più gravi del raffreddore comune e durano più a lungo. Il recupero necessita circa una o due settimane. L'influenza tuttavia può anche avere esito letale, specialmente in soggetti deboli, anziani o con malattie croniche[8].

Sintomi con sensibilità maggiore per la diagnosi dell'influenza[24]
Sintomo: sensibilità specificità
Febbre 86% 25%
Tosse 98% 23%
Congestione nasale 70–90% 20–40%

Note:

  • La sensibilità è la proporzione di persone che sono risultate positive su tutte le persone positive controllate
  • La specificità p la proporzione di persone che sono risultate negative su tutte le persone negative controllate

Siccome i farmaci anti-virali nel trattamento dell'influenza sono efficaci se somministrati in tempo, è importante l'identificazione precoce. Dei sintomi elencati sopra, le combinazioni di sintomi che segue possono aumentare l'accuratezza della diagnosi[25]. Sfortunatamente, anche e combinazioni di sintomi non sono perfette.

Combinazione di sintomi per la diagnosi di influenza[24]
Combinazione di sintomi Sensibilità Specificità

Come riportato negli studi[24]
e proiettato durante i focolai locali
(prevalenza= 66%)

Proiettati durante la stagione influenzale
(prevalenza=25%)
Proiettati fuori stagione
(prevalenza=2%)
PPV NPV PPV NPV PPV NPV
Febbre e tosse 64% 67% 79% 49% 39% 15% 4% 1%
Febbre, tosse e mal di gola 56 71 79 45 39 17 4 2
Febbre, tosse e congestione nasale 59 74 81 48 43 16 4 1

Gli studi di analisi decisionale[26][27] suggeriscono che durante i focolai locali di influenza, la prevalenza è oltre il 70%[27], quindi i pazienti con qualunque combinazione di cintomi può essere trattata con inibitori della neuramidase senza effettuare test. Anche in assenza di focolai locali, il trattamento può essere giustificato negli anziati durante la stagione influenza quando la prevalenza supera il 15%[27].

La maggior parte delle persone che contrae l'influenza recupera in una o due settimane, ma altre possono sviluppare complicazioni pericolose (come polmonite). In base all'OMS: "Ogni inverno, decine di milioni di persone contraggono l'influenza. La maggior parte rimane a casa per circa una settimana. Altri, la maggior parte anziani, muore. Sappiamo che il conteggio dei morti a livello mondiale supera il centinaio di migliaia di persona l'anno, ma anche nelle nazioni sviluppate i numeri non sono sicuri, perché le autorità mediche normalmente non verificano i veri decessi per influenza e i decessi per malattie simili"[28]. Anche le perone in salute possono essere contagiate e conseguenze più gravi possono comparire ad ogni età. Le persone che hanno superato i 50 anni, i bambini molto piccoli e le persone di ogni età con patologie croniche sono più esposte alle complicazioni dell'influenza come polmoniti, bronchiti, eni paranasali e infezioni alle orecchie[29].

L'influenza può peggiorare problemi di salute cronici già presenti. Le persone con enfisemi, bronchiti croniche o asma possono accusare fiato corto mentre hanno l'influenza e questa può provocare l'aggravamento di coronaropatie o insufficienze cardiache[30]. Anche il fumo costituisce un fattore di rischio associato con patologie più gravi e può incrementare la mortalità dell'influenza[31].

Test di laboratorio

I test di laboratorio disponibili sono in continuo miglioramento. Il Center for Desease Control and Prevention statunitense conserva un elenco aggiornato dei test per l'influenza disponibili[32]. I test di diagnosi rapida hanno una sensibilità del 70-75%, e una specificità del 90-95% quando sono comparati con la coltura virale. Questi test possono essere particolarmente utili durante la stagione influenzale (prevalenza 25%) ma in assenza di un focolaio locale o stagione para-influenzale (prevalenza = 10%[27]).

Epidemiologia

Variazioni stagionali

Il picco influenzale avviene in inverno, e poichè nell'emisfero boreale e in quello australe l'inverno giunge in periodi dell'anno diversi, esistono due diverse stagioni influenzali ogni anno. Per questo motivo l'OMS raccomanda due diverse formulazioni di vaccino ogni anno, una per il nord e una per il sud[33].

Non è totalmente chiaro il motivo dell'insorgenza stagionale di focolai influenzali, invece che essere uniformi durante tutto l'anno. Una possibile spiegazione è che, poichè le persone passano maggiormente il tempo in luoghi chiusi durante l'inverno, esse sono in contatto più spesso, e questo promuove la trasmissione da persona a persona. Un'altra spiegazione si basa sulle basse temperature che comportano un'aria più secca che può deidratare le mucose e impedire che il corpo possa espellere efficacemente le particelle di virus. Il virus potrebbe anche sopravvivere più a lungo su superfici esposte a temperature più basse. L'aumento dei viaggi dovuto alle vacanze invernali può inoltre giocare a favore del virus[34]. Un fattore importante è costituito dall'elevata trasmissione tramite aerosol del virus in ambienti freddi (con temperature inferiori ai 5° C) con bassa umidità[35]. Tuttavia cambiamenti stagionali nel tasso di infezioni avvengono anche nelle regioni tropicali, e i picchi di infezione avvengono principalmente durante la stagione delle pioggie[36]. Le modifiche stagionali nei contatti tra persone in ambiente scolastico, che costituiscono il fattore principale in altre malattie infantili come il morbillo e la pertosse possono essere significative anche nel caso dell'influenza. La combiazione di questi effetti stagionali può essere amplificato dalla "risonanza dinamica" con i cicli di malattie endogene[37]. Il ceppo H5N1 presenta carattere stagionale sia nell'uomo che nei volatili[38].

In alternativa è stato ipotizzato che le infezioni stagionali di influenza sono un effetto dei livelli di vitamina D sull'immunità al virus[39]. Quest'idea venne proposta per la prima volta nel 1965 da Robert Edgar Hope-Simpson[40]. Egli propose che la causa delle epidemie di influenza durante l'inverno potrebbero essere connesse con le fluttuazioni stagionali dei livelli di vitamina D, che è prodotta dalla pelle sotto l'influenza delle radiazioni ultraviolette del sole (o da fonti artificiali). Questo potrebbe spiegare il motivo dell'insorgenza del virus in inverno e durante la stagione delle piogge, quando le persone passano il tempo principalmente in casa, e il loro livello di vitamina D cala. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che la somministrazione di olio di fegato di merluzzo, che contiene grandi quantità di vitamina D, può ridurre l'incidenza di infezione del tratto respiratorio[41].

Diffusione epidemica e pandemica

Essendo l'influenza causata da una moltitudine di specie e ceppi di virus, ogni anno alcuni ceppi possono estinguersi mentre altri possono causare epidemie ed altri anche pandemie. Tipicamente nelle due normali stagioni influenzali in un anno (una per emisfero) ci sono tra i tre e i cinque milioni di casi di malesseri gravi e fino a 500000 decelli a livello mondiali, che per alcune definizioni costituiscono una epidemia influenzale ogni anno[42]. Anche se lincidenza del virus può variare molto tra un anno e un altro, circa 36000 decessi e più di 200 000 ospedalizzazioni sono collegate annualmente negli Stati Uniti con l'influenza[43][44][45]. Ogni decennio o venti anni insorge una pandemia, che infetta una grande parte della popolazione mondiale e può uccidere anche decine di milioni di persone.

I nuovi virus influenzali sono prodotti costantemente da mutazioni o riassortimento. Le mutazioni possono provocare piccoli cambiamenti negli antigeni emagglutinina e neuramidase sulla superficie del virus. Questo fenomeno viene chiamato deriva antigenica e crea una variante di ceppo. Uno di questi ceppi può infine raggiungere un maggiore fitness, diventa dominante e insorge rapidamente nella popolazione, spesso causando un'epidemia[46]. Quando il virus subisce un riassortimento può acquisire nuovi antigeni, ad esempio per riassortimento tra i ceppi aviari e i ceppi umani. Questo fenomeno è invece chiamato spostamento antigenico. Se un virus di influenza umana viene prodotto con antigeni completamente nuovi, chiunque sarà vulnerabile e questo nuovo tipo di influenza può propagarsi senza controllo, causando una pandemia[47]. È stato proposto un modello alternativo, dove le pandemie periodiche sono prodotte dall'interazione di un insieme fisso di ceppi virali con una popolazione umana con un insieme di immunità in cambiamento continuo verso diverso ceppi virali[48].

Prevenzione

Vaccinazione e controllo dell'infezione

Personale della marina statunitense che riceve la vaccinazione

La vaccinazione contro il virus attraverso un vaccino influenzale è fortemente raccomandata per i soggetti ad alto rischio come bambini ed anziani.

I vaccini influenzali possono essere prodotti in vari modi; il metodo più comune consiste nel far crescere il virus in uova di gallina fertilizzate. Dopo la purificazione, il virus è inattivato (ad esempio, attraverso trattamenti con detergenti) per produrre un vaccino con un virus inattivato. In alternativa, il virus può essere coltivato in uova fino a quando perde la sua virulenza, in modo da produrre un vaccino vivo attenuato[8]. L'efficacia di questi vaccini è variabile. A causa delle rapide mutazioni del virus, un particolare vaccino solitamente conferisce protezione per un periodo non superiore al paio di anni. Ogni anno, l'OMS ricerca i ceppi che saranno in circolazione durante l'anno successivo, permettendo alle aziende farmaceutiche di sviluppare vaccini che forniscano la migliore immunità contro questi ceppi e possano essere utilizzati per la prevenzione o combinati con la soppressione di animali infetti per sradicare i focolai[49].

È tuttavia possibile essere vaccinati e contrarre l'influenza. Il vaccino viene riformulato ogni anno per alcuni ceppi specifici, ma non è possibile includere tutti i ceppi che infettano le persone nel mondo durante la stagione influenzale. La formulazione e la produzione delle milioni di dosi necessarie per l'epidemia stagionale richiede circa sei mesi; occasionalmente un ceppo nuovo o conosciuto diventa predominante durante questo periodo e infetta le persone, anche se sono state vaccinate (come nella stagione influenzale 2003-2004 con il ceppo H3N2)[50]. È inoltre possibile essere infettati appena prima della vaccinazione e ammalarsi con il ceppo che dovrebbe essere prevenuto dal vaccino, poichè quest'ultimo impiega circa due settimane per diventare efficace[29].

Nella stagione 2006-2007, per la prima volta il CDC ha raccomandato la vaccinazione dei bambini con età inferiore a 59 mesi[51]. I vaccini possono provocare la reazione del sistema immunitario come se il corpo fosse effettivamente infettato e possono apparire i sintomi dell'infezione (molti sintomi di influenza e raffreddore sono solo sintomi di infezione generale), anche se non sono gravi o durevoli come quelli provocati dalla vera infezione. Il più pericolo effetto collaterale è costituito dalla reazione allergiva sia al materiale virale che ai residui delle uova di gallina utilizzati per la coltura del virus. Queste reazioni tuttavia sono estremamente rare[52].

La prevenzione può essere maggiormente efficace se si osservano norme igieniche di base. Le persone che contraggono l'influenza sono maggiormente infettive tra il secondo e il terzo giorno dopo l'infezione, e l'infettività dura per circa 10 giorni[53]. Generalmente i bambini sono più infettivi degli adulti.[53][54].

La propagazione del virus avviene attravero le particelle di aerosol e il contatto con superfici contaminate, quindi è importante persuadere le persone a coprirsi la bocca quando starnutiscono e lavarsi regolarmente le mani[51]. Nelle aree dove il virus può essere presenti sulle superfici può essere raccomandabile la disinfezione delle stesse[55]. L'Alcool è un agente disinfettante efficace, mentre l'uso di ammoniaca quaternaria può essere combinata con l'alcool per incrementare la duranta dell'azione disinfettante[56]. Negli ospedali i composti a base di ammoniaca quaternaria e agenti a rilascio di alogeni come l'ipoclorite di sodio sono utilizzati per la disinfezione delle stanze o degli arredi che sono stati utilizzati dai pazienti con sintomi influenzali. Durante le pandemie passate, la chiusura di scuole, chiese e teatri rallentò la diffusione del virus ma non ebbe un effetto significativo nel numero totale dei decessi[57][58].

Trattamento

I consigli generali sono il riposo, l'assunzione di liquidi, l'astinenza da bevande alcoliche e il fumo. L'uso di farmaci a base di paracetamolo può essere utile per la febbre e i dolori muscolari associati con l'influenza. I bambini e gli adolescenti con sintomi influenzali (in particolare la febbre) non dovrebbero assumere aspirina durante l'infezione (specialmente con il tipo B), perchè potrebe causare la sindrome di Reye, una patologia rara ma fatale del fegato[59]. Siccome l'influenza è causata da un virus, gli antibiotici non hanno effetto sull'infezione; a meno di non essere stati prescritti per le infezioni secondarie, come la polmonite batterica, possono generare batteri resistenti. I farmaci antivirali sono a volte efficaci, ma i virus possono sviluppare resistenze ai farmaci antivirali standard.

Le due classi di antivirali utilizzati sono gli inibitori della neuraminidase e gli inibitori M2. I primi sono preferiti nelle infezioni da virus influenzali, mentre gli initori M2 sono stati raccomandati dal CDC durante la stagione influenzale 2005-2006[60]

Inibitori della Neuraminidase

I farmaci antivirali come l'oseltamivir (nome commerciale Tamiflu) e il zanamivir (nome commerciale Relenza) cono inibitori della neuraminidase e sono stati progettati per fermare la diffusione de virus nel corpo[61]. Questi farmaci sono spesso efficaci contro l'influenza A e B[62] The Cochrane Collaboration reviewed these drugs and concluded that they reduce symptoms and complications.[63]. Altri ceppi di influenza possono presentare vari gradi di resistenza contro questi antivirali ed è impossibile prevedere quale grado di resistenza possono presentare in ceppi pandemici futuri[64].

Inibitori M2

I farmaci antivirali amantadine e rimantadine sono progettati per bloccare il canale ionico virale e prevenire l'infezione delle cellule da parte del virus. Questi farmaci sono a volte efficaci contro l'influenza A se sono stati somministrati in tempo, ma sono sempre inefficaci contro l'influenza B[62]. La resistenza all'amantadine e alla rimantadine in America dell'H3N2 è incrementata al 91% nel 2005[65].

Ricerca

Scienziati del centro di ricerca CDC che lavorano sull'influenza in condizioni di bio sicurezza

Le ricerche sull'influenza inclusono gli studi sulla virologia molecolare, sul come il virus produce malattie (patogenesi), la risposta immunitaria dell'ospite, la genetica virale e come si propaga il virus (epidemiologia). Questi studi aiutano lo sviluppo di contromisure, ad esempio una migliore comprensione della risposta immunitario del corpo aiuta lo sviluppo del vaccino e una visione dettagliata di come il virus invade le cellule aiuta lo sviluppo di farmaci antivirali. Un importante programma di ricerca è l'Influenza Genome Sequencing Project, che sta creando una libreria di sequenze, che dovrebbe aiutare a chiarire quali fattori rendono un ceppo più letale di un altro, quali geni sono più coinvolti nelle immunità e come il virus evolve nel tempo[66].

La ricerca di nuovi vaccini è particolarmente importante: i vaccini attuali sono lenti e costosi da produrre e devono essere riformulati ogni anno. La sequenziazione del genoma dell'influenza e le tecnologia a DNA ricombinante possono accelerare la generazione di nuovi ceppi di vaccini permettendo agli scenziati di sostituire in nuovi antigeni in ceppi di vaccini già esistenti[67]. Le nuove tecnologie che sono in sviluppo per la crescita del virus in una coltura cellulare promettono rese maggiori, costi inferiori, qualità migliore[68]. Le ricerche su un vaccino universale per l'influenza A, mirato contro la protenina M2 sono in corso alla university of Ghent da Walter Fiers e il suo team[69][70][71].

Infezione negli animali

L'influenza infetta molte specie di animali e può avvenire il trasferimento di ceppi virali tra specie diverse. I volatili sono considerati i principali ospiti di virus influenzali[72]. Sono state identificate sedici forme di emagglutinina e 9 forme di neuraminidase. Tutti i sottotipi noti (identificati con la sigla HxNy) sono stati trovati nei volatili ma molti sono tipi sono endemici nell'uomo, nel cane, nel cavallo e nei suini; segni di infezioni sono state trovate anche in gatti, pinnipedi, cammelli, furetti e balene[19]. Le varianti del virus influenzale sono a volte chiamate in accordo con la specie nella quale quel particolare ceppo è endemico. Le varianti principali sono quindi: Influenza aviaria, Influenza umana, Influenza equina, Influenza canina, Influenza suina (l'Influenza felina si riferisce generalmente alla Rinotracheite virale felina o Calicivirus felino e non l'infezione da un virus influenzale). Nei maiali, nei cavalli e nei cani i sintomi sono simili a quelli che compaiono nell'uomo, con febbre, tosse e perdita di appetito[19]. La frequenza negli animali non è stata studiata accuratamente come nell'uomo, tuttavia ad esempio i focolai di infezione nei suini sono comuni e non sono mortali[19].

I sintomi nei volatili sono varibili e possono essere aspecifici[73]. I sintomi che seguono le infezioni con bassa patogenicità possono essere piumaggio increspato, riduzione della produzione di uova o perdita di peso combinata con disturbi respiratori[74]. Queste sintomi rendono le diagnosi sul campo difficili, poichè il tracciamento di una epidemia richiede test di laboratorio di campioni prelevati da esemplari infetti. Alcuni ceppi come l'H9N2 sono altamente virulenti nel pollame e possono causare sintomi gravi e tassi di mortalità significativi[75]. Nella sua forma più patogenica, l'influenza dei polli e dei tacchini produce una veloce comparsa di sintomi gravi che comportano il decesso in quasi il 100% dei casi entro due giorni[76]. Man mano che il virus si propaga in allevamenti intensivi di polli, questi focolai possono procurare grandi perdite economiche agli allevatori.

Un ceppo di H5N1 (chiamato HPAI A(H5N1), "virus di influenza aviaria altamente patogenico di tipo A e sottotipo H5N1"), altamente patogenico ed adattato dal quello aviario provoca l'influenza H5N1, chiamata comunemente influenza aviaria, ed è endemica in molte popolazioni di volatili, percialmente nel sudest asiatico. Questo ceppo asiatico si è diffuso a livello globale. È epizootico (epidemico negli animali, tranne l'uomo) e panzootico (una malattia che colpisce gli animali di molte specie, specialmente su una grande area), e ha ucciso decine di milioni di volatili, comportando l'abbattimento di centinaia di milioni di altri volatili per controllare il propagarsi del virus[77][78].

Attualmente l'HPAI A(H5N1) è una malattia aviaria e non ci sono prove che seggueriscono una trasmissione efficiente da uomo a uomo del virus. In quasi tutti i casi le persone infettate hanno avuto contatti fisici con volatili infetti[79]. Nel futuro, l'H5N1 potrebbe mutare o subire un riassortimento in un nuovo ceppo in grado di trasmettersi efficacemente da uomo a uomo. A causa dell'elevata mortalità, virulenza, presenza endemica e vasta gamma di ospiti, il virus H5N1 è la minaccia pandemica maggiore nel mondo, e di conseguenza sono stati e saranno spesi ingenti quantitativi di risorse per la preparazione ad una pandemia potenziale[80].

Impatto economico

L'influenza causa dei costi diretti conseguenti alla perdita di produttività e ai trattamenti medici relativi, assieme a costi indirettivi per le misure preventve. Negli Stati Uniti, l'influenza ha un costo di oltre 10 miliardi di dollari l'anno, e una pandemia potrebbe far aumentare i costi diretti e indiretti fino a centinaia di miliardi di dollari[81]. Tuttavia, l'impatto economico delle pandemie passate non è stato studiato e alcuni autori hanno suggerito che la spagnola causò di fatto un effetto positivo per il guadagno pro-capite, nonostante la grande riduzione della forza lavoro e i gravi effetti di recessione a breve termine[82]. Altri studi hanno cercato di prevedere i costi di una pandemia grave come quella di influenza spagnola nell'economia statunitense, nel caso ipotizzato di un infezione del 30% dei lavoratori, il 2,5% dei decessi e un periodo di malattia di tre settimane. Una tale situazione dimuirebbe il prodotto interno lordo del 5%. Ulteriori costi deriverebbero dal trattamento medico di un numero variabile da 18 a 45 milioni di persone e il costo totale si aggirerebbe attorno ai 700 miliardi di dollari[83].

Anche i costi per la prevenzione sono alti. I governi di tutto il mondo hanno speso miliardi di dollari per la preparazione e la pianificazione di una potenziale pandemia di influenza aviaria, i cui costi derivano dall'acquisto di farmaci e vaccini, oltre alla gestione dell'emergenza e le strategia per il controllo delle frontiere[80]. L'1 novembre 2005 il presidente George W. Bush illustrò la strategia nazionale per la sicurezza contro l'influenza aviaria[84] e richiese al congresso 7,1 miliardi di dollari per l'implementazione del piano[85].

Nel 2006, più di 10 miliardi di dollari sono stati spesi e più di 200 milioni di volatili sono stati abbattuti per tentare di contenere l'influenza aviaria[86], tuttavia questi sforzi sono stati poco efficaci per il controllo della propagazione del virus, e ne sono stati tentati altri: ad esempio il governo vietnamita adottò una strategia combinata di vaccinazione del pollame di massa, disinfezione, abbattimento controllato, campagne di infermazione e bando di pollame nelle città[87]. Come risultato il costo di allevamento aumentò, mentre il costo ai consumatori scese a causa del crollo della domanda. Questo provocò perdite disastrose negli allevatori. Alcuni non riuscirono a mettere in pratica le misure che richiedevano di isolare l'allevamento dal contatto con volatili selvatici, rischiando di perdere l'allevamento. L'allevamento globale di pollame divenne poco redditizio all'aumentare dell'endemicità del virus nei volatili selvatici[88]. La rovina economica per alcuni allevatori provocò anche casi di suicidio, mentre altri non cooperarono con gli sforzi per contenere il virus[89][90].


Note

  1. ^ P Martin, Martin-Granel E, 2,500-year evolution of the term epidemic, in Emerg Infect Dis, vol. 12, n. 6, Jun 2006, PMID 16707055.
  2. ^ Hippocrates, Adams, Francis (transl.), Of the Epidemics, su classics.mit.edu, 400 BCE. URL consultato il 18 ottobre 2006.
  3. ^ a b c CW Potter, A History of Influenza, in J Appl Microbiol., vol. 91, n. 4, Oct 2006, pp. 572–579, PMID 11576290.
  4. ^ a b c d J Taubenberger, Morens D, 1918 Influenza: the mother of all pandemics., in Emerg Infect Dis, vol. 12, n. 1, 2006, pp. 15–22, PMID 16494711. Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "Taubenberger" è stato definito più volte con contenuti diversi
  5. ^ a b KD Patterson, Pyle GF, The geography and mortality of the 1918 influenza pandemic., in Bull Hist Med., vol. 65, n. 1, Spring 1991, pp. 4–21, PMID 2021692.
  6. ^ a b c d e Knobler S, Mack A, Mahmoud A, Lemon S (a cura di), 1: The Story of Influenza, in The Threat of Pandemic Influenza: Are We Ready? Workshop Summary (2005), Washington, D.C., The National Academies Press, pp. 60–61.
  7. ^ L Simonsen, Clarke M, Schonberger L, Arden N, Cox N, Fukuda K, Pandemic versus epidemic influenza mortality: a pattern of changing age distribution., in J Infect Dis, vol. 178, n. 1, Jul 1998, pp. 53–60, PMID 9652423.
  8. ^ a b c d M Hilleman, Realities and enigmas of human viral influenza: pathogenesis, epidemiology and control., in Vaccine, vol. 20, 25–26, Aug 19 2002, pp. 3068–87.
  9. ^ K Shimizu, History of influenza epidemics and discovery of influenza virus, in Nippon Rinsho, vol. 55, n. 10, Oct 1997, pp. 2505–201, PMID 9360364.
  10. ^ W Smith, Andrewes CH, Laidlaw PP, A virus obtained from influenza patients, in Lancet, vol. 2, 1933, pp. 66–68.
  11. ^ Sir Frank Macfarlane Burnet: Biography The Nobel Foundation. Accessed 22 Oct 06
  12. ^ H Kendall, Vaccine Innovation: Lessons from World War II, in Journal of Public Health Policy, vol. 27, n. 1, 2006, pp. 38–57.
  13. ^ Kawaoka Y (editor)., Influenza Virology: Current Topics, Caister Academic Press, 2006, ISBN 978-1-904455-06-6.
  14. ^ a b c A Hay, Gregory V, Douglas A, Lin Y, The evolution of human influenza viruses, in Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci, vol. 356, n. 1416, Dec 29 2001, pp. 1861–70, PMID 11779385.
  15. ^ Klenk et al, Avian Influenza: Molecular Mechanisms of Pathogenesis and Host Range, in Animal Viruses: Molecular Biology, Caister Academic Press, 2008, ISBN 978-1-904455-22-6.
  16. ^ R Fouchier, Schneeberger P, Rozendaal F, Broekman J, Kemink S, Munster V, Kuiken T, Rimmelzwaan G, Schutten M, Van Doornum G, Koch G, Bosman A, Koopmans M, Osterhaus A, Avian influenza A virus (H7N7) associated with human conjunctivitis and a fatal case of acute respiratory distress syndrome., in Proc Natl Acad Sci U S A, vol. 101, n. 5, 2004, pp. 1356–61, PMID 14745020.
  17. ^ A Osterhaus, Rimmelzwaan G, Martina B, Bestebroer T, Fouchier R, Influenza B virus in seals., in Science, vol. 288, n. 5468, 2000, pp. 1051–3, PMID 10807575.
  18. ^ E Nobusawa, Sato K, Comparison of the mutation rates of human influenza A and B viruses, in J Virol, vol. 80, n. 7, Apr 2006, pp. 3675–8, PMID 16537638.
  19. ^ a b c d Webster R, Bean W, Gorman O, Chambers T, Kawaoka Y, Evolution and ecology of influenza A viruses., in Microbiol Rev, vol. 56, n. 1, 1992, pp. 152–79, PMID 1579108.
  20. ^ M Zambon, Epidemiology and pathogenesis of influenza., in J Antimicrob Chemother, 44 Suppl B, Nov 1999, pp. 3–9, PMID 10877456.
  21. ^ Y Matsuzaki, Sugawara K, Mizuta K, Tsuchiya E, Muraki Y, Hongo S, Suzuki H, Nakamura K, Antigenic and genetic characterization of influenza C viruses which caused two outbreaks in Yamagata City, Japan, in 1996 and 1998, in J Clin Microbiol, vol. 40, n. 2, 2002, pp. 422–9, PMID 11825952.
  22. ^ Y Matsuzaki, Katsushima N, Nagai Y, Shoji M, Itagaki T, Sakamoto M, Kitaoka S, Mizuta K, Nishimura H, Clinical features of influenza C virus infection in children., in J Infect Dis, vol. 193, n. 9, May 1 2006, pp. 1229–35, PMID 16586359.
  23. ^ S Katagiri, Ohizumi A, Homma M, An outbreak of type C influenza in a children's home., in J Infect Dis, vol. 148, n. 1, Jul 1983, pp. 51–6, PMID 6309999.
  24. ^ a b c .
  25. ^ Monto A, Gravenstein S, Elliott M, Colopy M, Schweinle J, Clinical signs and symptoms predicting influenza infection., in Arch Intern Med, vol. 160, n. 21, 2000, pp. 3243–7, PMID 11088084.
  26. ^ Smith K, Roberts M, Cost-effectiveness of newer treatment strategies for influenza., in Am J Med, vol. 113, n. 4, 2002, pp. 300-7, DOI:10.1016/S0002-9343(02)01222-6, PMID 12361816.
  27. ^ a b c d Rothberg M, Bellantonio S, Rose D, Management of influenza in adults older than 65 years of age: cost-effectiveness of rapid testing and antiviral therapy., in Ann Intern Med, vol. 139, 5 Pt 1, 2003, pp. 321-9, PMID 12965940.
  28. ^ Peter M. Sandman and Jody Lanard "Bird Flu: Communicating the Risk" 2005 Perspectives in Health Magazine Vol. 10 issue 2.
  29. ^ a b Key Facts about Influenza (Flu) Vaccine CDC publication. Published October 17, 2006. Accessed 18 Oct 2006.
  30. ^ Angelo SJ, Marshall PS, Chrissoheris MP, Chaves AM. "Clinical characteristics associated with poor outcome in patients acutely infected with Influenza A." Conn Med. 2004 Apr;68(4):199–205. PMID 15095826
  31. ^ Murin S, Bilello K, Respiratory tract infections: another reason not to smoke., in Cleve Clin J Med, vol. 72, n. 10, 2005, pp. 916-20, PMID 16231688.
  32. ^ Centers for Disease Control and Prevention. Lab Diagnosis of Influenza. Accessed on January 1, 2007
  33. ^ Recommended composition of influenza virus vaccines for use in the 2006–2007 influenza season WHO report 2006-02-14. Accessed 19 October 2006
  34. ^ Weather and the Flu Season NPR Day to Day, December 17 2003. Accessed, 19 October 2006
  35. ^ Lowen AC, Mubareka S, Steel J, Palese P, Influenza virus transmission is dependent on relative humidity and temperature, in PLoS Pathog., vol. 3, n. 10, 2007, pp. 1470–6.
  36. ^ Shek LP, Lee BW. "Epidemiology and seasonality of respiratory tract virus infections in the tropics." Paediatr Respir Rev. 2003 Jun;4(2):105–11. PMID 12758047
  37. ^ Dushoff J, Plotkin JB, Levin SA, Earn DJ. "Dynamical resonance can account for seasonality of influenza epidemics." Proc Natl Acad Sci U S A. 30 November2004;101(48):16915–6. PMID 15557003
  38. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore WHOH5N1data
  39. ^ J Cannell, Vieth R, Umhau J, Holick M, Grant W, Madronich S, Garland C, Giovannucci E, Epidemic influenza and vitamin D, in Epidemiol Infect, vol. 134, n. 6, 2006, pp. 1129–40, PMID 16959053.
  40. ^ R HOPE-SIMPSON, The nature of herpes zoster: a long-term study and a new hypothesis, in Proc R Soc Med, vol. 58, pp. 9–20, PMID 14267505.
  41. ^ L Linday, Shindledecker R, Tapia-Mendoza J, Dolitsky J, Effect of daily cod liver oil and a multivitamin-mineral supplement with selenium on upper respiratory tract pediatric visits by young, inner-city, Latino children: randomized pediatric sites, in Ann Otol Rhinol Laryngol, vol. 113, n. 11, 2004, pp. 891–901, PMID 15562899.
  42. ^ Influenza WHO Fact sheet No. 211 revised March 2003. Accessed 22 October 2006
  43. ^ W Thompson, Shay D, Weintraub E, Brammer L, Cox N, Anderson L, Fukuda K, Mortality associated with influenza and respiratory syncytial virus in the United States, in JAMA, vol. 289, n. 2, 2003, pp. 179–86, PMID 12517228.
  44. ^ W Thompson, Shay D, Weintraub E, Brammer L, Bridges C, Cox N, Fukuda K, Influenza-associated hospitalizations in the United States, in JAMA, vol. 292, n. 11, 2004, pp. 1333–40, PMID 15367555.
  45. ^ Flu factsheet National Institute of Allergy and Infectious Diseases Accessed 22 Dec 2006
  46. ^ Long intervals of stasis punctuated by bursts of positive selection in the seasonal evolution of influenza A virus, in Biol Direct, vol. 1, n. 1, 2006, p. 34, PMID 17067369.
  47. ^ C Parrish, Kawaoka Y, The origins of new pandemic viruses: the acquisition of new host ranges by canine parvovirus and influenza A viruses, in Annual Rev Microbiol, vol. 59, pp. 553–86, PMID 16153179.
  48. ^ Recker M, Pybus OG, Nee S, Gupta S, The generation of influenza outbreaks by a network of host immune responses against a limited set of antigenic types, in Proc Natl Acad Sci U S A., vol. 104, n. 18, 2007, pp. 7711–7716.
  49. ^ I Capua, Alexander D, The challenge of avian influenza to the veterinary community., in Avian Pathol, vol. 35, n. 3, 2006, pp. 189–205, PMID 16753610.
  50. ^ E Holmes, Ghedin E, Miller N, Taylor J, Bao Y, St George K, Grenfell B, Salzberg S, Fraser C, Lipman D, Taubenberger J, Whole-genome analysis of human influenza A virus reveals multiple persistent lineages and reassortment among recent H3N2 viruses, in PLoS Biol, vol. 3, n. 9, 2005, pp. e300, PMID 16026181.
  51. ^ a b Prevention and Control of Influenza: Recommendations of the Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) CDC report (MMWR 2006 Jul 28;55(RR10):1–42) accessed 19 Oct 2006.
  52. ^ Questions & Answers: Flu Shot CDC publication updated Jul 24, 2006. Accessed 19 Oct 06.
  53. ^ a b Carrat F, Luong J, Lao H, Sallé A, Lajaunie C, Wackernagel H, A 'small-world-like' model for comparing interventions aimed at preventing and controlling influenza pandemics, in BMC Med, vol. 4, p. 26.
  54. ^ Mitamura K, Sugaya N, [Diagnosis and Treatment of influenza—clinical investigation on viral shedding in children with influenza], in Uirusu, vol. 56, n. 1, 2006, pp. 109-16.
  55. ^ Hota B, Contamination, disinfection, and cross-colonization: are hospital surfaces reservoirs for nosocomial infection?, in Clin Infect Dis, vol. 39, n. 8, 2004, pp. 1182–9, PMID 15486843.
  56. ^ McDonnell G, Russell A, Antiseptics and disinfectants: activity, action, and resistance, in Clin Microbiol Rev, vol. 12, n. 1, 1999, pp. 147-79, PMID 9880479.
  57. ^ Hatchett RJ, Mecher CE, Lipsitch M, Public health interventions and epidemic intensity during the 1918 influenza pandemic, in Proc Natl Acad Sci U S A., vol. 104, n. 18, 2007, pp. 7582–7587.
  58. ^ Bootsma MC, Ferguson NM, The effect of public health measures on the 1918 influenza pandemic in U.S. cities, in Proc Natl Acad Sci U S A., vol. 104, n. 18, 2007, pp. 7588–7593.
  59. ^ J Glasgow, Middleton B, Reye syndrome — insights on causation and prognosis, in Arch Dis Child, vol. 85, n. 5, 2001, pp. 351–3, PMID 11668090.
  60. ^ Centers for Disease Control and Prevention. CDC Recommends against the Use of Amantadine and Rimantadine for the Treatment or Prophylaxis of Influenza in the United States during the 2005–06 Influenza Season. January 14, 2006. Retrieved on 2007-01-01
  61. ^ A Moscona, Neuraminidase inhibitors for influenza, in N Engl J Med, vol. 353, n. 13, 2005, pp. 1363–73, PMID 16192481.
  62. ^ a b I Stephenson, Nicholson K, Chemotherapeutic control of influenza, in J Antimicrob Chemother, vol. 44, n. 1, 1999, pp. 6–10, PMID 10459804.
  63. ^ T Jefferson, Demicheli V, Di Pietrantonj C, Jones M, Rivetti D, Neuraminidase inhibitors for preventing and treating influenza in healthy adults, in Cochrane Database Syst Rev, vol. 3, pp. CD001265, DOI:10.1002/14651858.CD001265.pub2, PMID 16855962.
  64. ^ Robert G. Webster, H5N1 Influenza — Continuing Evolution and Spread, in N Engl J Med, vol. 355, n. 21, 2006, pp. 2174–77, PMID 16192481.
  65. ^ High levels of adamantane resistance among influenza A (H3N2) viruses and interim guidelines for use of antiviral agents — United States, 2005–06 influenza season, in MMWR Morb Mortal Wkly Rep, vol. 55, n. 2, 2006, pp. 44–6, PMID 16424859.
  66. ^ Influenza A Virus Genome Project at The Institute of Genomic Research. Accessed 19 Oct 06
  67. ^ Subbarao K, Katz J, Influenza vaccines generated by reverse genetics., in Curr Top Microbiol Immunol, vol. 283, pp. 313-42, PMID 15298174.
  68. ^ Bardiya N, Bae J, Influenza vaccines: recent advances in production technologies., in Appl Microbiol Biotechnol, vol. 67, n. 3, 2005, pp. 299–305, PMID 15660212.
  69. ^ Neirynck S, Deroo T, Saelens X, Vanlandschoot P, Jou WM, Fiers W, A universal influenza A vaccine based on the extracellular domain of the M2 protein, Nat Med. 1999 Oct;5(10):1157-63
  70. ^ Fiers W, Neirynck S, Deroo T, Saelens X, Jou WM, Soluble recombinant influenza vaccines, Philos Trans R Soc Lond B Biol Sci. 2001 Dec 29;356(1416):1961-3
  71. ^ Fiers W, De Filette M, Birkett A, Neirynck S, Min Jou W, A universal human influenza A vaccine, Virus Res. 2004 Jul;103(1-2):173-6
  72. ^ Gorman O, Bean W, Kawaoka Y, Webster R, Evolution of the nucleoprotein gene of influenza A virus., in J Virol, vol. 64, n. 4, 1990, pp. 1487–97, PMID 2319644.
  73. ^ Elbers A, Koch G, Bouma A, Performance of clinical signs in poultry for the detection of outbreaks during the avian influenza A (H7N7) epidemic in The Netherlands in 2003., in Avian Pathol, vol. 34, n. 3, 2005, pp. 181-7, PMID 16191700.
  74. ^ Capua I, Mutinelli F. "Low pathogenicity (LPAI) and highly pathogenic (HPAI) avian influenza in turkeys and chicken." In: Capua I, Mutinelli F. (eds.), A Colour Atlas and Text on Avian Influenza, Papi Editore, Bologna, 2001, pp. 13–20
  75. ^ Bano S, Naeem K, Malik S, Evaluation of pathogenic potential of avian influenza virus serotype H9N2 in chickens., in Avian Dis, vol. 47, 3 Suppl, 2003, pp. 817-22, PMID 14575070.
  76. ^ Swayne D, Suarez D, Highly pathogenic avian influenza., in Rev Sci Tech, vol. 19, n. 2, 2000, pp. 463-82, PMID 10935274.
  77. ^ Li K, Guan Y, Wang J, Smith G, Xu K, Duan L, Rahardjo A, Puthavathana P, Buranathai C, Nguyen T, Estoepangestie A, Chaisingh A, Auewarakul P, Long H, Hanh N, Webby R, Poon L, Chen H, Shortridge K, Yuen K, Webster R, Peiris J, Genesis of a highly pathogenic and potentially pandemic H5N1 influenza virus in eastern Asia., in Nature, vol. 430, n. 6996, 2004, pp. 209-13, PMID 15241415.
  78. ^ Li KS, Guan Y, Wang J, Smith GJ, Xu KM, Duan L, Rahardjo AP, Puthavathana P, Buranathai C, Nguyen TD, Estoepangestie AT, Chaisingh A, Auewarakul P, Long HT, Hanh NT, Webby RJ, Poon LL, Chen H, Shortridge KF, Yuen KY, Webster RG, Peiris JS. "The Threat of Pandemic Influenza: Are We Ready?" Workshop Summary The National Academies Press (2005) "Today's Pandemic Threat: Genesis of a Highly Pathogenic and Potentially Pandemic H5N1 Influenza Virus in Eastern Asia", pages 116–130
  79. ^ Liu J, Avian influenza—a pandemic waiting to happen? (PDF), in J Microbiol Immunol Infect, vol. 39, n. 1, 2006, pp. 4–10, PMID 16440117.
  80. ^ a b Rosenthal, E. and Bradsher, K. Is Business Ready for a Flu Pandemic? The New York Times 16-03-2006 Accessed 17-04-2006
  81. ^ Statement from President George W. Bush on Influenza Accessed 26 Oct 2006
  82. ^ Brainerd, E. and M. Siegler (2003), “The Economic Effects of the 1918 Influenza Epidemic”, CEPR Discussion Paper, no. 3791.
  83. ^ Poland G, Vaccines against avian influenza—a race against time., in N Engl J Med, vol. 354, n. 13, 2006, pp. 1411–3, PMID 16571885.
  84. ^ National Strategy for Pandemic Influenza Whitehouse.gov Accessed 26 Oct 2006.
  85. ^ Bush Outlines $7 Billion Pandemic Flu Preparedness Plan State.gov. Accessed 26 Oct 2006
  86. ^ US AID, Avian Influenza and its Global Implications (PDF), su usaid.gov. URL consultato il 26 ottobre 2006.
  87. ^ Lye DC, Ang BS, Leo YS, Review of human infections with avian influenza H5N1 and proposed local clinical management guideline, in Ann. Acad. Med. Singap., vol. 36, n. 4, 2007, pp. 285–92.
  88. ^ Poultry sector suffers despite absence of bird flu UN Office for the Coordination of Humanitarian Affairs. Accessed 26 Oct 2006
  89. ^ Nine poultry farmers commit suicide in flu-hit India Reuters. Published on April 12, 2006. Accessed 26 Oct 2006.
  90. ^ In the Nile Delta, Bird Flu Preys on Ignorance and Poverty The New York Times. Published on April 13, 2006. Accessed 26 Oct 2006.
  Portale Medicina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di medicina

Template:Link AdQ

Template:Link AdQ