Doo-wop: differenze tra le versioni

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== Storia ==
== Storia ==
=== Origini ===
=== Origini ===
Il Doo-wop ha origini musicali, sociali e commerciali molto complesse.
Prendendo a modello le armonie dei gruppi vocali più famosi negli [[anni 1940|anni quaranta]] quali i [[Mills Brothers]] e gli [[The Ink Spots|Ink Spots]], i giovani afro-americani che si radunavano agli angoli delle strade delle grandi città davano vita, per lo più senza strumenti musicali, a melodie di grande semplicità, ma al tempo stesso grande raffinatezza.<ref name=TR>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/doo-wop/#:~:text=Tipo%20di%20canto%20affermatosi%20negli,seconda%20met%C3%A0%20degli%20anni%20Cinquanta.|titolo=Doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref><ref name=EB>{{cita web|url=https://www.britannica.com/art/doo-wop-music|titolo=doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref> I testi erano romantici, parlavano di amori reali o immaginari, eterni o già finiti, di baci appassionati, di sogni e di lune piene, il tutto accompagnato da voci [[onomatopea|onomatopeiche]] che dovevano sostituire, imitandolo, il suono degli strumenti musicali: ''rama-lama-ding-dong'' per le chitarre, ''eh dum bop-dum bop-dum bop-tu ru'' per il basso, ''doo-doo-wop'' per i fiati e così via.<ref>{{cita web|url=https://www.backbeatradio.com/index.php/articles/item/24-the-world-rare-of-doo-wopp|titolo=The World Rare of Doo-wopp|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref>


====Precedenti musicali====
Non senza difficoltà il doo-wop riuscì ad inserirsi in una società americana il cui contesto sociale non prevedeva, né ammetteva, alcun tipo di integrazione rimescolando, così, vecchi e lontani dissapori razziali.<ref name=TR/><ref name=EB/>
Lo stile di Doo-wop è un misto di esperienze precedenti che nella composizione, nell'orchestrazione e nella voce figuravano nella [[popular music statunitense]] creata da cantautori e gruppi vocali, sia neri che bianchi, dagli anni '30 agli anni '40.
[[File:50s progression in C variation.png|thumb|left|180 px|Un esempio di [[progressione anni '50]]]]


Compositori come [[Rodgers and Hart]] (nella loro canzone del 1934 ''"[[Blue Moon (Richard Rodgers e Lorenz Hart)|Blue Moon]]"''), e [[Hoagy Carmichael]] e [[Frank Loesser]] (nella loro ''"[[Heart and Soul (brano musicale)|Heart and Soul]]"'' del 1938) usarono una progressione di accordi [[I-vi-ii-V]] a loop nelle loro canzoni di successo; i compositori di canzoni doo-wop hanno variato leggermente ma in modo significativo la progressione di accordi in I–vi–IV–V, che fu così influente che a volte viene definita [[progressione anni '50]]. Questo caratteristico layout armonico è stato combinato con la forma del coro AABA tipica delle canzoni della [[Tin Pan Alley]]<ref name="Modleski1986">{{cite book|author=Bernard Gendron|editor=Tania Modleski|title=Studies in Entertainment: Critical Approaches to Mass Culture|url=https://archive.org/details/studiesinenterta00andw|url-access=registration|year=1986|publisher=Indiana University Press|isbn=0-253-35566-4|pages=24–25|chapter=2: Theodor Adorno Meets the Cadillacs}}</ref><ref name="AppenFrei-Hauenschild2015">Ralf von Appen, Markus Frei-Hauenschild (2015). [http://www.gfpm-samples.de/Samples13/appenfrei.pdf "AABA, Refrain, Chorus, Bridge, Prechorus — Song Forms and their Historical Development"]. In: ''Samples. Online Publikationen der Gesellschaft für Popularmusikforschung/German Society for Popular Music Studies e.V.'', Ed. by Ralf von Appen, [[André Doehring]] and [[Thomas Phleps]]. Vol. 13, p. 6.</ref>.
{{senza fonte|''White and still all right'' è il titolo di uno tra i più autorevoli testi sul doo-wop, scritto da [[Ed Engel]], storico musicale, che già con questa intestazione fece capire le sue idee in merito, volendo spiegare al mondo le origini di questo genere musicale.}}

Canzoni di successo di gruppi neri come [[The Ink Spots]]<ref>{{cite web|author=The Ink Spots |url=http://www.allmusic.com/artist/the-ink-spots-mn0000082831 |title=The Ink Spots {{pipe}} Biography, Albums, Streaming Links |publisher=AllMusic |access-date=10 October 2019}}</ref> (''"[[If I Didn't Care]]"'' fu uno dei singoli più venduti al mondo di tutti i tempi<ref name="Pitilli201618">{{cite book|author=Lawrence Pitilli|title=Doo-Wop Acappella: A Story of Street Corners, Echoes, and Three-Part Harmonies|url=https://books.google.com/books?id=kTO5DAAAQBAJ&pg=PA18|date=2 August 2016|publisher=Rowman & Littlefield Publishers|isbn=978-1-4422-4430-6|page=18}}</ref>, e ''"Address Unknown"'') e [[The Mills Brothers]] (''"[[Paper Doll]]"'', ''"[[You Always Hurt the One You Love]]"'' e ''"[[Glow Worm]]"'')<ref>[[Joel Whitburn|Whitburn, Joel]], ''Joel Whitburn's Top Pop Records: 1940-1955'', Record Research, Menomanee, Wisconsin, 1973 p.37</ref> erano generalmente canzoni lente in tempo [[swing]] con strumentazione semplice. I cantanti di strada doo-wop generalmente si esibivano senza strumentazione, ma rendevano il loro stile musicale distintivo, sia usando tempi veloci che lenti, tenendo il tempo con un fuori tempo simile allo swing<ref name="Cosby2016">{{cite book|author=James A. Cosby|title=Devil's Music, Holy Rollers and Hillbillies: How America Gave Birth to Rock and Roll|url=https://books.google.com/books?id=gyzVDAAAQBAJ&pg=PA190|date=19 May 2016|publisher=McFarland|isbn=978-1-4766-6229-9|pages=190–191|quote=When done in swing time, early doo-wop became a popular form of rock and roll, and it was often slowed down to provide dance hits throughout the 1950s, and the genre was personified by successful groups like The Coasters and The Drifters.}}</ref>, mentre usavano le sillabe "doo-wop" come sostituire la batteria e un cantante basso come sostituto di uno strumento basso<ref name=TR>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/doo-wop/#:~:text=Tipo%20di%20canto%20affermatosi%20negli,seconda%20met%C3%A0%20degli%20anni%20Cinquanta.|titolo=Doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref><ref name=EB>{{cita web|url=https://www.britannica.com/art/doo-wop-music|titolo=doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref> I testi erano romantici, parlavano di amori reali o immaginari, eterni o già finiti, di baci appassionati, di sogni e di lune piene, il tutto accompagnato da voci [[onomatopea|onomatopeiche]] che dovevano sostituire, imitandolo, il suono degli strumenti musicali: ''rama-lama-ding-dong'' per le chitarre, ''eh dum bop-dum bop-dum bop-tu ru'' per il basso, ''doo-doo-wop'' per i fiati e così via.<ref>{{cita web|url=https://www.backbeatradio.com/index.php/articles/item/24-the-world-rare-of-doo-wopp|titolo=The World Rare of Doo-wopp|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref><ref name="Goosman2013193" />

Prendendo a modello le armonie dei gruppi vocali più famosi negli [[anni 1940|anni quaranta]] quali i [[Mills Brothers]] e gli [[The Ink Spots|Ink Spots]], i giovani afro-americani che si radunavano agli angoli delle strade delle grandi città davano vita, per lo più senza strumenti musicali, a melodie di grande semplicità, ma al tempo stesso grande raffinatezza<ref name=TR>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/doo-wop/#:~:text=Tipo%20di%20canto%20affermatosi%20negli,seconda%20met%C3%A0%20degli%20anni%20Cinquanta.|titolo=Doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref><ref name=EB>{{cita web|url=https://www.britannica.com/art/doo-wop-music|titolo=doo-wop|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref> I testi erano romantici, parlavano di amori reali o immaginari, eterni o già finiti, di baci appassionati, di sogni e di lune piene, il tutto accompagnato da voci [[onomatopea|onomatopeiche]] che dovevano sostituire, imitandolo, il suono degli strumenti musicali: ''rama-lama-ding-dong'' per le chitarre, ''eh dum bop-dum bop-dum bop-tu ru'' per il basso, ''doo-doo-wop'' per i fiati e così via.<ref>{{cita web|url=https://www.backbeatradio.com/index.php/articles/item/24-the-world-rare-of-doo-wopp|titolo=The World Rare of Doo-wopp|accesso=13 maggio 2022|lingua=en}}</ref>.

Il caratteristico stile vocale di Doo-wop è stato influenzato da gruppi come i Mills Brothers,<ref name="Shepherd2003">{{cite book|author=Gage Averill|editor=John Shepherd|title=Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World: Volume II: Performance and Production|url=https://books.google.com/books?id=pJvzEzjahkQC&pg=PA124|volume=11, Close Harmony Singing|date=8 July 2003|publisher=A&C Black|isbn=978-0-8264-6322-7|page=124}}</ref>, la cui stretta armonia in quattro parti derivava dalle armonie vocali del precedente quartetto da barbiere<ref name="Averill2003">{{cite book|author=Gage Averill|title=Four Parts, No Waiting: A Social History of American Barbershop Quartet|url=https://books.google.com/books?id=w2R2CAAAQBAJ&pg=PT167|date=20 February 2003|publisher=Oxford University Press|isbn=978-0-19-028347-6|page=167}}</ref>.

''"Take Me Right Back to the Track"'' (1945) di [[the Four Knights]], la canzone dei [[Cats and the Fiddle]] ''"I Miss You So"'' (1939)<ref name="Birnbaum2013">{{cite book|author=Larry Birnbaum|title=Before Elvis: The Prehistory of Rock 'n' Roll|url=https://books.google.com/books?id=yJes-jdk5kEC&pg=PA168|year=2013|publisher=Rowman & Littlefield|isbn=978-0-8108-8638-4|page=168}}</ref>, e il precedente disco dei Triangle Quartette "Doodlin' Back" (1929) ) prefigurava il suono [[rhythm and blues]] del doo-wop molto prima che il doo-wop diventasse popolare.

====Elementi dello stile vocale doo-wop====
Nel loro libro intitolato ''The Complete Book of Doo-Wop'', i coautori Gribin e Schiff (che hanno anche scritto ''Doo-Wop, the Forgotten Third of Rock 'n' Roll''), identificano 5 caratteristiche della musica doo-wop:

1) è musica vocale fatta da gruppi; 2) presenta una vasta gamma di parti vocali, "di solito dal basso al falsetto"; 3) include sillabe senza senso; 4) c'è un semplice battito e strumentali a bassa chiave; e 5) ha parole semplici e musica<ref>Gribin, Anthony j., and Matthew M. Schiff, ''The Complete Book of Doo-Wop'', Collectables, Narberth, PA US, 2009 p. 17</ref>. Sebbene queste funzionalità forniscano una guida utile, non è necessario che siano tutte presenti in una determinata canzone affinché gli appassionati la considerino doo-wop, e l'elenco non include le tipiche progressioni di accordi doo-wop sopra menzionate. A [[Bill Kenny]], cantante dei [[the Ink Spots]], viene spesso attribuito il merito di aver introdotto l'arrangiamento vocale "top and bottom" con un tenore alto che canta l'intro e un ritornello parlato di basso<ref name="Abjorensen2017">{{cite book|author=Norman Abjorensen|title=Historical Dictionary of Popular Music|url=https://books.google.com/books?id=6ZyrDgAAQBAJ&pg=PA249|date=25 May 2017|publisher=Rowman & Littlefield Publishers|isbn=978-1-5381-0215-2|page=249}}</ref>. I Mills Brothers, che erano famosi in parte perché nella loro voce a volte imitavano gli strumenti<ref name="Warner2006">{{cite book|author=Jay Warner|title=American Singing Groups: A History from 1940s to Today|url=https://archive.org/details/americansingingg00warn|url-access=registration|year=2006|publisher=Hal Leonard Corporation|isbn=978-0-634-09978-6|page=45}}</ref>, furono un'ulteriore influenza sui gruppi di armonia vocale di strada, che, cantando arrangiamenti a cappella, usavano onomatopea senza parole per imitare gli strumenti musicali<ref name="Pitilli201629">{{cite book|author=Lawrence Pitilli|title=Doo-Wop Acappella: A Story of Street Corners, Echoes, and Three-Part Harmonies|url=https://books.google.com/books?id=kTO5DAAAQBAJ&pg=PA29|date=2 August 2016|publisher=Rowman & Littlefield Publishers|isbn=978-1-4422-4430-6|page=29}}</ref><ref name="Merrill2017">{{cite book|author= Virginia Dellenbaugh|editor=Julia Merrill|title=Popular Music Studies Today: Proceedings of the International Association for the Study of Popular Music 2017|chapter-url=https://books.google.com/books?id=5v2ODgAAQBAJ&pg=PA76|date=30 March 2017|publisher=Springer|isbn=978-3-658-17740-9|pages=76|chapter=From Earth Angel to Electric Lucifer: Castrati, Doo Wop and the Vocoder }}</ref>. Ad esempio, ''"[[Count Every Star]]"'' di [[The Ravens]] (1950) include vocalizzazioni che imitano il "doomph, doomph" simile all spuntare del [[contrabbasso]]. [[The Orioles]] hanno contribuito a sviluppare il suono del doo-wop con le loro hits ''"[[It's Too Soon to Know]]"'' (1948) e ''"[[Crying in the Chapel]]"'' (1953).

====Origini del termine====
Sebbene lo stile musicale abbia avuto origine alla fine degli anni '40 e fosse molto popolare negli anni '50, il termine "doo-wop" stesso non è apparso sulla stampa fino al 1961, quando fu utilizzato in riferimento alla canzone dei Marcelo, ''"Blue Moon"'', sul [[The Chicago Defender]]<ref name="Pruter1996">{{cite book|author=Robert Pruter|title=Doowop: The Chicago Scene|url=https://books.google.com/books?id=j06dhDdsgioC&pg=PR12|year=1996|publisher=University of Illinois Press|isbn=978-0-252-06506-4|page=xii}}</ref><ref name="Weinstein2015">{{cite book|author=Deena Weinstein|title=Rock'n America: A Social and Cultural History|url=https://books.google.com/books?id=-8WnBgAAQBAJ&pg=PA58|date=27 January 2015|publisher=University of Toronto Press|isbn=978-1-4426-0018-8|page=58}}</ref>, proprio mentre la moda dello stile stava per finire. Sebbene il nome sia stato attribuito al disc jockey radiofonico Gus Gossert, lui stesso non ne accettò il merito, affermando che il termine "doo-wop" era già in uso in [[California]] per classificare questa musica<ref name=Electric2007>{{cite web | title= Where'd We Get the Name Doo-wop?| work=electricearl.com|url=http://www.electricearl.com/dws/origin.html|access-date=18 August 2007}}</ref><ref name="Pitilli201628">{{cite book|author=Lawrence Pitilli|title=Doo-Wop Acappella: A Story of Street Corners, Echoes, and Three-Part Harmonies|url=https://books.google.com/books?id=kTO5DAAAQBAJ&pg=PA28|date=2 August 2016|publisher=Rowman & Littlefield Publishers|isbn=978-1-4422-4430-6|page=28}}</ref>.

"Doo-wop" è di per sé un'espressione senza senso. Nella registrazione del 1945 dei [[the Delta Rhythm Boys]], ''"Just A-Sittin 'And A-Rockin"'', si sente nella [[backing vocal]]. Si sente più tardi nella pubblicazione dei [[The Clovers|Clovers]] del 1953 ''"Good Lovin '"'' (Atlantic Records 1000), e nel ritornello della canzone del 1954 di [[Carlyle Dundee & the Dundees]] ''"Never"'' (Space Records 201). Il primo disco di successo con "doo-wop" armonizzato nel ritornello fu il successo di [[the Turbans]] del 1955, ''"When You Dance"'' (Herald Records H-458)<ref name=Electric2007 /><ref name="Pitilli201627">{{cite book|author=Lawrence Pitilli|title=Doo-Wop Acappella: A Story of Street Corners, Echoes, and Three-Part Harmonies|url=https://books.google.com/books?id=kTO5DAAAQBAJ&pg=PA27|date=2 August 2016|publisher=Rowman & Littlefield Publishers|isbn=978-1-4422-4430-6|page=27}}</ref>. [[The Rainbows]] abbellirono la frase come "do wop de wadda" nella loro ''"Mary Lee"'' del 1955 (su [[Red Robin Records]]; anche un successo regionale di [[Washington DC]] su Pilgrim 703); e nel loro successo nazionale del 1956, ''"In the Still of the Night"'', [[the Five Satins]]<ref>{{cite web|author=The Five Satins |url=http://www.allmusic.com/artist/the-five-satins-mn0000061479 |title=The Five Satins {{pipe}} Biography, Albums, Streaming Links |publisher=AllMusic |access-date=10 October 2019}}</ref> cantarono dall'altra parte del ponte con un lamentoso "doo-wop, doo-wah"<ref name="Gregory2019">{{cite book|author=Georgina Gregory|title=Boy Bands and the Performance of Pop Masculinity|url=https://books.google.com/books?id=wQWQDwAAQBAJ&pg=PT31|date=3 April 2019|publisher=Taylor & Francis|isbn=978-0-429-64845-8|page=31}}</ref>.


=== Il successo e la decadenza ===
=== Il successo e la decadenza ===

Versione delle 14:50, 10 ago 2023

Disambiguazione – "Doo wop" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Doo wop (disambigua).
Doo-wop
Origini stilisticheRhythm and blues
Rock & roll
Origini culturalinasce negli Stati Uniti verso la seconda metà degli anni cinquanta
Strumenti tipicivoce
Popolaritàuna vera e propria "moda musicale", che si trascinò fino ai primi anni sessanta negli Stati Uniti
Categorie correlate
Gruppi musicali doo-wop · Musicisti doo-wop · Album doo-wop · EP doo-wop · Singoli doo-wop · Album video doo-wop

Il doo-wop, scritto anche doowop o doo wop è un genere di musica del rhythm and blues che ha avuto origine nelle comunità afroamericane durante gli anni '40[1], principalmente nelle grandi città degli Stati Uniti, tra cui New York, Filadelfia, Pittsburgh, Chicago, Baltimora, Newark, Detroit, Washington DC e Los Angeles[2][3]. Il genere presenta un'armonia da gruppo vocale con una linea melodica coinvolgente ed un ritmo semplice con poca o nessuna strumentazione. I testi sono semplici, di solito sull'amore, cantati da una voce solista su voci di sottofondo, e spesso presentano, nel bridge, un recitativo melodrammaticamente sincero rivolto all'amato. Il canto armonico di sillabe senza senso (come "doo-wop") è una caratteristica comune di queste canzoni[4]. Guadagnando popolarità negli anni '50, il doo-wop era molto diffuso fino all'inizio degli anni '60, ma continuò a influenzare artisti di altri generi anche in seguito.

Storia

Origini

Il Doo-wop ha origini musicali, sociali e commerciali molto complesse.

Precedenti musicali

Lo stile di Doo-wop è un misto di esperienze precedenti che nella composizione, nell'orchestrazione e nella voce figuravano nella popular music statunitense creata da cantautori e gruppi vocali, sia neri che bianchi, dagli anni '30 agli anni '40.

Un esempio di progressione anni '50

Compositori come Rodgers and Hart (nella loro canzone del 1934 "Blue Moon"), e Hoagy Carmichael e Frank Loesser (nella loro "Heart and Soul" del 1938) usarono una progressione di accordi I-vi-ii-V a loop nelle loro canzoni di successo; i compositori di canzoni doo-wop hanno variato leggermente ma in modo significativo la progressione di accordi in I–vi–IV–V, che fu così influente che a volte viene definita progressione anni '50. Questo caratteristico layout armonico è stato combinato con la forma del coro AABA tipica delle canzoni della Tin Pan Alley[5][6].

Canzoni di successo di gruppi neri come The Ink Spots[7] ("If I Didn't Care" fu uno dei singoli più venduti al mondo di tutti i tempi[8], e "Address Unknown") e The Mills Brothers ("Paper Doll", "You Always Hurt the One You Love" e "Glow Worm")[9] erano generalmente canzoni lente in tempo swing con strumentazione semplice. I cantanti di strada doo-wop generalmente si esibivano senza strumentazione, ma rendevano il loro stile musicale distintivo, sia usando tempi veloci che lenti, tenendo il tempo con un fuori tempo simile allo swing[10], mentre usavano le sillabe "doo-wop" come sostituire la batteria e un cantante basso come sostituto di uno strumento basso[11][12] I testi erano romantici, parlavano di amori reali o immaginari, eterni o già finiti, di baci appassionati, di sogni e di lune piene, il tutto accompagnato da voci onomatopeiche che dovevano sostituire, imitandolo, il suono degli strumenti musicali: rama-lama-ding-dong per le chitarre, eh dum bop-dum bop-dum bop-tu ru per il basso, doo-doo-wop per i fiati e così via.[13][14]

Prendendo a modello le armonie dei gruppi vocali più famosi negli anni quaranta quali i Mills Brothers e gli Ink Spots, i giovani afro-americani che si radunavano agli angoli delle strade delle grandi città davano vita, per lo più senza strumenti musicali, a melodie di grande semplicità, ma al tempo stesso grande raffinatezza[11][12] I testi erano romantici, parlavano di amori reali o immaginari, eterni o già finiti, di baci appassionati, di sogni e di lune piene, il tutto accompagnato da voci onomatopeiche che dovevano sostituire, imitandolo, il suono degli strumenti musicali: rama-lama-ding-dong per le chitarre, eh dum bop-dum bop-dum bop-tu ru per il basso, doo-doo-wop per i fiati e così via.[15].

Il caratteristico stile vocale di Doo-wop è stato influenzato da gruppi come i Mills Brothers,[16], la cui stretta armonia in quattro parti derivava dalle armonie vocali del precedente quartetto da barbiere[17].

"Take Me Right Back to the Track" (1945) di the Four Knights, la canzone dei Cats and the Fiddle "I Miss You So" (1939)[18], e il precedente disco dei Triangle Quartette "Doodlin' Back" (1929) ) prefigurava il suono rhythm and blues del doo-wop molto prima che il doo-wop diventasse popolare.

Elementi dello stile vocale doo-wop

Nel loro libro intitolato The Complete Book of Doo-Wop, i coautori Gribin e Schiff (che hanno anche scritto Doo-Wop, the Forgotten Third of Rock 'n' Roll), identificano 5 caratteristiche della musica doo-wop:

1) è musica vocale fatta da gruppi; 2) presenta una vasta gamma di parti vocali, "di solito dal basso al falsetto"; 3) include sillabe senza senso; 4) c'è un semplice battito e strumentali a bassa chiave; e 5) ha parole semplici e musica[19]. Sebbene queste funzionalità forniscano una guida utile, non è necessario che siano tutte presenti in una determinata canzone affinché gli appassionati la considerino doo-wop, e l'elenco non include le tipiche progressioni di accordi doo-wop sopra menzionate. A Bill Kenny, cantante dei the Ink Spots, viene spesso attribuito il merito di aver introdotto l'arrangiamento vocale "top and bottom" con un tenore alto che canta l'intro e un ritornello parlato di basso[20]. I Mills Brothers, che erano famosi in parte perché nella loro voce a volte imitavano gli strumenti[21], furono un'ulteriore influenza sui gruppi di armonia vocale di strada, che, cantando arrangiamenti a cappella, usavano onomatopea senza parole per imitare gli strumenti musicali[22][23]. Ad esempio, "Count Every Star" di The Ravens (1950) include vocalizzazioni che imitano il "doomph, doomph" simile all spuntare del contrabbasso. The Orioles hanno contribuito a sviluppare il suono del doo-wop con le loro hits "It's Too Soon to Know" (1948) e "Crying in the Chapel" (1953).

Origini del termine

Sebbene lo stile musicale abbia avuto origine alla fine degli anni '40 e fosse molto popolare negli anni '50, il termine "doo-wop" stesso non è apparso sulla stampa fino al 1961, quando fu utilizzato in riferimento alla canzone dei Marcelo, "Blue Moon", sul The Chicago Defender[24][25], proprio mentre la moda dello stile stava per finire. Sebbene il nome sia stato attribuito al disc jockey radiofonico Gus Gossert, lui stesso non ne accettò il merito, affermando che il termine "doo-wop" era già in uso in California per classificare questa musica[26][27].

"Doo-wop" è di per sé un'espressione senza senso. Nella registrazione del 1945 dei the Delta Rhythm Boys, "Just A-Sittin 'And A-Rockin", si sente nella backing vocal. Si sente più tardi nella pubblicazione dei Clovers del 1953 "Good Lovin '" (Atlantic Records 1000), e nel ritornello della canzone del 1954 di Carlyle Dundee & the Dundees "Never" (Space Records 201). Il primo disco di successo con "doo-wop" armonizzato nel ritornello fu il successo di the Turbans del 1955, "When You Dance" (Herald Records H-458)[26][28]. The Rainbows abbellirono la frase come "do wop de wadda" nella loro "Mary Lee" del 1955 (su Red Robin Records; anche un successo regionale di Washington DC su Pilgrim 703); e nel loro successo nazionale del 1956, "In the Still of the Night", the Five Satins[29] cantarono dall'altra parte del ponte con un lamentoso "doo-wop, doo-wah"[30].

Il successo e la decadenza

L'apice della notorietà del doo-wop venne raggiunto nel corso degli anni cinquanta e sessanta, epoca in cui erano attive band di successo come Wrens (Come Back My Love, 1954), Platters (Only You (And You Alone), 1954), Penguins (Earth Angel, 1954), The Chords (Sh-Boom, 1954), Rainbows (Mary Lee, 1955), Valentines (Lily Maebelle, 1955), Frankie Lymon and the Teenagers (Why Do Fools Fall in Love, 1955), Diamonds (Why Do Fools Fall in Love, 1956), Monotones (Book Of Love, 1957), Charts (Dance Girl, 1957), Lewis Lymon & The Teenchords (Honey Honey, 1957) Norman Fox & The Rob Roys (Dream girl, 1959) e Fascinators (Oh Rose Marie, 1959), Passions (Gloria, 1960), Belmonts (Tell Me Why, 1961), Barry Mann (Who Put the Bomp, 1961), Earls (Lookin' for My Baby, 1961; Remember Then 1962), Marcels (Blue Moon, 1961), Contours (Do You Love Me, 1962), Matadors (Perfidia, 1962), Crystals (Da Doo Ron Ron, 1963), Classics (Till Then, 1963), Ramadas (My Angel Eyes, 1963) e The Barry Sisters (I Must Be Dreamin, 1966).

La moda del doo-wop si trascinò fino alla fine degli anni sessanta, quando venne soppiantato dalla musica rock.[11] Nonostante ciò la sua eredità è ravvisabile in opere come Cruising with Ruben & the Jets (1968) dei Mothers of Invention.[31]

Lo spirito dell'epoca d'oro del doo-wop è stato fatto rivivere in film come American Graffiti e Grease.

Il doo-wop oggi

Agli inizi del 2000 sono numerosi gli artisti che prendono nuovamente ispirazione dal doo-wop e degli anni '60 in generale e reinterpretano canzoni storiche con suoni, ovviamente, moderni. Michael Bublé[senza fonte], Amy Winehouse,[32] Bruno Mars[33] sono i nomi più rappresentativi del momento, ma anche Duffy[senza fonte], Jamie Cullum,[34] e Peter Cincotti[senza fonte].

Esiste anche una piccola categoria di gruppi che rappresenta tuttora il doo-wop nella sua caratteristica originale, cioè cantando "a cappella".[non chiaro]

Ancora oggi, alcuni di questi artisti partecipano ai festival doo-wop in giro per il mondo.

Il doo-wop in Italia

Grazie all'onda di popolarità americana, il doo-wop giunse anche in Italia all'inizio degli anni sessanta. I più noti autori ed interpreti si diedero da fare per dare alla musica italiana una direzione simile a quella oltre oceano. Vista la difficoltà iniziale nel creare brani inediti in stile, si iniziò con le cover: le canzoni straniere venivano rivisitate in lingua italiana. Tra i maggiori interpreti spiccavano Adriano Celentano, Little Tony, Bobby Solo tra le voci maschili e Betty Curtis, Mina e Jenny Luna, tra le voci femminili. Tra gli interpreti odierni si contano invece Giuliano Palma, Roy Paci, Nina Zilli, Alfredo Rey e la sua Orchestra.

Note

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    «When done in swing time, early doo-wop became a popular form of rock and roll, and it was often slowed down to provide dance hits throughout the 1950s, and the genre was personified by successful groups like The Coasters and The Drifters.»
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  14. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Goosman2013193
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Bibliografia

  • (EN) Paul Du Noyer, Music, Ted Smart, 2004, pp. 20-1.

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