Coordinate: 40°00′42.91″N 18°25′52.36″E

Grotta Zinzulusa: differenze tra le versioni

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La '''Zinzulusa''' è una [[grotta]] naturale costiera che si trova lungo il litorale [[Salento|salentino]] tra [[Castro (Puglia)|Castro]] e [[Santa Cesarea Terme]], una delle più note [[Laghi anchialini|grotte anchialine]] dell'Italia meridionale<ref name=parise>{{cita pubblicazione |autore=M. Parise |titolo=Some Considerations on Show Cave Management Issues in Southern Italy |DOI=10.1007/978-94-007-1207-2_7 |anno=2011 |pubblicazione=Karst management |curatore=Van beynen P. |editore=Springer |pp=159-167 |lingua=en}}</ref>.
==Carsismo==
La denominazione della grotta deriva dal termine [[Dialetto salentino|dialettale]] "''zinzuli''", stracci, ed è dovuta alle formazioni [[Carsismo|carsiche]], in particolare [[Stalattite|stalattiti]], che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi. {{Citazione necessaria|La formazione della grotta, avvenuta per erosione marina, è ricondotta al periodo del [[Pliocene]].}}


==Fauna acquatica==
==Etimologia==
La denominazione della grotta deriva dal termine [[Dialetto salentino|dialettale]] "''zinzuli''", stracci, ed è dovuta alle formazioni [[Carsismo|carsiche]], in particolare [[Stalattite|stalattiti]], che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi. La formazione della grotta, avvenuta per erosione marina, è ricondotta al periodo del [[Pliocene]]<ref name=castromarina>{{cita web | 1 = http://www.castromarina.info/grotte-costiere/grotta-zinzulusa.asp | 2 = Grotta Zinzulusa | accesso = 14 marzo 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080705024038/http://www.castromarina.info/grotte-costiere/grotta-zinzulusa.asp | dataarchivio = 5 luglio 2008 | urlmorto = sì }}</ref>.
La grotta, idealmente divisibile in tre zone (ingresso, cripta e fondo), è invasa da acque sia marine che dolci sorgive, limpidissime e fredde. È particolarmente interessante dal punto di vista faunistico la presenza di [[porifera|poriferi]], organismi generalmente non adatti ad ambienti isolati; in generale la grotta è ospite di un'inusuale diversità biologica, con anche specie endemiche della grotta.


==Scoperta==
==Scoperta==
Fu il vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca, nel 1793, a scoprirla. Tuttavia, i primi studi iniziarono solo 150 anni dopo, nel 1950, e la grotta fu aperta al pubblico nel 1957.
La prima citazione della grotta si trova negli scritti del vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca, che in una lettera del 1793 fa una dettagliata descrizione del sito<ref name=castromarina/>. Tuttavia, i primi studi iniziarono solo 150 anni dopo, nel 1950, e la grotta fu aperta al pubblico nel 1957.


==Costituzione==
==Descrizione==
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[[File:Zinzulusa_guano.JPG|thumb|Parete della cripta, o ''Duomo''. I nomi e le date sono stati scritti col [[guano]] dei pipistrelli dagli operai che negli [[anni 1940]] ripulirono la grotta ricoperta per 7 metri dal guano (solidificato).]]
[[File:Zinzulusa torre.JPG|thumb|upright=0.7|Una stalagmite.]]
[[File:Zinzulusa torre.JPG|thumb|upright=0.7|Una stalagmite.]]
La grotta si articola in tre parti:
La grotta si può articolare in tre settori distinti:
*('''ingresso''') - si caratterizza per la grande varietà e quantità di stalattiti e [[stalagmiti]] che hanno una straordinaria somiglianza con oggetti. In questa zona, attraverso un lungo corridoio denominato ''delle Meraviglie'' si trova un piccolo lago, di acqua limpidissima dolce mista a infiltrazioni marine, chiamato ''Trabocchetto''.
* Ingresso - si caratterizza per la grande varietà e quantità di stalattiti e [[stalagmiti]] che hanno una straordinaria somiglianza con oggetti. In questa zona, attraverso un lungo corridoio denominato ''delle Meraviglie'' si trova un piccolo lago, di acqua limpidissima dolce mista a infiltrazioni marine, chiamato ''Trabocchetto''.
*('''cripta''') - la grotta continua con una grande cavità denominata ''cripta'' o ''Il Duomo'', caratterizzata da pareti lisce alte fino a 25 metri; questa parte di grotta pare risalire al [[Cretacico]]. La grotta era abitata da un gran numero di pipistrelli, che l'avevano ricoperta con il loro [[guano]] per 5, 7 metri. Il guano, solido e su cui era possibile camminare, fu estratto negli [[anni 1940]] da operai che crearono anche i camminamenti interni, oggi usati per le visite turisti.i pipistrelli non abitano più la grotta da ormai 8 anni .
* Cripta - la grotta continua con una grande cavità denominata ''cripta'' o ''Il Duomo'', caratterizzata da pareti lisce alte fino a 25 metri; questa parte di grotta pare risalire al [[Cretacico]]. La grotta era abitata da un gran numero di pipistrelli, che l'avevano ricoperta con il loro [[guano]] per 5, 7 metri. Il guano, solido e su cui era possibile camminare, fu estratto negli [[anni 1940]] da operai che crearono anche i camminamenti interni, oggi usati per le visite turisti.i pipistrelli non abitano più la grotta da ormai 8 anni .
*('''fondo''') - è la parte terminale della grotta, che giunge fino a 160 metri oltre l'ingresso, anch'essa ricavata in rocce cretaciche, e ospita il piccolo bacino chiuso del ''Cocito''. Le acque sono caratterizzate da una stratificazione: nella parte bassa sono calde e salmastre mentre in superficie sono dolci e fredde.
* Fondo - è la parte terminale della grotta, che giunge fino a 160 metri oltre l'ingresso, anch'essa ricavata in rocce cretaciche, e ospita il piccolo bacino chiuso del ''Cocito''. Le acque sono caratterizzate da una stratificazione: nella parte bassa sono calde e salmastre mentre in superficie sono dolci e fredde.


La grotta presenta ulteriori bacini interamente sommersi, esplorati fino a 250 metri dall'ingresso.
La grotta presenta ulteriori bacini interamente sommersi, esplorati fino a 260 metri dall'ingresso.

==Fauna acquatica==
La grotta è invasa da acque sia marine che dolci sorgive, limpidissime e fredde. È particolarmente interessante dal punto di vista faunistico la presenza di [[porifera|poriferi]], organismi generalmente non adatti ad ambienti isolati; in generale la grotta ospita un'inusuale diversità biologica, con presenza anche di specie endemiche della grotta<ref name=parise/>.

==Turismo==
Nel periodo estivo la grotta è molto frequentata. In media è visitata da 100.000 turisti all'anno, con picchi di 3.500 visitatori al giorno. La parte aperta al pubblico sono i primi 150 metri della grotta, mentre la parte restante, in parte inondata, non è accessibile per la notevole importanza della sua [[Punto caldo di biodiversità|biodiversità]]<ref name=parise/>.


==Tutela==
==Tutela==
Il [[Karst Waters Institute]] (KWI) ha inserito il nome della grotta nella lista dei 10 sistemi carsici a maggior rischio, cui è necessario garantire sufficiente tutela.
Il [[Karst Waters Institute]] (KWI) nel 1999 ha inserito la grotta nella lista dei 10 sistemi carsici mondiali a maggior rischio, di cui è necessario garantire una adeguata tutela<ref>{{cita web|http://www.grottazinzulusa.it/|Sito ufficiale}}</ref>.

==Cinematografia==
Nel [[1968]] in questa grotta furono girate da [[Carmelo Bene]] alcune sequenze del film [[Nostra Signora dei Turchi]].


==Curiosità==
== Note ==
<references />
Nel [[1968]] proprio in questa grotta furono girate da [[Carmelo Bene]] alcune sequenze del film [[Nostra Signora dei Turchi]].


== Altri progetti ==
== Altri progetti ==

Versione delle 09:59, 26 ott 2020

Grotta Zinzulusa
L'entrata della grotta
Stato
Regione  Puglia
Province  Lecce
ComuniCastro
Lunghezza260 m
Originecarsica
Data scoperta1793
Esplorazione1950
Apertura al pubblico1957
Coordinate40°00′42.91″N 18°25′52.36″E
Mappa di localizzazione: Puglia
Grotta Zinzulusa
Grotta Zinzulusa

La Zinzulusa è una grotta naturale costiera che si trova lungo il litorale salentino tra Castro e Santa Cesarea Terme, una delle più note grotte anchialine dell'Italia meridionale[1].

Etimologia

La denominazione della grotta deriva dal termine dialettale "zinzuli", stracci, ed è dovuta alle formazioni carsiche, in particolare stalattiti, che pendono dal soffitto come fossero stracci appesi. La formazione della grotta, avvenuta per erosione marina, è ricondotta al periodo del Pliocene[2].

Scoperta

La prima citazione della grotta si trova negli scritti del vescovo di Castro, Antonio Francesco del Duca, che in una lettera del 1793 fa una dettagliata descrizione del sito[2]. Tuttavia, i primi studi iniziarono solo 150 anni dopo, nel 1950, e la grotta fu aperta al pubblico nel 1957.

Descrizione

Parete della cripta, o Duomo. I nomi e le date sono stati scritti col guano dei pipistrelli dagli operai che negli anni 1940 ripulirono la grotta ricoperta per 7 metri dal guano (solidificato).
Una stalagmite.

La grotta si può articolare in tre settori distinti:

  • Ingresso - si caratterizza per la grande varietà e quantità di stalattiti e stalagmiti che hanno una straordinaria somiglianza con oggetti. In questa zona, attraverso un lungo corridoio denominato delle Meraviglie si trova un piccolo lago, di acqua limpidissima dolce mista a infiltrazioni marine, chiamato Trabocchetto.
  • Cripta - la grotta continua con una grande cavità denominata cripta o Il Duomo, caratterizzata da pareti lisce alte fino a 25 metri; questa parte di grotta pare risalire al Cretacico. La grotta era abitata da un gran numero di pipistrelli, che l'avevano ricoperta con il loro guano per 5, 7 metri. Il guano, solido e su cui era possibile camminare, fu estratto negli anni 1940 da operai che crearono anche i camminamenti interni, oggi usati per le visite turisti.i pipistrelli non abitano più la grotta da ormai 8 anni .
  • Fondo - è la parte terminale della grotta, che giunge fino a 160 metri oltre l'ingresso, anch'essa ricavata in rocce cretaciche, e ospita il piccolo bacino chiuso del Cocito. Le acque sono caratterizzate da una stratificazione: nella parte bassa sono calde e salmastre mentre in superficie sono dolci e fredde.

La grotta presenta ulteriori bacini interamente sommersi, esplorati fino a 260 metri dall'ingresso.

Fauna acquatica

La grotta è invasa da acque sia marine che dolci sorgive, limpidissime e fredde. È particolarmente interessante dal punto di vista faunistico la presenza di poriferi, organismi generalmente non adatti ad ambienti isolati; in generale la grotta ospita un'inusuale diversità biologica, con presenza anche di specie endemiche della grotta[1].

Turismo

Nel periodo estivo la grotta è molto frequentata. In media è visitata da 100.000 turisti all'anno, con picchi di 3.500 visitatori al giorno. La parte aperta al pubblico sono i primi 150 metri della grotta, mentre la parte restante, in parte inondata, non è accessibile per la notevole importanza della sua biodiversità[1].

Tutela

Il Karst Waters Institute (KWI) nel 1999 ha inserito la grotta nella lista dei 10 sistemi carsici mondiali a maggior rischio, di cui è necessario garantire una adeguata tutela[3].

Cinematografia

Nel 1968 in questa grotta furono girate da Carmelo Bene alcune sequenze del film Nostra Signora dei Turchi.

Note

  1. ^ a b c (EN) M. Parise, Some Considerations on Show Cave Management Issues in Southern Italy, in Van beynen P. (a cura di), Karst management, Springer, 2011, pp. 159-167, DOI:10.1007/978-94-007-1207-2_7.
  2. ^ a b Grotta Zinzulusa, su castromarina.info. URL consultato il 14 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
  3. ^ Sito ufficiale, su grottazinzulusa.it.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Sito ufficiale, su grottazinzulusa.it.
  • Grotta Zinzulusa, su castromarina.info. URL consultato il 14 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 5 luglio 2008).
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