Pietrangelo Buttafuoco: differenze tra le versioni

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Il 1° Febbraio 2009 riceverà la “ Candelora d’ Oro”, l’ambìto riconoscimento istituito dal Comune di Catania nell’ambito delle celebrazioni Agatine e giunto alla sua undicesima edizione, nel corso di una cerimonia che avverrà nella corte di palazzo degli Elefanti, subito prima dell’offerta dei fiori a [[Sant'Agata]] (Patrona della Città di Catania) presso il Duomo.
Il 1° Febbraio 2009 riceverà la “ Candelora d’ Oro”, l’ambìto riconoscimento istituito dal Comune di Catania nell’ambito delle celebrazioni Agatine e giunto alla sua undicesima edizione, nel corso di una cerimonia che avverrà nella corte di palazzo degli Elefanti, subito prima dell’offerta dei fiori a [[Sant'Agata]] (Patrona della Città di Catania) presso il Duomo.

==Posizioni culturali==

Buttafuoco si è sempre distinto per uno spiccato anticonformismo, con prese di posizioni spesso provocatorie e molto controverse. Innanzitutto, egli non ha mai nascosto le proprie idee apertamente favorevoli a [[Fascismo]] e addirittura al [[Nazismo]]. Ciò non gli ha impedito di criticare apertamente la [[Destra]], lo schieramento da cui proviene, sul tema dei rapporti con l'[[Islam]]: per Buttafuoco, infatti, quest'ultimo è l'ultimo erede dell'unica, vera [[Tradizione]], e pensa che un'islamizzazione dell'[[Occidente]] sarebbe un vero e proprio "ritorno alle origini", alla sorgente originaria del sacro, ormai inaridità nelle società democratiche e capitalistiche. I due aspetti fondamentali del suo pensiero non sono per nulla in contraddizione, anzi, come si evince dal romanzo ''[[Le uova del drago]]'', per lui le simpatie per il [[Nazismo]] e quelle per l'[[Islam]] rappresentano un tutto inscindibile.


==Note==
==Note==

Versione delle 21:12, 22 gen 2009

Pietrangelo Buttafuoco (Catania, 2 settembre 1963) è un giornalista e scrittore italiano.

Dopo gli studi, prima ad Agira e poi a Catania, in filosofia , Buttafuoco inizia la sua attività giornalistica al Secolo d'Italia, quotidiano dell'allora Movimento Sociale Italiano di cui è componente del Comitato centrale dal 1991, e poi, dal congresso di Fiuggi, componente dell'Assemblea nazionale di An, fino al 2003. Per un breve periodo nel 1995 è direttore del periodico L'Italia Settimanale, dove si segnala per copertine dai titoli provocatori.

Collabora prima con Il Giornale, poi lavora per alcuni anni al Foglio di Giuliano Ferrara, prima di approdare nel 2004 a Panorama, con la qualifica di inviato, chiamato da Calabrese.

Nel 2005 pubblica per Mondadori il romanzo Le uova del drago, che ottiene un ottimo successo di vendite. La mancata assegnazione del premio Campiello, di cui è finalista, ha suscitato polemiche tra alcuni giornalisti di destra che hanno sostenuto fosse stato negato per motivi politici.

Conduce negli anni novanta per due anni, su Canale 5, la trasmissione Sali e Tabacchi. Nel 2006 su La 7 "Giarabub".

Il 18 maggio 2007 viene nominato presidente del Teatro Stabile di Catania, succedendo al dimissionario Pippo Baudo[1].

Da giugno a settembre 2007 conduce su La7, in coppia con Alessandra Sardoni, la trasmissione Otto e mezzo, nella sostituzione estiva dei conduttori Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni.

Il 5 febbraio 2008 esce per Mondadori il suo secondo romanzo, L'ultima del diavolo in cui si parla della vicenda del monaco cristiano Bahira, che secondo una leggenda avrebbe riconosciuto nel giovane Maometto i segni del carisma profetico.

Sempre nel 2008 esce "Cabaret Voltaire", un saggio sul rapporto tra Islam e Occidente edito da Bompiani.

Il 1° Febbraio 2009 riceverà la “ Candelora d’ Oro”, l’ambìto riconoscimento istituito dal Comune di Catania nell’ambito delle celebrazioni Agatine e giunto alla sua undicesima edizione, nel corso di una cerimonia che avverrà nella corte di palazzo degli Elefanti, subito prima dell’offerta dei fiori a Sant'Agata (Patrona della Città di Catania) presso il Duomo.

Posizioni culturali

Buttafuoco si è sempre distinto per uno spiccato anticonformismo, con prese di posizioni spesso provocatorie e molto controverse. Innanzitutto, egli non ha mai nascosto le proprie idee apertamente favorevoli a Fascismo e addirittura al Nazismo. Ciò non gli ha impedito di criticare apertamente la Destra, lo schieramento da cui proviene, sul tema dei rapporti con l'Islam: per Buttafuoco, infatti, quest'ultimo è l'ultimo erede dell'unica, vera Tradizione, e pensa che un'islamizzazione dell'Occidente sarebbe un vero e proprio "ritorno alle origini", alla sorgente originaria del sacro, ormai inaridità nelle società democratiche e capitalistiche. I due aspetti fondamentali del suo pensiero non sono per nulla in contraddizione, anzi, come si evince dal romanzo Le uova del drago, per lui le simpatie per il Nazismo e quelle per l'Islam rappresentano un tutto inscindibile.

Note

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