Utente:Sandrino 14/Sandbox/Lavoro grosso

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Le regioni storiche della Sardegna, a volte chiamate anche subregioni, sono le unità territoriali nelle quali è rilevabile e ricostruibile, in termini storici, antropologici, archeologici, sociologici, linguistici e di paesaggio, una continuità ed un'omogeneità che delimita tali aree in Sardegna entro confini geograficamente circoscritti.

Sulla base di analisi storiche, sono state diverse le divisioni territoriali individuate, ed esse talvolta differiscono sia nel numero delle unità, nei loro confini e anche nelle denominazioni. Nel 2006 la Regione Sardegna ha individuato 35 regioni storiche attraverso la scrittura del Piano Paesaggistico Regionale (PPR), a cui però non corrispondeva alcuna suddivisione amministrativa. Nel 2016, con l'individuazione degli Ambiti Territoriali Ottimali per l'organizzazione dei servizi pubblici ha fatto salire il conteggio a 37 regioni storiche, con leggere modifiche sia dei confini che delle denominazioni.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La configurazione cantonale della Sardegna deriva dall'aspetto geomorfologico del territorio, piuttosto eterogeneo e disgregato in peculiari aree geografiche. Questa naturale suddivisione fisica ha svolto un ruolo fondamentale nell'individuazione e nella definizione di aree territoriali e circoscrizioni amministrative istituite nel tempo per il controllo ed il governo del territorio[1]. Questo tipo di ripartizione territoriale ha mostrato, durante i secoli, una singolare continuità temporale a prescindere da chi era al potere nell'isola in uno o nell'altro momento storico. Esse infatti derivano direttamente, sia nella denominazione che nell'estensione, dai distretti amministrativi o giudiziari istituiti nelle varie epoche della storia della Sardegna. Sono infatti presenti denominazioni di origine preistorica, romana, e giudicale che fondono con altre di uso comune in epoca moderna e contemporanea legate allo sviluppo urbano ed agli interessi economici dei singoli territori[2].

La Regione Sardegna nel 2006 redò il Piano Paesaggistico Regionale che, tra le varie sezioni, definì in ottica di gestione del territorio le cosiddette regioni storiche. Per fare ciò l'ente tenne in conto il parametro geomorfologico, con la perimetrazione di aree e paesaggi omogenei; il parametro politico-amministrativo, con l’analisi delle trasformazioni storiche che hanno interessato il territorio dell’Isola, ad iniziare dai probabili “distretti” nuragici, passando per le suddivisioni territoriali amministrative puniche e romane, le circoscrizioni medievali dette curatorie, il sistema di feudi dalla conquista aragonese al XIX secolo, sino alle province amministrative prima del Regno d'Italia e poi della Repubblica Italiana, il parametro culturale, cioè i beni immateriali quali le parlate e i dialetti, le tradizioni artigianali ed enogastronomiche, le feste e le processioni, che costituiscono l’elemento di aggregazione antropologica delle singole comunità, tenendo poi conto anche dell'uso ancor oggi vivo delle regioni storiche che se ne fa tuttora in Sardegna.

Nel 2016 con la Legge Regionale nº2 venne effettuato un riordino del sistema delle autonomie locali[3]. Tra le varie misure prese, la Regione definì gli Ambiti Territoriali Ottimali, ovvero le circoscrizioni nelle quali i comuni esercitano, attraverso le unioni di comuni, funzioni e servizi comunali, definite anche in base alle caratteristiche geografiche, sociali ed economiche del territorio[4]. Per fare ciò infatti si prese direttamente spunto dalle regioni storiche decise nel PPR e rispetto a questo cambiarono leggermente i confini e vennero aggiunte due ulteriori regioni: la parte settentrionale della Gallura venne definita Alta Gallura e si aggiunsero altre aree come il Linas, cioè la parte più a nord dell'Iglesiente, e il Coros.

Le regioni[modifica | modifica wikitesto]

Regione Comune più popoloso Altri comuni Ente amministrativo
Alta Gallura Tempio Pausania Aggius, Aglientu, Badesi... Olbia-Tempio
Alta Marmilla Mogoro Albagiara, Ales, Assolo... Oristano


Biografia: [1]

ATO[modifica | modifica wikitesto]

  1. Alta Gallura
  2. Alta Marmilla
  3. Anglona
  4. Barbagia
  5. Barigadu
  6. Baronia
  7. Campidano
  8. Campidano di Cagliari
  9. Campidano di Oristano
  10. Capoterra
  11. Coros
  12. Gallura
  13. Gennargentu
  14. Gerrei
  15. Goceano
  16. Guilcer
  17. Iglesiente
  18. Linas
  19. Mandrolisai
  20. Marghine
  21. Marmilla
  22. Meilogu
  23. Montacuto
  24. Montiferru
  25. Nuorese
  26. Nurra
  27. Ogliastra
  28. Parteòlla
  29. Planargia
  30. Romangia
  31. Sarcidano
  32. Sarrabus
  33. Sinis
  34. Sulcis
  35. Supramonte
  36. Trexenta
  37. Villanova

Regioni storiche della Sardegna Secondo PPR[modifica | modifica wikitesto]

  1. Anglona
  2. Barbagia di Belvì
  3. Barbagia di Ollolai
  4. Barbagia di Seulo
  5. Barigadu
  6. Baronie
  7. Campidano
  8. Campidano di Cagliari
  9. Campidano di Oristano
  10. Caputerra
  11. Gallura
  12. Gerrei
  13. Goceano
  14. Iglesiente
  15. Mandrolisai
  16. Marghine
  17. Marmilla
  18. Media valle del Tirso
  19. Meilogu
  20. Montacuto
  21. Montiferru
  22. Nuorese
  23. Nurra
  24. Ogliastra
  25. Paese di Villanova
  26. Partiolla
  27. Planargia
  28. Quirra
  29. Romangia
  30. Sarcidano
  31. Sarrabus
  32. Sassarese
  33. Sulcis
  34. Trexenta
  35. Usellus
  1. ^ Piano Paesaggistico Regionale: I complessi territoriali con valenza storico culturale (PDF), su regione.sardegna.it. URL consultato il 7 agosto 2022.
  2. ^ F. Manconi e G. Mele, Le aree storiche della Sardegna (PDF), in Paesi e Città della Sardegna, I, pp. 97-104. URL consultato il 7 agosto 2022.
  3. ^ Legge Regionale 4 febbraio 2016, n. 2: Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna (PDF), su sardegnaautonomie.it, 4 febbraio 2016. URL consultato il 7 agosto 2022.
  4. ^ SardegnaAutonomie - Ambito Territoriale Ottimale, su sardegnaautonomie.it. URL consultato il 7 agosto 2022.