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Voce principale: Borussia Mönchengladbach.

SUPER MEGA RIASSUNTONE[modifica | modifica wikitesto]

Gli albori (1900-1959)[modifica | modifica wikitesto]

[[:File:Rasensport MGladbach 1920-1921.jpg|thumb|left|350px|Il VfTuR 1889 Mönchengladbach, campione della Verbandsliga della Germania Occidentale nel 1920.]]

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (1900-1959).

Il Borussia Mönchengladbach nacque il 1° agosto 1900 con il nome di Fußballklub Borussia 1900 M.-Gladbach.

Nel 1914 la società acquistò il centro sportivo dä Kull, inaugurato nel 1919 con il nome di Westdeutches Stadion. Nel 1920, dopo una lunga trafila nelle serie minori, si laureò campione della Verbandsliga della Germania Occidentale con il nome di VfTuR 1889 Mönchengladbach, dovuto ad una precedente fusione con la Turnverein Germania 1889.[1]

Nel 1921 la Turnverein Germania 1889 si scisse nuovamente e il club fu ribattezzato Borussia VfL 1900 e.V. Mönchengladbach, che sarebbe rimasto il nome definitivo della società.[2]

Nel 1936, nonostante la permanenza nelle serie regionali, arrivò a sorpresa la convocazione in Nazionale per il giovane difensore Heinz Ditgens, che giocò entrambe le partite che la Germania disputò alle Olimpiadi di Berlino, diventando così il primo giocatore del Borussia ad aver indossato la maglia della Nazionale maggiore.[3]

Dopo la fine della seconda guerra mondiale i campionati subirono una nuova riorganizzazione e la squadra dovette ripartire da una serie minore. In pochi anni il club inanellò una serie di promozioni consecutive che culminò nel 1950 con il passaggio dalla Zweite Liga Ovest all'Oberliga Ovest, la massima divisione nazionale.[4]

Gli anni Cinquanta furono tutt'altro che esaltanti. Il Borussia occupò stabilmente le zone medio-basse della classifica e retrocesse due volte: nel 1951 e nel 1957, anche se in entrambe le occasioni la permanenza in Zweite Liga durò solo una stagione.[5]

I primi successi (1960-1969)[modifica | modifica wikitesto]

Coppa di Germania 1960
5 ottobre 1960 - Rheinstadion, Düsseldorf

Borussia Mönchengladbach - Karlsruhe

3 - 2

Borussia Mönchengladbach: G Jansen, Pfeiffer, de Lange, A. Jansen, Göbbels, Frontzeck, Brungs, Brülls, Kohn, Mühlhausen, Fendel. Allenatore: Oles.

Karlsruhe: Jungmann, Dimmel, Ruppenstein, Rihm, Witlatschil, Szymaniak, Reitgaßl, Herrmann, Schwarz, Nedoschil, Späth. Allenatore: Frühwirth.

Arbitro: Dusch Kaiserslautern

Marcatori: 5' Mühlhausen, 22' Herrmann, 25' Kohn, 58' Schwarz, 60' Brülls.

Spettatori: 51.215

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (1960-1969).

Nel 1960 il club si aggiudicò il primo trofeo nazionale della sua storia, la Coppa della Germania Occidentale, acquisendo, in questo modo, il diritto ad accedere alle fasi finali della Coppa di Germania.[6] Nella finale del torneo superò per 3-2 il favorito Karlsruhe, grazie ad una magistrale prestazione del capitano Albert Brülls, che prima fornì gli assist per le reti di Mühlhausen e Kohn e poi realizzò il gol decisivo.[7]

Nel 1963 nacque la Bundesliga, ma il Borussia non riuscì a qualificarsi per la serie maggiore e si vide costretto a ripartire dalla Regionalliga Ovest. La promozione arrivò solo nel 1965, con il primo posto nel girone e la vittoria dei successivi incontri di spareggio.

Il carismatico tecnico Hennes Weisweiler stava allestendo una squadra di giovani talenti come Günter Netzer, Jupp Heynckes e Berti Vogts che sarebbe stata protagonista in Europa per tutto il decennio successivo. La giovane età e il gioco offensivo, veloce e travolgente, sarebbero valsi ai suoi giocatori l'appellativo di Fohlen (Puledri), che sarebbe restato per sempre affiancato al nome del Borussia.[8]

Dopo sole due stagioni di ambientamento nella massima serie, la squadra si dimostrò in grado di competere con le grandi e si classificò al terzo posto sia nel campionato 1967/68 che nel 1968/69.

Gli anni d'oro (1970-1979)[modifica | modifica wikitesto]

Coppa di Germania 1973
23 giugno 1973 - Rheinstadion, Düsseldorf

Borussia Mönchengladbach - Colonia

2 - 1 d.t.s.

Borussia Mönchengladbach: Kleff, Vogts, Sieloff, Michallik, Bonhof, Wimmer, Kulik (91' Netzer), Danner, Jensen, Rupp (117' Stielike), Heynckes. Allenatore: Weisweiler.

Colonia: Welz, Cullmann, Weber, Kapellmann, Flohe, Simmet, Neumann, Overath (71' Konopka), Löhr, Glowacz (71' Gebauer). Allenatore: Schlott.

Arbitro: Tschenscher Mannheim

Marcatori: 23' Wimmer, 41' Neumann, 93' Netzer.

Spettatori: 69.600

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (1970-1979).

La stagione 1969/70 fu quella della svolta. Grazie ad acquisti mirati e alla rigida dottrina di Weisweiler, basata su una profonda determinazione ed un gioco estremamente offensivo,[9] il Borussia si laureò Campione di Germania e riuscì a ripetersi anche nel campionato successivo, diventando la prima squadra nella storia a vincere la Bundesliga per due anni consecutivi.

Il cammino nelle coppe europee non fu altrettanto positivo. Nelle sue due prime apparizioni in Coppa dei Campioni, infatti, la squadra non riuscì a superare gli ottavi di finale. Nel 1971/72 l'eliminazione arrivò ad opera dell'Inter. Nella prima gara tra le due squadre, disputata al Bökelbergstadion il 20 ottobre 1971 e passata agli annali come La Partita della Lattina, il Borussia travolse gli italiani per 7-1,[10], ma, a causa di una lattina lanciata dagli spalti che colpì al capo Roberto Boninsegna, l'abile avvocato Peppino Prisco riuscì ad ottenere la ripetizione dell'incontro, nonostante all'epoca le regole UEFA non prevedessero il concetto di responsabilità oggettiva.[11]

Lo stesso argomento in dettaglio: La Partita della Lattina.
Coppa UEFA 1975
7 maggio 1975 - Rheinstadion, Düsseldorf

Bandiera della Germania Borussia Mönchengladbach - FC Twente Enschede Bandiera dei Paesi Bassi

0 - 0

Borussia Mönchengladbach: Kleff, Vogts, Surau, Wittkamp, Bonhof, Stielike, Wimmer, Danner (75' Del'Haye), Simonsen, Jensen, Kulik (78' Schäffer). Allenatore: Weisweiler.

FC Twente Enschede: Gross, van Ierssel, Overweg, Drost, Oranen, Thyssen, van der Vall, Pahlplatz, Jeuring (86' Achterberg), Bos, Zuidema. Allenatore: Kohn.

Arbitro: Palotai Bandiera dell'Ungheria

Marcatori: -

Spettatori: 48.000

21 maggio 1975 - Diekman, Enschede

Bandiera dei Paesi Bassi FC Twente Enschede - Borussia Mönchengladbach Bandiera della Germania

1 - 5

FC Twente Enschede: Gross, van Ierssel, Drost, Overweg, Oranen, Thyssen, van der Vall, Bos (53' Mühren), Pahlplatz (75' Acheterberg), Jeuring, Zuidama. Allenatore: Kohn.

Borussia Mönchengladbach: Kleff, Vogts, Surau (13' Schäffer), Wittkamp, Bonhof, Klinkhammer, Jensen, Simonsen, Wimmer (75' Köppel), Danner, Heynckes. Allenatore: Weisweiler.

Arbitro: Schiller Bandiera dell'Austria

Marcatori: 3' Simonsen, 9' Heynckes, 50' Heynckes, 60' Heynckes, 67' Drost, 87' rig. Simonsen.

Spettatori: 24.000

Nell'edizione 1972/73 della Coppa UEFA il Borussia raggiunse per la prima volta la finale di una competizione europea, ma venne sconfitto dal Liverpool di Kevin Keegan (0-3 e 2-0).[12] Nella stessa stagione conquistò la Coppa di Germania grazie al 2-1 in finale nel derby contro il Colonia.[13] Dopo le reti di Wimmer e Neumann l'incontro venne deciso ai tempi supplementari da un gol dell'idolo dei tifosi Netzer, alla sua ultima partita con il Borussia.[14]

Nel 1973/74 Jupp Heynckes divenne il primo giocatore del Borussia a conquistare il titolo di capocannoniere della Bundesliga. Il centravanti riuscì a ripetersi anche nel campionato successivo, in cui gli uomini di Weisweiler si laurearono per la terza volta campioni di Germania.[15] Nella stessa stagione il Borussia poté celebrare anche la conquista del suo primo trofeo continentale, la Coppa UEFA 1974/75.

In finale gli olandesi del Twente riuscirono a resistere sullo 0-0 nell'incontro di andata,[16] ma nella gara di ritorno il Borussia si impose per 5-1 grazie alla tripletta di Heynckes e alla doppietta di Allan Simonsen.[17]

Coppa UEFA 1979
9 maggio 1979 - Stadio Stella Rossa, Belgrado

Bandiera della Jugoslavia Stella Rossa Belgrado - Borussia Mönchengladbach Bandiera della Germania

1 - 1

Stella Rossa Belgrado: Stojanovic, Jurisic, Miletovic, Jovanovic, Jovin, Blagojevic, Milosayljevic (88' Milovanovic), Savic, Sestic, Muslin (88' Krmpovic), Petrovic. Allenatore: Stankovi'c.

Borussia Mönchengladbach: Kneib, Ringels, Vogts, Schäffer, Hannes, Wohlers (80' Gores), Kulik, Schäfer, Nielsen (75' Danner), Simonsen, Lienen. Allenatore: Lattek.

Arbitro: Foote Bandiera dell'Inghilterra

Marcatori: 22' Sestic, 60' aut. Jurisic.

Spettatori: 87.500

23 maggio 1979 - Rheinstadion, Düsseldorf

Bandiera della Germania Borussia Mönchengladbach - Stella Rossa Belgrado Bandiera della Jugoslavia

1 - 0

Borussia Mönchengladbach: Kneib, Ringels, Vogts, Schäffer, Schäfer, Hannes, Wohlers, Simonsen, Kulik, (59' Köppel), Lienen, Gores. Allenatore: Lattek.

Stella Rossa Belgrado: Stojanovic, Jurisic, Jovanovic, Miletovic, Jovin, Muslin, Blagojevic, Milovanovic, Petrovic, Savic, Milosayljevic (46' Sestic). Allenatore: Stankovi'c.

Arbitro: Michelotti Bandiera dell'Italia

Marcatori: 17' rig. Simonsen.

Spettatori: 45.000

Dopo aver compiuto l'ennesima impresa Weisweiler lasciò il club ed il suo posto venne preso da Udo Lattek, pluricampione col Bayern Monaco. Sotto la sua giuda il Borussia cambiò completamente il suo stile di gioco, sostituendo mentalità offensiva e rapidi contropiedi con pragmatismo e disciplina tattica, e vinse il campionato sia nel 1975/76[18] che nel 1976/77.[19]

Nella stagione 1976/77 i Puledri raggiunsero la finale della Coppa dei Campioni, ma allo Stadio Olimpico di Roma e subirono ancora una volta un'amara sconfitta ad opera del Liverpool (1-3), al termine di una gara a lungo dominata.[20]

Nel 1977 il Pallone d'oro venne vinto da Simonsen, il solo giocatore nella storia del club ad essere premiato col prestigioso riconoscimento assegnato da France Football.

Nel 1978/79 il Borussia conquistò per la seconda volta la Coppa UEFA battendo in finale la Stella Rossa dopo l'1-1 ottenuto a Belgrado grazie ad un'autorete e all'1-0 nella gara di ritorno, siglato da Simonsen su rigore. Ciononostante l'esodo dei migliori giocatori iniziato negli anni precedenti pareva inarrestabile: in molti si resero conto che la vittoria dell'importante trofeo non era altro che l'ultimo acuto alla fine di un'era.

Un decennio senza vittorie (1980-1989)[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (1980-1989).
Il fuoriclasse Lothar Matthäus, ancora oggi considerato un traditore dai tifosi del Borussia.

Come il suo predecessore, Udo Lattek lasciò il Borussia dopo aver conquistato la Coppa UEFA e nel giro di pochi anni anche la maggior parte dei giocatori di talento abbandonò la squadra, che non fu più capace di ripetere le imprese del decennio precedente.

I Puledri riuscirono a raggiungere la finale della Coppa UEFA anche nella stagione 1979/80, ma vennero sconfitti nel derby tedesco contro l'Eintracht Francoforte a causa della regola dei gol segnati in trasferta (3-2 al Bökelbergstadion e 0-1 a Francoforte). Fu l'ultima finale di una competizione europea disputata dal Borussia.

Anche in Bundesliga la squadra non riuscì più a competere per il titolo e per diversi anni l'unico obiettivo stagionale divenne la qualificazione alle coppe europee, scopo spesso fallito.

L'unica eccezione avvenne nel campionato 1983/84, ma, pur concludendo il torneo in vetta appaiato ad Amburgo e Stoccarda, il Borussia fu terzo a causa della peggior differenza reti. Protagonista in negativo fu il giovane fuoriclasse Lothar Matthäus il quale, dopo aver annunciato il suo imminente trasferimento ai rivali del Bayern, disputò diversi incontri deludenti e commise errori decisivi che fecero perdere al Borussia punti preziosi. Il centrocampista, in precedenza idolo dei tifosi, divenne un giocatore detestato e regolarmente fischiato dai suoi stessi sostenitori.[21] La stagione fu resa ancora più amara dalla sconfitta nella finale di Coppa di Germania ai tiri di rigore contro il Bayern Monaco. Ancora una volta fu un errore di Matthäus a sancire la sconfitta del Borussia e a posteriori molti insinuarono financo il sospetto che il giocatore avesse fallito di proposito il rigore per favorire i suoi futuri compagni.[21]

Nelle stagioni successive il Borussia, pur restando lontano dal vertice, continuò a far divertire i tifosi grazie al gioco offensivo e ad alcune ampie vittorie e nel campionato 1986/87 l'attaccante Uwe Rahn si laureò capocannoniere della Bundesliga.

Il declino, la Coppa di Germania e la retrocessione (1990-1999)[modifica | modifica wikitesto]

Coppa di Germania 1995
24 giugno 1995 - Olympiastadion, Berlino

Borussia Mönchengladbach - VfL Wolfsburg

3 - 0

Borussia Mönchengladbach: Kamps, Kastenmaier, Klinkert, Andersson, Neun, Hochstätter (66' Fach), Effenberg, Pflipsen, Wynhoff (88' Stadler), Dahlin, Herrlich. Allenatore: Krauss.

VfL Wolfsburg: Zimmermann, Lieberaum, Probst, Jensen (17' Täuber), Klein, Brunner, Wollitz, Dammeier (75' Butrej), Seeliger, Reich, Meißner. Allenatore: Roggensack.

Arbitro: Strigel Rheinzabern

Marcatori: 13' Dahlin, 64' Effenberg, 86' Herrlich.

Spettatori: 76.200

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (1990-1999).

Gli anni Novanta si rivelarono peggiori del decennio precedente. Sin dalla stagione 1989/90, infatti, la squadra fu costretta a lottare per non retrocedere e durante la pausa invernale esonerò l'allenatore per la prima volta nella sua storia.[22]

Nonostante i frequenti avvicendamenti in panchina la squadra riuscì sempre a centrare la salvezza, anche se a volte solo all'ultima giornata. Nella stagione 1991/92 raggiunse la finale della Coppa di Germania, ma venne sconfitta per 4-3 dopo i tiri di rigore dall'Hannover 96, formazione di Zweite Bundesliga.[23]

Il riscatto arrivò nella stagione 1994/95 grazie anche al ritorno di Stefan Effenberg, talentuoso centrocampista che aveva esordito giovanissimo proprio nel Borussia alla fine degli anni Ottanta.[24] Il calcio offensivo predicato dal tecnico Bernd Krauss riportò la squadra nelle zone alte della classifica e le permise di festeggiare la vittoria di un trofeo dopo sedici anni.[24] Conquistata nuovamente la finale di Coppa di Germania, il Borussia sconfisse per 3-0 il Wolfsburg con le reti del bomber svedese Martin Dahlin, di Effenberg e del centravanti Heiko Herrlich, che coronò la stagione laureandosi capocannoniere della Bundesliga.[25]

Come in passato, i giocatori migliori lasciarono il Borussia, che nel giro di pochi anni si ritrovò nuovamente a dover lottare per non retrocedere. La squadra riuscì affannosamente a centrare la salvezza fino alla stagione 1998/99, in cui terminò ultima e dopo 34 anni di ininterrotta militanza in Bundesliga retrocesse per la prima volta in Zweite Liga.[26]

I tifosi del Borussia festeggiano la salvezza al termine della stagione 2002/03.

I giorni nostri (2000-2008)[modifica | modifica wikitesto]

Per approfondire, vedi la voce Storia del Borussia Mönchengladbach (2000-2008).

Dopo aver mancato la promozione al primo tentativo, il Borussia riuscì a tornare in Bundesliga al termine della stagione 2000/01, guidato dal carismatico allenatore Hans Meyer e dal suo spregiudicato modulo 4-3-3.

Presto la squadra dovette nuovamente confrontarsi con la lotta per non retrocedere, ma riuscì sempre a centrare la salvezza, a volte con ampio anticipo.

La nuova dirigenza regalò alla squadra un nuovo impianto, che sostituì l'ormai obsoleto Bökelbergstadion. Dalla stagione 2004/05 il Borussia iniziò a disputare gli incontri casalinghi nell'innovativo e di gran lunga più capiente Stadion im Borussia-Park.[27].

Nonostante l'acquisto di giocatori importanti come l'attaccante della Nazionale Oliver Neuville il Borussia non riuscì mai ad abbandonare le zone basse della classifica, anche a causa del fallimento di allenatori di grande fama come Dick Advocaat e Jupp Heynckes. Sotto la giuda di quest'ultimo il club concluse la stagione 2006/07 all'ultimo posto e retrocesse per la seconda volta in Zweite Bundesliga. La ripresa fu, tuttavia, immediata: dopo aver dominato il campionato successivo grazie al lavoro del nuovo tecnico Jos Luhukay e del team manager Christian Ziege, il Borussia è prontamente ritornato nella massima divisione.[28]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 26.
  2. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 28, 29.
  3. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 30.
  4. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 35.
  5. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 36-38.
  6. ^ All'epoca si disputavano cinque coppe regionali: la Coppa di Berlino, la Coppa della Germania Settentrionale, la Coppa della Germania Meridionale, la Coppa della Germania Sud-Occidentale e la Coppa della Germania Occidentale. Le vincitrici delle singole competizioni si qualificavano per gli incontri valevoli per la Coppa di Germania insieme con la squadra Campione di Germania Amatori.
  7. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 41.
  8. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 44-49.
  9. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 59.
  10. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 05-02-2008.
  11. ^ Giorgio Tosatti (a cura di). Il Grande Calcio - Enciclopedia del calcio mondiale. Fabbri Editori, 1988. Vol. 4. Pag. 897.
  12. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 05-02-2008.
  13. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  14. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  15. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  16. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  17. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  18. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  19. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 07-02-2008.
  20. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 16-02-2008.
  21. ^ a b Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag. 71.
  22. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 77.
  23. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 101.
  24. ^ a b Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 83.
  25. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 103.
  26. ^ Werner Jakobs. 100 Jahre Borussia Mönchengladbach. Rheinsport Networking, 1999. Pag 89.
  27. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 17-02-2008.
  28. ^ (DE) Fussballdaten. URL consultato il 08-05-2008.