Strage di Chiusa Gesso

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Strage di Chiusa Gesso
strage
TipoSparatoria
Data14 agosto 1943
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneSicilia
ProvinciaProvincia di Messina
ComuneMessina
FrazioneChiusa Gesso
ResponsabiliWehrmacht
Conseguenze
Morti6
Feriti1

La strage di Chiusa Gesso fu una strage nazista compiuta dalla Wehrmacht a Messina il 14 agosto 1943, durante la seconda guerra mondiale. Le vittime furono cinque carabinieri e un civile. Un altro carabiniere, Santo Graziano, si salvò poiché i tedeschi lo credettero morto.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni soldati tedeschi presenti a Messina stavano rubando nella villa di Matteo D'Agostino, difesa dal nipote di questo, Stefano Giacobbe. Arrivarono 5 carabinieri e un appuntato del distaccamento di Tarantonio della sezione dell'Arma di Castanea delle Furie per cercare di fermare i tedeschi, che uccisero Giacobbe e portarono i carabinieri 40 metri più lontano, dove li fucilarono. Il carabiniere Santo Graziano, fortunatamente, viene colpito di striscio. Finse di essere morto e si accasciò a terra. Miracolosamente viene sfiorato anche dal colpo di grazia, salvandosi[1]. Tutti gli altri morirono.

La relazione della strage fu scritta dal comandante della stazione dei carabinieri Francesco Tranchina il 15 gennaio 1944.

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonino Caccetta, 33 anni, carabiniere
  • Antonino Da Campo, 29 anni, carabiniere
  • Stefano Giacobbe
  • Nicola Pino, 33 anni, carabiniere
  • Tindaro Ricco, 43 anni, carabiniere
  • Antonio Rizzo, 42 anni, carabiniere

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Salvo Palazzolo, Messina, una strage dimenticata, in la Repubblica, GEDI Gruppo Editoriale, 25 aprile 2004. URL consultato il 17 agosto 2021.