GEDI Gruppo Editoriale

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GEDI Gruppo Editoriale S.p.A.
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1955 a Roma
Sede principaleTorino
GruppoExor[1]
Persone chiaveMaurizio Scanavino, presidente
  • Gabriele Comuzzo, amministratore delegato
SettoreEditoria
ProdottiMezzi di comunicazione di massa
Fatturato480 milioni di € (2023)
Utile netto-103 milioni di € (2023)
Sito webwww.gedispa.it

GEDI Gruppo Editoriale S.p.A. è un'impresa italiana multimediale attiva nel settore della stampa, comunicazione digitale, radiofonica e televisiva[2] con sede a Torino.

Attraverso la società controllata "GEDI News Network" (GNN)[3], pubblica i quotidiani la Repubblica, La Stampa, e due testate locali[3] , mentre con "GEDI Periodici e Servizi" (GPS) pubblica i periodici.

Il gruppo editoriale tramite la società "Elemedia" è proprietaria di tre canali radio nazionali, Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o e di tre emittenti televisive Deejay TV, m2o TV e Radio Capital TiVù.

Con la società "GEDI Digital" opera nel segmento dei nuovi media con il quotidiano HuffPost e il portale multimediale Kataweb.

Dispone anche di una concessionaria di pubblicità che è la A. Manzoni & C.

La prima società editrice

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La società nasce nel 1955 con il nome Società Editrice L'Espresso, con Adriano Olivetti principale azionista. Ai primi di ottobre 1955 prendono il via le pubblicazioni del settimanale L'Espresso, sotto la direzione di Arrigo Benedetti. Nel 1957 Carlo Caracciolo diventa l'azionista di maggioranza della società e nella compagine azionaria entrano anche lo stesso Arrigo Benedetti ed il giornalista Eugenio Scalfari.[4]

Nel 1975 la società editrice cambia denominazione in Editoriale L'Espresso. Nel 1983 viene creata la Finegil Editoriale S.p.A., che gestisce i quotidiani locali del gruppo.

Il "Gruppo Editoriale L'Espresso"

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Il vecchio logo del Gruppo Editoriale L'Espresso.

Nel 1991, in seguito ad accordi tra la Mondadori e De Benedetti, nasce il Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., il cui azionista di maggioranza è la CIR - Compagnie Industriali Riunite. Nel 1993 il Gruppo Editoriale L'Espresso acquisisce l'intero capitale della concessionaria di pubblicità A. Manzoni & C..

Nel 1997 avviene la fusione per incorporazione nel gruppo della "Società Editoriale la Repubblica S.p.A." e della "Editrice Periodici Culturali S.p.A.", con i tre canali radio del gruppo che vengono fuse in Elemedia S.p.A.

Nel settembre 2012, in seguito ad un accordo tra il Gruppo L'Espresso e AOL, arriva in Italia L'Huffington Post, versione italiana dell'omonimo giornale online statunitense The Huffington Post.[5] Il 23 marzo 2013 nasce m2o TV, versione televisiva del canale radiofonico dedicato alla Electronic dance music, mentre l'11 maggio il canale Repubblica TV, canale 50 del digitale terrestre, viene trasformato in LaF grazie ad una collaborazione con il gruppo Feltrinelli.[6]

Dal 13 dicembre 2013 ha effetto la fusione per incorporazione dell'"Editoriale La Nuova Sardegna S.p.A." nella Finegil (atto iscritto il 19 dicembre), tramite la quale quest'ultima rileva ogni rapporto giuridico riferito precedentemente alla società editrice del quotidiano sardo, che diviene una "divisione" della società incorporante.

Il 23 gennaio 2015 il Gruppo L'Espresso firma un accordo con Discovery Italia per la cessione a quest'ultima società di Deejay TV, canale 9 del digitale terrestre[7].

Il "Gruppo Editoriale L'Espresso" diventa "GEDI Gruppo Editoriale"

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Il 2 marzo 2016 il Gruppo L'Espresso annuncia l'incorporazione di Italiana Editrice (società che pubblica i quotidiani La Stampa e Il Secolo XIX): questa fusione dà vita alla più grande società editoriale italiana nel settore dei quotidiani[8][9]. Il gruppo editoriale dà contestualmente il via alla vendita dei quotidiani locali Il Centro, La Città, L'Alto Adige e Trentino.[10][11]

Il 28 novembre 2016, in seguito ad un accordo tra il Gruppo L'Espresso e Business Insider Inc., nasce Business Insider Italia, versione italiana del sito statunitense Business Insider.[12]

Il 9 marzo 2017 l'Autorità italiana della concorrenza autorizza la fusione tra il Gruppo L'Espresso e la Italiana Editrice, disponendo altresì che il Gruppo L'Espresso ceda a un soggetto terzo e indipendente la raccolta pubblicitaria locale delle pagine su Torino e Genova nelle rispettive edizioni del quotidiano la Repubblica[13]. L'8 maggio dello stesso anno l'Assemblea degli azionisti ha approvato la modifica della denominazione da Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A. a GEDI Gruppo Editoriale S.p.A..[14]

Il 26 aprile 2018 Monica Mondardini lascia la carica di amministratore delegato, rimanendo nel consiglio della GEDI come vicepresidente; al suo posto viene nominata Laura Cioli, ex a.d. di RCS Mediagroup.[15] Inoltre, alla presidenza viene eletto Marco De Benedetti.

In seguito ad un accordo tra la GEDI e Ziff Davis il 23 settembre 2019 viene lanciata Mashable Italia, versione italiana del sito statunitense Mashable[16].

La cessione della "GEDI" dalla "CIR" dei De Benedetti alla "Exor" degli Agnelli

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Nella primavera del 2019 una cordata formata dall'imprenditore Flavio Cattaneo (già noto come AD di Telecom Italia dal 2004 al 2014), il fondo Peninsula e una terza persona che non rivela la propria identità, mostra interesse nel rilevare la GEDI, valutato circa 190 milioni di euro: l'offerta non viene comunque formalizzata.[17] Poco tempo dopo mostra interesse anche Vivendi, ma senza seguito.[17] A metà ottobre 2019 fa rumore l'inaspettata offerta avanzata da Carlo De Benedetti, ex presidente del gruppo editoriale (fino a giugno 2017): attraverso la sua finanziaria Romed, l'Ingegnere propone di rilevare il 29,9% della GEDI per circa 40 milioni, a 25 centesimi per azione, valutando l'azienda 129 milioni.[17] In una lettera, Carlo De Benedetti sostiene che «l'iniziativa è volta a rilanciare il gruppo».[18] La proposta, non concordata con il consiglio di amministrazione (dove siedono i figli di Carlo De Benedetti), viene rifiutata con uno strascico di polemiche tra il padre, che lascia la presidenza onoraria, e i figli Rodolfo e Marco.[18][19][20]

Il 30 novembre 2019 viene reso noto[21] che la Exor, la finanziaria olandese cassaforte della famiglia Agnelli e che in GEDI ha già una partecipazione di quasi il 6%, acquisirà per 102,4 milioni (28 centesimi per azione) il pacchetto di maggioranza del gruppo editoriale. A vendere è la CIR, la holding dei De Benedetti che detiene il 43,7% del gruppo, che comunque manterrà una quota del 5% nella società. Il 2 dicembre 2019 il CdA della CIR conferma che la Exor comprerà la quota della CIR con un premio di oltre il 64% sulla chiusura di Borsa del venerdì del titolo della GEDI e in seguito avvierà allo stesso prezzo anche un'offerta pubblica di acquisto obbligatoria sull'intero capitale che ancora non possiede attraverso una nuova società "veicolo" e procederà al delisting del titolo.[17][22]

Nel dicembre 2019 Maurizio Scanavino, amico di John Elkann da quando erano compagni di studio al Politecnico di Torino[23], viene nominato direttore generale al posto di Laura Cioli, che lascerà a Scanavino anche l'incarico di AD una volta definita l'operazione[24].

Il 31 marzo 2020 la Commissione europea e l'antitrust UE concedono l'autorizzazione all'acquisizione[25], che sarà poi completata entro il mese successivo.

La GEDI degli Agnelli - Elkann

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Il 23 aprile 2020 una società di nuova costituzione, la Giano Holding, società per azioni detenuta dalla Exor, ha acquisito per 102,4 milioni di euro il 43,78% di GEDI in possesso della CIR[26][27]. In conseguenza il CdA di GEDI ha nominato John Elkann presidente, Maurizio Scanavino AD e DG, Maurizio Molinari direttore responsabile del quotidiano la Repubblica (al posto di Carlo Verdelli) e direttore editoriale del gruppo stesso[28][29]. Escono dal CdA Rodolfo De Benedetti, Laura Cioli, Francesco Dini e Monica Mondardini.

Nel nuovo CdA (dove sono confermati Carlo Perrone, Marco De Benedetti, Giacaranda Caracciolo) entrano Maurizio Scanavino, Turi Munthe, Pietro Supino ed Enrico Vallano.[29]

La "Giano Holding" (società interamente posseduta dalla Exor) sale al 60,9% del capitale GEDI e al 63,21% dei diritti di voto, facendo quindi scattare l'obbligo di un'OPA.[28]

Al 30 giugno 2020, al termine dell'OPA, la Giano detiene il 92,03% delle azioni della GEDI e si avvia al delisting del titolo quotato in Borsa.[30] L'operazione è destinata a incidere sul panorama editoriale in Italia in quanto la nuova GEDI detiene il 25% del mercato editoriale nazionale.

Il 13 luglio 2020 Carlo Perrone (tramite la Mercurio S.p.A.) e la CIR acquistano ciascuno il 5% delle azioni della Giano.[31]

Il 10 agosto 2020 la Giano conclude l'OPA sulle restanti azioni della GEDI, raggiungendo il 100% del capitale e conseguentemente avviene il delisting dalla Borsa Italiana.[32]

Cessioni di testate

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Nel settembre 2020 Carlo Perrone, ex editore de Il Secolo XIX, diventa vicepresidente della società.[33]

Nell'ottobre 2020 il gruppo annuncia l'accordo per la cessione del ramo d'azienda delle testate locali Il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara al Gruppo SAE, rappresentato dall'imprenditore abruzzese Alberto Leonardis che nel 2016 aveva allora acquistato però autonomamente sempre dalla GEDI Il Centro di Pescara e il Portobello Group di Roma con la società Il Centro.[34]

Nel dicembre 2020 la GEDI annuncia la cessazione della pubblicazione della rivista bimestrale MicroMega.[35][36]

Nel giugno 2021 il gruppo acquisisce AutoXY, uno dei più importanti portali web italiani specializzati nel mercato delle automobili.[37]

Nel novembre del 2021 viene annunciato l'accordo per la cessione del quotidiano La Nuova Sardegna, dal 2016 gestita dalla DBInformation, alla SAE Sardegna del Gruppo SAE.[38]

Il 7 marzo 2022 la GEDI ha reso nota la cessione del settimanale L'Espresso alla società L’Espresso Media S.r.l., del Gruppo BFC Media[39].

Nell'agosto 2023 viene siglato l'accordo preliminare per la cessione della Gazzetta di Mantova al Gruppo Athesis. L'accordo viene perfezionato il 29 settembre[40].

Il 23 ottobre dello stesso anno vengono cedute alla società Nord Est Multimedia S.p.a. le 6 testate venete, friulane e giuliane del gruppo: Corriere delle Alpi, Il Piccolo, Messaggero Veneto - Giornale del Friuli, La Nuova di Venezia e Mestre, Il Mattino di Padova e La Tribuna di Treviso.[41]

Nel febbraio 2024 è reso noto che sono in corso trattative tra il Gruppo GEDI e un acquirente, sulla cui identità è mantenuto il riserbo, per la vendita de La Provincia Pavese.[42]

L'11 luglio 2024 viene firmato il contratto preliminare, dopo che il 28 marzo 2024 era stato raggiunto un accordo preliminare per la cessione de Il Secolo XIX alla Blue Media S.r.l. del Gruppo MSC di Gianluigi Aponte[43][44][45] che diventa effettiva il 29 settembre 2024.

Cambio al vertice

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Il CDA del 3 ottobre 2024 rinnova radicalmente i vertici con la nomina di Maurizio Scanavino presidente al posto dell'AD dell'azionista Exor, John Elkann, e di Gabriele Comuzzo a nuovo amministratore delegato. Viene anche nominato Mario Orfeo direttore de la Repubblica al posto di Maurizio Molinari che continuerà a collaborare come commentatore ed editorialista.

GEDI News Network

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GEDI Periodici e Servizi

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Contenzioso tributario

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A seguito della fusione societaria tra L'Editoriale la Repubblica e la Cartiera di Ascoli, avvenuta nel 1991, nasce un contenzioso tributario con l'Agenzia delle entrate per evasione fiscale: il contenzioso si conclude con un patteggiamento nel mese di settembre 2017, quando il gruppo editoriale accetta di pagare una somma di 175,3 milioni di euro, a fronte di un debito più che doppio (388,6 milioni) che sarebbe scaturito da un'eventuale sentenza sfavorevole della Corte di cassazione[46][47].

Dopo il successo dell'OPA, dal 10 agosto 2020 Giano Holding S.p.A. (che fa a capo al Gruppo Exor) detiene la totalità delle azioni ed è dunque l'azionista unico di GEDI, con conseguente delisting del titolo dalla Borsa Italiana[48][49].

Il 7 giugno 2024, a seguito dell'esercizio dell'opzione sulle quote del capitale di GEDI S.p.A. annunciato il 22 aprile 2024, l'azionista Exor N.V. ha perfezionato l'acquisto delle partecipazioni detenute da CIR S.p.A. e da Mercurio S.p.A. Marco de Benedetti e Carlo Perrone hanno lasciato quindi la carica di amministratori di Gedi. Exor N.V. detiene la totalità del capitale di GEDI.

  1. ^ Copia archiviata, su gedispa.it. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 3 dicembre 2019).
  2. ^ GEDI S.p.A., su gedispa.it. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 28 dicembre 2019).
  3. ^ a b Nasce Gedi News Network, società che controlla La Stampa, Il Secolo XIX e le testate che erano della Finegil, su primaonline.it. URL consultato il 1º gennaio 2018 (archiviato il 20 novembre 2018).
  4. ^ L'Espresso, su treccani.it.
  5. ^ Come sarà lo Huffington Post italiano, su Il Post, 10 settembre 2012. URL consultato il 24 settembre 2019 (archiviato il 24 settembre 2019).
  6. ^ Editoria, il piano di Elkann per Gedi: Opa, delisting e niente spezzatino, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 2 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
  7. ^ Digital-Sat, DeeJay TV passa dal Gruppo Espresso a Discovery Italia, su digital-sat.it, 22 gennaio 2015 (archiviato il 24 maggio 2015).
  8. ^ Fusione tra ItEdi e Gruppo Espresso. Le dichiarazioni di Mondardini, De Benedetti, Elkann e Perrone, su primaonline.it. URL consultato il 7 marzo 2016 (archiviato il 7 marzo 2016).
  9. ^ Siglata la lettera di intenti per la fusione ItEdi con il Gruppo Espresso., su primaonline.it. URL consultato il 7 marzo 2016 (archiviato il 7 marzo 2016).
  10. ^ Gruppo L'Espresso, avviata la vendita de "Il Centro" e "La città di Salerno", su Repubblica.it, 7 settembre 2016. URL consultato il 1º marzo 2019 (archiviato il 2 marzo 2019).
  11. ^ Accordo Gruppo Espresso con Athesia Druck per la vendita del 71% della Seta che controlla i quotidiani L'Alto Adige e Trentino. Il gruppo che fa capo a Michl Ebner starebbe trattando anche l'acquisto dell'Adige, su Prima Comunicazione, 12 ottobre 2016. URL consultato il 1º marzo 2019 (archiviato il 2 marzo 2019).
  12. ^ Business Insider arriva dal 28 novembre in Italia in partnership con la Divisione Digitale del Gruppo Espresso, su Prima Comunicazione, 17 novembre 2016. URL consultato il 24 settembre 2019 (archiviato il 24 settembre 2019).
  13. ^ Via libera condizionato dell’Antitrust al Gruppo Espresso per l'acquisizione di Itedi, su primaonline.it. URL consultato il 16 marzo 2017 (archiviato il 17 marzo 2017).
  14. ^ GEDI Gruppo Editoriale: GEDI Gruppo Editoriale S.p.A - Effettivo il cambio di denominazione sociale, su gedispa.it. URL consultato il 2 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2017).
  15. ^ GEDI Gruppo Editoriale: Consiglio di amministrazione, su gedispa.it. URL consultato il 27 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2018).
  16. ^ Gedi: Mashable Italia online da settembre, su Prima Comunicazione, 27 giugno 2019. URL consultato il 24 settembre 2019 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2019).
  17. ^ a b c d Antonella Olivieri, Gedi-Exor e il tentativo (fallito) dell'Ingegnere. Così Repubblica cambia padrone, su ilsole24ore.com, 3 dicembre 2019. URL consultato il 6 dicembre 2019 (archiviato il 6 dicembre 2019).
  18. ^ a b Carlo De Benedetti, offerta per l'acquisto del 29,9% di Gedi. Cir: "Irricevibile", su repubblica.it, 13 ottobre 2019. URL consultato il 7 dicembre 2019 (archiviato il 7 dicembre 2019).
  19. ^ emi, Gedi in volatilita' (+10,3%), la bagarre di famiglia infiamma i prezzi, Radiocor. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 14 ottobre 2019).
  20. ^ Sergio Bocconi, Carlo De Benedetti, l'Espresso e la lite con i figli: ragioni, accuse e rancori della saga familiare, su corriere.it, 14 ottobre 2019. URL consultato il 6 dicembre 2019 (archiviato il 22 ottobre 2019).
  21. ^ Gedi, Cir: "In corso discussioni con Exor per cessione quota controllo", su Repubblica.it, 29 novembre 2019. URL consultato il 30 novembre 2019 (archiviato il 30 novembre 2019).
  22. ^ Gedi, la vendita a John Elkann? Buco da oltre 100 milioni in Cir, su Affaritaliani.it. URL consultato il 2 dicembre 2019 (archiviato il 2 dicembre 2019).
  23. ^ Carlo Tecce, Missione Molinari, svolta a destra e forbice pesante (PDF), su il Fatto Quotidiano, 24 aprile 2020, p. 17. URL consultato il 23 settembre 2022 (archiviato il 27 novembre 2021).
  24. ^ Gedi, Maurio Scanavino nuovo direttore generale di Gedi, Laura Gioli in uscita, su primaonline.it, 16 dicembre 2019. URL consultato il 26 dicembre 2019 (archiviato il 17 dicembre 2019).
  25. ^ Exor-Gedi: via libera all’acquisizione dall’Antitrust Ue, su primaonline.it. URL consultato il 5 aprile 2020 (archiviato il 2 settembre 2020).
  26. ^ Exor perfeziona l’acquisto di Gedi. Alla newco Giano Holding il 60,9% del gruppo editoriale, su Primaonline. URL consultato il 26 aprile 2020 (archiviato il 2 settembre 2020).
  27. ^ Perfezionata la vendita della partecipazione in GEDI Gruppo Editoriale S.p.A., su borsaitaliana.it. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato il 10 agosto 2020).
  28. ^ a b Gedi: Verdelli via da Repubblica, nuovo direttore Molinari. Elkann prende la guida del gruppo, su ilfattoquotidiano.it, 23 aprile 2020. URL consultato il 24 aprile 2020 (archiviato il 27 aprile 2020).
  29. ^ a b Nasce la nuova Gedi, al vertice Elkann e Scanavino, su lastampa.it, 24 aprile 2020. URL consultato il 24 aprile 2020 (archiviato il 2 maggio 2020).
  30. ^ Gedi verso il delisting, in la Repubblica, 1º luglio 2020. URL consultato il 25 settembre 2022 (archiviato il 26 gennaio 2021).
  31. ^ Gedi: Perrore e Cir acquistano una partecipazione nell'editrice, su Prima Comunicazione, 13 luglio 2020. URL consultato il 31 agosto 2020 (archiviato il 29 luglio 2020).
  32. ^ Gedi, a Giano (Exor) il 100% del capitale. Addio del titolo alla Borsa, su Affaritaliani.it. URL consultato il 31 agosto 2020 (archiviato il 2 settembre 2020).
  33. ^ Gruppo Gedi, Caro Perrone nominato vicepresidente, su repubblica.it, 22 settembre 2020. URL consultato il 25 settembre 2020.
  34. ^ Il gruppo Gedi (famiglia Agnelli) ufficializza la vendita de Il Tirreno e altre tre testate locali. Ora nel mirino c'è Il Sole 24 Ore, su ilfattoquotidiano.it, 9 ottobre 2020. URL consultato il 10 ottobre 2020.
  35. ^ Gedi chiuse Micromega, su professionereporter.eu, 13 dicembre 2020. URL consultato il 20 gennaio 2021.
  36. ^ Carmine Di Niro, Elkann chiude Micromega, la ‘nuova Repubblica’ scarica la storica rivista della sinistra, in Il Riformista, 14 dicembre 2020. URL consultato il 1º giugno 2021.
  37. ^ GEDI acquista il controllo del portale AutoXY - Prima Comunicazione
  38. ^ Gedi cede il quotidiano La Nuova Sardegna al Gruppo Sae, su lanuovasardegna.it.
  39. ^ Redazione PrimaOnline, L'Espresso: Gedi accetta l'offerta di Bfc Media, su Primaonline, 7 marzo 2022. URL consultato il 22 novembre 2023.
  40. ^ Redazione PrimaOnline, La Gazzetta di Mantova passa al gruppo Athesis. A Mamoli l'interim della direzione, su Primaonline, 29 settembre 2023. URL consultato il 22 novembre 2023.
  41. ^ Perfezionata la cessione a NEM delle testate venete e friulane di Gedi, su primaonline.it. URL consultato il }29 ottobre 2023.
  42. ^ Gedi tratta la cessione della Provincia Pavese. Giornalisti in sciopero, su Prima Comunicazione, 13 febbraio 2024.
  43. ^ Il gruppo editoriale GEDI ha detto di aver raggiunto un accordo preliminare per la vendita del Secolo XIX a MSC, su Il Post, 28 marzo 2024.
  44. ^ Il Secolo XIX,Gedi cede il quotidiano ligure al gruppo Msc della famiglia Aponte, su Corriere della Sera, 28 marzo 2024.
  45. ^ Gedi in trattative con il gruppo Msc dell'armatore Aponte per la vendita del Secolo XIX, su Il Fatto Quotidiano, 27 marzo 2024.
  46. ^ Il gruppo editoriale Espresso ha patteggiato il pagamento di 175,3 milioni di euro alla Commissione Tributaria Regionale di Roma, in Il Post, 30 settembre 2017. URL consultato il 30 settembre 2017 (archiviato il 30 settembre 2017).
  47. ^ Copia archiviata, su primaonline.it. URL consultato il 6 giugno 2020 (archiviato il 2 marzo 2019).
  48. ^ GEDI saluta la Borsa. Giano Holding socio unico al 100%, in La Stampa, 10 agosto 2020.
  49. ^ Gedi, a Giano (Exor) il 100% del capitale. Addio del titolo alla Borsa, su Affaritaliani.it, 10 agosto 2020.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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