Stazione di Milano Porta Nuova (1840)

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Milano Porta Nuova
stazione ferroviaria
Il fabbricato passeggeri
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
Coordinate45°28′51.6″N 9°11′23.93″E / 45.481°N 9.18998°E45.481; 9.18998
LineeFerrovia Milano-Monza (1840)
Storia
Stato attualeDismessa
Attivazione1840
Soppressione1850
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, di testa
NoteChiusa nel 1850 e sostituita da una stazione più ampia
 
Mappa di localizzazione: Milano
Milano Porta Nuova
Milano Porta Nuova

La stazione di Milano Porta Nuova, capolinea della linea Milano-Monza, fu la prima stazione ferroviaria milanese, entrata in servizio nel 1840.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Sulla destra, la stazione di Milano Porta Nuova in una stampa d'epoca

La stazione fu edificata lungo il viale di circonvallazione (attuale viale Monte Grappa, parte della circonvallazione interna a quel tempo confine comunale di Milano), all'angolo con il Naviglio della Martesana (oggi coperto e sostituito dalla via Melchiorre Gioia). Progettista dell'edificio, realizzato in stile neoclassico, fu l'ingegnere Giulio Sarti (1798-1866).

Nel novembre del 1839 l'imperatore Ferdinando I d'Austria concesse a Giovanni Putzer, rappresentante della ditta "Holzhammer" di Bolzano, il privilegio di realizzare la strada ferrata da Milano a Monza[1].

Il 17 agosto 1840 la stazione fu inaugurata. La locomotiva "Lombardia" e il suo convoglio di tre vagoni su cui viaggiavano le autorità percorse i 12,8 km in soli 19 minuti. La costruzione della linea ferroviaria fu un vero avvenimento e nei primi mesi i passeggeri giornalieri furono in media 1750, diventando meta per le gite domenicali. Il 20 dicembre 1840 entrava in attività il primo omnibus a cavalli che collegava piazza Duomo con la stazione[1].

La stazione milanese e quella monzese erano molto simili. Entrambe realizzate in stile neoclassico, differenziavano essenzialmente nella dimensione. La stazione milanese, ancora esistente, fu realizzata su tre piani con un pronao a capitelli ionici, sormontato da un frontone triangolare, mentre quella monzese era a un solo piano[1].

In seguito al prolungamento della linea ferroviaria fino a Camerlata, presso Como, la stazione divenne insufficiente a smistare l'aumentato traffico. Pertanto fu sostituita da una nuova stazione, posta poche centinaia di metri più a nord.

L'edificio fu adibito a sede di uffici della società ferroviaria. Dal 2010 la stazione è stata sottoposta a un restauro conservativo ed è diventata un albergo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c [1]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanna D'Amia, Il collegamento ferroviario tra Milano e Como nell'età della restaurazione e le prime stazioni milanesi, in Enzo Godoli e Mauro Cozzi (a cura di), Architettura ferroviaria in Italia. Ottocento, Dario Flaccovio, 2004, pp. 83-102, ISBN 88-7758-599-4.
  • Mario Moretti, Da Milano a Monza nel 1840, in I Treni Oggi, n. 109, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, novembre 1990, pp. 26-29, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).

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